Ho avuto ben quattro giorni di decompressione prima di raccontarvi tutto, anche perché volevo essere obiettiva su com’è andato il primo *vero* corso pastonudoso, in una scuola professionale con tutte le sue belle postazioni individuali, e ben diciotto pastonudisti molto speciali e sorridenti :-)
Come tutte le prime volte, difficilmente dimenticherò i volti di voi che mi avete ascoltata, e soprattutto le vostre espressioni mentre appallottolavate i supplì con aria decisamente concentrata e anche un po’… felice, ecco.
Il mio intento più grande, quello che dà la forza e il coraggio di parlare davanti a tante persone anche se il mio primo istinto sarebbe nascondermi dietro la prima suppellettile a disposizione (va bene anche una tenda bella spessa), non è tanto quello di insegnare a cucinare (cosa che poi neanche mi sentirei in grado di fare visto che sono una completa autodidatta), ma più che altro di regalare un input, una scintilla, insomma una spinta bella decisa a chi sta camminando con una certa diffidenza sull’orlo del burrone della propria creatività.
Che ogni tanto guarda giù e pensa a quanto sarebbe bello tuffarsi, però si inventa mille scuse del tipo: “comunque non avrei tempo” oppure: “ci sono molte altre cose che è necessario fare e questa non è importante” o la peggiore di tutte: “non sono mai stato un tipo creativo”. Io credo di possedere un solo vero pregio (probabilmente dovuto al fatto che da piccola di giochi ne avevo veramente pochi, oppure che mi annoio alla facilità della luce), ed è un serbatoio di creatività praticamente inesauribile, in ogni singolo campo possa essere utilizzata (ehm magari tutti tranne la matematica e la fisica, và). E penso anche che quando si ha una qualità c’è un motivo, e quale potrebbe essere se non contagiare con questo dono inenarrabile chi vorrebbe ma tentenna perché non sa bene quale direzione prendere?
Tutto questo blabla per dirvi che sabato è successo qualcosa di inaspettato anche per me; credevo che vi avrei visti felici di imparare una ricetta piuttosto che un’altra (tipo la pastiera, che spero vi sarà utile per stupire amici e parenti a Pasqua oppure i supplì per imparare quanto può essere asciutta e leggera anche una frittura); e invece vi ho visti strafelici, ma non (solo) di imparare cose nuove. Le sensazioni che mi avete trasmesso sono state piuttosto di liberazione. Di sorpresa. Di soddisfazione. Mi siete sembrati contenti di aver fatto con le vostre mani qualcosa di concreto, con una facilità che non credevate possibile.
Ho capito che probabilmente quando avete visto la ricetta della pastiera qui sul blog magari vi ha anche ingolosito, ma forse (e correggetemi se sbaglio) avete pensato: “vabbeh, sì sì bella la pastiera, ma è una cosa difficilissima!! Io non potrei mai farla!!”. E invece vi è bastato provarci, ed eravate così tranquilli che alla fine ognuno di voi ha anche personalizzato al propria pastiera con disegnini di pasta frolla :-)
La cosa che mi fa sentire poi meglio in assoluto è che so benissimo (eh eh) che quando il germe della creatività si insinua in voi — una volta che il dubbio che sia giusto fare qualcosa che vi piace, piuttosto che costringervi a fare qualcosa che non amate o che vi annoia — si fa strada subdolamente nel vostro cuore, a quel punto siete contagiati; avete dentro come un tarlo, che piano piano rosicchia la convinzione che sia normale vivere facendo cose noiose, e dopo qualche mese vi ritrovate a confezionare cioccolatini per professione (vero Castadiva?) ]:-)
Beh, insomma volevo solo dirvelo, che eravate bellissimi tutti concentrati a preparare pastiere e supplì (e a chiacchierare!! Molto!! Un po’ troppo!!), e sono stata così felice di vedere la vostra creatività che veniva fuori e inondava la sala che ero commossa :’-)
Perciò, grazie veramente ad Alessandra, Anna, Annalisa, Antonia, Arya, Beatrice, Claudia, Cristina, Elena, Federica, Francesca, Loriana, Luca, Maria Antonietta, Najat, Patrizia, Sergio e Tina, e grazie al nostro chef Andrea, che ci ha trasmesso il suo entusiasmo per il cibo, la sua passione per la cucina e ha pazientemente risposto a tutte le domande che avete fatto.
Grazie di cuore a Virginia di San Bartolomeo che ci ha fornito le loro uova felicissime, un bel po’ di olio extravergine d’oliva per friggere i supplì, il pangrattato recuperato dal loro pane bio e persino un sedano d’emergenza (ché, ehm, l’avevamo dimenticato a casa). Se siete della zona sappiate che esistono ben due punti vendita San Bartolomeo a Roma Nord, uno al numero 212 di Corso Francia (proprio a due passi due da Coquis) e l’altro al centro commerciale Olgiata a via Bragaglia, e se non sbaglio ce n’è anche uno al Mercato Parioli a viale Parioli.
