Questa torta di patate mi ha accompagnata per tutta l’infanzia; mia madre la preparava molto spesso perché è un piatto semplice, che si può preparare in anticipo, mettere in frigo in anticipo e sbattere nel forno mezz’ora prima di mangiare (e noi eravamo tre piccole pesti affamate, non so se mi spiego).
Inoltre si può preparare con poche cose che in genere sono in qualsiasi frigo, qualche pezzetto di salame e formaggio, patate, latte, un po’ di burro e via.
Secondo la bioterapia nutrizionale è molto importante conservare le patate in modo che non germoglino o presentino macchie verdastre, perché in questo caso vuol dire che sono state esposte alla luce e hanno prodotto solanina, che è un alcaloide tossico. Fra le varietà di patate sarebbe meglio evitare quelle a pasta bianca se si soffre di disturbi gastrici, perché contengono una grande percentuale di acqua e sono quindi più difficili da digerire rispetto a quelle a pasta gialla.
Un’altra cosa molto importante da ricordare è di non cuocerle mai con la carne o con il pesce, perché si comportano come delle spugne, assorbendo tutti i grassi eliminati e diventando indigeste e antidiuretiche. Le patate rilassano i muscoli e il sistema nervoso, sono soporifere e quindi adatte a chi soffre di insonnia o di nevralgie.
Il succo fresco della patata cruda è indicato per la stipsi, è diuretico e lenitivo per le mucose dell’apparato digerente, e di aiuto per chi soffre di calcoli renali. Pare sia addirittura terapeutico per la gastrite e per l’ulcera, se se ne beve mezzo bicchiere 4-5 volte al giorno per un mese.
Ogni famiglia napoletana ha la sua ricetta per il gattò (sì, si scrive proprio così, non “gateaux”, ma il nome è sicuramente di derivazione francese, come tantissimi termini napoletani); alcuni mettono il prosciutto cotto al posto del salame, esistono tante varianti. Io amo questa perché è un vero e proprio ritaglio della mia infanzia.
Ingredienti:
1 chilo di patate
2 uova
100 grammi di salame
200 grammi di scamorza affumicata*
100 grammi di Parmigiano Reggiano grattugiato
100 grammi di burro
1/2 bicchiere di latte felice
1 mazzetto di prezzemolo
pangrattato
sale e pepe
*in realtà ci andrebbe la provola napoletana, che somiglia a una mozzarella affumicata, ma essendo molto difficile trovarla fuori dalla campania, la scamorza la sostituisce abbastanza bene.
Preriscaldate il forno a 200°C, in modalità ventilata. Tagliate il burro a cubetti e mettetelo in una terrina capiente. Mettete le patate a cuocere in abbondante acqua bollente fino a quando sarà facile infilarci una forchetta e ricadranno da sole sul fondo. Scolatele, spellatele mentre sono ancora molto calde e schiacciatele facendole cadere sul burro nella terrina, in modo che il burro si sciolga con il calore delle patate.
Tagliate il salame e la scamorza a pezzetti non troppo piccoli e uniteli al composto; aggiungete le uova, il parmigiano grattugiato, il prezzemolo, il sale e il pepe; unite il latte, in quantità minore o maggiore a seconda di come vi sembra l’impasto (non deve essere troppo duro ma neanche molto molle), e amalgamate bene il tutto.
Imburrate una teglia larga e bassa e cospargetela di pangrattato. Versate il composto nella teglia, livellatelo alla meno peggio con un cucchiaio, passate i rebbi di una forchetta sulla superficie in modo da creare una superficie rigata, e cospargetela di pangrattato.
Completate mettendo tanti piccoli fiocchetti di burro sulla superficie e infornate per una mezz’oretta, o fino a quando il gattò non sarà dorato. Se dopo una ventina di minuti è ancora troppo chiaro andate di grill; il gattò non deve cuocere molto tempo, altrimenti si seccherà: le patate sono già cotte, si tratta solo di far sciogliere il formaggio e il burro. Aspettate una decina di minuti prima di servirlo; è più buono e maneggevole quando non è bollente.
Il gattò è davvero succulento. Un modo fantastico per riutilizzare le rimanenze di formaggi e salumi. La tua versione è davvero gustosa
Un bacione
fra
mamma che gola…sono a dieta ma lo preparo stasera all’uomo del monte (l’altra metà)
che buono il gattò, ma secondo te se lo faccio con l’olio al posto del burro? e il verde cos’è: prezzemolo?
