Comunque a me il cielo grigio fa venire una fame, ma una fame. E un pessimo umore, uno tipo Eminem in Lose yourself, da giro notturno in metropolitana con faccia scura e vari strati di magliettone XL. In questi giorni ho la sensazione di essere nel pieno di un’interminabile notte postatomica.
Ecco perché a Febbraio si fanno tutti questi dolci fritti e lussuriosi (sì, va bene, a parte il fatto che il metabolismo necessita di essere risvegliato e il fritto – se fatto bene – stimola il fegato e bla, bla, bla).
Ma il motivo vero (almeno per quanto mi riguarda) ha sicuramente qualcosa a che fare con la depressione da mancanza di luce del sole. Nella prossima vita faccio uno di quei cosi fichissimi simil lucertola che stanno immobili sulla sabbia del deserto alzando ogni volta zampa destra/piede sinistro zampa sinistra/piede destro.
A proposito di depressione e voglia di fare qualcosa per uscirne, ieri sera ho pensato di fare un corso di panificazione (massimo dieci persone!!) martedì 28 o mercoledì 29, da Red a Sacrofano. Che dite? Chi viene? Se volete informazioni scrivete sulla mia mail izn(chiocciola)ilpastonudo(punto)it, stavolta facciamo una cosa cotta e mangiata, una specie di flash mob di panificazione, eheheeh :-D
Orbene (ordunque); fuori tempo massimo, come al solito, ché martedì grasso era ieri, ultima ricetta dolce (poco dolce, comunque), prometto, per tuuutto il mese (mbè? che c’è? manca ancora più di una settimana). Comunque mi sto mettendo in riga, eh. Ieri ho comprato solo zucchero *integrale*, che è diverso da quello grezzo, e addirittura un vasetto di tahin per spalmarlo sul pane sotto la marmellata, così lo alterno al burro.
E incuriosita da questo bellissimo post di Cobrizo ho comprato pure un vasetto di prugne umeboshi. Nononono non sto diventando macrobiotica, eh. Solo che credo fermamente in un sano sincretismo, in tutti i campi, e mi piace provare le cose su me stessa, e mettere insieme tutte quelle che funzionano su di me, e credo che ognuno dovrebbe farlo su se stesso, sarebbe anche un modo divertente per conoscersi meglio :-)
Basta basta smetto e passo alla ricetta, supertradizionale, presa qui, a casa della mitica Croce e delizia (e in perfetta sincronia con lei, che l’ha preparata un 22 di febbraio, anche se di due anni fa) e reinterpretata con la partecipazione straordinaria della farina semintegrale di Sonia (che ve lo dico a fare), senza burro e con più ricotta.
Veloce veloce e ipnotica per i bimbi (la pulcina qualsiasi cosa che abbia forma polpettosa la divora all’istante).
Ingredienti:
200 grammi di ricotta consapevole
200 grammi di farina 1
50 grammi di fecola di patate
mezza bustina di polvere lievitante
1 pizzico di sale marino integrale
un limone
un’arancia
50 grammi di zucchero grezzo
1 uovo
4 cucchiai di rum
latte intero fresco al bisogno
Setacciate la farina con la polvere lievitante, e la fecola di patate in una ciotola grande; aggiungete la ricotta setacciata, lo zucchero, il sale, l’uovo, la buccia grattugiata del limone e dell’arancia e il rum, e impastate tutto insieme (io ho usato il mixer con i ganci).
Se l’impasto è troppo duro (dipenderà molto dalla consistenza della ricotta che userete) aggiungete un pochino di latte a temperatura ambiente, deve essere bello morbido, ma abbastanza consistente da formare dei salsicciotti; tipo l’impasto degli gnocchi. Antonella suggerisce di non impastare troppo, altrimenti il composto diventa molle e si appiccica dappertutto. Lasciate riposare la palla di impasto, coprendo la ciotola con un po’ di pellicola, per una mezz’oretta o poco più.
Infarinate bene il ripiano e formate dei salsicciotti di un centimetro e mezzo di altezza, che taglierete a tocchetti (tipo gnocchi) e poi formerete grossolanamente a pallina, rotolandoli sul ripiano con la mano aperta, delicatamente. Man mano che li formate lasciateli riposare sul ripiano infarinato, in modo che crescano ancora un pochino.
