Quello che succede nella mia testa quando devo imparare qualcosa potrebbe essere paragonato a un gioco strano, dove c’è un tipo con il panierino della tombola riempito con le tessere di un puzzle, e me le porge in ordine sparso, con un sopracciglio sollevato e l’altro no. Io sto lì con il mio sguardo a punto interrogativo, e metto insieme le tessere un po’ come càpita.
Poi all’improvviso ne viene fuori qualcuna che ne unisce insieme altre, e si forma un’immagine parziale. E comincio a capire qualcosa. Ma poco.
Piano piano che escono tutte, sempre centellinate, capisco sempre più velocemente, in modo esponenziale; collego i concetti singoli tra loro e questi formano le risposte che cercavo da secoli; collegare, in fondo l’intelligenza è questa, mettere in relazione ciò che si sa. È per questo che imparare è in assoluto la cosa che amo di più. È emozionante. Scoprire cose nuove, e con quelle crearne altre magari totalmente inedite. Fatto quest’ultimo che non accade spesso, ma insomma, la base della creatività è tutta qui.
Perché tutto ciò succeda, a me come a tanti altri, c’è bisogno che la gente metta a disposizione ciò che sa, gratuitamente, senza egoismi e paure, senza reticenze, senza egocentrismi. Un’empatia globale. La rete, ovviamente :-)
Tutta questa filippica perché negli ultimi tempi un po’ di fili mi si stanno ricollegando ed è uno di quei periodi luminosi nei quali mi sembra di imparare molto a velocità stratosferica. Di cogliere a piene mani i frutti del lavoro che sto facendo (purtroppo non a livello economico, non ancora – sigh – quella è la parte che manca; ma ci sto lavorando, se zac non mi fa internare prima). Così velocemente che tanti concetti non riesco neanche a trasmetterveli.
Proprio a proposito di quest’ultima considerazione ci sarebbe in vista una bella novità, che spero sarà molto utile a voi, e aiuterà me ad aggiornarvi più facilmente e con una chiarezza che purtroppo la sola parola scritta a volte non riesce a raggiungere. Ve ne parlerò presto, per adesso è top secret!!! :-)
Intanto beccatevi una ricetta di cantucci che più doc non si può, visto che vengono direttamente da quel di Peccioli, vale a dire da fonte certa. Tanto più certa dopo aver assaggiato personalmente quelli originali.
Qualche giorno fa infatti ho ricevuto la farina che avevo ordinato da Sonia (per i pochi che ancora non lo sapessero, parlo di Sonia Floriddia, trovate tutte le informazioni sulla sua azienda agricola sul suo bel sito. Dentro la scatola quel tesoro di donna mi ha nascosto una piccola sorpresina: un pacco dei loro meravigliosi cantucci alle *mandorle* (che, per caso ve l’ho detto che adoro le mandorle? ehm).
Beh, avrei voluto fotografarli per mostrarveli, ma purtroppo hanno retto a stento ventiquattr’ore (zac ancora mi odia perché è riuscito ad assaggiarne solo *uno*), per cui tutto quello che posso farvi vedere è l’incarto molto vuoto (a proposito di incarto, avete visto che carina la donnina con i capelli fatti di frumento??? L’ha disegnata Sophie, la bimba di Sonia e Rosario!!!)
Insomma, per farmi perdonare mi sono fatta dare la ricetta originale da Sonia ed eccovela qua :-) Il risultato non è allo stesso livello di meravigliosità di quelli veri, ma devo dire che sono i migliori che abbia mai fatto. Poi ho anche usato la stessa farina che usa lei, quindi!!!
Se invece volete gli originali *veri* (o se avete un attacco di pigrizia e li pretendete belli e fatti) sapete dove trovarli!
Ingredienti:
210 grammi di farina 1
200 grammi di mandorle leggermente tostate
150 grammi di zucchero grezzo
10 grammi di miele (io ho usato quello di acacia)
2 uova piccole o uno decisamente grande
5 grammi di polvere lievitante
1 pizzico di sale integrale
1 limone
un cucchiaio di vinsanto (opzionale)
Mescolate la farina con il lievito, lo zucchero, il sale e le mandorle e mettete da parte. In un’altra ciotola mescolate le uova leggermente battute, il miele, il vinsanto e la buccia del limone.
