Avete individuato le vostre piante di rosa canina? Bene, allora oggi vi suggerisco un modo per utilizzare i loro ricchissimi frutti. La preparazione culinaria più famosa che si fa con le bacche è sicuramente la marmellata, ma io personalmente non l’ho mai fatta, anche se è certamente molto buona.
Il motivo è che mi dispiacerebbe moltissimo sprecare l’incredibile ricchezza in Vitamina C di questi frutti in una preparazione del genere: come forse molti di voi già sapranno, la Vitamina C è termolabile, il che vuol dire che viene distrutta dal calore, precisamente da temperature superiori ai 40°C. Questo vuol dire che pure il tanto amato infuso, altro metodo spesso consigliato per sfruttare le proprietà delle bacche, non rende loro completamente giustizia, visto che l’acqua viene utilizzata a temperatura di ebollizione. Anche l’essiccazione, pur non distruggendo del tutto la vitamina, ne riduce il contenuto, quindi il migliore utilizzo di questi piccoli tesori è allo stato fresco, in preparazioni a freddo.
Ho pensato di proporvi un liquore, una preparazione semplice che richiede pochi ingredienti, poco lavoro e che vi regalerà una bevanda deliziosa (sperando che vi piacciano gli alcolici!) che contiene intatte tutte le preziose sostanze presenti nei cinòrrodi. Certo, nel liquore c’è l’alcool, quindi va da sé che per conservare le proprietà benefiche della preparazione sarà bene non abusarne.
Partiamo da un piccolo racconto tragicomico avvenuto nella mia cucina poche settimane fa. Dovete sapere che lo scorso anno, tra i tanti intrugli che mi sono divertita a fare con i cinòrrodi, c’è stato un elisir, ossia una preparazione a base di rosa canina fresca, acqua, alcool e zucchero, che rispetto al liquore ha una gradazione alcolica più bassa (e, ho scoperto a mie spese, una conservazione inferiore). Una volta imbottigliato, l’ho lasciato riposare decisamente troppo tempo, diciamo che a un certo punto me lo sono dimenticato e non ho pensato ad assaggiarlo, complice anche il fatto che un’amica mi ha regalato un liquore di rosa canina fatto da lei, regalo che mi ha fatto talmente piacere da farmi dimenticare la mia creazione.
Insomma, finalmente una sera di qualche settimana fa mi decido ad aprirlo. L’avevo messo in una bottiglia recuperata di birra Pietra, una birra corsa alla castagna buonissima, una di quelle bottiglie col tappo di ceramica e la chiusura di metallo, che essendo scura ripara anche il contenuto dalla luce. Stappo fieramente la mia bottiglia e innesco un’esplosione pazzesca, che lo spumante agitato a confronto è niente: il getto dell’elisir fuori dalla bottiglia è andato così in alto che è finito sul soffitto, sul muro e su tutta la cucina fino a cadere rovinosamente a terra. Mi sono ritrovata in mano la bottiglia praticamente vuota e mi sono fatta un sacco di risate, forse una reazione compensatoria per non pensare alla cocente delusione e a tutto quel disastro da pulire quando avevo solo voglia di svaccarmi sul divano.
Questa fermentazione anomala mi ha permesso di ritoccare la mia ricetta, seguendo i consigli di un bravo erborista e dell’amica di cui sopra, che ha aperto le sue bottiglie in tutta tranquillità senza dover programmare un’imbiancatura della cucina proprio all’arrivo delle piogge autunnali. Ho aumentato un pochino la gradazione alcolica e sono stata molto attenta a filtrare al meglio possibile il liquore al momento di imbottigliarlo. Questo passaggio è molto importante, per evitare che piccoli frammenti di pianta fresca fermentino nella bottiglia.
Il modo migliore è utilizzare dei filtri di carta per caffè americano, di quelli non sbiancati o trattati, oppure dei ritagli di stoffa puliti in fibra naturale (cotone, lino o canapa). Ad ogni modo il mio elisir sarebbe stato buono, se solo non avessi aspettato così tanto ad aprirlo. Ho imparato che non è sufficiente un piccolo quantitativo di alcool per ottenere una così lunga conservazione e che, in ogni caso, è sempre bene controllare frequentemente lo stato delle proprie conserve.