Mettete sul fuoco la solita padella di ferro, con due dita d’olio (abbastanza perché le castagnole possano essere immerse) e quando infilando il retro di un cucchiaio di legno vedrete apparire tante bollicine fuggenti mettete a friggere le castagnole, poche alla volta, abbastanza da riempire tutta la padella ma senza sovrapporsi e darsi fastidio :-)
Appena le palline saranno dorate tiratele fuori con la schiumarola (fate molta attenzione quando le tirate fuori a riempire immediatamente di nuovo la padella, altrimenti l’olio fumerà e dovrete gettarlo – che vuol dire portarlo ai centri di raccolta, eh!) e mettetele ad asciugare su un pezzo di carta gialla (quella spessa del pane). Vi accorgerete che la frittura è fatta bene se non macchieranno molto la carta: il fritto deve essere assolutamente asciutto e non imbevuto d’olio.
Spolverate con un po’ di zucchero e buon… mercoledì grasso (ehm) :-)
@ uhh Izn che bella ricetta dolciosa! Ti diro’, l’ introduzione ai biscotti spagnoli mi aveva un po’ inquietata: nel senso, ora piu’ neanche zucchero e dolci causa picco insulinico? No no no, troppe privazioni non fanno per me: adoro le regole perché ognuna ha le sue eccezioni, e scelgo sempre queste ultime. Invece questi dolci ( da noi si chiamano gnocchi fritti, ma credo si facciano senza ricotta) mi sembrano perfetti anche per stare nelle regole, e stasera li provo. Credo di farcela, ho capito subito la ricetta, incredibile ( quando si tratta di dolci il mio cervello si affina, si elasticizza, diventa inverosimilmente efficace) . Una cosa, pero’ : come setaccio la ricotta? La mia e’ un po’ brodolosa e piuttosto compatta, nel colino non mi scende.
Quanto alla depressione…mi fa molto piacere sapere che non sono sola in questo stato, febbraio ( anche se qui non e’ grigio, ma freddissimo) per me e’ insopportabile, non riesco più a tollerare l’ inverno, mi escono i disturbi più impensabili ( raffreddore, mal di testa, pessimo umore, mal di schiena) , ingrasso piu’ che negli altri mesi. Se potessi, le vacanze la farei ora, e mi trasferirei alle Canarie ( l’ aria dell’ oceano e un toccasana per me, non so perché). Ok ok, ho sforato con: lunghezza del post, coerenza di argomento, noiosità ecc. Ecc. Perdonatemi ( ma e’ febbraio, e non sono in me).
QUANTO VORREI VENIRE A FARE IL TUO CORSO DI PANIFICAZIONE…MA DA BOLZANO MI RISULTA UN Pò DIFFICILE…COMPLIMENTI PER LE CASTAGNOLE!!! HANNO UN ASPETTO MAGNIFICO!
ciao izn! E’ da tanto che non commentavo ma ti leggo sempre con piacere e interesse!
Come funzionerebbe il corso? Mi dai qualche info?
un bacio
Queste castagnole mi piacciono, sono dei piccoli spicchi di sole da mordere! Anche se Carnevale è passato, proverò questa ricetta. Ma un corso di panificazione organizzato il sabato anzichè durante la settimana?
grazie Sonia. sono assolutamente d’accordo con te: in ogni cosa può esserci qualcosa di buono ed è saggio concedersi almeno di sperimentare i risultati prima di esprimere giudizi a scatola chiusa ;-) neppure io amo dire: “sono macrobiotica” in toto.
vedrai che l’umeboshi ti risulterà utile anche con la piccolina. :-)
quanto al tahin, occhio, perchè è talmente buono da creare (sana) dipendenza! :-DD
so che non ne vai pazza, ma prova a metterne un velo sul pane col malto di riso, anzichè il miele (il primo contiene 1/7 del glucosio e 0 saccarosio rispetto al secondo, relativaemnte ai discorsi che facevamo…). ti sorprenderà.
Oppure potresti provare a mescolarli insieme, tahin ed umeboshi, stemperandoli bene con un po’ d’acqua appena tiepida e le erbe aromatiche che preferisci, per condirci le verdure.
come mi piacerebbe venire a flashpanificare per conoscerti, se fossi più vicina! ;-)
@Graziella: prendi il setaccio quello della farina (quello piatto con la retina dritta) e schiacci la ricotta tra le maglie con un cucchiaio di legno o un qualsiasi strumento piatto… è molto ma molto più facile a dirsi che a farsi §:-)
E non mi parlare di estate e di mare se no mi metto a piangere all’istante!
