Va bene, va bene, posto una ricetta!! Anche se avrei da raccontarvi una cosa moooolto importante, ma dovrete aspettare fino a mercoledì, perché dobbiamo completare alcuni particolari prima di presentarla al mondo (siete curiosi?? Muahahahah).
Prima di farvi vedere questi grissini però, per i quali potrete vantaggiosamente usare l’avanzo della bianca (=pasta madre liquida per i non pastonudisti), devo dirvi due o tre cose che non possono aspettare di essere… sapute :-D
Per prima cosa, come ho già scritto nel quandosonodove, venerdì prossimo (17 maggio) sarò a Frascati a presentare il pastonudolibro e a chiacchierare con chi avrà la compiacenza di sopportarmi qualche ora.
Ci saranno anche il Mercato Contadino dei Castelli Romani, che dovete assolutamente conoscere, e che come noi si sta impegnando a liberare i poveri semi prigionieri), e un’associazione molto carina che si chiama TUedIO design, che intratterrà i bimbi con la “pittura con la verdura”, cioè li farà disegnare con colori fatti con gli scarti delle verdure!!
Se volete vedere la locandina cliccate qui; se avete l’account facebook invece trovate l’evento bell’e pronto qui.
Seconda segnalazione: due giorni dopo, e cioè domenica 19 maggio, c’è un evento a Roma al quale, se siete interessati alla Permacultura, non potete assolutamente mancare. Si tratta di un’intera giornata, dalle 10 del mattino alle 18.00, che si svolge dietro viale Trastevere, in Largo Ascianghi 4, nel complesso sportivo di Roma 1 (accanto al Nuovo Sacher, che non potete non conoscere!).
Se leggete il programma capirete perché ci tengo tanto: “Per la sovranità alimentare dei popoli, per una agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, per produrre cibo di alta qualità a vantaggio del produttore e del consumatore. Per una alimentazione fonte di salute e non di tossine. Per creare una rete di saperi e di scambi.”
Oltre al fatto che tra i relatori ci sarà anche un mio carissimo amico (nonché medico omeopata di tutta la famiglia) Gianni Marotta, che è anche il direttore del mitico CIMI, il Centro Italiano per la Medicina Integrata dove lavora anche la nostra amata dottoressa Elena Galeazzi).
Parleranno anche il permacultore Giorgio Marra, l’agronomo Luigi Manenti e Fabio Pinzi, che è il direttore dell’Accademia Italiana di permacultura (scusate se è poco :-)).
L’evento è assolutamente gratuito, quindi prenotatevi prima possibile alla segreteria del CIMI, scrivendo una mail a cimimedicina (chiocciola)tiscali.it. Se preferite, trovate anche l’evento qui su facebook!
Terzo, ma non ultimo, come ho già annotato sempre nel solito quandosonodove, sabato 25 sarò con Loretta Castadiva da Coquis per un laboratorio di piatti salati con la cioccolata!! Non so se avete già visto il post, ma ricordatevi che dovete prenotare entro il 17 se volete assicurarvi la postazione 8-)
Bene, mi sembra di avervi detto tutto (tranne la *cosa* che vi dirò mercoledìììììì), quindi passo ai grissini, che sono perfetti per le attese spasmodiche (si vede che sono un po’ elettrizzata per la novità? Nooooooo). Tenete conto che dovrete fare un po’ di prove per farli venire proprio-come-volete-voi; questa è una ricetta che serve principalmente per riutilizzare lo scarto di pasta madre liquida, quindi potrebbero venirvi un po’ meno croccanti e leggeri di quanto desiderate, a seconda anche della farina che utilizzerete.
Mi sono ispirata a una vecchia ricetta di fragola e limone, lei però non usava lo scarto della pasta madre liquida, ma la pasta madre solida in forza, e tutta farina 0.
Io la prima volta (vile che non sono altro) ho provato con 180 grammi di farro semintegrale e 90 grammi di farina 0. Il fatto è che l’impasto dev’essere un po’ elastico, e senza farina 0 è tutto molto più complicato (anche se più sano, come sapete). Le foto che vedete si riferiscono a quel tentativo, devo dire piuttosto riuscito.
Dopo di che ho provato con tutta semola di grano duro semintegrale senatore Cappelli e anche con metà farro monococco e metà dicocco, ma sono venuti meno croccanti. Voi fate un po’ di esperimenti e poi ditemi! Facciamo rete! :-)
Ingredienti:
120 grammi di scarto della bianca
100 grammi di acqua
30 grammi di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di sale marino integrale
180 grammi di farina di farro dicocco semintegrale
90 grammi di farina 0
semi di sesamo o semola di grano duro o mais
Per prima cosa mescolate le due farine. Sciogliete lo scarto della pasta madre con l’acqua; aggiungete l’olio, poi 150 grammi di farine. Quando l’impasto comincia a rassodarsi mettete il sale, poi un cucchiaio di farina alla volta.