Occhei! Eccovi ingredienti e procedimento per preparare il vostro liquore, buonissimo ma non esplosivo :-)
Ingredienti:
100 grammi di cinòrrodi di rosa canina puliti (pari a circa 170 grammi di bacche intere)
300 grammi di alcool a 95° per liquori (si trova al supermercato, si chiama anche “alcool buongusto”)
250 grammi di zucchero di canna integrale Demerara
300 grammi di acqua
I primi passaggi fondamentali sono la raccolta e la pulitura delle bacche. I cinòrrodi devono essere rossi e integri, vanno colti rispettando la pianta, lasciando sempre qualche frutto sui rami e, se possibile, raccogliendo da più piante diverse. Se trovate delle bacche troppo scure o addirittura annerite lasciatele perdere e concentratevi su quelle più belle.
Come vi dicevo la volta scorsa, meglio scegliere frutti più consistenti e tralasciare quelli più morbidi, per facilitare la successiva pulitura, per cui vi serviranno un po’ di pazienza, un coltello seghettato, un cucchiaino dal manico sottile e un paio di guanti di lattice. I guanti non sono fondamentali, ma mooolto consigliati: l’interno delle bacche è cosparso di piccoli peletti leggermente urticanti che, posso assicurarvelo per esperienza, dopo un po’ iniziano a dare fastidio, anche se all’inizio non sembra.
Tagliate a metà i cinòrrodi nel senso della lunghezza e con il manico del cucchiaino tirate fuori i semi, raschiando anche delicatamente l’interno della polpa. Questo è uno di quei lavori che è bello fare in compagnia, come tutti i lavori lunghi e ripetitivi, e che probabilmente le donne di una volta facevano in gruppo, attorno al camino acceso di una grande cucina. Nel caso raccogliate la quantità che vi ho indicato ve la dovreste cavare anche da soli in una mezz’ora abbondante.
Mettete poi le bacche a macerare nell’alcool in un vaso di vetro col coperchio per 15 giorni, mescolandole lungamente all’inizio, e poi brevemente ogni giorno. Passato questo tempo filtrate bene l’alcool. Utilizzate un colino d’acciaio a maglia finissima e fate una prima filtratura, premendo bene il residuo. Fate poi una seconda filtratura mettendo nel colino il filtro di carta o il ritaglio di stoffa, in modo da eliminare ogni piccolo frammento di pianta.
Mettete l’acqua e lo zucchero in un pentolino sul fuoco, fate sciogliere lo zucchero, poi spegnete e lasciate raffreddare. Unite lo sciroppo ottenuto all’alcool e lasciate riposare ancora 15 giorni, poi imbottigliate e conservate in un luogo buio e fresco.
Aspettate un mesetto prima di consumare, poi, anche se non lo bevete subito, per lo meno apritelo ogni tanto :-)
Il liquore avrà una gradazione di circa 35°. Se vi interessa particolarmente la rosa canina vi rimando ai post che ho scritto negli anni passati sul mio blog che trovate qui e qui.
Ecco, il periodo sarebbe quello giusto, ma i tempi di macerazione non credo permetteranno di fare di questo liquore un regalo natalizio autoprodotto… ma vabbé, i regali si fanno mica solo a Natale, no? Se ne farete tante piccole bottigliette potrete regalarle a chi vi pare tutto l’anno, anche quando non c’è niente da festeggiare :-)
Aggiornamenti:
Sabato 10 ottobre 2015
Qualche lettore nei commenti mi dice di aver sperimentato il liquore e di non essere troppo soddisfatto del sapore, quindi urge un aggiornamento.
La prima cosa, la più importante è: rispettate il tempo balsamico della pianta. È facile raccogliere le bacche di rosa canina acerbe, uno le vede lì, belle tondeggianti e magari già rosse, e si riempie il cestino pensando che anche se sta ancora in canotta e pantaloncini vada bene lo stesso.
Come vi scrivevo nel post introduttivo sulla pianta: “La raccolta dei cinòrrodi […] inizia verso metà novembre, dopo le prime gelate notturne, e può proseguire fino a gennaio. Personalmente a gennaio preferisco non arrivarci; mi piace raccogliere le bacche quando sono ancora molto consistenti. Andando avanti con la stagione iniziano ad ammorbidirsi e la pulitura, che già di suo è una grande prova di pazienza e devozione, diventa ancora più complicata.”