Impastate il composto secco con quello umido e cercate di metterli insieme; dovreste ottenere una palla simile a quando fate la pasta frolla. Se proprio non riuscite a formare la palla aggiungete un altro po’ di vinsanto (un cucchiaino alla volta) o, se non lo usate, un po’ d’acqua.
Lasciate riposare per una mezz’oretta coperto a campana; dopo una ventina di minuti (a seconda di quanto ci mette il vostro forno ad arrivare a temperatura) accendete il forno (statico) a 180°C.
Formate due filoncini non più larghi di 6 centimetri e metteteli sulla leccarda o su una teglia da biscotti (non quelle di teflon!) ricoperta di carta forno, distanti tra loro almeno 5 centimetri, perché si allargheranno leggermente in cottura.
Lasciate cuocere per una ventina di minuti (secondo me ci vogliono tutti), poi tirate i filoncini fuori dal forno e fateli raffreddare un po’. Quando saranno tiepidi prendete un bel coltellone a lama alta (tipo Shining) e tagliate i filoncini a fette oblique di circa un centimetro e mezzo di spessore.
Rimetteteli in forno, tutti belli in fila sulla teglia, altri 7-8 minuti per farli diventare belli croccanti. Se il forno è ancora caldo bene, altrimenti conviene scaldarlo di nuovo un pochino.
Quando saranno raffreddati bene se per caso riuscite a non mangiarli tutti subito conservateli in una scatola ermetica di metallo o di vetro, altrimenti si ammorbidiranno. E nessuno vuole i cantucci morbidi!!!
Sono meravigliosi inzuppati nel vinsanto, ovviamente. Ma anche nel vino e basta. Ma che ve lo dico a fare.
Questi sono proprio perfetti per il dolce del pranzo di domenica prossima, è la festa della mamma?E la mamma ha deciso (che sarei io) che saranno questi gli eletti,li ho mangiati in un forno a San Gimignano e speravo quanto prima in una ricetta per rifarli,tu sei una certezza per cui Habemus cantuccinus.
Grazie grazie grazie i cantucci sono in assoluto i miei biscotti preferiti e avere a disposizione una ricetta cos’ affidabile e tradizionale è fantastico!
Un bacione fra
Accidenti sei tremenda IZN, che bei cantuccini! E che bella foto!
Spero di poterli mangiare presto insieme innaffiati con un buon vinsanto.
Consiglio mio personale: attenzione al vinsanto,
che sia di ottima qualità è essenziale per assaporarli al meglio.
Baci
Soniuccia
@zac: chiedo vania… anch’io ho contribuito al fatto che tu ne abbia assaggiato solo *uno*!! E i cantucci toscani a me non son mai piaciuti un granché (quelli tipici di Genzano invece si, ma insomma, si tratta di pasta frolla con dentro le mandorle, sfido io!!). Ma quelli di Soniuccia… bè non riuscivo a smettere!
@soniuccia68: sono meravigliosi i tuoi cantucci, devo assolutamente ordinarli la prossima volta!
@izn: grazie tesoro per questa ricetta :-)
….mmmmmmm…..non aggiungo altro!
Come per Fra, anche per per i cantucci sono i biscotti che amo di più!E questa ricetta la rpoverò di certo. grazie x la condivisione!
Ehmmmm, sono una rompiscatole, lo so, però i filoncini prima di cuocerli andrebbero spennellati con l’uovo, perché il cantuccio deve avere la superficie lucida. Ottima ricetta, molto simile alla mia, che non prevede il miele ed ha una quantità leggermente inferiore di mandorle, ma di poco eh! La ricetta originale, che pare sia del Mattei, noto ed antico (1858) biscottificio di Prato, altrimenti conosciuto come il mitico Mattonella (www.antoniomattei.it), rammentato più volte dall’Artusi, non prevede l’aggiunta di vinsanto nell’impasto, ma io ce lo metto perché conferisce un sapore tutto particolare.
Concordo con Soniuccia, il cantuccio va inzuppato in un buon vinsanto, secondo me meglio se secco o non troppo dolce, ché di dolce ci son già i biscotti…l’è proprio la morte sua!
‘mazza che voglia di cantuccini mi avete fatto venire!!!! con o senza vin santo sono fantastici. Quelli buoni! ciao
SANDRA:
cara hai ragione, la classica ricetta prevede il tuorlo d’uovo spennellato sul filoncino. Noi non ce lo mettiamo perchè usiamo le nostre uova di galline che razzolano qua e là pazze di gioia ma che hanno un sapore e un odore più intenso che ad alcuni “stucca”.
