Ehssí, questo è il mio periodo ricotta. Qualsiasi ricetta la preveda devo sperimentarla, e come potevo non dare una chance a questo semifreddo che ho trovato su rocco e i suoi fornelli?
Naturalmente ho apportato svariate modifiche, diminuito un po’ la panna, sostituito i fichi con le prugne e altro, ma il risultato è stato spettacolare, veramente. Devo avvertirvi però che questa, a parte gli ingredienti biologici non è che sia una ricetta molto consapevole, soprattutto in regime dimagrante; però rientra sicuramente di buon diritto tra le preparazioni antidepressive :-)
Secondo la bioterapia nutrizionale le prugne sono un regolatore ideale del transito intestinale e dell’appetito, e agiscono come deodorante delle feci (!!!) inoltre sono un potente decongestionante epatico ed hanno un’azione disintossicante. Le varietà scure sono più lassative di quelle chiare, e le prugne sono più lassative rispetto alle susine (sopra tutto la varietà verde); le susine però sono più diuretiche.
Le prugne secche sono però controindicate in caso di diabete, obesità, ulcera, infezioni intestinali e calcoli renali (ho fatto un’eccezione!). E comunque vale sempre il solito consiglio… se decidete di permettervi un dolce un po’ più “intenso” una volta ogni tanto non sarà mai un problema.
Ingredienti:
50 grammi di ricotta di pecora
50 grammi di prugne secche
50 grammi di mandorle tostate
2 tuorli d’uovo
60 grammi di zucchero grezzo
200 grammi di panna fresca
due cucchiai di brandy
qualche cucchiaio di sciroppo d’acero
Setacciate la ricotta mettendola in un setaccio e facendola passare attraverso i buchini schiacciandola con un cucchiaio di legno. Tritate le prugne secche e le mandorle tostate (dovete ottenere pezzettini abbastanza piccoli, almeno mezzo centimetro di grandezza).
Montate la panna ben fredda. Montate lo zucchero con i tuorli in una ciotola grande, unite la ricotta e le prugne, e per ultima la panna montata, molto delicatamente, per non smontarla.
Sciacquate l’interno di 5 stampini da creme caramel con il brandy, in modo che siano appena bagnati; dividete il composto negli stampini aromatizzati in questo modo, coprite con il solito foglio di pellicola alimentare senza pvc (a proposito, leggete questo articolo e capirete perchè rompo tanto le scatole co ‘sta pellicola senza pvc!)
Tirate i semifreddini fuori dal freezer, lasciateli scaldare due minuti, intanto prendete dei piattini e versate “a specchio” sul fondo un po’ di sciroppo d’acero, sformateli sullo sciroppo aiutandovi con un coltellino sottile, e guarniteli con una bella prugna secca o con quello che volete :-)
Sono *veramente* buoni!
Per questo dessert, considerato il tipo di ricotta utilizzato (che ha un gusto abbastanza deciso) suggerirei sicuramente un vino passito ma che non sia dolcissimo (per intenderci, non un pantelleria). Starei sempre su un bianco passito e – innato amore per la mia regione d’origine (Campania) a parte – consiglierei un bel passito di falanghina. Oppure un greco di bianco della Calabria
A chi interessa, posso fare anche un paio di nomi…
slurppppppp……..con la ricotta diventi la mia sirena ammaliatrice…ti seguirei anche a nuoto…e bada che non so nuotare, dovrei mettermi una ciambella magari con mutandina annessa ^__________^ ciao!!
Non ho mai provato con le prugne!!! bella idea…!!
@alessandro: grazie alessandro!!! fuori i nomi! Mi interessano :-) Soprattutto perché adoro il passito (come tutte le donne, mi sa), ma anche perché sono campana anch’io, e poi mi incuriosisce moltissimo l’abbinamento cibo-vino.
@astrofiammante: eheheheh… ma lo sai che io ce l’ho veramente la ciambella? senza mutandina annessa però. Sono molto sensibile al freddo, e siccome il mare qui da noi spesso significa sardegna (parte nord) quando avevo il pancione mi ciambellavo e stavo in acqua ore e ore.
@federica: comunque mi sa che anche semplicemente un po’ di uva passa, ammollata nel brandy e asciugata…
Ok!
