La medicina cinese sostiene che ognuno di noi è una zolla di terra lanciata verso il cielo da una mano invisibile, sulla quale viene impresso in ogni istante il ritmo del sole e delle stagioni. Uau! A me ha sempre fatto un poco impressione, a dire il vero. Quello che mi interessa, da qualche tempo a questa parte, è la conseguenza di tale ragionamento: e cioè che, in ogni mese dell’anno, ci si dovrebbe prendere cura del nostro corpo in modo diverso.
E intendo “cura” in senso lato, chiaramente (beh… insomma… buona parte dei miei sette neuroni rimasti stanno pensando a cosa cucinare, in effetti). In autunno si dovrebbe “rinforzare la terra”. Vabbè, adesso, con i terreni inquinati che ci ritroviamo, a me sembra quantomeno azzardato andare per boschi, raccogliere il terriccio umido del mattino e conservarlo. O farne unguenti. O mangiarlo, come facevano i monaci. Nella tradizione spagirica il terriccio autunnale, quello delle prime due – tre settimane, veniva consigliato per rinforzare il nostro terreno biologico, e quindi anche le nostre difese immunitarie.
Ottobre, quindi, è il momento migliore per difendere quegli organi che ci mettono in contatto con la nostra parte-terra (intestino e sistema immunitario, apparato genitale…): la sua energia potenzia tutti quegli alimenti e quelle cure in grado di darci l’ultima carica di fuoco prima del gelo invernale (e di farci trovare più resistenti ai malanni che l’inverno si porta con sé…).
Uso le parole di Daniela Marafante, su un “Salute Naturale” di molti anni fa, in un articolo che ha sicuramente contribuito a farmi appassionare a questi argomenti: “Le foglie virano dal verde verso colori più accesi, il color ruggine, il rosso. E tutto questo sta avvenendo anche nel nostro organismo. È come se il sole che abbiamo accumulato nell’estate, la sua energia, stesse scendendo sempre di più verso la parte nascosta della pianta, verso la radice, verso l’essenza. […] Siamo come un sole al tramonto: il nostro corpo sta portando l’energia in profondità”.
È il momento in cui la terra deve ricevere nuovo nutrimento per recuperare le forze e garantire la futura germinazione. Ed allora ecco che ottobre è il mese delle ossa, del midollo, della forza della terra che si asciuga. Come un tramonto, come il momento in cui il fuoco libera la sua energia “fredda”, che è quella che il nostro organismo cerca nei cibi di questo periodo: castagne, melagrana, barbabietola, rafano, radicchio…
Ottobre è il mese dei cibi semplici, poco elaborati, dei condimenti essenziali (ma che lo scrivo a fare, sul blog della izn? ;-)). Al bando, quindi, i sughi troppo conditi, i ragù, gli ossibuchi, la maionese, gli intingoli, le frattaglie, specialmente se fritte (tra l’altro, pare tutti concordino che i chili messi su in questo mese siano i più difficili da togliere…). L’organismo, ora, ha bisogno di “asciutto” e di tener lontana l’energia “troppo umida”: poco indicata, quindi, la frutta ricca d’acqua, tipo le pere, le arance o le prugne: molto molto meglio mele o melagrane, per il loro valore astringente. I veri “re della tavola”, che raggiungono il massimo della loro potenza nutritiva in ottobre, sono i fagioli.
Ce ne sono di tantissime qualità e sfumatore di colore (vi siete mai soffermati ad osservare che meraviglia di tonalità crema-rosso-marrone?). Io adoro i fagioli, e devo dire sono uno dei cibi che mi mancano di più (i mitici “borlotti di Lamon”!!). Questa pianta è sempre stata collegata alla “crescita”.
L’omeodieta (disciplina secondo la quale scegliere i cibi in base alla loro somiglianza con un organo vitale potenzierebbe la parte in questione) avvicina la forma di un fagiolo a quella di un rene o a quella di un embrione. Il tema del nutrire, in effetti, è evidente: la polpa è nutrientissima (il contenuto di proteine è il più elevato di tutto il mondo vegetale) ed il suo spingersi verso l’alto sembra quasi ricordare una sorta di volontà di crescere (e di far crescere).
