Ossignor. Ci ho messo un secolo a decidermi se scrivere o no questo post. Ce l’ho nella testa da mesi, con pezzi di frasi e idee che si rincorrono e sembrano chiare, se prese singolarmente, ma metterle insieme e far sì che stiano in due pagine e che abbiano anche una parvenza di chiarezza logica… beh, è troppo, per i due criceti che fanno girare le ruotine. Il punto è che, proprio nel bel mezzo, è arrivata questa offerta di lavoro che ha entusiasmato non poco il fisico teorico, qui, perché pare che venga pagato proprio per lavorare alle sue creature.
Sì, anch’io credevo ne avessimo solo una, di creatura, ma l’altra è una di quelle nano-robe troppo piccole per essere da me comprese; so solo che il maschietto deve aver provato qualcosa di simile alla sensazione del parto, quando si è trovato la sua neonata classificata nel PACS (non sto qui ora a spiegare cos’è, che ho ben cose più importanti, da scrivere, io! ;-)).
Conseguenza: trasloco dall’estremo nord all’estremo sud del globo terracqueo (per lui, intanto, che lo mandiamo in avanscoperta) e presa di coscienza che questi ultimi quattro anni trascorsi in uno dei posti meno ospitali che possano esistere sono finiti. Sospiro di sollievo e criceti che smettono improvvisamente di far girare le rotelline.
Pausa.
Ripresa con voglia incredibile di alimenti blu e viola. Che tutti quelli che entravano nella nostra cucina, per un momento, credevano di avere qualche strana malattia agli occhi, visto che tutto il commestibile virava dal blu scuro al malva (un giorno riuscirò anche a leggere questo libro, sulla febbre mauve: qualcuno l’ha già letto? E come si fa a non innamorarsi del vestito malva di April Love?).
La mia malsana idea per questo post era quella di mettere assieme gli alimenti blu/viola, le loro proprietà riconosciute sul sistema nervoso, nozioni basilari di ottica, rapide incursioni sui chakra alti, le teorie dei colori dalle origini ai giorni nostri (Aristotele, Plinio, Newton, Goethe: ma ce ne fosse uno che non ci ha pensato…) e tutto quello che ho imparato dai contadini del Vorpommern (isole baltiche comprese), dalla madre del mio amico bulgaro in visita di cortesia e da una decina di ultrasettantenni vissuti nella completa autarchia socialista. Tranquilli, ho rinunciato.
Prima di tutto, il problema maggiore è la soggettività della percezione dei colori: mi affascina da quando, al museo, metà dei bambini vedevano lo stesso verde come colore caldo e l’altra come colore freddo, ma questa è cosa vecchia di millenni. A me piacciono da morire tabelle tipo questa o questa, specialmente quando le guardo assieme a più di tre persone, e ci mettiamo a discutere perché ognuno vede un colore diverso.
Ho sempre il mio fido Colore – una biografia di Philip Ball, sul comodino, nella speranza di riuscire, un giorno, a cogliere almeno la metà degli spunti che offre.
Comunque, torniamo a noi. Non c’è accordo sul colore degli alimenti. Ovvero: in ogni articolo o testo che leggo, uno mi mette il mirtillo come blu, l’altro come viola, l’altro come indaco. Uno dice che le prugne sono blu, ma solo le Regina Claudia e Vittoria. I mirtilli mi finiscono nell’indaco insieme alla liquirizia e al caviale.
Allora ho deciso che, in fondo, per quello che mi interessa in questo momento, posso anche metterli tutti assieme, e scrivere in generale di “alimenti di colore variabile dal blu/nero al viola quasi lavanda (ma quasi)”. Tutti assieme, nel calderone. Senza distinzioni. Che, poi, sono i colori dei chakra “alti”, il 5°, il 6° ed il 7° (collo e testa, per capirci).
Credo di essere ancora in tempo per gli ultimi mirtilli, more e ribes nero. Poi cipolle rosse, melanzane, prugne, uva e fichi. Le patate viola a me proprio non riesce, di mangiarle. Ma sul colore non discuto.
