Non ce la faccio a cucinare piatti che si somigliano tra loro fino a quando non sia passato un lasso ragionevole di tempo (da tre mesi a un anno), e quindi accolgo i piatti insoliti come il viandante (ma senza bastone e mantello) brama l’acqua nel deserto.

Ed è proprio stato il caso di questo salvifico piattino che ho trovato da Deb; appena il tempo di leggere il post, e dopo cinque minuti stavo tagliuzzando allegramente lo zenzero e l’aglio, tanto con le sue ricette sai sempre che vai sul sicuro, quella donna non sbaglia un colpo.

La mia domenica è consistita in mattinata sonnacchiosa con tarda colazione, e conseguente ricerca affannosa di qualcosa da preparare prima che giungesse come un incudine l’ora di pranzo.

Quindi il tempo per decidere è scarsissimo, e qui scatta l’intuito cucinativo che, scavalcando la vocina che insiste “fa’ qualcosa di semplice, fà qualcosa di normale, ti prego, per una voltaaaaa”, mi accompagna in cucina con l’iphone in una mano e un coltello affilato nell’altra, mi deposita davanti al tagliere e si siede ad osservare che succederà stavolta.

Questa la dovete provare perché ne vale veramente la pena; Deb l’ha scovata sul blog di un certo Mark Bittman, sul new York Times, che a sua volta l’ha reinterpretata dalla ricetta di tale Jean-Georges Vongerichten, chef di un importante ristorante di Manhattan (roba da svariate stelle sulle guide quelle importanti).

Io per forza di cose pastonudiste per soffriggere ho preferito utilizzare il nostro caro olio extravergine d’oliva al posto di quello di sesamo, ma dal sapore la preparazione non ne ha sofferto; certo è un po’ contaminato questo riso (ormai ex) cinese, ma è il bello della rete, no?

Ingredienti:
2 pugni abbondanti di riso basmati
un porro grande o due piccoli
un pezzetto di zenzero grande come una noce
tre spicchi d’aglio
2 uova felici
olio extravergine d’oliva
sale marino integrale
un po’ di salsa di soia (opzionale)

Mettete il riso in un pentolino, versateci sopra acqua fino a superarlo di un paio di centimetri (non mescolate!), coprite con un coperchio o un piattino, mettete sulla fiamma bassissima e dimenticatelo (non mescolate neanche durante la cottura). Appena l’acqua sarà stata completamente assorbita spegnete e lasciate riposare sempre con il coperchio almeno dieci minuti (sempre senza mai mescolare).

Sbucciate la radice di zenzero e gli spicchi d’aglio e tagliateli a pezzetti piccolissimi, metteteli in una padella insieme a un po’ d’olio d’oliva (coprite il fondo della padella) e posizionatela sul fuoco a fiamma bassissima, inclinata in modo che i pezzettini siano ben immersi nell’olio.

Fate attenzione quando posizionate la padella perché ovviamente tende a cadere (quella stupida forza di gravità!!). Come potete vedere dalla foto io la appoggio su un barattolo di vetro che si trova accanto al fornello (tanto con la fiamma così bassa quella parte della padella si scalda poco).

Ho notato che lo zenzero contiene più acqua dell’aglio, e quindi diventa croccante più lentamente; quindi potete scegliere tra queste opzioni: tagliate lo zenzero a pezzettini più piccoli dell’aglio; mettete in padella prima lo zenzero e dopo un po’ l’aglio; ci pensate dopo come me e valutate se sia il caso di asportare i pezzettini di aglio uno per uno o sperare nella buona sorte, rimanendo vicine alla padella e facendo il tifo perché l’aglio non si carbonizzi (oh, a me ha funzionato).

Ci vorrà un bel po’ a fiamma così bassa (godetevi il profumo stupendo che si diffonderà nella cucina), ma non desistete fino a quando non vedrete i pezzettini tramutarsi in bricioline croccanti. Intanto affettate il porro piuttosto sottilmente, comprese le parti verde chiaro.

Appena la trasformazione sarà avvenuta, asportate con una piccola schiumarola i pezzettini dall’olio, metteteli ad asciugare su un foglio di carta assorbente (l’optimum sarebbe quella gialla e spessa per incartare il pane), alzate leggermente la fiamma e aggiungete all’olio rimasto in padella le fettine di porro (se serve aggiungete un altro po’ d’olio).

Mescolate e aspettate che i porri diventino belli morbidi (ci vorranno dieci minuti un quarto d’ora); poi aggiustate di sale, alzate ancora un po’ la fiamma e aggiungete il riso cotto. Lasciate cuocere, mescolando, fino a che il riso sarà appena croccante.

In una padella a parte cuocete due uova al tegamino (capitolo a parte: le uova al tegamino da manuale si ottengono mettendo olio e uova insieme a freddo nella padella d’acciaio e scaldando a fuoco medio fino a quando il bianco non è rappreso – il rosso deve rimanere più crudo possibile).

Quando il riso avrà raggiunto la doratura che desiderate aggiustate ancora di sale, dividetelo in due piatti, adagiatevi sopra le uova e spargete lo zenzero e l’aglio croccanti un po’ dappertutto. Se vi piace aggiungete anche un cucchiaio di salsa di soia per ogni piatto.