Quello che mi piace molto, una sorta di hobby nell’hobby, è scoprire cibi nuovi. Nuovi per modo di dire… meglio: alimenti di cui non sospettavo la commestibilità e/o la bontà.
La barbabietola l’ho scoperta durante il primo autunno baltico. Non l’ho mai sopportata, in Italia. Ma qui usano molto berne il succo. Me l’aveva consigliato la mia ostetrica, quando ero incinta, in quanto ricchissimo di ferro e vitamina C (che ne aiuta l’assorbimento, combinazione ideale). “Beh” ho pensato “sarà sempre meglio che quelle orrende pasticche che mi spaccano lo stomaco”. In realtà l’aiuto vero è venuto da un buon rimedio omeopatico, ma anche il succo di barbabietola ha contribuito in modo notevole. Contiene acido glutammico, che potenzia l’attività dei tessuti nervosi e cerebrali.
La medicina ayurvedica consiglia di bere il succo centrifugato a colazione o prima di pranzo o a merenda, per calmare il “nervosismo d’autunno”.
Contiene pure saponine, sostanze che si combinano con il colesterolo prodotto dal fegato e ne aiutano lo smaltimento. Non l’avrei mai immaginato: perfetta contro l’affaticamento fisico e mentale e pure depurativa. Si può semplicemente cuocere al vapore o in forno, tagliarla a fette e farne un’insalata assieme a delle patate lesse. L’altro giorno ho mangiato dei sorprendenti gnocchetti alla barbabietola, dal colore delizioso… scommetto che izn riuscirebbe a farne qualcosa di veramente sfizioso. A proposito di colore: quello legato ad ottobre è il rosso. A pensarci bene, quasi tutti gli alimenti di cui ho scritto, vanno dal rosso al marrone. Ci riporta coi piedi per terra, dona vitalità e concentrazione, e ci mette in contatto con la nostra energia più profonda.
Ci sarebbero altri cibi preziosi, in ottobre. Due su tutti: il sambuco e la carruba.
Le bacche fresche di sambuco, dal potere diuretico, aiutano ad eliminare gli accumuli di tossine (responsabili dei dolori reumatici, tipici di questo periodo umido). Si unisce l’utile al dilettevole: una bella passeggiata, la raccolta, un poco di zucchero di canna e di limone. O anche in abbinamento con altra frutta. Cosí, per variare.
Sembra un secolo fa, ma non è poi passato tutto questo tempo… la scuola iniziava il primo ottobre, ed io mi ricordo questa casettina azzurra, vicino alla stazione, con la signora che vendeva caldarroste e carrube. Ora non so se sia ancora facile, in Italia, trovare questo frutto strano, usato già dagli egizi per curare l’intestino. Pare sia un toccasana per chiunque soffra di colite spastica.
Se vogliamo, possiamo farci un promemoria delle verdure del mese (le metto anche in ordine alfabetico, per i piú precisini…): barbabietola, bietole, broccolo/cavolo/cavolfiore, carote, finocchi, patate, porri, radicchi, sedano, spinaci, zucche.
Per la frutta, castagne, cachi, mele, pere, uva.
Ci sono moltissime liste di prodotti stagionali, sia cartacee che qui, in rete. Sono tutte un poco diverse tra loro, ed è anche normale che sia così, che l’Italia è un paese allungato… probabilmente al sud ci saranno ancora gli ultimi pomodori o le ultime melanzane… io ho riportato “i classici”, per cosí dire, la base. Poi, ci sarebbe anche un modo piú diretto, per scoprire quali sono la frutta e le verdure di stagione: andare dal verduraio e vedere quali prodotti regionali (o nazionali) ha a disposizione in questo momento. Parlare con chi ci vende i cibi che mangiamo. Chiedere da dove vengono. Se conosce personalmente chi li produce. Se usano pesticidi. Informarsi, insomma.
Che è anche meglio di tante liste e listone.
Ecco… a questo punto, se io avessi parlato davanti ad un vero pubblico, avrei già capito dalle espressioni dei presenti (o dei non presenti eh eh) se il tutto fosse risultato interessante o meno. Ma qui… che dire? È rimasto ancora qualcuno? Domande? Vado avanti?