Grazie ad Antonietta e Natalino, i due meravigliosi contadini che vivono sotto casa nostra e ci hanno praticamente adottati, che sono andati a raccogliere nei dintorni del Parco di Veio le meravigliose erbe spontanee che abbiamo usato per i supplì cacio e pepe (ed erbette :-)).
E ovviamente grazie alla mia amica/sorella astrale Sonia dell’Azienda Floriddia che ci ha fornito il meraviglioso farro monococco (e pure il dicocco) per la pastiera, e per il loro (suo e del suo incredibile marito Rosario) instancabile lavoro sui grani antichi e sul recupero dei semi tradizionali.
Grazie a Sergio, che ha tolto tempo alla lezione pastierosa per realizzare al volo gli scatti che vedete in questa pagina, perché è l’unico al mondo in grado di fotografare esattamente come fotograferei io (avranno influito durante l’infanzia le lunghe sessioni di Spazio 1999 durante le quali lui era immancabilmente Koenig, io a tratti Helen Russell a tratti Maya, mio fratello maggiore il dottor Bergman e l’altro Tony, e qualunque altro bambino veniva relegato a quello sconosciuto che scende sui pianeti insieme al capitano e ovviamente muore).
Grazie a Lisa di Coquis, che per prima cosa mi ha fatto conoscere la scuola e poi ha fatto sì che il corso potesse essere realizzato, e grazie a Paulo, il nostro comis che poverino ha dovuto pulire praticamente da solo una cucina dove anche la celeberrima Fulgida avrebbe rifiutato di entrare.
Grazie a Solko di Jenuino (e alla sua bella fidanzata) che hanno realizzato un video che vedrete molto presto su Jenuino e che cercherò di aggiungere anche qui sul blog (sempre se ci riesco, ehm) per farvi diventare invisibili per qualche minuto e sbirciare quello che abbiamo combinato nelle quattro ore che abbiamo avuto a disposizione.
Credo sia tutto… in calce aggiungerei che mi piacerebbe tanto che questo fosse il primo di una lunga serie di corsi, e che ho già inviato a tutti quelli che hanno partecipato una lista di possibili corsi futuri insieme alle dispense, e sarei curiosa di mostrarla anche a voi. Se poteste scegliere, che cosa vorreste imparare in un prossimo corso pastonudista, tra quelli che vi elenco di seguito (ovviamente se avete altre idee e suggerimenti sono ben accette):
pane e pizza con lievito madre: il lievito naturale, il rinfresco, i grani antichi, le tecniche di impasto e formatura, come usare gli scarti della pasta madre, la pizza in teglia, la pizza tonda;
la pasta fatta in casa: i ravioli, le lasagne, le tagliatelle, i tortellini e quant’altro;
le trasformazioni del latte: lo yogurt, il labna, il creamcheese che sarebbe il formaggio spalmabile, la ricotta, la cagliata, il latte condensato e il dulce de leche, il burro fatto in casa, il ghee, il mascarpone, la panna acida, ecc;
verdure tristi, no grazie: come trasformare le verdure in piatti appetitosi che i carnivori vi invidieranno terribilmente);
cose di base: il dado vegetale, la besciamella vegana e non, il burro chiarificato, il succo di frutta fatto in casa, i canditi home made, la salsa di mele, il latte di mandorle, gli sciroppi, ecc.;
ricette della bioterapia nutrizionale: le ricette che curano più utili e veloci da preparare, prese pari pari dal librone di bioterapia.
Spero che per voi sia stato bellissimo come lo è stato per me! :-)
Che bello!!!!! Bello bello bello bello! Ecco. Questo post mi ha trasmesso tanto entusiasmo e anche tanta felicità perché io alla padrona di casa gli voglio un mondo di bene e mi si riempie il cuore di gioia nel sapere quanto il suo cuore si è riempito di gioia :-)
E poi si, è vero, il virus è contagioso. Anche se si fatica a trovare bene la strada e nel mio personale caso mi sono forse lasciata un po’ portare lontano immaginando una dimensione che in effetti non è la mia e nella quale non starei bene. Ma se si insiete, se si ascolta profondamente ciò che si è, poi la strada si trova. E anche se faticosa è una strada di soddisfazioni e di equilibrio interiore.
ciao!
ma che bello…non è che si può organizzare anche in Friuli???
A me piacerebbe tantissimo partecipare al corso del pane e pizza con il lievito naturale….peccato però che sono un pò lontanuccia (BZ) :(
C’è la speranza che un giorno passerai anche da queste parti?
Poi ti leggo con calma…
cmq, bravissima!
ps. La tua omonima Floriddia è proprio in gamba. Sarà il nome?
Ho appena fatto un ordine con il GAS e ho tutto il loro bendiddio, compresa la donnina con i capelli di spiga!
già domenica sera mi sono lanciata nella preparazione dei supplì (semitradizionali, non avevo carne e mozzarella per cui ho fatto un sugo con sedano carota cipolla e ho messo dentro al supplì un pezzetto di parmigiano) che devo dire, hanno avuto un’ottima riuscita.
Che peccato non essere stata dei Vostri! Mi sono emozionata tantissimo a leggere le parole di Sonie e ne è emerso un entusiasmo contagioso!
