Mi direte voi: ma scusa questi canederli in cosa differiscono dalle classiche polpette? In nulla, tranne che per l’aggiunta di farina che però è facoltativa, e infatti in questi non ce l’ho messa. La differenza tra polpette e canederli consiste principalmente nel fatto che i secondi sono bolliti, e non credo che nessuno di voi abbia mai bollito le polpette; noi nella bassa preferiamo farle ad esempio così.
canederli ricetta facile
Poi vabbeh a Napoli ci mettiamo anche formaggio, olio d’oliva, uvetta e pinoli; questa è una versione più da comfort food, evocativa di paesaggi di altissima montagna, aria fredda d’alpeggio, baite profumate di legno, osti che parlano ladino e ferrate lasciate alle spalle da pochi minuti :-D
Ultimamente mi si vede poco qui sul blog :-D La faccenda Terrafondai mi sta prendendo molte energie; quando un progetto parte c’è molto da spingere all’inizio! Stiamo già cercando di organizzarne uno per la metà di novembre, stavolta a Roma, in un posto di cui vi ho già raccontato in tempi relativamente non sospetti.

Quello di stavolta sarà un po’ più stabile come evento; se tutto va come spero dovrebbe svolgersi regolarmente ogni terza domenica del mese, e siccome ci saranno sempre gli stessi produttori, si potrà ordinare ciò che si desidera e tornare a prenderlo il mese successivo, cosa molto utile quando magari una cosa che si vuole è stata già venduta tutta (e spesso è rimasta solo da assaggiare!).

Torniamo a noi, cioè a questa ricetta semplicissima e molto tradizionale, tutta basata sugli ingredienti che utilizzerete. Nella preparazione originale, che ho preso dal solito libro che sapete, c’è indicato di usare carne mista di manzo e maiale; come vi ho detto tante volte però, la bioterapia nutrizionale sconsiglia di mischiare proteine diverse, e in generale è sempre più faticoso digerire cibi misti, quindi direi di usare solo maiale, perché con il manzo questa preparazione viene un po’ troppo secca, a meno che non scegliate un taglio di manzo bello venato di grasso.
ricetta tradizionale alto adige
Perché voi pastonudisti quando andate a comprare la carne naturalmente non vi accontentate di quella già macinata che vedete nel bancone, ma chiedete al macellaio di scegliere un pezzo e macinarvelo al momento, veroooo?! O ancora meglio comprate il pezzo e poi ve lo macinate a casa con l’apposito attrezzo (nemmeno io sono ancora arrivata a tanto, ma ci arrivo, eh, se ci arrivo).
ricette di recupero
Dobbiamo parlare della provenienza della carne o vi ho già sfiniti abbastanza? Vabbeh un ripassino non guasta mai. Fermo restando che spero non siate tra quelli che guardano incuriositi all’imminente arrivo della carne sintetica (BLEAH) quello che dovete pretendere quando decidete di acquistare carne o qualunque altro cibo di derivazione animale è molto semplice: gli animali devono aver vissuto nel miglior modo possibile, vale a dire al pascolo per tutto il tempo utile (con la neve, per dire, non si può, ve lo dico perché magari, come me — ehm — non ci avevate pensato), protetti dai predatori (questa diciamo che è addirittura un miglioramento rispetto alla vita selvatica) e insomma accuditi con la diligenza del buon padre di famiglia (si vede che ho fatto un anno di giurisprudenza e poi sono scappata?).
canederli ricetta
Ecco. Spero che queste parole vi facciano leggere con la giusta inclinazione questo recentissimo articolo che come potete immaginare trovo terrificante per una vasta gamma di motivi (aiuto o.O). Con queste due edificanti letture concludo e passo alla ricetta, che non mancherà di consolarvi dalle ultime brutture del mondo, appena prima della svolta definitiva verso un’umanità intelligente (i nostri cugini francesi a quanto pare sono già sulla strada giusta).
Questo giro vi voglio lasciare con le parole piene di speranza e bellezza, e spero profetiche, di un mio contatto su Facebook, Stefano Fait, che di lavoro spiega il presente e prevede scenari futuri:
“Non ci crederete, ma i vostri figli piccoli saranno i nuovi hippies e quando prenderanno in mano la società lo spirito dei tempi sarà cambiato così radicalmente che la loro indole, le loro aspirazioni, la loro forza di volontà, le loro sensibilità e la loro industriosità hippizzeranno l’intera civiltà umana e in maniera per nulla caricaturale. Scopriremo tutti che può esistere una civiltà hippie perfettamente funzionale, pragmatica e contemporaneamente idealista e — udite, udite — trasversale alla sinistra e alla destra.”

Ingredienti:
200 grammi di pane a pasta madre raffermo
150 grammi di latte intero fresco
1 spicchio d’aglio
300 grammi di carne di maiale (o di manzo, un po’ grassa) macinata una volta
2 uova felici
sale marino integrale
pepe nero in grani
un mazzetto di foglie di timo
noce moscata
qualche cucchiaio di farina, se serve

Per prima cosa riducete il pane a cubetti scartando la crosta se è spessa (il peso del pane nella lista degli ingredienti si riferisce ai cubetti già tagliati). Versateci sopra il latte, mescolate bene, coprite e lasciate riposare almeno una mezz’oretta.
Mettete la carne macinata di maiale in una terrina, aggiungete le uova, l’aglio sbucciato e grattugiato con la microplane, il sale, le foglioline del timo, una macinata di pepe e una grattugiata di noce moscata e amalgamate bene il tutto.
Fatto questo, aggiungete il pane ammollato e strizzato e impastate il tutto energicamente con le mani; formate una palla, mettete in una ciotola, coprite e lasciate riposare ancora mezz’ora. Intanto mettete sul fuoco una pentola larga piena d’acqua, portatela a ebollizione e salatela come fareste per la pasta.
Come al solito, formate una pallina di impasto e mettetela delicatamente nell’acqua per controllare che non si sfaccia. Se questo accade, amalgamate all’impasto rimanente un cucchiaio di farina e rifate la prova (io non ho avuto bisogno di aggiungere nulla, i canederli si sono tenuti perfettamente senza farina). Quando l’impasto si tiene bene, formate otto canederli con le mani umide, calateli nell’acqua bollente aiutandovi con un cucchiaione e lasciateli cuocere un quarto d’ora/venti minuti.
Serviteli con un buon brodo di carne o di ossi come questo qui, oppure con una salsa piccante di pomodoro.