Vi siete mai soffermati un momento a immaginare cosa mangeremo nel terzo millennio? Io direi che prima o poi sarebbe proprio il caso che lo faceste. La nostra alimentazione si sta evolvendo progressivamente, spesso purtroppo seguendo mode dettate da ispirazioni del momento; invece è *veramente importante* che prenda speditamente la direzione della consapevolezza.
Da molti anni mi chiedo come mai la mia nonna trattasse la sua dispensa come una reliquia, e conoscesse perfettamente la stagionalità di ogni singolo prodotto della terra. Durante l’inverno Nannina tirava sempre fuori qualcosa di speciale da quei suoi sacchi di iuta appesi nel granaio… in un modo o nell’altro ne ricavava la special edition di una ricetta… eppure quando si discuteva con lei affermava di non saper cucinare.
Cosa rendeva grandi e così succulenti quei piatti? Io credo fosse il suo amore per il cibo, la passione che metteva nel cucinare per i suoi cari. Ancora oggi, dopo tanti anni, le mie papille gustative ricordano attimo per attimo quei profumi marcati e il sapore di quei poveri piatti che mia nonna preparava.
Il mascariello (la guancia, ndr) di vitello cotto per tre ore sul fuoco insieme alle patate e al sedano, la trippa con i fagioli borlotti, le zucchine secche sfritte con la polenta bianca… Potrei andare avanti per molto con l’elenco, ma la cosa più importante, che mi colpiva profondamente e che ancora oggi porto stampata nel cuore è la grande semplicità con cui faceva ogni cosa, quasi non rendendosi neanche conto di quanto fosse preziosa, quasi non apprezzandolo.
scatto fotografico Ilaria Rocco per Adversa
Come cambierebbe la vostra alimentazione se dedicaste durante l’estate un po’ di tempo a preparare la dispensa per affrontare l’inverno in modo sano, senza ricorrere a prodotti di serra e di importazione? Ci sono modi molto semplici e anche, azzarderei, divertenti, per farlo: uno tra tutti i seccamienti, una tradizione che nel sud è secolare. Ci sono moltissimi ortaggi che si possono seccare: melanzane, pomodori, fagioli, zucchine, ma anche frutti come albicocche o fichi.
Nannina tagliava le melanzane a fette di mezzo centimetro, le stendeva su una rete, ci spargeva sopra del sale e le metteva al sole. Al tramonto le toglieva e le metteva al coperto, altrimenti l’umidità poteva dare origine a muffe o marciumi. In tre giorni di sole pieno le melanzane erano pronte per essere conservate in sacchetti di tela o di iuta, o essere infilate a mo’ di corone e appese in cantina, o sul balcone, in posizione ben ventilata.
Quando decideva di usare i seccamienti li immergeva per cinque minuti in un litro di acqua bollente mescolata con 100 millilitri di aceto di vino (l’aceto è molto importante e serve a disinfettare visto che gli ortaggi seccano all’aperto, alla mercé di insetti e polvere), per farli rinvigorire; in una manciata di minuti erano pronti per essere cucinati nel modo che preferiva. Lei amava soffriggerli con olio, aglio, peperoncino e un po’ di pomodoro per accompagnare il manzo o il pollo, oppure li preparava con il ragù di pomodoro, con il quale cospargeva la polenta bianca; vi assicuro che era una vera delizia :-9
scatto fotografico Ilaria Rocco per Adversa
Il piatto più buono però, rigorosamente domenicale, che nella casa dei contadini non mancava mai, era la parmigiana di melanzane. Nannina reidratava, impanava e friggeva le fette seccate durante l’estate; in questo modo, anche se le melanzane non erano proprio di stagione, rimanevano comunque un piatto consapevole. Al giorno d’oggi invece durante l’inverno di solito si ricorre alle melanzane coltivate nelle serre :-(
Anche le zucchine (e la zucca) si seccano nello stesso modo: fettine di mezzo centimetro, sale, pochi giorni di sole ed è fatta. Si possono poi reidratare, asciugare e cucinare alla scapece, o con la pasta.
I pomodori invece hanno bisogno di un po’ più di tempo. Almeno tre o quattro giorni, cosparsi di sale grosso e magari appoggiati su un telo nero se il sole non è fortissimo. Anche questi, sempre dopo averli reidratati e asciugati, si possono soffriggere con aglio, olio, prezzemolo, alici e pane ammullicato (=mollica di pane raffermo tritata molto piccola e poi tostata con un po’ d’olio) e poi usarli come condimento. Oppure potete infilarli in un barattolo sterilizzato, aggiungere aglio, coprire tutto con olio extravergine d’oliva, e conservarli in questo modo.
Dei pomodori potete seccare anche solo le bucce, ma di questo vi parlerò in un altro capitolo molto interessante.
scatto fotografico Ilaria Rocco per Adversa
I fichi e le albicocche invece basta aprirli a metà e lasciarli seccare per un paio di giorni, lo zucchero che contengono farà le veci del sale; anche questi andranno comunque cucinati al forno, a 85°C per cinque minuti, con un po’ di zucchero e scorza di limone grattata. O cotti per utilizzarli in una crema. Per quanto riguarda la frutta ho ancora qualcosa da dirvi in tema di cottura al sole. Magari nel prossimo post :-)
scatto fotografico Ilaria Rocco per Adversa
Se proprio non avete un terrazzino o un balcone al sole, o abitate una zona dove il sole non supera mai una certa temperatura, potete sempre provare a fare i seccamienti in forno. Provate a tenere ortaggi e frutti nel forno a 65°C, ci vorrà meno tempo e non avrete bisogno per forza di disinfettare con l’aceto.