Quindi, per quanto io preferisca raccogliere agli inizi del periodo di maturazione, certo non è la stessa cosa che raccogliere a settembre :) Aspettate le prime gelate, lo so che adesso con 20 gradi è tanto più piacevole, ma non è il caso.
Poi: io ho riassaggiato il mio liquore pochi giorni fa e l’ho trovato buono, ma se lo volete più saporito, aumentate la dose di bacche pulite fino a 200 o 250 grammi (peso dei cinòrrodi interi: circa 340-425 grammi). Potete anche tritarle grossolanamente con un piccolo mixer per rendere più efficace la macerazione (ma filtrate bene alla fine, mi raccomando).
Qualcuno mi chiede se, non trovando le bacche fresche, può usare quelle essiccate: non ho mai provato, ma non vedo controindicazioni, di certo però il liquore sarà meno ricco e saporito, non so se ne vale la pena. Se volete cimentarvi, calcolate che 100 grammi di bacche fresche pulite corrispondono più o meno a 70 grammi di bacche essiccate e 30 grammi di acqua, quindi modificate la ricetta di conseguenza.
Dai che l’inverno è vicino!! ;)
Ma tu pensa quante cose si possono fare con la rosa canina!! Reduce dal mio primo raccolto, confesso che sono un po’ provata, ci ho messo diversi giorni per pulire tutti i cinorroidi… ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene e un nuovo vasetto è andato ad aggiungersi alla mia dispensa! Grazie Claudia per tutti i tuoi consigli!!
Io con la rosa canina faccio una marmellata mooolto astringente che utilizzo nei casi di problemi intestinali soprattutto nei bambini.
Con gli ingredienti e dosi che hai fornito ,la gradazione esatta e’ di 37.3. Gradi.
@Eli: Grazie a te per aver condiviso un pensiero sul tuo primo raccolto! Solidarietà per la pulizia, che questa settimana attende anche me…
@Rosella: Mi sembra un ottimo utilizzo per sfruttare la ricchezza in tannini della rosa canina, e di certo ai bambini non sembrerà affatto una medicina :-)
@Luigi: Grazie della precisazione! Non sono espertissima nel fare questi calcoli, chiedo a izn di aggiungere l’informazione nel post.
Che meraviglia.. mi sono letta prima tutta d’un fiato la descrizione della rosa canina e ora eccomi qui a gustare questa ricetta alcolica! Sono proprio felice che tu abbia iniziato proprio con QUESTA pianta, perchè qui cresce rigogliosa! Lo scorso anno avevo sperimentato una marmellata (che sbattimento assurdoooo!!), urticandomi tutte le mani nella pulizia delle bacche.. buahahha! Almeno ora ho imparato la lezione. Il liquore non lo conoscevo, mai assaggiato prima, e non vedo l’ora di autoprodurlo, qui in casa apprezziamo molto questo genere di bevande.. quest’anno abbiamo fatto il rosolio, utilizzando i petali di alcune rose antiche (io le chiamo così, come mi ha insegnato mia nonna, ma non saprei il nome scientifico!!)! Ti farò sapere per il liquore!
un bacione
Grazie della fiducia,se lo vuoi inserire nell’articolo il grado ancora più preciso 37.38
Sempre relativo ai dati forniti.
@balenavolante: Ma benvenuta anche qui :-)
Anche io sono felice di aver iniziato proprio con la rosa canina, ci sono particolarmente affezionata, per diverse ragioni. I guanti per la pulizia sono una mano santa, giuro!
@Luigi: Tieni conto che nella filtratura si perdono circa 10 grammi di alcool.
Claudia :
se fosse così cioè la perdita di 10 gr. di alcool ,lo sarebbe anche per gli altri
ingredienti.
Comunque ognuno è padrone delle proprie convinzioni .
Fai i conti correttamente e vedrai .
@Luigi: Oh, no, devi avermi frainteso, non ho nessunissima convinzione :-) Ti stavo solo avvertendo che, rispetto ai dati forniti, nel risultato finale ci sono 10 grammi di alcool in meno perchè le bacche di rosa lo assorbono durante la macerazione. Gli altri ingredienti vengono aggiunti in seguito, quindi non c’è alcuna perdita.