Ce ne sono altri, di cibi viola, e ve li scrivo anche se non sono di stagione, così vi fate un’idea: pesce, caviale, tartufo nero, fiori di rosmarino e borragine, lamponi, liquirizia, cavolo nero, formaggi blu, broccoli, ginepro, barbabietola rossa, carciofo viola, cavolo broccolo calabrese, olive taggiasche, ciliegie nere, violette candite e lavanda.
E che proprietá avrebbero questi colori? Dunque, questo testo, che riporta parecchie esperienze di cromoterapia, sostiene che sono tutte tinte astringenti con effetto calmante e antinfiammatorio. Un medico fornisce il resoconto di molti casi clinici di esaurimento psicofisico, insonnia, irritabilità e mancanza di appetito da lui curati con il blu. Un’altro sostiene che il blu calma e guarisce l’agitazione fisica e mentale. E induce il rilassamento. Lo si usa per febbri, eccitazione motoria, polso troppo rapido, temperature alte.
Avete mai provato a cercare di comperare un paio di calzettoni blu in Norvegia? E perché le case, qui al nord, sono tutte dipinte di rosso mattone o di giallo o di arancione, mentre nelle isole greche sono tutte bianche e blu? Io direi di lasciar perdere i pigiami blu, se abitate qui al nord o siete freddolosi ;-).
Inoltre, la luce blu è d’aiuto per la cura di molti casi di pressione alta di origine nervosa. Nel 1930, alcuni ricercatori viennesi scoprirono che il blu di una tonalità appena più chiara del blu di Prussia corrisponde alla vibrazione dei tessuti nervosi sani. In realtà viene usato anche come antisettico, per la cura di mal di gola, laringiti e disturbi femminili. È invece controindicato in caso di depressione, malinconie varie, pressione e temperatura bassa.
Ma non divaghiamo, che c’è il viola: stimola la milza e la formazione dei globuli bianchi, inibisce i nervi motori e il sistema linfatico, aiuta a mantenere l’equilibrio fra il sodio e il potassio, inibisce gli stati di iperattività delle ghiandole e degli organi, modera l’appetito e rilassa i nervi ed i muscoli che controllano il cuore; si è rivelato efficace nella cura dei disturbi alla vescica, reni iperattivi (eh?), malattie della pelle, disordini nervosi e mentali, sciatica e nevralgie.
L’indaco è una combinazione di blu scuro e viola, quindi le proprietà sono più o meno le stesse. Diciamo che anche lui svolge un’azione benefica sul sistema nervoso, sul cervello e sulle facoltà intellettive superiori. Poi ci sarebbe il porpora, che già Newton vedeva come anello di congiunzione, ritorno al rosso e il cerchio si chiude, ma mi fermo.
La cosa divertente è che le stesse proprietà si ritrovano negli alimenti blu, viola etc etc, almeno a sentire i nutrizionisti e gli scienziati che si dilettano in questo tipo di ricerche. Il mirtillo (qui ci sono le specie più conosciute, per chi fosse interessato) è da sempre famoso per i suoi effetti benefici sulla circolazione, ma anche un ottimo aiuto in caso di stress e nervosismo.
Cominciate da qui, se siete più bressaniani, o da qui, se siete più pastonudisti. Tanto alla fine arriverete alle stesse conclusioni! Quella che più mi stupisce, comunque, è la melanzana. Davvero. Qui le trovo freschissime, biologiche e di un colore che se le guardi per più di dieci secondi rimani ipnotizzato. Bene.
Sapete cosa si racconta, sulle proprietà della melanzana? Che è un calmante dell’eccitazione delle malattie nervose. Che contiene la scopoletina e lo scoparone (eh eh, che ridere), coadiuvanti nel sedare convulsioni e attacchi epilettici. E, comunque, estremamente rilassanti. Perfetta per chi è facilmente irritabile ed eccitabile. Secondo la medicina ayurvedica, l’energia di questa pianta, vicina alla terra e ricca di acqua, potenzia gli aspetti positivi del carattere (soprattutto per il tipo Kapha, che ha la tendenza a diventare abitudinario e avido).