Peccato però che per me il corso è un ò lontano! Mi aggrego a Nadia e spero che facciate un corso anche al nord. Io sono di Trento e magari si potrebbe trovare un compromesso e una location per noi “nordici”.
Ancora tanti complimenti!!!!!!
Io mi mangio ancora le mani per non essere riuscita a venire assieme a mio marito. Quindi al prossimo cercherò di non mancare.
E a parte quello sulla pasta fatta in casa, che son romagnola e in materia me la cavo abbastanza bene, gli altri corsi mi interessano tutti tantissimo!
ps: il virus della creatività e della consapevolezza è meravigliosamente contagioso. E ti dirò di più cara Sonia: da quando frequento questo posto mi è tornata l’ispirazione per scrivere. Sarà un caso? No, non credo proprio. Quindi grazie.
A me piacerebbero tutti, ma sopratutto quello sul pane. Però vivo a Milano e sto entrando nell’ottavo mese di gravidanza… Insomma, a meno di un miracolo che te ne faccia organizzare uno dalle mie parti nei prossimi 2 mesi, penso che sia improbabile riuscire a venire fino a Roma nei primi mesi (anni?!?) della puzzolina in arrivo… nel frattempo continuo a seguirti, ad ammirarti e a sognare che prima o poi riuscirò a venire a qualche tuo corso (soprattutto sul pane!)
Sonia…. sarò ripetitiva…… ma non potresti venire anche nel profondo sud?
sarebbe stratosferico….
Se fosse per me, parteciperei a tutti i corsi proposti: sono sempre curiosa di imparare qualcosa di nuovo o di diversamente preparato. Ma…a meno che non si svolgano in estate, sarà difficilissimo io possa parteciparvi! mi manca ancora qualche anno per poter andare in pensione ed essere libera di muovermi. Ma se hai intenzione di venire in Alto Adige, farei il possibile per esserci.
IZN: che dire, vedere quell’etichettina rosa accanto ad un visino cosi energico dagli occhi cosi luminosi e chiari e sapere che la mitica Sonia ha fatto un mitico dolce con il nostro farro monococco ci riempie di gioia e di energia ( e sono a letto da sette giorni sigh sigh ).
Peccato non c’eravamo, quanti bei visi, quante cose in comune, quanta positività!
oooohh ma quanta bella gente contenta! Bene! Bravi! Brave! Mi fate venir fame… :D
voto LA PASTA FATTA IN CASA
che bello dev’essere stato! tutte le possibilità mi sembrano interessantissime e irrinunciabili, ma dovendo proprio scegliere direi pane e pizza con lievito madre. ho la creaturina da quasi due mesi ma sono piena di dubbi amletici su come usarla :-)
Sonia quanto ti adoro! Cioè, è un’emozione incredibile tutto… il pasto nudo, il progetto, i post, le cose che si imparano, le prospettive. Io mi emoziono. E sono di un felice contagioso. Come se il pasto nudo mi desse la forza per essere forte nelle cose difficili di tutti i giorni. Non so se mi spiego.
Va beh, a parte la divagazione, avrei voluto essere residente a Roma per partecipare al corso. Però non è stato così. Dannazione, dannazione e dannazione.
Io al prossimo voglio esserci.
Sono previsti corsi extra-Roma? Eddai!
Gli argomenti che mi piacerebbe affrontare in prossimi corsi sono:
* di quelli che hai ipotizzato: pane e pizza con lievito madre e ricette della bioterapia nutrizionale;
* proposti da me medesima: come scegliere le materie prime, vale a dire le caratteristiche che devono essere analizzate prima di comprare gli elementi di base, come il latte, le verdure, la frutta. Capire come riconosco che una mela non ha pesticidi, capire se una verdura ha viaggiato 100 mila km prima di giungere a me. Nel caso in cui non si abbia un fruttivendolo/pescivendolo/verdurivendolo/formaggivendolo amico, le cose cui fare attenzione. Non so se mi sono spiegata.
un bacione grande
Sonia, c’è solo una cosa da dire: ti vorremmo tutti a portata di corso! Io per prima quassù al Nord(ovest).
Brava Sonia per tutto .in particolar modo per la tua tenacia!!
ti ricordi all’inizio ti soprannominai “vulcano” ?? baci
io quoto pane e lievitati…che la mia figlia liquida è anche un po’ tua….ma anche un corso di base…e stavolta verrò…roma o no!
— una volta che il dubbio che sia giusto fare qualcosa che vi piace, piuttosto che costringervi a fare qualcosa che non amate o che vi annoia —
anche solo per questo inciso: grazie.
e complimenti. è tutto una meraviglia.
io vorrei tanto ricette di bioterapia tradizionale! tra parentesi, è possibile sapere il titolo del famosissimo librone? lo voglio :)
Corso…???? Come, dove, quando???!!! Uffi, l’ho perso!!! La pastiera con il farro di Rosario e Sonia!!! Doppio uffi!!! Io abito in provincia di Napoli e desidero incontrarvi!!! Spero di non perdermi il prossimo!!! Belle foto, che atmosfera serena!!! Buon lavoro, alla prossima! Carolina.