@claudia: sembra io sia la prima, ma sono sicura che presto arriverà una valanga di commenti entusiasti…tutto quello che scrivi è interessantissimo, direi prezioso, e ovviamente in perfetta armonia con lo spirito di questo blog…blog che sta diventando un punto di riferimento indispensabile per chiunque avverta il desiderio, anzi il bisogno profondo, di ristabilire un contatto con i ritmi naturali che regolano la nostra vita. brave, brave, bra-ve!
@claudia: p.s. ieri avevo un pò di tempo libero e sono andata a recuperarmi tutti i vecchi commenti della stanza delle chiacchiere…ho trovato alcune tue indicazioni sui calendari lunari e sono arrivata a leggere non so più in quale sito una prefazione degli autori paunnger e poppe ad uno dei loro testi, che ho trovato a dir poco illuminante. ho già ordinato in rete “il dizionario della luna”, non vedo l’ora di averlo tra le mani :-) e comunque ti ringrazio ancora per aver gettato tutti questi semi buoni sul terreno della nostra curiosità e della nostra buona volontà, e ovviamente ringrazio izn per avertene dato la possibilità :-)
Interessante?! Più che interessante, davvero!
Mi piace l’idea di dover rinforzare la nostra parte “terra” in questa stagione, riesce a farmi sentire in sintonia con la natura…
Brava Claudia!
Ciao
Gloria
è un concetto talmente limpido che sembra banale, eppure molti non ci fanno caso: la natura, in ogni stagione, ci mette a disposizione quel che ci serve. continua così: io ci sono sempre fra gli ascoltatori :-)
Come si può non rimanere affascinati da quello che hai scritto!!!
Il tuo post è un’invitante raggio di luce in un momento in cui il “nervosismo d’autunno” mi divora ed ho un bisogno profondo di capire come centrare il mio io con tutto quello che mi circonda.
Ne farò buon uso!!!
Che dire…grazie Claudia e grazie Izn!!
@Claudia:Come esordio non c’e’ p[roprio male!!!Piu’ ‘frequento” tutte voi piu’ mi straconvinco che ho trovato il blog della mia vita!Io saro tra i tuoi adepti…finche’ morte non ci separi!!!!Baci e grazieeeeeeeeeee!!!!Je’
Interessantisimo, Claudia, quella che hai scritto e concordo con Salsadisapa che è un concetto talmente limpido da rimanere ancora una volta stupiti di quanto ci abbiano sradicato dalla nostra vera natura… basterebbe fermarsi a sentire il nostro corpo e il tutto di cui fa parte per avere almeno l’intuizione, se non la consapevolezza, di quello che ci hai scritto…
Grazie infinite, non vedo l’ora di leggere novembre :-)
Parole preziose.
Sei fortunata a non avere un pubblico “parlante” altrimenti dovresti dedicarci come minimo un intero weekend.
Grazie a IZN di ospitare questa rubrica!
piesse – grazie anche per l’alibi che mi hai fornito… ora ogni volta che perdo le staffe posso dare la colpa al “nervosisimo d’autunno”!
super interessante. grazie grazie. andrò in cerca di barbabietole e così avrò anche scoperto una verdura nuova (anch’io adoro le verdure nuove…)
grazie…sono quasi commossa…
@Pasticciotta: beh, “Il dizionario della luna” di Paungger e poppe, in effetti, é la mia bibbia-lunare preferita. In realtá mi ero riproposta di sperimentarne altre. Ma vedo che, alla fine, é ancora la piú completa di tutte. Per quanto riguarda il loro calendario, invece, ogni tanto non mi ritrovo al 100%, e guardo questo.
@salsadisapa: guarda, che tu apprezzi quello che scrivo mi dá una botta di autostima notevole, che il tuo blog é uno di quelli che “tengo d´occhio” piú frequentemente (come si fa a dimenticare la panzanella a basso consumo d´energia per “M´illumino di meno”??!!)
grazie ancora di essere rimaste…;-))
@claudia: sì sì ho visitato anche quello e mi sembra fantastico, c’è anche la versione inglese, l’ho messo subito tra i preferiti!