In realtà, quello che più mi attira della melanzana è la sua somiglianza col nostro fegato, specialmente l’interno spugnoso. E la melanzana è un vero e proprio toccasana per questo organo: la sua buccia contiene infatti sostanze cinarosimili, tipo quelle del carciofo, che agiscono attivamente su fegato e cistifellea. E proprio a settembre, ora che il fegato deve essere al meglio per metabolizzare tutta l’energia estiva, la melanzana lo aiuta stimolando la produzione di bile, migliorando la digestione e abbassando il colesterolo. In più stimola pure la diuresi, funzione importante in questo periodo dell’anno in cui il sangue ha bisogno di depurarsi dagli eccessi estivi e diventare più fluido.
Io vi lascio con una curiosità: lo sapevate che con le melanzane si possono fare anche degli impacchi depurativi? Dopo aver fatto un bel bagno rilassante, si mettono delle fette di melanzana a corona intorno all’ombelico, si coprono con un panno di lino e si rimane sdraiati al buio per un quarto d’ora. Pare che i succhi della melanzana agiscano in questo modo sul centro delle nostre energie, dando così una sferzata a fegato e cistifellea.
Adesso provo, poi vi faccio sapere.
ciao Claudia, che bel post.grazie-grazie…..
ti posso aggiungere una mia esperienza che per me è stata illuminante (una sorta di cibo per la mente); tanti anni fà in un laboratorio artistico abbiamo fatto il seguente esperimento: mescolare 1 goccia di blu con 1 goccia di rosso nel tentativo di ottenere la “PERFETTA” composizione tra il blu e il rosso (….come siamo abituati ad ottenere il verde mescolando il giallo e il blu….il verde quindi inteso come nuovo colore )
Nello sperimento blu+rosso non nasce nulla di nuovo (come nel caso del verde) ma senza eccezione il colore ottenuto “cade” verso il blu; e otteniamo un LILLA……oppure “cade” verso il rosso e otteniamo un CICLAMINO…potrebbe sembrare poco importante…invece è super-interessante: tra rosso e blu c’è un continuo moto di scambio senza perdere però mai il proprio “carattere”. MAX LUESCHER e la sua bellissima teoria sui colori descrive “l’asse-blu-rossa” come “asse della creatività”….immagina questo continuo movimento tra blu e rosso…una sorta di ballo (come l’elettricità fra il polo positivo e negativo)…. e se ci vogliamo spingere oltre; così dovrebbe essere fra uomo (rosso) e donna (blu) oppure fra i nostri due emisferi cerebrali; destro (blu-riflessivo) e sinistro (rosso-attivo/azione).
E cosi si intuisce anche perchè i chakra più alti si muovono proprio fra questi colori……
mi posso tuffare direttamente dentro questo post? partendo dal presupposto che il blu scuro è il mio colore preferito quello che mi piace guardare ma che anche mi fa sentire bene e che potrei vivere vestita e circondata da gradazioni di blu che sfumano nel viola……troppo lunga come premessa! era per dire che riflettendoci la mia predilezione per questi colori si riflette anche nel cibo, tolti i fichi, adesso potrei nutrirmi solo di mirtilli e melanzane! eccessivo?.. però stavo pensando: non è che è colpa del troppo vestire blu la mia pressione bassa e la mia bassissima tolleranza al freddo??OPS!
