Ma che è? In tipo due anni di pasto nudo non vi ho mai postato una conserva che fosse una, e mò due marmellate praticamente di seguito. Il fatto è che in un momento di crisi esistenziale mi sono venduta il bimby, ché tanto non lo avevo mai amato veramente, povero piccolo. Mai madre fu così snaturata con il suo pargolo.
Lo usavo poco, quasi mai per cucinare (dopo un paio di risotti alla milanese assolutamente identici già mi erano venuti i nervi da semprelastessasbobba), peró per alcune cose era talmente tutto semplice che non riuscivo a dirgli di no neanch’io. Tipo le marmellate, appunto.
Che butti dentro frutta, zucchero e limone, pigi due tasti e dopo un’oretta ti risputa la conserva bell’e fatta, più o meno densa a seconda di quanto varoma hai deciso di usare (a proposito di varoma, ma a voi non è mai successo di andare un secondo nell’altra stanza e al ritorno trovare l’ade, tipo muro con schizzi di frutta zuccherosa fino al soffitto e lava debordante che colava lungo i fianchi della macchina perfetta?).
Poi, diciamocelo, non è che il ragazzo fosse un campione di bellezza (bimbiste non mi odiate!). Ciò non di meno mi mancherà moltissimo il suo pangrattato, il parmigiano grattugiato in tre secondi e la farina di mandorle e di qualsiasi altra cosa. Oltre alla possibilità di scaldare qualsiasi cosa alla temperatura giusta senza dover usare il termometro (tipo che so una crema). Uff. Appena posso me lo ricompro. Ma solo se lo fanno più carino.
Quello che volevo dire prima di partire per la tangente è che ovviamente non avrei *mai* postato una ricetta fatta con il bimby, principalmente perché uno magari non ce l’ha (anche perché costa un occhio della testa – io se non sbaglio ho pagato rate per tipo tre anni); secondo perché l’apparecchio succitato non è che sia elasticissimo. Preferisce che tu faccia quello che dice lui, se possibile.
La prima volta che l’ho usato ho pensato: “perché diamine non c’è una specie di lampadina dentro sto coso? Non si vede niente!” Poi quando ho tentato lo stesso di infilare nel buco l’occhio indagatore e lui ha reagito con un getto di vapore a tremila gradi ho capito che potevo solo lasciarlo fare.
Vabbeh. Chiamatemi pure la volpe e l’uva (tutt’e due), fatto sta che qua ogni fine estate (è già autunno, sigh) arriva un’incasata di frutta umanamente impossibile da consumare in tempi anti-marciume, pur volendo regalarla ad amici e parenti. E questa è stata la volta dei fichi.
Non ho fatto altro che metterci lo zenzero e seguire pedissequamente il procedimento con l’agar agar che già conoscete. Forse avrei dovuto metterci meno zucchero, perché loro (i fichi) erano super dolci. Ma avevo paura che non reggesse. Voi quanto ne usate con i fichi?
Ingredienti:
1 chilo di fichi
330 grammi di zucchero grezzo chiaro
1 noce abbondante di radice di zenzero
1 limone
1 cucchiaino di agar agar in polvere
Prendete i fichi, lavateli e fateli a pezzetti (io non li ho sbucciati, gli ho tolto solo il peduncolo e le parti troppo mature) in una ciotola di vetro abbastanza grande. Aggiungete lo zucchero, il succo del limone, lo zenzero sbucciato e grattugiato (io ho usato la fidata microplane). Mescolate bene il tutto, coprite con la pellicola e lasciate riposare per un’oretta almeno (altrimenti tutta la notte in frigo).
Quando sarà il momento mescolate di nuovo bene il tutto (lo zucchero si sarà immancabilmente depositato sul fondo) e versate in una pentola di acciaio a fondo spesso. Mettete sulla fiamma bassissima e aspettate che arrivi a bollore.
A questo punto, a differenza di quello che vi avevo detto la volta precedente, sciogliete un cucchiaino di agar agar in un pochino di acqua (ho scoperto che nella marmellata di more c’erano dei piccoli grumi più densi (pochissimi, ma c’erano) che sicuramente si sono creati perché ho spolverato direttamente l’agar agar sulla marmellata, anche se sono stata molto attenta ad amalgamarlo benissimo) e aggiungete il tutto alla marmellata, mescolando bene e lasciando sobbollire ancora un minuto.
Poi invasettate, girate i vasetti a testa in giù e dopo il raffreddamento bolliteli di nuovo (tutto il procedimento è descritto per bene nel post della marmellata di more).