@paolita: quanto mi piace bolzano… ma una gita di un paio di giorni nella capitalke? :-)
@serafina: serafina scrivimi sulla mail (c’è nell’articolo) che ti dò tutte le info :-)
@tyna: eh, il problema è che Re Desiderio è un ristorante e giustamente il sabato e la domenica lavora a pieno ritmo. Ma se vuoi scrivimi via mail, ho in mente una soluzione alternativa :-)
@roberta cobrizo: Infatti! ieri ho anche assaggiato un pezzettino di prugna così com’è e mi piace molto il sapore (zac lo odia così da solo). Però devo dire che il tahin (ho perso quello della rapunzel) mi ha sembrato avere un retrogusto molto amaro. Stamattina però spalmato sul pane con la marmellata si sentiva meno. Solo che mi sembrava di ricordare che fosse meno amaro, strano. Ho preso quello bianco :-/
Dai prendi il treno e vieni a giocare con il pane :-)))
6 h di treno (nel migliore dei casi) sono un po’ troppe. arrggh
io personalmente preferisco quello scuro (il bianco è di semi decorticati). comunque va mescolato bene nel vasetto e ne va usato poco, per lo più insieme ad altri ingredienti: da solo è tosto e allappa la lingua.
io talvolta ne utilizzo un po’ per esempio anche per mantecare il risotto o per condirci la pasta con le verdure, allungato e mescolato al miso o alla salsa di soia.
sono certa che inventerai una tua versione pastonudista accattivante! ;-)
Una volta ho fatto un cake usando il tahini al posto del burro e mescolando un po’ di semi di sesamo nell’impasto… incredibilmente sesamoso!! (ma va’? :-)) MEsso su per utilizzare un vasetto di tahini in scadenza, è diventato un must!!!!!
A proposito di macrobiotica e sincretismo: nel tentativo di arrivare a capire provando tutto ( ma che fatica! ) ho provatoper pochissimo anche l’ alimentazione macrobiotica e ho preso informazioni. Per scoprire che la vera macrobiotica non e’ quella di cui si parla oggi, l’ orientale per l’ appunto, e che tutte quelle salse a base di soia e sale fanno malissimo! ( Recenti dati hanno chiarito come l’ eccesso di tumori all’ apparato digestivo nei popoli orientali fossero dovuti proprio all’ uso di queste salse, tipo miso e altre di cui in questo momento non ricordo. Ho sintetizzato, per necessita, ma se volete cerco gli studi.
P.S. Potrei chiedere il parere di Elena Galeazzi sull’ alimentazione macrobiotica, almeno quella di moda ora? ( che non e’ quella originaria di Hunfeland?) grazie
Sai izn che c’è una cosa che non ho mai ben capito nei tuoi dolci. Cos’è la “polvere lievitante”? Chissà perché sospetto non sia il lievito Bertolini vanigliato, hm. E’ la stessa cosa bio, o è proprio diversa?
Anche io trovo il tahini amaro, non solo, quasi brucia la bocca a mangiarlo, specie da solo. Ho smesso di usarlo :-/
Ohhh izn, leggendo questo post mi sono sentita un po’ rincuorata. Dopo avere passato un inverno tutto sommato in forza – strano per me che soffro tanto il freddo – ultimamemte mi sono sentita improvvisamente giù di corda, anche se è pure rispuntato il sole ed è salita la temperatura, mahhh… e con una fame da lupi, soprattutto di dolci… e non quelli super sobri. Ma cosa gli è successo alle mie cellule che sono così affamate? Però leggendo l’articolo e i vostri commenti vedo che è una cosa comune allora mi sono sentita meglio, in compagnia almeno… :-)
Comunque le castagnole sembrano meravigliose, assolutamente da provare!!!
Il tahin a me piace moltissimo (mi sa che ho sviluppato la dipendenza di cui parla Roberta), quello scuro, naturale. Io lo spalmo ovunque, oppure lo uso diluito per condire insalate o arricchire altri piatti. A volte lo mescolo con miele e cacao in polvere per fare una crema al cioccolato che ha un sapore particolare ma gustoso (beh se piace il tahin), diluita un po’ con latte o latte vegetale per raggiungere la giusta cremosità.
Verrei volentierissimo al corso di panificazione ma sono troppo lontana, sigh… spero proprio di esserci una prossima volta.