CIAO ! ( spero di conoscerti presto….)
fatti!! ottimiiii.. già in scatola.
questa mattina sveglia alle 5 …e si in vecchiaia si dorme di meno sigh!…
e dopo il caffè e latte… ho pure inzuppato in un bicchierino di vino !! dovevo assaggiare e capire se erano venuti buoni… tipo verso le 7 .. la mattina è cominciata moooltooo allegramente eheheheh!!!
Ciao toscaneeeeee!!!
@Izn, Sonia e Sandra: mi sa che questi battono anche il Mattonella!
Ammorbiditi non piacciono a nessuno certamente ma a me appena sfornati morbidi e con i mega pezzettoni di cioccolato fondentissimo fanno impazzire anche se non sono i VERI CANTUCCINI! D’altra parte lo sapete, io il cioccolato lo metterei ovunque!!!
@Cleofe: complimenti per la colazione!! Quasi quasi la provo lunedì mattina per vedere se mi fa passare questo maledetto sonno primaverile!
Ho avuto proprio ieri sera i cantuccini di Sonia, confermo che sono favolosi! Un saporino di fondo che non ho mai sentito in questi biscotti! Siccome ho avuto anche le farine, proverò a farli al più presto! …grazie Sonia….
Hei.!!! Non dimentichiamoci che i cantucci nascono per eesere inzuppati nel Vin Santo(Vino Passito) giusto come dolce di fine pasto o come merenda.
io non capisco perchè le ricette dei cantucci sono tutte diverse tra di loro, spiego, perchè in alcune c’è il miele ed altre no, perchè in alcune c’è il burro ed ad altre no, le quantità di zucchero e farina sono diverse, per favore me lo spiegate….grazie Franca
carissima Franca, Non so perche’ tutte le ricette siano diverse, ma in pratica bisogna fidarsi di qualcuno, di una o dell’altra ricetta. E siccome ho perso la mia fidatissima ricetta di famiglia, (che per altro era senza miele…) penso proprio di usare questa stasera, 1/1/2012, perche da qualche parte bisogna pure cominciare, no? poi si vedra’, e non garantisco di non fare piccoli emendamenti, ma per la prima volta provero’ questa cosi’ come e’. Saluti e buon anno a tutti! Alessandra dalla Scozia
Cercavo una ricetta per i cantucci e sono capitata qui………mi sono già innamorata di questo blog!!! come mai nn ti ho scoperta prima??? :)
complimenti :)
Adoro!!! Comprati la scorsa Pasqua…. Buonissimi! Avendo fatto scorta anche di farine…mi metterò subito in azione…. Grazie! Sonia e Rosario…. mitici!!!! Carolina.
Ricetta eccezionale! Complimenti!
Che bontà! Hai mai provato a fare i cantucci con mandorle e cioccolato?
http://www.passionandcooking.worpress.com
Ciao e grazie per avere condiviso questa ricetta: i cantucci sono risultati perfetti! Mi ero un po’ scoraggiata perché dopo 2 tentativi con ricette prese da libri ottenevo degli spatasci orribili, ma per fortuna commestibili :o)
Ciao,
Simona
[…] anche un cantuccio più siculo, ai pistacchi di Bronte, ed un cantuccio nocciole e cioccolato. La ricetta di base usata è stata quella del Pasto nudo. Vi riporto la mia versione di cantucci al cioccolato e […]
[…] zdjęcie pochodzi ze strony: http://ilpastonudo.it/biscotti/cantucci-toscani-doc/ […]
[…] anche un cantuccio più siculo, ai pistacchi di Bronte, ed un cantuccio nocciole e cioccolato. La ricetta di base usata è stata quella del Pasto nudo. Vi riporto la mia versione di cantucci al cioccolato e […]
[…] parrozzo abruzzese; 2. cuccidati siciliani; 3. cantucci toscani; 4. ricciarelli senesi; 5. mousse al mandarino; 6.panettone classico; 7. […]
Sono in USA e sai che c’è, la farina non è uguale, il vinsanto vattelappesca…. nonostante tutto, usando zucchero e sale normali e un po’ di amaro al posto del vinsanto sono venuti buonissimi… grazie!