@Sabine Eck: grazie! Se solo abitassimo *un filo* piú vicine ti avrei giá invitata a cena, che sono sicura potremmo discutere per ore, su questi argomenti! ;-)
@Gió: eh eh… una volta ho chiesto ad Elena se sia un bene, ascoltare sempre i desideri del nostro corpo, in quanto a cibi, colori etcetc. “La domanda da un milione di euro”, mi pare fosse la risposta :-)
Anch´io tendo al blu, quassú, ma ho notato che con un tocco di arancione l´umore mi migliora di molto. Anche solo le calze, o la canottiera. Non a caso é il colore che avevo scelto per il post di novembre, l´anno scorso, se non ricordo male: andavo avanti a crema di zucca e bucce di arance nella vasca da bagno, ed avevo praticamente riarredato la casa con questo colore, per sopravvivere al buio perenne di qui!
ciao Claudia,
oltre a complimentarmi ancora una volta con te per il modo in cui scrivi, ti vorrei segnalare un post di settembre nero-viola-blu di una bella serata con muffin ai mirtilli e tè verde (mi piacciono le sintonie)…spero non ti dispiaccia.
eccolo:
http://unastanzatuttaperte.wordpress.com/2010/09/03/impressioni-di-settembre/
Cosa ne pensi?
A presto!
Eccomi! Io sono blu-rosso dipendente, e questo fin da quando ero piccola!
Adoro il cibo colorato (di natura, eh!), e credo fermamente che i colori influenzino la nostra psiche e quella di chi ci guarda e ci sta accanto.
Vi è mai capitato di aver scelto la sera ( per il giorno dopo) di mettervi un certo capo di un certo colore, ed il mattino dopo sceglierne un altro? A me molto spesso!
Claudia, è sempre un enorme piacere leggerti!
il viola e il rosso, e soprattutto tutte le loro sfumature in mezzo mi hanno sempre interessata. Ricordo che da piccola i colori a matita giotto più preziosi erano il blu di prussia e il rosso carminio. Sull’indaco mi hai fatto venire in mente una puntata di Giacobbo (Voyager) sui bambini indaco, vabè ma qui credo di andare fuori tema.
io adoro il viola come colore…il mio armadio ne è pieno ed adoro i cibi viola..tranne la melanzana che mi provoca proprio la nausea solo al vederla…ci ho provato tante volte a mangiarla..ma niente…chissà perche?!!
Claudia belli questi articoli sempre molto interessanti!
non amo il blu per abiti o arredamenti per la casa ..però legato al rosso dei tappeti persiani ..li si ..li mi piace!
Viola? colore caldo … lo adoro, con il verde, con il rosso lo sai poi che ho una nipote che si chiama Viola…se voglio sentirmi fascinosa uso il viola..ecco è un colore intrigante.. eh eh
ma il colore arancio è quello che mi fa sentire meglio .. , decisamente in pace.. mi rilassa..è l’inizio del giorno, è il sole .. è la vita che ogni mattina ti fa fare progetti , che ti da una sferzata di energia …
il blu mi inquieta..
gli asciugamani da bagno, però devono essere bianchi solo bianchi , puliti , immacolati e morbidi ..
sono andata fuori tema??
@claudia…..mi sa che una cena non basta…ma non si sà mai nella vita. magari un giorno organizzerai la cena-viola per tutta la corte di izn…..
A proposito di melanzane, sai che in questi giorni ne ho cucinate qualcosa come una trentina, di quelle belle grosse tonde! Se avessi avuto il tempo di leggere prima questo interessantissimo post, avrei provato anch’io la corona intorno all’ombelico, mannaggia…invece, già tutte preparate (grigliate, a funghetto, scottate in acqua e aceto per poi condire all’occorrenza con aglio e olio) e riposte nel freezer per l’inverno).
Il mirtillo mi ha sempre affascinata e l’ho studiato attentamente: fuori lo trovo di un bel colore blu, ma se lo spremi, il suo succo è di un bel colore viola (neanche tanto facile da smacchiare da tovaglie e magliette, argh!).
Avrai pure trascorso gli ultimi quattro anni nel luogo meno ospitale e freddo del mondo, ma devi comunque ammettere che da questa tua permanenza di cose buone ne hai tratte, prova evidente ne sono i post di cui ci hai fatto dono in questi tempi. Adesso che stai per migrare (proprio come gli uccelli, prima che inizi il freddo), dacci una vaga idea di dove andrai a *posarti* (estremo sud del globo terracqueo: Africa? Polo Sud?), così da pregustare i futuri post! Nel frattempo, tantissimi auguri !
