Ve la posto, ve la posto presto la besciamella! Solo che l’altro giorno ho visto queste sul blog della comunità del cibo pasta madre, e quando ho letto farina di ceci ho pensato che dovevo farle immediatamente, visto che la Sonia che ben conoscete mi aveva rifornito di farina di ceci mesi fa, e ancora non ero riuscita a farci una ricetta che mi fosse piaciuta veramente.

E questa ve la devo proprio far vedere, anche perché dopo il post del prof che ha distrutto le gallette di riso che vengono estruse come il polistirolo (e infatti un po’ gli assomigliano, anche come proprietà nutritive) tantissime persone sono precipitate nella disperazione da “privazione di snack mentre aspetto che sia pronta la cena”, di “spezza lavoro quando non ho voglia di pranzare” e di compagnia sgranocchiatoria mentre faccio l’ultima navigata prima di decretare finita la giornata elettronica.
Queste *ciappe* (ehm, scusate, ma a me chiamarle così fa un po’ ridere, perché la mia mamma mi ha insegnato che le ciappe sono quei bottoncini che si mettono sulle magliette dei bambini, e che tutto il resto del mondo chiama “automatici”) sono assolutamente per-fe-tte per sostituire le gallette: non solo sono croccantissime e hanno un ottimo sapore, ma oltretutto sono sane e se usate la farina giusta sanno un sacco di ceci :-)

Oltretutto separando la parte superiore da quella inferiore sono carinissime da usare come ciotoline; io le ho usate come vedete per una specie di risotto con i peperoni che ho arrangiato per pranzo, ma potete sbizzarrire la fantasia.

Zac suggerisce coppette per il gelato, ma anche scodelline per l’insalata (che con il condimento si ammorbidiscono e diventano gustosissime) o contenitori originali per pezzetti di cetrioli, carote, e tutto quello che vi passa per la testa.

In realtà loro, le ciappe (egh egh) se guardate la foto sul blog di cui sopra, avrebbero dovuto essere decisamente piatte tipo patatine fritte più grandi e meno fritte, e quando le mie dopo due minuti di forno hanno cominciato a gonfiarsi come palloncini sono rimasta basìta lì davanti con le sopracciglia alzatissime (i primi due secondi – i secondi due le stavo immortalando con l’iphone per farvele vedere su facebook, ormai è tipo un riflesso pavloviano).


Veramente mi aspettavo che uscite dal forno sarebbero collassate su se stesse, e avrebbero finito per assomigliare alla fotografia di cui vi parlavo, ma loro niente, sono rimaste ciccione e croccanti com’erano, tronfie del loro essere ciappe (rotfl).

Vanno via come il pane (sic), sono buffe, piacciono a tutti compresi i bambini (e i nonni) e soprattutto non sono estruse. Se ve lo state chiedendo, sì, me lo sono chiesto anch’io se si può aumentare *decisamente* la percentuale di farina di ceci rispetto a quella di frumento, o anche come verrebbero fuori non usando pasta madre (e quindi non facendo lievitare, ma solo riposare l’impasto). È che non avevo più farina di ceci, l’ho usata tutta per i vari esperimenti. Voi provate e ditemi!
Sonia, mica lo dicevo per suggerirti di mandarmene altra. Nonono, non lo farei mai O:-)

Ingredienti:
300 grammi di farina semintegrale
100 grammi di poolish di pasta madre liquida*
120 grammi di farina di ceci
180 grammi di acqua (circa)
2 cucchiaini scarsi di sale

*trovate il procedimento per fare il poolish nella pagina della pasta madre liquida, qui!
Esecuzione facilissima, direi. Impastate (io all’inizio uso l’attrezzo con i due ganci, poi quando gli ingredienti sono amalgamati passo a impastare a mano) la farina con il poolish, la farina di ceci (annusate la farina di ceci, ha un profumo delizioso – o almeno quella di Sonia lo ha!), aggiungete l’acqua lasciandone un pochino da parte se per caso l’impasto non riesce a prenderla tutta, o aggiungendone un altro pochino alla volta se è troppo secco, e poi il sale (tenete conto che il sale asciuga un pochino l’impasto).
Impastate un po’ a mano e poi mettete tutto a riposare in una ciotola di vetro coperta con uno strofinaccio umido e posizionata in un ambiente riparato (tipo il forno spento).
Quando l’impasto sarà raddoppiato, preriscaldate il forno a 250°C (io ci ho messo la pietra refrattaria e l’ho posizionata sul ripiano più basso), infarinate generosamente il ripiano di legno e munitevi di matterello e un pochino di pazienza.
Staccate dall’impasto delle palline del peso di trenta grammi circa, arrotolatele su se stesse e poi stendetele mooolto sottili (direi un millimetro o due circa). Man mano che le stendete infornatele (nel mio forno ce ne andavano quattro alla volta) e guardatele gonfiarsi ben bene. Sul sito della comunità del cibo pasta madre diceva di lasciarle dieci minuti, ma io dopo cinque minuti ho dovuto tirarle fuori altrimenti si sarebbero bruciate — regolatevi con il vostro forno, se avete la pietra refrattaria etc.