Adoro preparare i dolci, biscotti e pasticcini in particolare, ma anche le torte quelle ripiene di qualcosa, tipo nonna papera, e barrette, e merendine, insomma tutto quello che sarebbe meglio non mangiare spesso, e che però risulta essere una mano santa per la psiche accartocciata.

cookies alla carota

Niente di più rilassante che prendermi quelle tre o quattro ore libere, preparare tutti gli ingredienti di una ricetta che mi ha colpito particolarmente, in modo maniacale, ogni cosa nel suo contenitore pesata con precisione millimetrica, e lavare man mano i vari utensili.

Senza beninteso lasciarli accumulare uno sull’altro a formare le terrificanti piramidi azteche che invece mi ritrovo spesso a scalare nella mia cucina, perché devo sistematicamente interrompermi per questa o quell’altra esigenza contingente e correre da una parte all’altra della casa a fare qualcosa.

Quando poi i biscottini sono i suoi non c’è neanche da parlarne :-9

La prima volta che ho provato a farli ho combinato un disastro, avevo anche sbagliato a tradurre “semolina flour”, pensando che si trattasse della semola rimacinata, e invece no, era proprio semolino, almeno a giudicare dalla riuscita molliccia. Voglio dire, a mangiarli li abbiamo mangiati lo stesso, per carità, e che qui in casa zac si butta qualcosa? Solo che non potevo credere che i biscottini di Heidi fossero quella cosa lì.

Quindi se per caso vi venisse in mente di fare questi dolcetti con il solito metodo per la pastafrolla, cioè sbriciolando il burro nella farina con le dita, sappiate che *non funziona*, anche se “shortbread” è tradotto “biscotto di pasta frolla” o “frollino”, vi ritrovereste con dei dischetti mollicci (dal sapore direi più che accettabile comunque…).

Questi non sono i soliti biscotti ai quali siamo abituati, sono meno croccanti e più morbidi, ma veramente uno tira l’altro. Ritagliateli con le formine che preferite; io ho utilizzato un coppapasta del diametro di 4 centimetri, piccolo e tondo, perché mentre cuociono non mantengono bene la forma.

Non so come cavolo abbia fatto Heidi, i suoi cookies hanno una forma deliziosa, tutta merlettata, e sono perfetti! Eppure ho seguito tutta la procedura standard, cioè li ho ritagliati molto velocemente, li ho posizionati sulla teglia del forno ricoperta di carta forno e li ho infilati in frigo per un paio d’ore o più!

La seconda volta che li ho fatti, un paio di giorni dopo il primo esperimento, mi sono fatta furba; ho eliminato la mela, e grattugiato la carota con la microplane invece che con la grattugia per le verdure, che mi faceva venire fuori dei pezzettoni giganti.

Ingredienti:
50 grammi di semolino
150 grammi di farina semintegrale
150 grammi di burro d’alpeggio
100 grammi di zucchero grezzo scuro
1 carota di media grandezza
la buccia di un limone
1/4 di cucchiaino scarso di polvere lievitante

Setacciate la semola con la farina, la polvere lievitante e il sale, e mettete da parte (avete notato che gli americani hanno sempre questa cosa del “mettete da parte”? ma perché nelle ricette italiane non c’è mai questa cosa? Forse perché passa qualcuno che se lo mangia?).

Spazzolate bene la carota con la spazzola per le verdure, cercando di abradere la parte superficiale, e grattugiatela nel composto di farine con la microplane (o un’altra grattugia che vada bene anche per le verdure).

Mescolate bene in modo che i pezzettini di carota siano infarinati uniformemente, e poi fate lo stesso con la buccia del limone (e non dimenticate di annusare, ché una delle cose belle di stare in cucina è che si può approfittare per fare aromaterapia).

In un’altra ciotola, un po’ più capiente, frullate il burro con lo zucchero fino a quando non avrete un composto leggero e gonfio; i granelli di zucchero dovrebbero sciogliersi più possibile.

Incorporate il composto farinoso al burro, il più velocemente possibile, formate la solita palla, schiacciatela a forma di disco (dell’altezza di due o tre centimetri), avvolgetela nella pellicola e mettetela subito in frigo: l’impasto tende a sciogliersi.

Quando l’impasto si sarà ben indurito nel frigo, stendetelo sul ripiano infarinato a circa un centimetro di spessore. Dopo aver preriscaldato il forno a 180°C e atteso che abbia raggiunto abbondantemente la temperatura infornate i biscotti per una decina di minuti, o fino a quando non saranno leggermente più scuri sui bordi.

Tirateli fuori, aspettate tre o quattro minuti che si solidifichino e poi lasciateli raffreddare su una gratella. Si conservano bene per qualche giorno, ma come al solito, tendono ad evaporare in brevissimo tempo :-)