Un abbraccio,
Simona
@roberta cobrizo: argh, 6 ore, adesso capisco :-) Ho visto infatti questa cosa di usare il tahin per mantecare il risotto, voglio provare :-) Intanto stamattina io tahin sul pane e la pulcina crema di mandorle e marmellata (fatta in casa ovviamente).
Senti una cosa, ma volendo fare un dolce nel quale le uova devono essere montate con lo zucchero, come si fa? Lo zucchero integrale non funziona, no?
@Simo: Eccerto, diamo queste notizie *senza* ricetta!! Voglio anch’io il must!! :-)
@Graziella: Non lo sapevo, chissà se Roberta ci può illuminare anche su questo :-) Elena non so se ti risponderà in tempi brevi, se non sbaglio sarà fuori Roma per una decina di giorni :-)
@Camilla: ho risposto su questo poco fa nel post dei tortas de aceite. Aspetta che ti copio-incollo la risposta che ho scritto di là!
Eccola: “sì sì è proprio il lievito per dolci. Guarda gli ingredienti però… non deve contenere cose strane tipo alluminio e aromi artificiali, se non sbaglio, e quello che hai accennato tu mi sembra lo contenga. Al bio trovi la versione migliorata fatta solo con bicarbonato e cremor tartaro, altrimenti lo puoi fare anche tu mescolando bicarbonato e cremor tartaro, ma non ricordo bene le dosi, se ti interessa te lo faccio sapere” :-)
@Simona G: Devi assolutamente leggere i post di Claudia (rubrica “viaggiare leggeri”) sull’inverno; lei lì spiega magistralmente come il riposo andrebbe programmato per l’inverno e non per l’estate (l’estate era infatti il momento nel quale i contadini lavoravano molto per fare le conserve etc per l’inverno – vedi le formichine laboriose); fondamentalmente andrebbe seguito il suggerimento della natura: riposo quando riposa, attività quando è attiva. È solo che noi facciamo tutto sbagliato :-)
Per il corso non ti preoccupare, ho intenzione di fare altri “flash mob” improvvisi, per il resto magari li farò privatamente a casa mettendomi d’accordo singolarmente (o con due o tre persone) con chi vorrà farli, è più semplice per me che dal punto di vista organizzativo sono una tragedia :-(
@Izn.grazie per la notizia di altri flash mob, non si sa mai che riesca piu’ avanti a venire, mi piacerebbe un sacco (solo che io appresso non ho una bambina, ma un …San Bernardo, anzi una San Bernarda tutta bianca, per cui penso ti piacerebbe, simpatica e innocua). Perché anche per me e’ un po’ complicato venire ora data la lontananza, ma mi dispiace cosi’ tanto…
Quanto all’ organismo che dovrebbe riposare ora, e’ vero, pero’ poi io ho i cali di energia anche quando inizia il grande caldo, che da noi e’ umidissimo, e allora resisto adesso…Buona giornata a tutte ( ieri sera il tuo riso con zenzero pero mi ha fatto tornare le forze, ma che sei una maga? Ho ripreso grazie a te a far da mangiare dopo vent’ anni e mi curo anche con il cibo??? ) .
Cosiderando che io per lavoro dovrei lavorare di agoso e riposare (al mare!!) in inverno… sono completamente d’accordo con la Natura!!!!
Hai ragione, cospargo il capo di cenere,ieri era pure il giusto momento per farlo!! :-), ecco la ricetta del cake soffice e leggero, ma cmq vale quella di qualunque cake, a partire da quelli di Sigrid:
eh, ovviamente questa è la ricetta con ingredienti canonici, poi ci sono le varie sostituzioni consapevoli!!!
250 gr farina – con quella di farro viene meraviglioso
250 gr zucchero – io ne metto 200
3 uova
130 gr di olio vegetale, no EVO che è troppo forte – spesso uso la panna liquida, meno della metà delle calorie!, nello specifico ho usato il tahini
130 gr acqua – sì, acqua! Oppure, per variare i gusti, succo di limone (80gr + 30 di acqua sennò è troppo aspro), succo di aracia, caffè, orzo… cambia liquido, cambia cake!!!
1 bustina di lievito.
Usando il tahini ci ho aggiunto un paio di cucchiai di semi di sesamo.
Si sbattono le uova con lo zucchero, si aggiunge il grasso scelto, la farina, il lievito e il liquido scelto… i soliti 45 min a 180°
A questo punto però lo devi fare consapevole e felice e postare la foto!!!! :-)
Io CI SONO!
