Ho trovato un’altra azienda agricola biologica a una mezz’oretta da qui (evvai!), e per chi fosse interessato o abitasse nei dintorni (ma anche magari vive a Roma nord e ha voglia di farsi una scampagnata di sabato) hanno le fragole più buone del secolo, ciliegie dolcissime, insalate fresche e croccanti e insomma tutta la verdura di stagione possibile.

Ah, hanno anche la mozzarella di Lucciano (che vi straconsiglio e se ve lo dice una napoletana… la tengono fuori dal frigo, e questo è il segno che il produttore li ha indirizzati bene: la mozzarella in frigo stracchina – voce del verbo stracchinare – bleah).

E poi uova e galline (anche livornesi, quindi quelle meravigliose uova bianche che San Bartolomeo non ha più) e insomma, appena ho un secondo magari vado anche a fare qualche foto così ve li presento meglio. Ad ogni modo il tutto è a conduzione familiare (e già questo…), si chiama Azienda Agricola Ercolini ed è questa (non credo abbiano un sito). Sono supergentili e mi sono sembrati molto molto seri.

Insomma, è successo che siccome la pulcina ha la cinquemilionesima febbre di quest’anno, lo zac ci ha fatto un salto da solo, e dato che era un secolo che non trovavamo fragole degne di questo nome è tornato con tipo *otto* cestini profumatissimi (da qui l’amletico dubbio: ma i maschi sanno fare la spesa?!), ed è stato così che mi sono ricordata di una torta estiva che avevo visto da poco qui da Deb :-)

Questa è la seconda volta che la faccio, perché siccome ho cambiato un po’ di cose ho dovuto perfezionarla; ad esempio *non* mettete le fragole intere perché affondano rovinosamente nell’impasto, rendendolo umidiccio sulla base; dovete metterle come dice lei, tagliate a metà e appoggiate sull’impasto – non premute – dalla parte piatta, e *non* arrotondate le dosi americane per eccesso, perché altrimenti l’impasto verrà tipo sabbia mobile e risucchierà le fragole verso il basso. E noi non vogliamo una torta con il fondo umidiccio.

Seconda raccomandazione, quando lavate le fragole ricordate di farlo *prima* di togliere i piccioli, per evitare che si imbevano l’acqua e perdano gran parte del loro meraviglioso sapore. Alcune persone le lavano addirittura con il vino bianco; per quanto mi riguarda, siccome uso fragole di provenienza sicura, le sciacquo velocemente sotto l’acqua (osmotica) e *dopo* tolgo il picciolo.
fragole biologiche
Ho usato la farina di farro semintegrale (ovviamente quella di Sonia, che ve lo dico a fare ormai) invece di quella di (se ho tradotto bene) orzo, ma se ce l’avessi avuta avrei provato quella ovviamente (una farina *nuova*? A me!); poi ho diminuito drasticamente la quantità di zucchero, e abbassato leggermente anche quella di latte. E utilizzato solo un nuovo tipo di zucchero scuro che ho trovato al bio, si chiama Dulcita.

E nonostante questo, non so come sia possibile, la *sua* torta aveva un numero di fragole ragionevole, la *mia* ne ha tipo un milione in più. Mah. Tanto alla fine chi è che nella storia si è mai lamentato perché in una torta c’erano *troppe* fragole???

Ingredienti:
200 grammi di farina di farro semintegrale
85 grammi di burro
1 presa di sale marino integrale
1 uovo grande
180 grammi di zucchero scuro (tipo Dulcita)
100 grammi di latte fresco intero
polvere di vaniglia
1 cucchiaino molto abbondante di polvere lievitante
450 grammi di fragole mature

Per primissima cosa tirate fuori il burro dal frigo e lasciatelo ammorbidire per bene. Preriscaldate il forno a 180°C e imburrate e infarinate (con la farina di farro ovviamente) una teglia del diametro di 22 centimetri.
Lavate le fragole e mettetele ad asciugare su un panno. Montate il burro con 150 grammi di zucchero, poi aggiungete l’uovo e continuate a montare; a questo punto versate il latte (a temperatura ambiente). Se a questo punto l’impasto diventasse orrendo non preoccupatevi (io sospetto che fosse perché il mio latte era troppo freddo): questo non inficerà la riuscita del dolce.
A parte mescolate la farina di farro con il lievito, il sale e la polvere di vaniglia e aggiungetela poi al composto umido, mescolando solo fino a quando non si vedrà più la farina asciutta. Versate l’impasto nella teglia, cercate di livellarlo alla mano peggio (sarà un po’ denso) e poi posizionate sulla superficie le fragole con il taglio verso il basso, come dice Deb in un solo livello (ma io ho dovuto farne tipo due).
Cospargete la superficie della torta con i restanti 30 grammi di zucchero (questa operazione, unita al fatto che la cottura è piuttosto lenta e prolungata, trasformerà una manciata di frutti di bosco innocenti in una lussuriosa marmellata di fragole dal profumo inebriante) e infornate.
Dopo i primi dieci minuti abbassate la temperatura a 160°C e continuate ancora la cottura per un’altra cinquantina di minuti. Spolverate con un po’ di zucchero a velo e servite con *una* cucchiaiata (no, quello è il mestolo) di panna montata. Se bisogna trasgredire meglio farlo con tutti i crismi :-)