Ti ho visto così preciso nel calcolare la gradazione che volevo fornirti questo ulteriore dato, tutto qui!
Nessun problema .
Bacche di questo genere non hanno alcuna influenza sul grado alcolico .
Scusa comunque l’inserimento , mi diletto in cucina e leggo qua e la ;
il mio è un’approccio scientifico più possibile per il mio solo piacere
e ben lungi da voler sembrare o essere saccente .
Nel grado alcolico sembra esserci poca chiarezza sul calcolo
e le componenti in gioco .
@ Luigi: E allora lasciamo il circa 35°, così non ci sbagliamo :-)
Grazie per il tuo contributo e a presto!
Il grado comunque è quello che ti ho indicato su quello non ho alcun dubbio ,
alla fine ognuno rimane sempre della propria opinione .
Modificare o meno il valore sull’articolo è una tua scelta ,il blog è tuo .
saluti
Sono molto interessato a fare il liquore di rosa canina e combinazione ho anche trovato il santo che me le ha raccolte, ma non posso andarle a prenderle adesso.
Mi chiedo: le posso congelare o si rovinano?
Che dico a questo santo che le ha raccolte? dove le può mettere in attesa che io le vado a prendere fra una o 2 settimane?
Un caro saluto
vik
Sarebbe davvero santo se te le pulisse! Che raccoglierle è fin troppo piacevole :-)
Non ho mai provato a congelarle, ma secondo me non è una buona soluzione. Credo che scongelandole cambino consistenza, come la maggior parte dei cibi, e che sarebbe poi molto più complicato pulirle. Secondo me è meglio che il santo in questione te le conservi in frigo, o se ha un balcone direttamente al freddo esterno, ben distese e non sovrapposte. Meglio però non far passare più di una settimana, prima le vai a prendere meglio è!
Un caro saluto a te :)
Grazie Claudia, effettivamente è chiedere troppo al SANTO, e anch’io sono x non congelarle però la soluzione di metterle all’aperto distese e coperte mi sembra una buona idea.
Ancora grazie e se viene bene spero di riuscire a fartelo assaggiare.
un saluto
vik
Ciao! Volevo provare anche io a fare questo splendido liquore ma mi chiedevo, non avendo la possibilità di reperirle fresche, potrei usare le bacche essiccate? e quante ne dovrei utilizzare?
Ciao e grazie! :)
Ciao Ste! Senti, non ho mai provato, vuoi sperimentare tu per noi? La preparazione sarà comunque buona (anche se l’essiccazione riduce un po’ il contenuto di nutrienti, nel caso della rosa canina), non so dirti quanto cambi il sapore, ma di certo si può fare.
Non sono bravissima con i conti, ma se calcoliamo che mediamente nella pianta fresca il contenuto di acqua è del 30%, il peso secco di quei 100 grammi della ricetta sono 70 grammi. Potresti usare questa quantità di bacche essiccate (e grossolanamente sminuzzate con un macinacaffè) e aumentare l’acqua di 30 grammi. Facci sapere!!
Ciao!
Ho prodotto il liquore di risa canina rispettando le proporzioni suggerite ma non ne sono soddisfatto in quanto il prodotto ottenuto ha il solo sapore dell’alcool ed un odore poco piacevole.
Cortesemente mi spiegate cosa è successo o se quello è il sapore che si ottiene realmente?…io pensavo fosse molto gustoso ed il profumo fosse quello del fiore di rosa canina!
Ciao Domenico,
Mi spiace che il liquore non ti piaccia! L’odore del fiore della rosa canina è impossibile da ottenere in questa preparazione, anche perché vengono utilizzate le bacche e non i fiori. E poi è un liquore e non un’acqua aromatica :) È molto alcolico, quindi è del tutto normale se senti così bene l’odore dell’alcool, e il sapore è piuttosto forte, ma il mio (l’ho riassaggiato poco fa, dopo quasi un anno dalla sua produzione) è dolce e ha un gusto piacevole. Dimmi, hai usato bacche fresche o secche? E l’hai appena fatto o mi parli di quello dell’anno scorso?