CI SONO e CI SONO!
:)
ops! intendevo 80+50!
Graziella: voglio conoscere te e la tua canona!!!! Sei fantastica, mi fai troppo ridere!!!!!
@izn, grazie, per ora vedo se lo trovo al bio, altrimenti ti chiedo eccome. Non avevo idea di cosa ci fosse dentro al lievito in polvere bianco!
@izn: mi fa impazzire la tua idiosincrasia per tutte le cose che si montano :-D le uova con lo zucchero integrale si montano, non preoccuparti, anche se non diventano di quel giallo chiarissimo, ma di un colore particolarmente variegato, tra il giallo chiaro e il marrone castagna. Ovviamente cambia il sapore perché lo zucchero integrale ha un carattere molto determinato mentre quello grezzo no. Ti sconsiglio però di utilizzare il mascobado (quello con i granelli di melassa molto grossi), il panela è decisamente più indicato.
@ Simo. Non c’ e’ problema, siamo tutte e due molto socievoli. Di che zona d’ Italia sei?
Roma! Possiamo scambiarci le mail ma IZN come si fa a farlo in privato se non possiamo comunicarcelo?? :-)
@Loretta: ehm, infatti mi sa che io ho usato proprio il mascobado… e ho ottenuto una specie di liquido marrone assolutamente non montato :-(
@Simo: se siete tutte e due d’accordo mando io la mail all’una e all’altra :-)
@Izn, per me va bene, puoi dare tranquillamente la mia mail, grazie.
Vorrei rifare la minestrina antibatterica questa sera ( ma non potevi scriverlo che da’ dipendenza? Una cosa del tipo achtung achtung non e ‘ per persone che ne amano il gusto…) ma mi piacerebbe usare il riso? Verra’ ugualmente buona?
Sì grazie Izn, anche per me va bene, dai la mia mail a Graziella.
Ottima la combinazione di tahin e purè di umeboshi: anch’io li uso spesso in proporzione variabile a seconda del gusto di cui ho voglia (più umeboshi se voglio gusto aspro, o il contrario). L’ho scoperta e assaggiata la prima volta da Stella di Sale, con questa sua ricetta.
Per il tahin, si può anche preparare in casa: ci vogliono i semi di sesamo, l’olio di semi di girasole (di prima spremitura possibilmente) e un frullatore potente, tipo macinino da caffè. Io uso il Bimby e viene benissimo. Se a qualcuno interessa, posso dare la ricetta.
Per una volta, vorrei spezzare una lancia a favore del freddo: chi ha la pressione bassa costituzionalmente come me, con il freddo rinasce, mentre – come dice bene Graziella – in zona Milano, si muore…. C’è un’umidità che taglia le gambe… Quindi, non demonizziamo il freddo… :-)
@ Graziella: sei fortissima!!! E’ davvero sorprendente che izn e il blog ti hanno rimesso in attività all’interno della tua cucina e ti spingeresti fino a fare un corso di panificazione… PPPPPerò! Poi, fatto da Sonia, vale davvero: io ho provato e mi è piaciuto un sacco!
Buona giornata a tutte/tutti,
Sara I° lab
@Sara I°lab : meno male, così non mi sento sola!!!! Io sono proprio nata a febbraio, ebbene sì faccio outing : io sopra i 28° sto male!!! La pressione mi si azzara e il cervello si spegne!
Soffro anche il freddo, ma riesco a difendermi meglio!!! Insomma viva le mezze stagioni!!! :-)
@ Simo: e diaciamole queste cose…!!! Sarà che anch’io sono nata a Febbraio…?!? Magari è per quello. Poi, io sono nata di Lunedì mattina, pronta ad iniziare la giornata e la settimana… Il mio compagno, invece, è nato di Domenica…si sente, è più pigro!
@ grazie Sara, il problema e come arrivero’ a Roma con una city CAR e la San Bernarda dietro ( di solito vado verso l’ Austria, e anche se il viaggio dura tanto già dopo Brescia fa piu’ fresco). Comunque sto gia’ studiando il problema. Buon corso a voi fortunate!!