@claudia: ma che meraviglia!!! Grazie, che bello sarà ogni mese leggere questa rubrica interessantissima. Ora mi darò da fare anche nello stare attenta a comperare ortaggi e frutta di stagione!!!
Ciaooo
sono incantata..se queste sono le premesse della tua rubrica non ti mollo più! è tutto interessantissimo, il ritrovare le radici con la terra e la natura …tutto questo mi riempie di gioia!
Io cerco di seguire i cicli delle stagioni comprando solo alimenti del periodo..Ed ho fatto grandi scoperte traendone grossi benefici!
Grazie per questo post bellissimo!
+Bacione
saretta
Inutile forse aggiungere anche il mio commento a tutti questi entusiastici “Sì”, ma spero che davvero arrivi a te, Claudia, e anche a Izn, il nostro (mi permetto di parlare al plurale) affettuoso grazie per le cose preziose che scrivete. Non tutto ciò che è stato considerato progresso in passato lo è veramente e mi sa che dobbiamo adoperarci per far riscoprire questa saggezza senza tempo. Personalmente, ho messo un link su Facebook a questo blog e ne ho parlato direttamente con amici/he interessate, perché nessuna parola vada perduta: facciamoci del bene!
un abbraccio :)
…si anche io rimasta! presente!!! come andar via??!!
io mi sto innamorando di te e del tuo bloooog!!
mi è piaciuto molto il discorso che hai fatto su ottobre, spero che quello di novembre arrivi prima così da avere tempo di metabolizzarlo. Ora capisco perchè in questo periodo le mie lune vanno di traverso così facilmente, non sapevo che avesse un nome e che si chiamasse ‘nervosismo d’autunno’.
Un solo appunto, la questione del terriccio da mangiare mi ha un po’ inquietata, e vederlo addirittura fotografato su un piatto lo trovo un’immagine forte che stoni con il resto che viene spiegato.
Magari il mio feedback vi può essere d’aiuto.
Un saluto a te e Izn!
Che dire?
Sono affascinata, ma anche consapevole che BISOGNA tornare a mangiare cibi legati alla stagione (io lo faccio da sempre!) e alla semplicità delle cotture. Vi è un perchè se d’autunno ci sono le castagne, i melograni e non ciliegie e fragole: e senza stare a dilungarmi troppo, è perchè il nostro corpo ha bisogno di quei cibi in quella stagione.
Vi adoro, e grazie per quello che state facendo!
Baci!!!
@tutte:Domandone!!!Le barbabietole possono essere chiamate anche Rape rosse?Perche’ io ho un po’ di confusione…ho chiesto a diversi fruttivendoli le barbabietole e loro mi han risposto:”Le rape vorrai dire!!!!”…sob…non ci capisco piu’ nulla….Sono forse queste????
@salsadisapa:come faccio a vedere il tuo blog….???Mi hanno incuriosito…da buona new entry,sono avida di conoscenze….Grazieeeeeeeeeeee
Sob..oggi ho una voglia di carrube che fa pauraaaaaaa..!!!!!!
jennifer: basta che clicchi sul mio nickname :-)
oppure eccoti l’indirizzo (clicca qui) ciao a tutti!
@salsadisapa:grazie!Io sono una pivellina novellina anche col pc…sorry..in effetti bastava che provassi!!!!!GRazie…qlc delucidazione sulle rape che ho chiesto ieri sapresti darmela :-(((((((((?
Grazie Loretta,grazie mille!!!!!
@jennifer: il mio modesto parere è che barbaietole e rape rosse siano la stessa cosa…
@jennifer: sìììì tesoro sono proprio quelle :-) solo che in genere vengono bollite e e vendute sottovuoto, ma secondo me fresche sono molto più buone! (anche se a me… bleeeahhh… lo sai no, bietole e barbabietole…)
@izn:Grazie x avermi risp.!!!!Nemmeno io ci vado matta,ma se le centrifugo e le bevo,il tutto dura un attimo e ne traggo beneficio…vi mandero’ le ricette delle centrifughe da sogno!!!!!!Le mando a te,vero?Nel senso…all’indirizzo mail…Baciiii!!!!