Se ci riuscite fate incordare l’impasto (vale a dire deve staccarsi dalle pareti dell’impastatrice, o se impastate a mano, non deve essere più appiccicoso, e diventare bello liscio e lucido). A seconda delle farine potrà essere più o meno possibile ottenere l’incordatura. Con le farine antiche o semintegrali è molto più complicato e bisogna andarci cauti perché il glutine è fragile e potrebbe rompersi, rendendo l’impasto ingestibile. Quindi se avete farine antiche non importa se non si incordano bene, basterà che l’impasto sia maneggevole.
Io a questo punto ho messo l’impasto in frigo tutta la notte, ma potete anche provare semplicemente a farlo lievitare qualche ora e procedere (poi però ditemi com’è andata eh!) :-)
Il giorno dopo aspettate che il tutto torni a temperatura ambiente (ci vorrà qualche ora), prendete il panetto, posizionatelo davanti a voi e stendetelo alla meno peggio, deve diventare un rettangolo ciccione (cioè alto un paio di centimetri :-)).
Ritagliate dei pezzetti di impasto dalla parte corta (guardate la seconda foto del post) e rotolateli nella semola o nel mais. Adesso non dovete stenderli sulla spianatoia come fareste per gli gnocchi, ma tenere delicatamente in mano le due estremità del pezzetto di impasto che avete ritagliato, e lasciare che si allunghi piano piano con il suo stesso peso. Non so se si capisce bene dalle foto che vedete qui sopra, il grissino si formerà praticamente da solo; potete anche contemporaneamente arrotolarlo un pochino su se stesso se volete complicarvi ulteriormente la vita (come me, eheheh).
Adagiate i grissini sulla leccarda del forno ricoperta di carta forno (il massimo sarebbe se aveste una griglia molto fitta, perché in questo modo si cuocerebbero meglio anche nella parte inferiore) e cuocete per venti minuti a 200°C.
Nell’ottica di mantenere la croccantezza dovrebbero raffreddarsi nel forno semiaperto (altrimenti il vapore che si forma all’interno evapora dalla crosticina e li ammorbidisce), ma fate molta attenzione a fermare in tempo la cottura perché se si scuriscono troppo prendono inevitabilmente un sapore amaro. Qui sono andati a ruba nel vero senso della parola, cioè la pulcina li rubava dal tavolo appena mi vedeva andare in un’altra stanza. Buon sangue non mente! :-D
Tesoro non hai attivato i link per vedere la locandina e l’FB del primo elenco!!! E poi a parte il terzo nel quale sono direttamente coinvolta e sul quale non mi pare carino esprimermi (venite a cioccolatare con noi che è *bellissimo*!), il secondo evento è proprio interessantissimo! vedo se riesco ada organizzarmi per non macare! Grazie…
Ho giusto la bianca avanzata dal pane di ieri…li farò stasera (almeno l’impasto) Buoni questi grissettoni, soprattutto con i semini sopra!
buoniii, stirati ancor di più! cara sonia, non commento da tanto ma ti leggo e mi è dispiaciuto così tanto incontrarci di nuovo, specialmente pensandoti nella scuola dove tutti i giorni accompagno i miei figli! ci saranno altre occasioni lo so, ma ho invidiato benevolemnte tutti coloro che erano presenti alla ca.shin insieme a te, il prof e sabine.
ora non posso altro che aspettare la notiziona di cui parli ma che non riveli ;)
cara Izn il secondo tentativo di realizzazione dei grissini è stato un successo – non che il primo non fosse riuscito, ma la seconda volta ho fatto lievitare l’impasto fuori dal frigo per circa 7-8 ore e sono venuti dei grissini buonissimi friabili e croccanti! ho usato – non avendo altro – una miscela di farina 0 bio e senatore cappelli. la prossima volta metterò il sesamo e proverò la farina etrusco.
ottimo suggerimento sono finiti in un attimo ^_^
Fatti, divorati, ripetuti, eccezionali!
Grazie per l’ottima ricetta. La pasta madre di farro è più che viva, è frenetica!
Sfornati. In questo momento MERAVIGLIOSI! !!!!non li ho messi in frigo dopo circa 3 ore di lievitazione formati e cotti bellissimi ti ringrazio della ricetta su Facebook posso mandarti una foto? Grazie e un forte abbraccio Caterina