Grazie Izn per la fantastica ricetta: a Milano è ancora Carnevale, chissà se riuscirò a farle! Il commento di Graziella mi ha però un po’turbato…io utilizzo il miso anche per la mia piccola di 1 anno…è consigliato su diversi libri e siti di alimentazione naturale, pare che sia un alimento miracoloso per il sistema immunitario, ma a questo punto non so che pesci pigliare, qualcuno può venire in aiuto? Graziella, se puoi dirmi dove trovo gli studi di cui parli, te ne sarei grata Un caro saluto e un grazie a a tutti :-)))
@ Domenica. Mi dispiace, non intendevo turbare nessuno, domani mattina cerco gli studi. Pero’ io non sono un medico ne’ una nutrizionista, leggo solo o li contatto per sapere, penso che Izn possa dirti di piu’ o, se vuole, puo’ chiedere il contributo forse di Sabine Eck, che mi sembra si occupi proprio di bimbi. Per mestiere, un tempo, mi occupavo di alimentazione nel senso che intervistavo i medici e ne scrivevo sui giornali e ho imparato che, a parte la tradizione culinaria tradizionale, del posto in cui si vive, per noi quella italiana, di cui parla Izn , tutto il resto sono mode, di cui, prima o poi, si scoprono i lati negativi. La cucina macrobiotica vera e’ anche una filosofia di vita, quella importata e’ tutt’ altra cosa.
So chi e’ il prof. Berrino, ne ho letto gli studi per lavoro, visto i suoi video, ma lui parla di alimentazione macrobiotica per fare una semplificazione comunicativa, perché poi i suoi principi sono quelli dell’ alimentazione vegetariana italiana, infatti consiglia molto anche l’ uso di verdure crude (tranne alcune, come i pomodori, i cui principi attivi diventano più efficaci con la cottura), e molta frutta, e in cio’ per esempio si discosta dalla macrobiotica.
@Domenica: li ho trovati, li ho trovati, solo che dovrei postarti i link via mail. Se Izn e’ d’ accordo li mando alla sua e poi lei ti li invia. Non sono capace di farlo qui e poi non so neppure se e’ corretto farlo in un blog. Piacere di averti ( virtualmente ) conosciuta, Graziella
@Izn: io non sono in grado di iluminare neppure me stessa, purtroppo :-))
Per la montatura dei tuorli con lo zucchero posso aiutarti ben poco, mi spiace, non usandoli, però sinceramente se dovessi provarci magari triterei il panela o il moscovado più fine, affinchè si amalgami meglio e si possa sbattere per bene con le fruste.
Riguardo a ciò che scriveva Graziella, invece, non conoscendo gli studi che cita [sarebbe interessante se potesse segnalarceli ] mi limito a dire, su tuo gentile invito, forse solo delle ovvietà: purtroppo ogni tipo di eccesso nuoce! Macrobiotica però non significa solo salsa di soia e miso di cui non si deve abusare (infatti, nel caso vengano impiegati questi ingredienti, in dosi comunque minime tra l’altro, altro sale non deve essere proprio neppure usato! piuttosto questi gli vengono preferiti per la loro natura di elementi fermentati e le loro relative proprietà.)
D’altro canto quanti sono gli studi invece che dimostrano che l’eccesso di sale nella dieta occidentale provoca problemi di ipertensione? Avete mai notato ad esempio, solo per dirne una, l’uso sconsiderato di “gastrofighetti” sali aromatizzati (arancia, limone, erbe, ecc. per quanto fatti in casa), che adesso abbondano sulle tavole, utilizzati frequentemente solo per estetica o per moda, sopra ad alimenti già salati?
I bambini (ma non solo) sono sempre più abituati ad oscillare dal molto salato al molto dolce, con effetti evidenti anche nel loro comportamento, come tu stessa dicevi di aver sperimentato con la tua piccola, e non c’è da stupirsi che possano rifiutare i gusti intermedi, se non proviamo noi ad educare il loro palato.
Io non sono una nutrizionista e per me non si tratta di stabilire un torto o una ragione o di predicare una verità assoluta per tutti. Figuriamoci! :-)
Quel che può nuocere della macrobiotica è proprio non comprendere che non è una dieta nè tanto meno una regola rigida e come tale non va applicata (se non in casi specifici di patologie da curare che non prevedono certo il fai da te!). Macrobiotica significa prima di tutto misura, buon senso e rispetto di alcune indicazioni in relazione al clima in cui si vive, il sesso, l’età, la costituzione, lo stato di salute, il tipo di attività svolta, ecc.