@Jennifer: sí, come dice Loretta, la barbabietola di cui sopra é quella che normalmente chiamano “rapa rossa” e che si trova in commercio anche giá cotta, sottovuoto. Questo perché ha dei tempi di cottura, come dire…lunghetti (ma con la pentola a pressione si accorciano di molto…chissá cosa dice la bioterapia nutrizionale della pentola a pressione?? Io non ne possiedo ancora una, ma sarei tentata…aspetto notizie da Izn…). Ma tanto, se ne centrifughiamo il succo (da cruda!), poco ci interessa, che impieghi tanto a cuocere…;-)). Una volta, quando in ogni cucina c´erano i “fornelli” a legna, per certe preparazioni si lasciava semplicemente la pentola in un angolo del “piano cottura”, e che impiegasse tanto o poco poco importava…(anche per i minestroni…o per quegli alimenti che necessitano di temperature di cottura non troppo alte, tipo le zuppe d´avena per colazione: si mettevano semplicemente sulla stufa prima di andare a dormire e, con il calore delle braci, al mattino si ritrovavano morbide morbide e con ancora tutti i principi nutritivi!)
Comunque, guarda qui…
@Francescav: grazie del feedback! Io sono nuova, di queste cose, e non sai quanto mi abbia fatto piacere la tua opinione! Saró sincera: anch´io non sono rimasta indifferente, alla foto di Izn. Perché lo stereotipo ci prepara ad una foto, che ne so, del melograno…o di castagne e camini accesi…peró, devo dire che non fa una piega: ha centrato il tema, non poteva essere piú chiara e precisa, l´ha ridotto all´essenza: “La terra nel piatto”. Mi stupiva, in effetti, che nessuno avesse commentato la foto…
Sai la cosa che mi ha fatto ridere? Alex (con cui divido vita e famiglia, ma che non é proprio quello che si dice un gourmet), dopo aver visto velocemente il post, mi ha scritto una mail dicendo che: “la pietanza nella foto mi ricorda una specie di salsa piccante che ho mangiato dal mio amico siriano, con sciroppo di melagrana e mousse di sesamo…”.
Che mi sono pure venuti i dubbi che Izn non avesse fotografato il terriccio autunnale (fra l´altro spettacolare), ma qualcosa di speciale e buonissimo…
@Izn: che dice l´artista? ;-))
@Claudia:Grazie Claudia!Io la stufa a legna ancora ce l’ho in casa…mmm…domani minestroneeeeeeeeeee!!!!!Purtroppo il suo forno non e’ affidabile..e’ difficile mantenere costante il calore…fa solo 2 cose:o brucia o brucia!ahahahahahahahahahah!!!!!
@claudia e francescav: eh eh :-) ragazze, io non sono nuova alla grafica molto molto particolare. pensate che la camera di commercio di roma per esempio ci chiama solo quando vuole un progetto molto particolare e un po’ di “rottura”.
Per questo lavoriamo poco, i clienti che vogliono cose particolari non sono molti, la maggior parte vuole cose tranquille tranquille, sottotono; però è una bella soddisfazione perché così possiamo sbizzarrirci, e poi non ci riusciamo proprio ad essere *normali*!!!
Comunque devo confessarvi una cosa che forse ha pesato sulla scelta dell’immagine di questa pagina: tutta la mia infanzia un mese in estate lo passavo con il mio papà (i miei erano separati) che adesso non c’è più, in un paese vicino Frosinone, Fiuggi.
La famiglia di mio padre aveva una grandissima villa, circondata da piccoli giardinetti, e con i miei fratelli e i cuginetti giocavamo sempre da quelle parti, erano momenti molto belli.
Insomma, uno dei giochi che mi piacevano di più era preparare delle torte con i materiali che avevamo a disposizione; in quel caso la terra era la farina, i fiori, le foglie, le bacche, potete immaginare che fine facevano :-)
Beh, ieri andare in giardino a prendere due cucchiaiate di terra e metterle sul piatto mi è sembrata la cosa più naturale del mondo! Sapete che è la prima volta da decinaia di anni che rispolvero questo ricordo? che stranissima sensazione!