Se il mio fratellino legge questo post me lo trovo fuori alla porta di casa con una sporta in mano, direttamente da napoli :-)
Sorte ria, ria sorte! Mi hanno fatta nascere in luogo inospitale e privo di fichi zuccherini (lo zenzero, vabbè, lo comprerei).. Doppiamente ria poi perchè il fico è il mio frutto preferito. le pesche, che qui son disponibili, stanno appena sotto, ma quello che non hai in abbondanza ti piace sempre di più.
A te, per esempio, non andrebbe un baratto con le rape?? Fichi contro rape, o cavolo verza. Si può fare, dici?
mmmh… chissà che buona l’accoppiata fichi/zenzero! mai provato!
…che bella la nuova grafica dell’intestazione! L.
Izn…ma come hai fatto a liberarti del meraviglioso bimby!
come vedi ognuno ha la sua di esperienza!..e non commento!!
per quanto riguarda la marmellata di fichi, che ho già fatto, mi piacerebbe prima di aggiungere lo zenzero, assaggiarla eh eh eh verò da te !!!
poi un’altra cosa , ma perchè ci metti l’agar agar? io ci metto la mela con tutti i suoi semi che gli fa da pectina e quindi solidifica?
solidifica !! (errore di battitura) ciao
che bella ricetta! adoro i fichi e pure lo zenzero….è proprio una marmellata invernale…visto che lo zenzero piace non solo al palato ma anche al sistema immunitario.
ciao Izn…è la prima volta che posto ma è da molti mesi, forse quasi un anno, che ti seguo con piacere.
ottima questa marmellata!!!!! per fotuna a me il bimby lo ha regalato mia suocera, e concordo con te: è fantastico per le marmellate!!! anche se ogni tanto l’inconveniente dello spruzzo fino al soffitto te lo fa odiare :-)
complimenti per il sito, le ricette e gli importantissimi temi che affronti
un abbraccio
cinzia
ho lasciato un commento ma è in attesa di moderazione….sigh….
il bimbi lo avrei voluto solo per fare il dado casalingo. non lo posso vedere. la marmellata si fa da sola. io non metto neanche agar agar ma solo pezzeti di mela e semi. e poi dopo aver fatto riposare una notte in frigorifero faccio bollire 5 minuti, di nuovo raffreddo e di nuovo 5 minuti. come per candire le bucce di arancia. a me vengono bene. invasate bolenti a testa in giù. per lo zucchero vado spesso a occhio e i fichi li faccio con cannella e rhum. devo verificare se l’albero ne ha ancora per provare la tua.
Bella accoppiata fichi e zenzero! Io ADORO i fichi, ma la marmellata di fichi no, gli cambia totalmente il sapore, però forse con lo zenzero… Però io avrei messo meno zucchero, io non me ne preoccupo molto, mai successo che mi andassero a male (ma quanto ti devono durà ‘ste marmellate… le mangi o no?!? :-).
Ma tu metti a bollire i barattoli dopo che hai invasato per sterilizzare? Perché se è così, io lo faccio prima… li metto vuoti con tutti i loro bei coperchi nel forno a 110° per 15 minuti… fatto! Puoi farlo mentre prepari la frutta (così sfrutti il tempo e poi non devi stare lì ad asciugare né a rammaricarti del segno del calcare che immancabilmente si forma sul vetro dopo la bollitura (si lo so che è una fissa, ma mi da sui nervi…!).
ma lo zenzero può essere anche in polvere????io ci metto anche un piccolo peperoncino ….è ottima(la confettura ) con i formaggi morbidi
Ciao, molto carino questo sito. Ho già attinto la tua ricetta della marmellata di more e ormai è da qualche anno che intraprendo il culto della raccolta e della confettura della marmellata di more secondo “il pasto nudo style”. Oggi cercavo la ricetta della marmellata di fichi e sapevo dove andarla a cercare. Fantastica!! Le tue ricette sono estremamente semplici e le adoro soprattutto perche prevedono una cottura molto rapida consentendo la conservazione del gusto e delle proprietà organolettiche della frutta, senza violenze da cottura infinita… Riguardo all’agar agar è proprio vero, mi infastidiscono i piccoli grumi che si formano, d’ora in poi lo scioglierò nell’acqua. Hai mai provato a fare la pectina in casa? Sarebbe molto interessante. Cari saluti
“A s(e)-ttembre, l’uva è fatt(a) e le ficure penn(e)” . . . come l’ho scittra non rende la parlata dell’Uomodellamiavita che “inzerra” i denti quando pronuncia! ;-) Comunque vuol dire che “a settembre l’uva è fatta e i fichi pendono” :-) Che poi, nelle piante che ha piantato il nonno dell’Udmv vengono dei bei fichi neri e fa la doppia produzione, la prima, a inizio estate, da fichi giganti detti “ficure”, e la seconda, verso settembre produce fichi più piccoli detti “turchetti”. :-) Ciao, Fior