Ohsawa importando in Europa questa concezione alimentare e denominandola macrobiotica, ha attribuito inevitabilmente alla parola nuovi contenuti, rispetto ad Ippocrate e Wilhelm Von Hufeland. Del resto al giorno d’oggi non ha senso neppure più parlare di dieta mediterranea pura e classica perchè sono cambiati gli estremi, gli ingredienti, il contesto di tutto e non a caso l’incidenza di certe patologie, che grazie ad essa sembravano essere evitate, ora è invece sempre più alta perchè la misura e la qualità di un tempo, che la faceva una dieta sana, non viene più rispettata. :-(
La macrobiotica ha risvolti che possono apparire frequentemente rigidi e tristi perchè spesso è relativa a persone che trovano in un regime alimentare una sorta di astinenza con valenze spirituali o dei limiti autoimposti che nascondono difficoltà d’altro tipo. Basandosi su presupposti di tipo energetico non può e non deve essere noiosa e deprimente! :-) dipende solo dal desiderio individuale di sperimentare e di divertirsi con il cibo e le energie, ma con un minimo di studio e impegno. ;-)
So che d’ora in poi, Izn, ti guarderai bene dall’interpellarmi nuovamente, per evitare la mia prolissità! :-DD
@Graziella: ti ringrazio moltissimo per la condivisione di questi studi, sei veramente gentile; per me va benissimo se Izn può fare da “intermediaria” fra noi due e grazie anche per la velocità, non volevo però metterti fretta. Piacere tutto mio di averti conosciuta :-)
Grazie anche a Roberta per i suoi chiarimenti. Buonanotte.
@Graziella: correggetemi se qui si fa eccezione, ma negli altri blog i link ad altre pagine ci sono eccome!! Basta copia/incollare l’indirizzo nel post, così ci possiamo accedere tutti!
@Graziella: Adoro i cagnoni oni oni!!! Portala subito, che la voglio mangiare di baci!!! :-)))
Per i cali di energia anche quando fa caldo (vale anche per Simo e Sara), pensate che le piante hanno due periodi di riposo: quando fa troppo freddo e quando fa troppo caldo. Ecco fatto. E ci siamo guadagnate le vacanze ben due volte all’anno :-)
Per i link, Graziella, incollali pure tranquillamente nel commento, poi provvedo io a inserirli nel testo. È solo per le mail che è meglio fare attenzione, ma solo per non ricevere spam (pubblicità) o altre mail indesiderate.
@Simo: grazie!! Eccerto che lo faccio consapevole e lo pubblico (citandoti, eh)! Dammi solo il tempo di provare a farlo :-) Più tardi allora mando le mail a te e a Graziella con gli indirizzi reciproci.
@Sara: Grazie tesoro per l’iniezione di fiducia!! :-) Senti una cosa, ma frullando i semi di sesamo senza aggiungere altri olii, non tirano fuori il loro, di olio?
@Domenica: immagino che si tratti, come in tutto, di non esagerare, come dice giustamente Roberta. Non so se il miso oltre al sale abbia tanto glutammato come le varie salse di soia; questa non sarebbe una buona cosa perché i bimbi si abituerebbero a sapori molto intensi e rifiuterebbero quelli “semplici”. Ma è solo una mia congettura. Appena Graziella posterà i link li andrò a leggere anch’io :-/
Probabilmente Sabine potrebbe illuminarci su questo. Sabineeeee? Ci senti?? :-)
@Roberta: sono d’accordo su tutto, soprattutto sul cibo come regola *non* rigida, e da adattarsi addosso a seconda del proprio metabolismo e di come ci si sente. E sui presupposti di tipo energetico! E non ti preoccupare, qui puoi essere prolissa quanto ti pare :-)
@Pastonudiste! Oddio che bei post questa mattina! Avevo giurato oggi di finire una cosa di lavoro e poi seppellire l’iPad in garage per non avere tentazioni ( con il computer ne ho meno) e invece… Siete troooppo stimolanti. Cerchero’ di linkare gli studi ma per ora so farlo solo sulle mail, comunque ci provo.
@Roberta: per me sono fantastiche le tue riflessioni, e la penso esattamente come te. Il problema e’ che, avendo frequentato per un po’ il mondo italian-macrobiotico mi sono resa conto che la tua consapevolezza ce l’hanno in pochissimi, e questo mi ha, come dire, spaventato. Anche perché’, avendo una natura da camaleonte (cambio continuamente pelle, convinzioni, abitudini, e’ più forte di me), capisco i rischi e, se non mi difendessi studiando un po’, sarei la perfetta vittima sacrificale. Non ho mai pensato che la macrobiotica fosse monotona o triste, anzi, ma sicuramente un’alimentazione e una filosofia di vita estremamente profonda, e proprio per questo da non prendere alla leggera.