Potrebbe essere che la rosa canina non è adatta per fare il liquore e secondo me troppo poco frutto, troppo zucchero e poco tempo di macerazione nella ricetta. A me risulta che la rosa canina abbia un sapore di pomodoro quindi tendente acido, quindi farci un liquore è un azzardo.
Forse sopravvalutate le caratteristiche di questa bacca, perché non secerne succhi da fresca quindi cosa rilascia nell’alcol? Secca poi? Fare un liquore con bacche secche? Secondo me la ricetta proposta tira fuori un liquore dolce e sapore anonimo pur non avendolo
provato.
La quantità dei frutti potrebbe essere anche raddoppiata, il sapore probabilmente sarebbe più intenso. E potrebbe ulteriormente aiutare il rilascio il fatto di sminuzzarle prima di metterle a macerare. Sul resto: non è certo il più classico dei liquori, ma ha una sua storia nella tradizione popolare, personalmente lo trovo buono, ma so’ gusti. E sul fatto che le bacche non essendo molto succose non rilascino sostanze e sapore nell’alcool ho i miei dubbi, gli estratti idroalcolici da sempre si fanno da piante essiccate, e le loro proprietà medicinali sono note. E’ chiaro che la tintura madre, ottenuta da pianta fresca, è più efficace, stessa cosa per il liquore. Ma perché non sperimentare? :)
Ciao claudia!
Il liquore l’ho fatto qualche settimana fa ed ha appunto….un sapore anonimo,riproverò con più bacche. Se puoi darmi qualche altro consiglio per farlo al top,te ne sono grato.
Ragazzi, ma è troppo presto per raccogliere la rosa canina! Bisogna aspettare il freddo! Domenico, a breve scriverò un aggiornamento per questo post con qualche consiglio in più, ma già ti posso dire che hai raccolto davvero con troppo anticipo…
Salve a tutti!
C’è qualcuno,magari della sicilia,che ha esperienza nel preparare un buon liquore ai fichi d’india? Ne ho da poco preparato uno con ricetta scaricata da internet ma non è un gran chè,contrariamente ad i commenti che ho sentito in giro….tutti dicono che è buonissimo. Se mi passate una ricetta vostra già sperimentata da voi… ci riprovo…grazie!
Internet è’ utile ma spesso si scrivono molte fesserie .
Molte ricette sono copiate da altri siti ,lo dimostra il fatto che quando si entra nello specifico
vengono fuori le magagne , circa il momento della raccolta della bacca in questione non fa parte del mio commento sulla ricetta .Forse il momento migliore potrebbe essere ,se si conosce
la tempistica della fioritura , poco prima dello sbocciare dei petali .Chi meglio del blogger può
dirlo?
@ Luigi: Meglio leggere bene ed evitare altra confusione: questa ricetta è a base di falsi frutti di rosa canina, non di fiori. I fiori ci sono in primavera, le bacche, che usiamo in questa ricetta, in inverno.
@Domenico: spiacente, mai provati i fichi d’india! Ho mandato l’aggiornamento per questo post a izn, a breve lo pubblicherà.
Veramente ho capito e letto benissimo , forse la lettura del commento non è attenta, non ho affatto affermato niente ho solo ipotizzato il momento forse più adatto per la probabile,possibile resa ottimale della bacca .
Che la fioritura sia in primavera ? Oddio che novità ,le bacche in inverno ?
Altra novità .
@Luigi: Caro Luigi, mi trovo costretta a intervenire sul post di Claudia per segnalarti che qui sul pasto nudo non vengono accettati commenti aggressivi o canzonatori. Questo blog è lo strumento di un’associazione per il consumo consapevole che è stata creata per aiutarsi l’un l’altro, non per contrapporsi o ironizzare.
Per favore formula i tuoi commenti in modo più costruttivo o dovrò rimuoverli.
Costruttivo?
Basta leggere i primi due commenti del 10 ottobre e dimmi se la risposta sia pertinente ,almeno quella indirizzata a me.Direi risposta non costruttiva .
Per Inciso,visto che serve, “conoscere la tempistica della fioritura poco prima dello sbocciare dei petali”secondo te vuol dire che si usano i fiori oppure che FORSE bisogna raccogliere la bacca PRIMA che produca petali??
