Prima di dire qualsiasi cosa, devo anticiparvi che adoro le mandorle, in qualsiasi forma e preparazione. Fresche, tostate, salate, ridotte in farina, trasformate in latte di mandorla, è una delle cose che preferisco in assoluto, compreso l’odore e la consistenza.

paste di mandorla

Vi dico solo che da anni per lavarmi il viso non uso il latte detergente, ma la crema di mandorle (sì, proprio quella alimentare), tra l’altro su consiglio di un’estetista Dr.Hauschka!

Nell’italia meridionale la mandorla è uno degli ingredienti indispensabili in moltissime preparazioni; il motivo ancestrale è che ha un effetto sedativo e riequilibrante del sistema nervoso, e quindi antagonizza l’azione eccitante dello iodio marino e del frequente consumo di pesce da parte delle popolazioni costiere.

Le mandorle sono il frutto oleoso con meno lipidi, quasi tutti insaturi; sono un ottimo aiuto per l’insonnia e le contratture muscolari (per la ricchezza in calcio, potassio e magnesio), utili per l’anemia (per l’alto contenuto di ferro); in grado di aumentare la percentuale di spermatozoi (per lo zinco, che è un oligoelemento fondamentale del liquido seminale), ricche anche di litio (contenuto nella pellicola che le avvolge), rame e vitamina F, fosforo e proteine; aumentano la forza vitale dell’organismo, stimolano la produzione di acido succinico e quindi aumentano la durata della vita (parole della bioterapia nutrizionale); combattono la sindrome da stanchezza cronica.

Durante i miei soliti giri in rete mi sono imbattuta in questi piccoli capolavori di sogni di zucchero e ho capito che sarebbero stati miei, in brevissimo tempo! Ho seguito la ricetta pedissequamente, ed eccola qui, in tutto il suo splendore.

Ingredienti:
500 grammi di farina di mandorle
300 grammi di zucchero grezzo
50 grammi di miele d’acacia
4 bianchi d’uovo
la scorza grattugiata di un limone

Per prima cosa, frullate lo zucchero grezzo per farlo diventare zucchero a velo. Io l’ho fatto con il bimby, l’importante è non utilizzare zucchero bianco, delle cui tante caratteristiche negative vi parlerò in seguito. Poi mescolate la farina con lo zucchero, la scorza di limone e le chiare dell’uovo, e in ultimo aggiungete il miele, che serve per ammorbidire l’impasto (potete ometterlo se volete dei biscotti più croccanti).

Mettete l’impasto a riposare nel frigo almeno un paio d’ore (io l’ho lasciato tutta la notte).

Dopo questo riposo, per prima cosa preriscaldate il forno a 180°C. Poi prendete l’impasto, che sarà molto morbido e poco maneggevole, e formate dei bastoncini sottili del diametro di circa un centimetro e mezzo; tagliateli in pezzi lunghi circa quattro centimetri e dategli la forma di S (ma potete dargli la forma che volete naturalmente!).
Se l’impasto vi risulta troppo appiccicoso provate a inumidire leggermente le mani, aiutarvi con altro zucchero a velo sparso sul piano di lavoro, oppure ungetevi le mani con pochissimo olio di mandorle (del tipo commestibile!).

Poggiate delicatamente i dolcetti su una leccarda rivestita di carta forno e infornate per circa 15-20 minuti (non devono colorirsi), lasciateli intiepidire, poi rivestiteli di zucchero a velo in questo modo: mettete un po’ di zucchero a velo in un sacchetto di carta resistente insieme a tre o quattro dolcetti per volta, e agitate.

Marialetizia, di Sogni di zucchero, consiglia di macinare le mandorle al momento per avere dei dolcetti più fragranti, e mi sembra un’idea molto intelligente. Fatti in questo modo i pasticcini vengono molto dolci; se li volete meno “siciliani” diminuite un pochino lo zucchero e il miele in proporzioni uguali.

Mi resta solo da augurarvi uno splendido San Valentino :-)