@Izn: anch´io, da piccola, nel campo, con la terra e le pentoline…lo fa anche la mia, e usa TUTTO quello che le capita sottomano (c´é anche la “versione interna”, a casa: fili spezzettati da gomitoli di lana per fare gli spaghetti, ritagli di giornale per il sugo con le olive…)…piccole donne che cucinano crescono
a proposito di fagioli…nelle ricette ce n´é una perfetta, di pasta e fagioli! Peró ho una domanda: a me hanno sempre detto di buttarla, l´acqua dove sono stati ammollati, e di cambiarla pure un paio di volte, specialmente per i ceci, che cosí non si induriscono…perché tu la “ricicli”?
ah, per la cronaca…a me la foto piace, che anch´io tanto normale non sono…eh eh
la terra nel piatto è un’idea stupenda e secondo me evoca e condensa il messaggio ottobrino di claudia
P.S. a me le rape rosse piacciono crude…..ma devo confessare che devo ricominciare a conoscere le verdure di stagione, perchè mi son resa conto che di molte ne ho perso i cicli.
l’argomento è affascinante e l’ho letto pensando che non dovesse finire …invece ….ora son qui che aspetto il novembre scalpitando……e curiosa di vedere Izn con che foto se ne esce ’sta volta ;-))) siete proprio una bella accoppiata ….baci a tutte e due!
@tutte:prima centrifuga di rapa…puah,che schifo…mi consola solo il fatto che fa bene…l’ho anche mitigata con un limone ed un po’ di zenzero,maaaaaa……!!!!!Buona giornata…torno alle mie perline…uff…!!!!
@Jennifer: sei una forza, quanto mi fai ridere…e poi non riesco mai a capire che lavoro fai, scusa non voglio essere impicciona, è che quasi in ogni commento lasci cadere una “briciolina” di informazioni sul tuo lavoro, solo che non è mai lo stesso :-) scusa, è che io mi diverto anche un pò ad immaginare le meravigliose donne che popolano questo blog, a pensarle nel loro quotidiano (a voi non capita?)…e tu sei tanto spiazzante quanto simpatica!
@Pasticciotta:Eccomi qua,son arlecchin batocio,orbo da na recia e sordo da un ocio!!!!Ahahahahah,cosi’ ti spiazzo ancora di piu’ ;-P !Io sono una donnina piena di risorse e100lavori!Il mio lavoro principale e’ fare perle in vetro,quelle decorate(hem..se nn si fosse ancora capito,sono veneta..),le tipiche perle veneziane..poi,a tempo perso,faccio occasionalmente la baby-sitter a2diavolette e mezzo…e qlc volta anche la cameriera…Svelato l’arcanoooooo!!!Hem…a dire il vero,a me incuriosisce molto il tuo nikname…Vedi…anch’io avevo una curiosita’…ma con qst nn voglio invadere la tua privacy!!!!Ciao..vado a far 2 spese da Decathlon…..!!!!!
@Jennifer: sai che ero convinta di averti lasciato un messaggio, oggi, e non lo trovo piú? Mah! Concordo col sapore, anch´io mi tappavo il naso…ma non é che devi proprio per forza…magari in insalata o nel ripieno dei ravioli ti piacciono di piú! E poi, magari il tuo corpo per qualche motivo le rifiuta…
va bene mangiarle, se piacciono…ma anche no! Bacii!
PS: io adoro le perline di vetro veneziane!! Anzi, adoro proprio il vetro, che uno dei primi regali che ho fatto alla bimba sono state proprio le biglie!!
@claudia:sai..e’ vero che nn e’ obbligatorio..ma io cerco di prendere quel po’ che si trova..ogni occasione lasciata e’ persa….se ne va a pro della salute poi!!!!Baciiiii……..
– claudia, rape rosse per l’orticaria?
è da qualche mese che mia nuora soffre di un’orticaria che le spunta di solito la notte, si riempie di ponfi rossi, con un prurito che la fa impazzire, va avanti a cortisone e antistaminici, chiaramente andrà da un’allergologo. ma se intanto comincia con le rape?
e tu izn che mi dici con la bioterapia nutrizionale?
un abbraccio a tutti
@Cleofe: scusa, ne approfitto per sottolineare che non sono un medico!