Per me che conduce un blog dovrebbe essere preparato.Non tutti lo sono,
sfido chiunque a sostenere il contrario . Non conosco chi conduce questo .
se vuoi puoi rimuovere i miei interventi .
Luigi, sono anni che la rosa canina compie il suo ciclo vitale davanti ai miei occhi, credo di essere abbastanza preparata. Le bacche non producono petali, non fioriscono, sono bacche che crescono dopo le fioriture primaverili, diventano grandi e arancioni, poi rosse a maturazione, infine avvizziscono, a volte anneriscono e poi cadono, lasciando posto ai nuovi boccioli dei fiori in primavera. Visto che già Domenico, nel suo commento del 6 ottobre, diceva di aspettarsi profumo di fiori di rosa nel liquore, ritenevo, giustamente, che nominare ancora petali e fioriture nel parlare della raccolta fosse fuorviante e generasse confusione.
Sui tuoi commenti decide Sonia, io chiudo qui, saluti e buona domenica!
Post bene organizzato ottimo rispetto a quanto si trovi su internet
Volevo sapere se si può sostituire l’alcol a 95 gradi con la vodka a 40
Mio padre mi ha fatto fare liquori con la vodka e mi ha evitato di dover aggiungere l’acqua , però è uscito meno buono di quelli con l’alcol…
Ciao Lidia, grazie mille! Non vedo controindicazioni a usare la vodka, chiaro che non è la procedura classica, ma di certo male non fa :) Io non ho mai provato, quindi non posso darti feedback. Magari, vista la gradazione nettamente minore del liquido di macerazione, potresti lasciar macerare le bacche per più tempo.
Grazieee proverò
Non trovo ricette per l’olio di semi di rosa….avresti qualcosa da proporre?
@Lidia: Sai che è la prima volta che sento parlare di un olio ottenuto dai semi della rosa canina? L’unico utilizzo che conoscevo dei semi era per produrre un macerato antiparassitario per le piante. Ora ho cercato in giro e ho trovato qualche marca cosmetica che lo commercializza, ma vedo, come immaginavo, che si ottiene dalla pressatura a freddo dei semi, quindi non si può fare in casa, a meno che tu non abbia un frantoio domestico :)
Grazie per la risposta prontissima
Speravo in verità nell’olio proprio come cosmetico e sostituente all’acqua di rose….
Vabbé mi orienterò sul liquore
Ancora grazie
@Lidia: Ma puoi usare le bacche ad uso cosmetico! Prima però facciamo un po’ di chiarezza: l’acqua di rose è ben diversa dall’olio dei semi, si ottiene per distillazione, un procedimento che si può anche fare in casa, ma per cui servono strumenti particolari. Però attenzione, non si fa con bacche o semi, ma con i petali delle rose in primavera!
Si può fare un’acqua di rose “blanda”, per macerazione, non è la stessa cosa ma un minimo funziona, se vuoi ho postato la ricetta tempo fa sul mio blog, la trovi qui. Come ho scritto anche nel post, però, la rosa canina ha pochissimi petali, quindi è meglio usare delle rose ornamentali per quello scopo.
Con le bacche invece (non con i semi interni!) puoi fare un oleolito, ossia una macerazione delle bacche in olio: otterrai un olio cosmetico buonissimo, utilissimo come antirughe e cicatrizzante, molto nutriente. Non l’ho mai pubblicato finora sul web, ma se vuoi puoi seguire le stesse istruzioni che ho lasciato per l’elicriso a questo link.
C’è differenza tra oleolito e acqua di rose, non sono uno il sostituto dell’altro: l’acqua di rose è un tonico astringente, l’oleolito un idratante nutriente. Spero di esserti stata d’aiuto! :)
Ciao, sto pulendo le mie bacche ora, volevo chiederti se non conviene sciacquarle sotto l acqua x pulire l interno, o se magari tu sai qualche controindicazione hel fare così. Grazie!
@flora: Ciao! Evita assolutamente l’acqua, diluirebbe i principi attivi e caricherebbe le bacche di liquido che andrebbe poi a diluire la preparazione. Che resti qualche peletto è normale, ma nessun problema, soprattutto se fai una buona filtratura.
