Ogni tanto, mezzo costretto dagli eventi, mezzo ispirato, lo zac si mette ai fornelli, si chiude in un mutismo catatonico e comincia ad affettare ortaggi, annusare vasetti di spezie, addirittura prelevare dosi catartiche di piantine aromatiche dai vasi sul balcone.
Tempo addietro i risultati erano mediocri (avete presente quando uno mette in pentola tutto ma proprio tutto quello che ha a disposizione), ma adesso con mia somma invidia devo ammettere che il ragazzo ha preso una piega culinaria proprio niente male, anzi direi più che bene.
La sua gemellosità gli regala dieci spanne di leggerezza rispetto al resto dell’umanità (ad esempio quelli con cinque pianeti in vergine che adesso sono sei in leone o qualcosa del genere) e di puro istinto riesce a tirare fuori delle cose molto semplici e nello stesso tempo fenomenali. Sarà che come me ama molto il cibo, a differenza di me decisamente più verso il salato che il dolce, e credo sinceramente che il successo di qualsiasi ricetta stia principalmente nella golosità di chi cucina (oltre alla curiosità e al riuscire a lasciarsi andare, come quando si balla – è impossibile ballare bene se non si stacca il cervello).
Qualche giorno fa in particolare ha trovato in frigo l’unico ortaggio superstite post feste, un bellissimo broccolo romanesco che Natalino aveva poc’anzi colto sul suo campo consapevole e ci aveva portato in (graditissimo) dono, e aveva sottomano un pacco di pasta di riso che mi è stato regalato a Natale, qualcosa che non avrei mai acquistato io, e che ho sempre guardato con diffidenza quando l’ho incontrato in giro, non so neanche perché; di un produttore che non conoscevo punto, tale Molino Conti (giuro neanche questo mi paga!).
A parte che la suddetta pasta di riso è risultata assolutamente ottima e ha tenuto la cottura tenacemente, anche meglio della pasta di frumento alla quale siamo abituati, lo zac si è beccato un sacco di complimenti per il sughetto a base di broccolo, che era supersaporito. A tal punto che quando ho assaggiato una cucchiaiata di condimento direttamente dalla padella ho preparato subito piattino e macchina fotografica, e lo zac mi ha guardata con occhio omicida (pure stavolta mangiamo freddo!!) :-)
Ingredienti:
200 grammi di sagne di riso
un piccolo broccolo romanesco
qualche spicchio d’aglio
un paio di acciughe sott’olio
mezzo bicchiere di vino bianco
prezzemolo fresco
pepe bianco
sale marino integrale
peperoncino (facoltativo)
Lavate, asciugate, mondate e tagliate a pezzetti il broccolo romanesco, e mettetelo da parte in una ciotola. Mettete sul fuoco una pentola grande piena d’acqua, coperta, per la pasta. Intanto prendete un pentolino fondo, metteteci gli spicchi d’aglio schiacciati e sbucciati e le due acciughe e versate abbastanza olio per coprirli abbondantemente. Se come noi siete riusciti a trovare acciughe conservate in olio extravergine potete usare in parte quello, altrimenti meglio il vostro fidato evo.
Mettete a scaldare lentamente il tutto su fiamma bassa, e mescolate un po’ per sciogliere i filetti di acciuga, fino a quando gli spicchi d’aglio non saranno appena dorati.
A questo punto trasferite il condimento in una padella larga e bassa, alzate decisamente la fiamma e versateci il broccolo, mescolando continuamente. Lo scopo è farlo cuocere senza che diventi molle, quindi la cottura dovrà essere abbastanza veloce da non ammorbidirlo (quindi niente coperchio!) ma non troppo, per non farlo rimanere crudo.
Intanto mettete a cuocere la pasta. Quando vedete che il broccolo comincia a rosolarsi versate il vino e fatelo sfumare. Lasciate cuocere ancora qualche minuto, fino a quando il broccolo non ricomincerà a caramellare leggermente, quindi scolate bene la pasta (piuttosto al dente) e ripassatela nella padella con il condimento, per un minuto o due.
Mettete subito nei piatti, spolverate con una generosa manciata di prezzemolo tritato, pepe e se vi piace un po’ di peperoncino.
OHHHHHH!!!
Ma lo sai che il broccolo romaesco lo trovo pure qui a Berlino? A delle cifre che sembra un solitario di Cartier, ma insomma se serve c’è!!!