Ma scusate, vi siete mai imbattute in quei “santoni” che si aggirano con fare un po’ inquietante fra gli scaffali di un ben noto supermercato naturale enunciando verita’ assolute del tipo “mi curo con la macrobiotica, il/ la mia naturopata mi ha detto che sono intollerante al glutine e al lattosio, solo pane azzimo e latte d’asina perche’ quello di mucca ti avvelena (proprio mentre tu stai agguantando l’ ultima bottiglia di latte tedesco – in – bottiglia – di – vetro – con – tappo – di – panna – che – è – una – libidine – anche – se – scade – fra – un’ora e tu pensi felice che hai solo un’ ora per bertelo tutto), spaventandoti a morte? E poi, se gli chiedi perche’ non te lo sanno dire e ti prendono per una disfattista. Per cui Roberta grazie per le tue parole, e vado subito a leggermi il tuo sito.
@Izn, grazie, appena esco da questo delirio di periodo di lavoro mi prendo tre giorni e vengo a trovarti con la San, che tra l’ altro adora i bambini, ha un enorme senso materno e potresti usarla come baby sitter e riposarti un po! Scusa la lunghezza del post, taglia pure. Un abbraccio a tutte, Graziella
P.S. Sono una pianta, ho deciso che sono una pianta e quando fa troppo freddo o troppo caldo mi riposo! Oggi mando una mail al mio capo e glielo dico, cosi’, tanto per fargli iniziare bene la giornata.
@Graziella: :-DDD
@izn: grazie! Ho letto alcuni posts di Claudia nella rubrica “Viaggiare leggeri”, sono bellissimi e pieni di saggezza! È vero, se osserviamo la natura e seguiamo i suoi ritmi, ci sentiamo subito rigenerati. :-) Corro a leggere tutti gli altri…
@Graziella: sei fantastica, mi diverte troppo leggerti! :-D
Felice week-end a tutte(i),
Simona
Provo a linkare, e a introdurre gli studi.
Come sapete,i nitrati possono essere nocivi, quando sono ridotti dai batteri in nitriti che nello stomaco si combinano con le ammine sintetizzando nitrosammine cancerogene (tumori a stomaco e fegato). Nella salsa di soia, data la presenza di tiramina, questo rischio è alto, come nelle conserve salate, nei fermentati di soia e in molti altri vegetali (ma il prof mi corregga, se sbaglio, per favore!!!). Miso, shoyou, conserve sottosale pare che contengano troppo sale.
Salt, salted food intake, and risk of gastric cancer: Epidemiologic evidence
1. Shoichiro Tsugane*
Article first published online: 13 JAN 2005
DOI: 10.1111/j.1349-7006.2005.00006.x
Issue
Cancer Science
Da questo studio si vede anche che nella salsa di soia la tiramina produce per nitrosazione nello stomaco non solo la nitrosammina cancerogena, ma anche il pericoloso cicloexadienone
Steven R. Tannenbaum, Diet and Exposure to N-nitroso Compounds
A Meta-Analysis of Soyfoods and Risk of Stomach Cancer: The Problem of Potential Confounders1
1. Anna H. Wu2,
2. Dongyun Yang, and
3. Malcolm C. Pike
Grazie mille Graziella, purtroppo non so se sono io imbranata, ma non riesco a cliccare sui link :-(
Un abbraccio.
Veramente l’ imbranata sono io, perché ho fatto un copia incolla dei nomi dei link ma senza riuscire a creare il collegamento, quello sono capace di farlo solo allegandolo a una mail, quindi necessito di uno strumento-mail . Chi fa da cavia? Ovvero mi da un indirizzo mail ? ( ho volutamente tenuto fuori dalla faccenda Izn, che mi sembra molto presa, quasi ” posseduta ” dalle cose che fa, ed e’ un complimento, naturalmente).
[…] le mie preferite dovevo provarle, le castagnole, e sono stata anche così brava da ricordarmi questo link, scovato precisamente un anno fa, un posticino in cui avevo notato per la prima volta le castagnole […]
ti ringrazio moltissimo per la condivisione di questi studi, sei veramente gentile