@Francesca: che meraviglia! è di una semplicitá disarmante. Adesso chiedo a Izn se lo puó aggiungere alla lista!
@Marcella: ehm…no, non mi é mai capitato. Ma solo perché mi conosco, e so che poi al mattino mi sveglio con la voglia di un colore diverso ;-) (e anche perché qui il tempo cambia ogni mezz´ora, e quindi non si puó pensare nemmeno a quello che ci si metterá al pomeriggio, figurati il giorno dopo!)
@Francesca V: no, Giacobbo nooo…scherzo, che mi fa troppo ridere…ma la storia dei bambini indaco l´avevo giá sentita. E comunque la si pensi, non é un caso se li chiamano bambini indaco e non bambini gialli :-)
@Diana: sai che fino a questa estate per me le melanzane non esistevano? Non le ho mai mangiate. Mai. E adesso, di colpo, tac! Come una droga. Anch´io mi sto chiedendo il perché, mentre spalmo questa crema di melanzane alla menta sul pane tostato!
@Viola: tu non vai MAI fuori tema ;-)
Certo che lo so, che la tua nipotina si chiama Viola. In realtá mentre scrivevo il post ho pensato tutto il tempo alla mia amica Sabrina, che adora il viola e che ha una bimba meravigliosa che ha lo stesso nome! Comunque mi confermi che la percezione del colore é una cosa soggettivissima, visto che per te il viola é caldo mentre viene sempre catalogato come freddo: giustamente, un bel ecchissenefrega!!
per l´arancio, non posso che dirti che la penso esattamente come te! Ancora piú di quando ho scritto questo http://ilpastonudo.it/assorbire-il-colore/
@Curiosa- Sab: mai dire mai, nella vita, vero? ;-)
@Cleofe: scusa!!! Vedi, che disastri, che combino? E sí che me lo ricordo, come ti chiami…
Bella mia, mi ha fatto solo piacere! anche perchè tutti dicono che mi somiglia ..da bambina però eh! non adesso che ho i capelli biondi e mesciati da coprire i miei tantissimi bianchi!!!
ma quando ero piccolina ero come lei moretta altina e “secca” ah ah ah e con tantissimi capelli., come lei appunto,
ma lo sai che arriva Ettore ..? per Natale
a proposito di mirtilli, la mia giovane amica Simone tedesca di cermania ,
ha una coltura di mirtilli , (ha veramente un vero e proprio vivaio) fa un sciroppo
con un nome che non ricordo ..quest’anno , ho visto le foto, ne ha prodotto 350 litri
incredibile !!
ciao ti trasferisci? ” e se questo non è amore dimmi tu cos’èèèèè!!!
almeno” cosi” mi piace pensarla!!
350 litri di questo
@Claudia: grazie :-)
come sempre i tuoi post sono interessanti dalle percezioni ai link. certo che hai bisogno di vagonate di blu e viola ad azione calmante e rilassante, che se devi pensare a riorganizzare la vita da un’altra parte!!! sulla percezione dei colori mi strappi un sorriso. proprio oggi una discussione su una felpa in ciniglia, io e mio figlio ci siamo scommessi l’iphone 4. per lui era verde quando è naturalmente grigia. solo quando gli ho detto grigio topo lui mi ha dato ragione e si è visto sfuggire il premio…
…sto apprezzando molto le prugne. in tutte le salse e in tutte le torte. le melanzane mi piacciono ma mi irritano le mucose. mirtilli sempre e sambuco pure. arancio e verde, marrone e bianco i miei colori del cuore.
@Silvia: il sambuco!!! Ecco cosa avevo dimenticato, accidenti! grazie ;-)
Non ho nulla da aggiungere, ma ci tengo a ringraziarti per questo post bellissimo come sempre ^___^
grazie, ilAria!
@Silvia: adesso mi ricordo…ho scritto del sambuco sul post di ottobre (mi sa che qui al nord siamo un poco in ritardo, come stagione: in effetti siamo a metá settembre e le bacche non sono ancora mature!)