WONDERFUL!!! adoro il broccolo romano abbinato alla pasta…l’ho appena usato per condire dei pizzoccheri e devo dire che è stato apprezzato da tutti!
domanda: la pasta di riso si fa come la pasta tradizionale con solo farina di riso (esiste integrale vero?) e acqua?
non si sa mai che un giorno la sperimento sui miei familiari-cavia…eheh
Questa pasta mi fa una voglia!!! Ho appena informato la tua pizza broccoli e patate…ormai la faccio quasi ogni settimana. In famiglia ha avuto un successo strepitoso!!
Consiglio: mi hanno regalato una scatola di riso thai e una radice di zenzero…che ci faccio? non ho mai usato né l’uno né l’altro…
Per le “dosi catartiche” mi serve la traduzione ;-)
@Simo: davvero??? ma perché non cresce lì, vero? Puoi sostituirlo benissimo con un semplice e moltomenocaro cavolfiore :-P
@Stefania: sul pacco c’è scritto solo farina di riso e acqua, ma non so se ci sia anche integrale, sarebbe mooolto auspicabile :-)
@Paolita: Ce l’ho! La ricetta perfetta per te! Eccola.
@Claudia: Ahahahaahah!!! Anche a me!! :-D
@ Ecco io qui non trovo nè cavolo romanesco nè cavolfiore “consapevole”. Nel senso, i contadini di qui non li coltivano, dovrei prendere quelli della grande distribuzione, che anche se biologici non sanno di niente e costano come…quelli di Simo a Berlino. Posso sostituire con verza? Questa sera vorrei provare la ricetta, mi sembra fantastica, e la apsta di riso non l’ho mai assaggiata…
P.S. Non hai mai risposto alla mia domanda su come fare il pane…mi sento orfana.
@ Izn Un’altra domanda, scusa, che riguarda solo la verdura. Compro solo quella del posto (cipolle, porri, patate, zucche, verza in questo momento) ma non sono biologiche. Qualcosa i contadini mettono. Ma non posso più farne a meno. Colta e mangiata ha tutto un altro sapore. Quella biologica non di un supermercato qualunque ma del Naturasì (che è sempre più inarrivabile per altro come prezzi) non sa di nulla al confronto. Insomma, conciliare consapevole e biologico nella bassa padana sembra impossibile (sino all’arrivo dei “miei” pomodori).
ehi Izn, praticamente è la nostra ricetta della pasta e broccoli (cavolfiore verde tipico del palermitano) in tegame, solo che nella nostra versione il cavolfiore lo facciamo lessare prima di preparare il condimento poi nell’acqua di cottura del cavolfiore cuociamo la pasta e alla fine aggiungiamo anche del pangrattato precedentemente tostato. ^_^
Se fate una capatina dalle mie parti in Trentino vi volevo segnalare i BROCCOLI di TORBOLE. Non so se ne avete mai sentito parlare ma sono diventati presidio Slow Food da quest’anno.
E’ un prodotto che cresce nelle campagne di Torbole (sul lago di Garda) e la sua maturazione va dai primi di novembre e termina ad aprile inoltrato. Ha un sapore dolce e delicato. Si consuma sia lesso che crudo. Io lo uso sempre per fare la pasta e broccoli. Ed è tutt’altra cosa rispetto ai broccoli normali :-)
@ Antonella: ma il mercato contadino dalle tue parti non c’è? Perchè qui da me ci sono i piccoli produttori che ogni sabato mattina vendono i loro ortaggi. Alcuni non hanno ancora la certificazione BIO ma sono di gran lunga prodotti sicuri e consapevoli (mille volte di più che quelli di Naturasì)
Bella l’idea delle “dosi catartiche” delle erbe aromatiche …
In merito alla preparazione della ricetta nulla da dire.
Io avrei prima scottato appena appena, in acqua bollente, il povero broccolo superstite per poi raffreddarlo immediatamente in acqua fredda (quasi ghiacciata) per mantenerne croccantezza, lucidità e colore vivo.
Ma devo necessariamente segnalare una anomalia del produttore (Molino Conti) che si permette di inserire in homepage e nelle pagine interne, la dicitura
“Molino Conti – Prodotti da Agricoltura Biologica e per Intolleranze Alimentari – Castel Madama (Rm)” senza nemmeno inserire in etichetta la dicitura “esente o non esente da glutine”.