Peró so che molto di quello che ha a che fare con gli sfoghi sulla pelle spesso (molto spesso) ha un´origine psicosomatica. La pelle é la nostra interfaccia con l´esterno, in fondo. O no? Ma perché hai pensato alle rape rosse? ;-))
Io andrei da un bravo medico, magari omeopata unicista! (scusate, ho dei problemi coi dermatologi, lo ammetto…spero che non ci sia nessun dermatologo, tra i presenti; ma, se il mio corpo mi vuole dire delle cose, “sfogandosi” attraverso la pelle, perché devo ricacciargliele dentro con delle creme? Mi sembrerebbe di imbavagliarlo, in qualche modo…o no? Sono all´antica, lo so, ma ho sempre questa fissa di ricercare le cause, invece che fissarmi sui sintomi…
Baci, Cleofe!!! (lo sai che se non ci fossi ti inventerei, e proprio con questo nome, soprattutto dopo aver visto i tuoi maritozzi e pure la tua foto, nel post di Izn sulla sua vacanza in Toscana)
@cleofe: ma perché rape rosse per l’orticaria? Non l’ho mai sentito… la bioterapia consiglia di tamponare le parti irritate con acqua fredda per inibire la reattività delle terminazioni nervose e di bere (un sorso ogni dieci minuti) un bicchiere d’acqua (circa 200 grammi) nel quale sia stato sciolto un cucchiaio raso di zucchero (grezzo, aggiungo io!).
Naturalmente sempre se lei non è diabetica.
Questo rimedio però va bene solo se l’orticaria è di origine tossica o allergica, che sono poi quelle più comuni. Ma non sarà allergica a qualcosa che c’è nel letto (lenzuola sintetiche, coloranti nel tessuto o cose del genere)?
grazie ragazze , subito pronte a rispondere e a consigliare, grazie ancora
perchè rape rosse ??, perchè ho letto su da claudia che mangiarle facevano bene all’orticaria-….oppure ho capito male o letto male..?????…….
claudia , ma la foto nella stanza degli specchi non l’hai vista? .. lo sai che il nome cleofe è un nome maschile …cleofa. .un fariseo ai tempi di cristo, infatti si dice maria di cleofa in quanto moglie… nome ebraico , palestinese, insomma da quelle parti, per me è stato solo una scelta di mio padre per ricordare sua madre cleofe,
da bambina e poi da ragazza mi ha fatto soffrire, i ragazzi non capivano mai nel momento della presentazione…come ti chiami?????????
è da molto tempo che sono contenta di chiamarmi cosi’ , tutti si ricordano di me, anche dopo anni …e te credo!!!!!!!!!
parliamo di cose serie..ma hai visto che maritozzi???
un bacio
@jennifer: che bel lavoro che fai…anzi che BEI lavori, le perle di vetro colorate e i bimbi, mentre lo penso e lo scrivo mi sembrano collegati da una scia di allegria e gioiosa meraviglia :-)
perché pasticciotta? semplice, perché in cucina mi sento molto “vorrei ma non posso”, cioè adoro cucinare, soprattutto gli impasti lievitati, ma a volte (in realtà sempre meno spesso da quando sono approdata sul pasto nudo!) combino pasticci! tipo la nonnatorta in cui mi sono cimentata ieri subito dopo aver letto il relativo post: semplicissima, molto più semplice di tante cose che faccio normalmente, embè…pasticcio! insomma, anch’io rientro a pieno titolo nella categoria delle “mrs. bean” :-))
@cleofe, claudia e izn: concordo in pieno su quanto dice claudia riguardo ai problemi di pelle, ve lo dice una che soffre di acne da quando aveva 13 anni e ha fatto il giro delle sette chiese tra dermatologi estetiste etc. etc. pur “sapendo” perfettamente, anche se a un livello “dormiente” della coscienza, che tutti quei ponfi erano solo un modo che il mio corpo aveva scelto per comunicarmi ben altri malesseri…
@claudia: concordo completamente con quello che dici riguardo al capire l’origine… non si all’antica sei sensata! E purtroppo anche quelli che potremmo definire veramente all’antica (genitori e nonni) spesso si sono imbibbiti il cervello con i progressi della medicina e con le pasticche che fanno passare tutti i mali… dobbiamo tornare indietro per andare avanti…