Qualche giorno fa abbiamo avuto l’immenso piacere di ricevere a casa nostra una visita della Sabine Eck che già conoscete, che ha deciso di fare una sortita a Formello (lei vive a Bologna) per conoscerci, e siccome ha preso la decisione di aprire sulla rete un suo spazio personale, dedicato ai suoi pazienti e a tutte le persone curiose, ha affidato l’onore di realizzarlo a noi, o meglio a interzona.

tacchino ricetta veloce

Detto fatto, abbiamo acquistato il dominio e lo spazio, scelto un tema, dopo di che abbiamo vestito il blog, in modo estremamente sobrio (come da desiderio di Sabine) e con un irrinunciabile richiamo al mare (una delle tante passioni che sento di avere in comune con questa splendida donna). Eccolo qui (naturalmente molte pagine sono ancora in costruzione) in tutta la sua semplicità, spero che piaccia a voi come piace a noi.

Sono rimasta serafica per molti giorni dopo aver conosciuto Sabine di persona; ha un’influenza benefica su tutti quelli che la circondano. Sono stati due giorni di lavoro (non tanto), chiacchiere (un sacco e molto interessanti!), una meravigliosa cena da loro (e chi se no? a proposito, forse dovreste leggere questa recensione entusiastica) insieme a Elena (ho mai ringraziato il mio blog che mi dà la possibilità tra l’altro di assistere a incontri storici tra donne mitiche?).

Poi il corso di yoga che ho iniziato sta facendo la differenza sulla mia respirazione. Ho scoperto che ho passato tutta la vita in apnea (e mi sa che pure con questo c’entra l’infanzia complicata – complicata dalle due passate generazioni di uomini e donne molto confusi), e sto imparando a respirare alla mia veneranda età. Adesso mi spiego la quantità abnorme di acido lattico che formavo quando facevo danza; a volte mi svegliavo per il dolore e non capivo perché alle mie amiche non accadesse lo stesso.

tacchino ricetta

Ho letto un articolo molto interessante di un medico sportivo, Enrico Mariani, su Valore Alimentare che spiegava che l’acido lattico deriva dal metabolismo dei carboidrati, e quando lo sforzo supera il consumo massimo di ossigeno l’acido lattico intossica i muscoli e il sangue.

Beh, a parte curare la respirazione, o meglio, nel mio caso *ricordarsi di respirare*, pare che aumentare nella propria alimentazione le vitamine B1 (tiamina), B2 (riboflavina) e B6 (piridossina) riduca moltissimo i livelli di acido lattico. Vale a dire mangiare noci, semi, verdure e cereali integrali (nella farina raffinata – cioè nella 00 e nella 0 – la tiamina non c’è più; ricordate il post sulle farine, veroooo?), e per quanto riguarda riboflavina e piridossina frutta e verdure *crude* colorate (la cottura le inattiva).

E che c’entra mo’ il tacchino con la tiamina? Beh, sul librone di bioterapia c’è scritto che la tiamina c’è anche nel tacchino (e in misura maggiore nel maiale), e che quest’ultima oltre ad aiutarci a smaltire l’acido lattico favorisce anche i processi mnemonici cerebrali e la capacità mnemonica.

Ricordate però, (non smetterò di ripetervelo fino a quando gli allevamenti intensivi non saranno morti e sepolti) di non utilizzare mai carne di animali tenuti in cattività, vale a dire creature che non hanno mai visto la luce del sole, che sono state nutrite a forza di mangimi e imbottite di antibiotici e ormoni. Quel tipo di carne è veleno, e mi dispiace molto dire che è la più facile da trovare.

Secondo la bioterapia la carne di tacchino è molto digeribile ed è un’ottima fonte di minerali come calcio, fosforo e ferro. Ai tempi del manuale la Arcari Morini consigliava il tacchino perché c’era meno possibilità che provenisse da allevamenti intensivi e quindi poteva risultare meno allergenico della carne di pollo; adesso la situazione è sensibilmente diversa; comunque se proprio foste con l’acqua alla gola e non aveste la possibilità di trovare carne biologica, sempre meglio il tacchino che il pollo.

Il librone dice anche che (cito) “la produzione di putrescina, cadaverina e scatolo avviene in misura minore in seguito al consumo di carne di tacchino, ed è per questo che è la carne più indicata nei tumori dell’intestino e nella dieta delle persone che hanno idiosincrasia per la carne”. Nel petto del tacchino, rispetto al coscio, il ferro sarebbe presente in una forma più biodisponibile.

Veniamo a noi; quello che vi illustrerò tra un secondo è un modo veloce e facilissimo per cucinare le sovracosce di tacchino, che oltre a essere buone e sane costano poco e fanno sostanza :-P

Trattasi della variante del pollo al limone (che non ho mai postato, ma insomma basta mettere in padella tutto a crudo il pollo, il succo di mezzo limone e un pochino d’acqua e seguire per la cottura lo stesso procedimento che vi spiego più sotto per il tacchino). Ricordate che questo metodo di cottura non va bene per il petto di pollo e di tacchino, perché si indurirebbe troppo. E di mettere *poca* acqua, perché se ne mettete tanta è necessario troppo tempo perché evapori, con il risultato che la carne indurisce, secondo il solito postulato; cottura medio-breve: carne morbida ma poco cotta; cottura media: carne dura; cottura lunga: carne morbida ma poco digeribile.

Ingredienti:
2 sovracosce di tacchino felice
1 bicchiere di sidro di mele (o di vino bianco)
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di curry
sale marino integrale
olio extravergine d’oliva

Per prima cosa disossate le sovracosce e tagliatele a pezzi della grandezza che desiderate (tenete conto che più sono grandi e più tempo di cottura necessiteranno, quindi regolatevi su un buon rapporto grandezza-cottura).

Mettete poi i pezzi in una padella insieme agli altri ingredienti (il sidro o il vino, lo spicchio d’aglio schiacciato, l’olio e il curry) e un pochino d’acqua (pochissima, a seconda anche della quantità di tacchino; al limite potete anche non metterla e aggiungerla in un secondo momento (meglio già bollente però), solo se il sughetto si asciuga prima che il tacchino sia cotto.

Mettete tutto così a crudo sul fuoco a fiamma medio-alta e coprite; quando il tacchino si sarà colorato sul lato superiore togliete il coperchio e completate la cottura così; il tacchino sarà pronto quando tutto il liquido si sarà asciugato e comincerà a sfrigolare e rosolarsi (guardate la foto).

Servite immediatamente con una spolverata di curry (e volendo prezzemolo tritato, pepe macinato di fresco oppure un po’ di peperoncino) e una bella insalata, o un’altra verdura cruda.