Al Molino Conti ho inviato questa email e ho provveduto a segnalare all’AIC la stessa cosa.
Questo il testo della mia mail:
Leggo dal vostro sito:
“Molino Conti – Prodotti da Agricoltura Biologica e per Intolleranze Alimentari – Castel Madama (Rm)”
e dal momento che producete pasta di mais e pasta di riso, consumati da persone affette da celiachia ed intolleranza al glutine, mi chiedo se sia ancora possibile giocare su simili prese in giro a scapito crudele ed assolutamente indifferente alla salute delle persone affette da simili problemi.
Nel far presente che se un prodotto è contaminato da glutine anche accidentalmente, e se un celiaco o intollerante a tale sostanza decide di acquistare i vostri prodotti, andrebbe incontro a malesseri e dolori incredibili ed indescrivibili, vi riporto quanto stabilito dall’Associazione Italiana Celiachia (www.celiachia.it):
“Alimenti a rischio : alimenti che potrebbero contenere glutine in quantità superiore ai 20 ppm o a rischio di contaminazione e per i quali è necessario conoscere e controllare l’ingredientistica ed i processi di lavorazione. I prodotti di queste categorie che vengono valutati come idonei dall’AIC vengono inseriti nel Prontuario AIC degli Alimenti.
L’AIC consiglia il consumo di questi alimenti se presenti in Prontuario o riportanti la dicitura «senza glutine».”
Spero con questa mia segnalazione che sia modificata la dicitura sul vostro sito e che simili inconvenienti non si abbiano più a ripetere.
Tale segnalazione sarà inviata all’Associazione Italiana Celiachia che, se lo riterrà opportuno, intraprenderà tutte le azioni possibili a salvaguardia della salute dei propri iscritti e di quanti, anche non iscritti, affetti da simile malattia autoimmune.
@ Mara
si anche io ho contatti diretti con chi coltiva e infatti il broccolo (cavolfiore) lo compro lì. oggi pomeriggio vado a trovarne uno che ha un piccolo magazzino nella Palermo vecchia e i suoi prezzi sono ragionevoli. inoltre ha anche la certificazione bio. insomma ….. chi cerca trova!
@ Mara. Anche da me c’è il mercato dei contadini la domenica mattina, ma poichè il broccolo non lo coltivano non lo vendono. Quindi per me il “chi cerca trova” non vale. I Mercatini bio ci sono ogni prima domenica del mese a Pavia e in alcune zone di Milano, ma dovrei alzarmi presto e incasinarmi con strada, parcheggio ecc. La domenica no, non lo faccio, va bene essere consapevole, ma masochista no.
@Mara 80: il broccolo di Santa Massenza!!! (noi lo chiamiamo cosi’, ma credo sia lo stesso). Mai mangiato un broccolo cosi’ buono, saporito, particolare…io lo ricordo da piccola, lessato poco e condito con olio sale e aceto. Che pezzetto di memoria hai riportato alla luce!! Grazie mille! (e poi io adoravo il fatto che si potesse trovare solo per un breve periodo, e che fosse cosi’ prezioso proprio per questa sua non facile reperibilita’)
@ Claudia. Il broccolo di santa massenza non è lo stesso di Torbole perchè come dicevo sopra è proprio la zona attorno al lago e precisamente a Torbole che conferisce la particolarità a questo broccolo, cui per altro è stato riconosciuto il presidio slow food. Putroppo però non sono così semplici da trovare perchè anche qui da me i supermercati o le cooperative non sanno sempre valorizzare i prodotti del territorio.
@Mara: perche’ allora li accomunano sempre?
http://www.stradedelvinodeltrentino.it/Prodotti/89/IT/GardaDolomiti/Broccolo-di-Torbole-e-Santa-Massenza.html
@ Claudia: sai che non lo so? mi cogli impreparata. Io compro solo quelli di Torbole. Dovrò informarmi per quelli di Santa Massenza che tra l’altro è vicino a dove abito io.
Ricette semplice ma WOOW, cavolo se mi piace!!!!
Bravissima davvero!!
hai un blog molto bello e poi mi sono innamorata della foto, complimentissimi!!
Buonissimo questo piatto, complimenti!