Jocalis – Azienda Agricola Aia dei Colombi
Porta dell’Olmo – Azienda Agricola Corte Normanna
Due ottimi passiti di falanghina, prezzo d’acquisto non superiore a € 13 in enoteca per la bottiglia da 0,375l.
Oppure, mi piacerebbe azzardarci questo passito di uva di troia che ho recensito qui
io sono perennemente in periodo ricotta, pensa che nel giro di 4 giorni ho fatto due volte una mousse dolce con la ricotta………
questa l’avevo già adocchiata e pensavo di farla anch’io ma poi ho ribaltato tutta la ricetta!
Mi piace molto questo dessert, deve essere fresco e leggero! Da provare come anticaldo durante questo fine settimana che si prospetta incandescente
Un bacione
fra
Adoro il semifreddo e questo con le prugne DEVE essere squisito.
ma la ricotta va setacciata assolutamente o preferibilmente?
baci
soniuccia
ero già passata di qua, ne sono certa, ma poi chissà come ho perso il filo… felice di ritrovarti! mi complimento per le foto, le ricette, la grafica e l’amore consapevole per la cucina che traspare dal tuo spazio :-) tornerò!
fantastico!…un semifreddo con ricotta di pecora, la mia preferita in assoluto, e prugne secche…ne ho sempre un barattolone sul piano della cucina e attingo generosamente mentre spadello o impasto!
che tipo di panna hai usato? quella che viene indicata come “da montare”?
e chi non avesse lo sciroppo d’acero? …miele liquido?
quanto tempo hai lasciato i semifreddi in freezer?
credi che sia possibile utilizzare la medesima ricetta sostituendo le prugne con frutta fresca (es. fragole, che sono di stagione) ?
@alessandro: grazie!!! chissà che piano piano attraverso i tuoi consigli non scelgo il vino giusto quando vado in enoteca :-) Mi piacerebbe molto imparare quest’arte.
@giò: come l’hai ribaltata? curiosa!
@fra: lo è! in casa oggi c’erano 27 gradi, con persiane chiuse tutto il giorno e tende tirate… e abito in campagna. Non oso immaginare com’era la situazione in città…
@soniuccia68: mah, io metto sempre tutto come preferibile. Però se non la setacci possono rimanere dei grumetti di ricotta, se non ti dà fastidio accantona il setaccio :-)
@salsadisapa: mi sa che è destino… sono passata dal tuo blog e ho visto la vitalba che ho colto e mangiato omelettata per la prima volta in vita mia ieri :-) pensavo che non la conoscesse nessun altro al mondo! e la prossima prova è la crescionda… stupenda!
Mi è anche sembrato di leggere che da qualche parte parlassi dei grassi idrogenati, quindi devo spulciare un po’ il tuo blog, l’argomento mi interessa molto…
@roberta69: ho usato la panna fresca, quella che viene tolta dal latte per prima cosa, sì, quella da montare, che però si può usare benissimo anche per piatti salati.
Il miele andrebbe bene lo stesso, però te ne consiglierei uno amaro, tipo quello di corbezzolo ad esempio, perché serve un contrasto con la pannosità del semifreddo.
Li ho lasciati quattro cinque ore, però ne ho mangiato uno dopo una settimana ed era ottimo lo stesso.
Non so se si possano sostituire le prugne con la frutta fresca… mhhhh… ma sì, prova! e fammi sapere, anzi, forse le fragole potrebbero essere proprio quel contrasto un po’ acido che serve!
Stupenda e la presenza delle prugne dolce-asprine mi sembra ideale con la ricotta fredda (forse meglio dei fichi). Anche a me piace molto la ricotta, la metterei (quasi) ovunque. Buon fine settimana!
Ciao!!! Complimenti per il sito..in silenzio, spesso prendo spunti e idee per i miei esperimenti gastronomici!
Questo semifreddo lo potrei anche fare in uno stampo unico, come quello del creme caramel?
@elfolaz: ciao elfolaz, grazie per aver deciso di scrivere rompendo il silenzio :-)
per il semifreddo, assolutamente sì, vedrai che buono. solo che in formato grande è più pericoloso, tende a saltare in bocca… :-)
ecco fatto!!!è venuto veramente buono..unico problema: lo scongelamento..ho avuto qualche difficoltà a rovesciarlo sul piatto! ma questo non è stato il vero problema…molto pericoloso :-)))!!alla prossima..