Ok! Ne starò lontana. A questo punto non conviene far fare tutto il lavoro di pulitura alla filtrazione? O lasciare anche i semini a a macerare dici che influiscono sul il sapore finale? Poi ti chiedevo se sai di qualche sapore che ci può star bene, io qui sono piene di melissa, so che non è stagione di raccolta x il liquore, ma magari per dar sapore va bene, o chiodi di garofano? Che dici?grazie di nuovo!
Allora, ci sono tante scuole sulla rosa canina, soprattutto per quanto riguarda la preparazione di infusi, che è il veicolo di estrazione più popolare: c’è chi per esempio le bacche nemmeno le apre, le lascia seccare intere e ne fa decotti. Poi mi è capitato poco tempo fa di vedere a casa di un’amica una bustina confezionata di infuso in cui c’erano bacche sminuzzate e semi interni, tutto insieme. Io ho sempre preferito usare le bacche pulite, che sono in ogni caso la parte più ricca delle sostanze che ci interessano, ed eliminare più possibile i peluzzi interni e i semi. Se vuoi puoi sperimentare e mettere a macerare le bacche semplicemente tagliate a metà, non credo che i semi influiscano sul sapore, ma di certo faranno peso e diminuiranno in proporzione la quantità di bacche, più saporite. Non saprei però se diano fastidio i peluzzi.
I chiodi di garofano non li vedo male per niente come abbinamento, molto invernali! Ma pure la melissa immagino ci stia bene, se è ancora bella profumata perché no. Io però voto chiodi di garofano :)
Si ho letto anche chi, per fare il liquore le mette a macerare intere, beh ormai ho quasi finito stavolta è andata! Ok faccio abbinamento e ti faccio sapere! Che lavoraccio…. :)
Eh lo so, è la parte peggiore…sono solidale :) Fammi sapere quando assaggi, buon lavoro!
Claudia ho letto la lunga e simpatica diatriba con Luigi sul grado alcolico finale. Il problema è che tu filtri l’alcol puro. Chi te lo fa fare ? Separa grossolanamente l’alcol dai cinorrodi con passino fino, aggiungi metà acqua ai cinorrodi separati dall’alcol, lasciacela una giornata e agita. Filtra e magari con un telo di cotone ed uno schiacciapatate pressa i cinorrodi. Otterrai ancora liquido e sapori. Adesso unisci all’alcol precedentemente ottenuto e filtra tutto bene. Una minima perdita ci sarà sempre, ovvio, ma minore rispetto a quella che dici. Anche io ho calcolato un 10% di perdite alcoliche nelle mie esperienze, ma così recuperi più della metà. Comunque il 35° circa taglia le corna al toro
Ciao Michele, grazie del feedback! Non ho ben capito la differenza tra la tua procedura e la mia, se non nello strizzare i cinorrodi con una pressa, tipo lo schiacciapatate, che in effetti può limitare moltissimo la perdita di prodotto. Cioè, io filtro bene l’alcool dopo la macerazione, non prima…per evitare insomma che restino residui. Se poi mettessi i cinorrodi anche in acqua, che magari aggiunge ulteriore aroma al tutto, quindi perchè no, filtrerei molto bene anche quella. Comunque grazie!! :)
Ciao Claudia
Per prima cosa grazie per tutto il tuo impegno
Volevo chiederti se c’era qualche contro indicazione nel fare macerare le bacche direttamente in una bottiglia invece che in un recipiente con la bocca larga.
Grazie in anticipo
@David: Ciao David, e grazie a te :).
Non ci sono controindicazioni, ma tieni presente che a fine macerazione dovrai filtrare e strizzare il residuo, e potrebbe essere complicato tirare fuori le bacche dalla bottiglia. Il recipiente largo ha senso solo per questa questione pratica, tutto qui.
Buon lavoro!
@Riccardo: a giorni finisco la macerazione delle bacche.
Cosa ne pensi se dopo aver filtrato alcol/bacche,aver aggiunto acqua e zucchero,passo le bacche nello
schiacciapatate raccogliendone il succo,metto 5 chicchi di caffè torrefatto e dopo 30gg. – rifiltro – tutto…?
Cordialità e buone feste.
@Riccardo: mai provato il caffè! Ma mi sembrano tutte ottime idee da sperimentare :). Grazie dell’ispirazione, secondo me puoi procedere come dici. Buone feste a te!!