@tutte: fatemi sapere come viene e se fate varianti :-P
@Giò: mannaggia, mi sono dimenticata di mettere il prezzemolo negli ingredienti, che scema… correggo subito. Comunque sì, il verde è prezzemolo, e ho pensato che se uno volesse dargli un tocco esotico il coriandolo non sarebbe male… e per quanto riguarda l’olio credo che si possa sostituire benissimo, solo che non saprei indicarti la dose, dovresti andare un po’ a occhio.
no problem io vado sempre a occhio, a parte i dolci!
IZN, credi che il salame si possa sostituire con lo speck? …credo che non ci stia male con la provola affumicata…
Purtroppo a me il salame cotto non piace molto…
Altra domanda : la consistenza del gattò una volta cotto, com’è ? Morbido tipo un purè ?
Riguardo le possibili varianti…ho un’amica di origini tosco-emiliane che prepara un piatto molto simile al tuo gattò, però senza salame e provola, ma con i fagiolini, lessati anch’essi e tagliati finemente (o passati al passaverdure come la patate se non si gradisce trovarne i pezzetti) e il parmigiano grattugiato. Non vorrei sbagliarmi, ma mi pare che al posto del prezzemolo metta il basilico.
Io non l’ho mai preparato nè assaggiato, ma credo sia molto buono anche in questa variante…estiva
..roberta ..quello che tu chiami variante estiva mi sembra essere genovese….
@roberta69: assolutamente sì! anzi mi sa che lo speck ci sta benissimo nel gattò :-) È piuttosto morbido dentro e croccante fuori… yum.
La variante estiva-genovese mi sembra meravigliosa; magari quando escono i fagiolini ci faccio un pensierino…
mammamiaaaaaaaa il gattò è una favola, che poi io lo chiamo ora gattò, ma a casa mia era sempre la torta di patate…che festa quando la faceva mia mamma e anche ora quando la faccio!
Mamma mia che ricordi, il gattò di patate, quante volte lo ha fatto ance la mia mamma!
E che profumo emana per tutta la casa!
Ho voglia, lo faccio domani cosi uso un pò di patate dell’orto della mia suocera che sono speciali!
@Lo: ma allora il gattò è proprio la ricetta delle mamme! :-)
@soniuccia68: ecco, lo sapevo, sempre una marcia un più, anche le patate dell’orto della suocera! Basta, da domani orto sul terrazzo :-)
Uhhhh noi la chiamiamo spuma di patate :-) è vero! è proprio la ricetta delle mamme!!! Anche la mia l’ha sempre fatta!
Ho provato a farla dolce…Na meravigliaaaaaaaaaaa!!!
Eccola: http://ilgaiomondodigaia.blogspot.com/2009/03/deja-vue-in-diretta-da-viterbo.html
izn un bacioneeeeeeeeeeeee
@pagnottella: ma sei un mito!!! il gattò di patate *dolce*! lo provo sicuramente :-P
@ izn : …ops…mi sembra che nell’elenco degli ingredienti manchi anche il parmigiano grattugiato…
@roberta69: aaaaahhhh… hai ragione… sono veramente stonata. Correggo subito 8-/
cara izn…ma quale “stonata”! Con le “millemila” (come dici tu) cose che fai, anche se una volta ti sfugge qualcosa, ma chi se ne importa !
E poi…a cosa servono le amiche? Come vedi siamo tutte molto attente e seguiamo i tuoi lavori con tanto interesse…diciamo che si è creata una sorta di cooperativa del pasto nudo…:-)
@roberta69: che bella cosa che mi hai scritto… siete stupende. Sono commossa (non scherzo), sigh <:-/
mia cara sonia, che grande gusto estetico…….poi questo boccone di gattò è troppo bello!!! faresti venire voglia di cucinare anche a chi è negato! bello bello…ti leggerò!
@cocca: ma benvenuta nel pasto nudo!!!!!!!! che sorpresa stupenda! E poi mi sa che tu il gattò buono buono lo conosci bene… eh eh… che bello averti qui :-)
ciao, volevo ringraziarti x questa ricetta buonissima!
La scorsa settimana ho preparato il tuo gattò, davvero ottimo!
Inoltre ho sperimentato anche i tuoi gnocchi di ricotta, squisiti!
Ho fatto però una versione gluten free, sostituendo la farina normale con farina di riso senza glutine( un esperimento per un’amica celiaca), riuscitissimo!grazie e buona giornata