So già che state pensando che vi sarebbe impossibile trovare il tempo per dedicarvi a tutto questo; ma se riflettete un attimo sui grandi disagi che stiamo vivendo a causa degli errori alimentari ormai all’ordine del giorno, e se vi chiedete cosa volete che rimanga di noi, con cosa costruire il nostro futuro, probabilmente la risposta sarà che è il momento, adesso, di rendere ogni singolo pasto quotidiano qualcosa di veramente consapevole, e dedicare un po’ del vostro prezioso tempo a quello che mettete nel vostro corpo.
Sono così stanco di veder presentare prodotti qualsiasi come eccellenze da giornalisti che non sanno neanche cosa sia un campo. Io credo sia arrivato il momento di dare fiducia a chi ci mostra le mani sporche, e non solo alle penne di chi raccatta informazioni di seconda mano. Date fiducia a chi mette l’anima nel suo lavoro, e a chi, come me, combatte ogni giorno per rendere grande la propria terra. Come vi ho detto tante volte il vero futuro per me è il ritorno, intelligente e supportato dalla tecnologia, al passato.
Grazie, non avevo proprio pensato che bastassero tre giorni di sole per essiccare le melanzane, temevo occorresse molto più tempo, proverò senz’altro!
@Barbara: sul mio terrazzo ci mettono una giornata! E sono secchissime :-)
un articolo alquanto accattivante… serve poco per avere il meglio!
Io ho comprato un essiccatore: quando ho cominciato a fare il pane in casa me ne avanzava sempre un pochino e piuttosto che congelarlo ho preferito farlo secco, a fettine, per la colazione o per usarlo poi per le polpette o la panzanella. La frutta e la verdura non vengono come quelle fatte al sole, si seccano molto di più, ma le mele per esempio vengono perfette, così come le fragole e le arance. E vengono anche delle ottime meringhe…
Ciao Pietro! Fonte d’idee per essiccare questo post, interessante. Ho iniziato a mettere da parte il pesto, anzitutto, congelandolo, viste le due enormi piante che sono cresciute. D’inverno è un piacere ritrovare il gusto del basilico fresco! Poi sto sperimentando, seccando noci verdi, per fare il nocino…. chissà se funziona.
@Francesca: Cara francesca evita il congelamento: è possibile fare il pesto e conservarlo in dispensa come una semplice passata di pomodoro. Purtroppo il congelamento azzera l’odore. Prossimamente, impegni permettendo, cercherò di darvi dritte su come conservare il basilico a foglie intere in acqua e sale. È importante ricorrere sempre meno alla congelazione, anche se capisco che in casa è il modo più veloce per conservare.
Per quanto riguarda le noci puoi conservare i gusci per fare il nocino con quelle secche non è il miglior modo; forse saprai che il nocino si fa il 24 giugno con le noci fresche e poi si ripete a settembre-ottobre con i gusci secchi.
Vorrei avere più tempo ma purtroppo è sempre poco; se avete domande continuate a scrivermi, che guardo sempre e cercherò di rispondere a tutti.
Bellissime parole, e imperdibili suggerimenti, grazie :-)
grazie….per noi e per chi ancora accoglie la meraviglia…della vita della natura e della sapienza antica e del non rimanere sprovvisti …è solo questione di amore e tempo dedicato …solo la passione ed il rispetto ci salveranno….dalla meschinità
IZN è un piacere leggerti, ricette e narrazioni che affascinano.i sapori antichi, tutti.
È veramente entusiasmante aprire una tua pagina.
Proverò ad essiccare, ti darò notizie
veramente bello questo post!! e pieno di ottime riflessioni, grazie Pietro!
Splendido articolo!!! Sono una lettrice da tempo, ma non ho quasi mai scritto….mi piace molto preparare le cose in casa, mi sono cimentata nel dado vegetale…splendido.. adesso per esempio sto facendo il pomodoro raccogliendo i frutti dalle mie 4 piantine nel giardino e poi lo congelo per avere la passata per tutto l’inverno…anche se ho letto che il congelamento non è il metodo megliore..ma io con la sterilizzazione dei vasetti ho sempre problemi d’interazione!!! mi interesserebbe provare l’essicamento in forno, parla di 65° ma non dice il tempo….un’idea?
Grazie mille. Elisabetta
@Davolio: certo sarebbe molto meglio farne passata di quei splendidi pomodori che hai, coltivati con tanto amore! Fare la passata è facilissimo e sicuramente più consapevole del congelamento; per essiccarli mettili in forno ventilato a 65 gradi con un po’ di sale grosso; in mezza giornata dovresti averli belli e secchi. Ti accorgi che sono pronti quando sono ben asciutti senza polpa, come sono mostrati nella foto sopra.
Grazie mille! e per fare le zucchine seccate al forno? Sono una consumatrice seriale di questa verdura…e in inverno so che non dovrei acquistarle, uso molti cavoli, verze e company ma ogni tanto il mio amore per loro mia fa cedere…..se le ho essiccate dall’estate..mi sentirei più tranquilla. ma per fare la passata devo sempre sterilizzare…..e li mi trovo sempre in difficoltà….ho anche timo..prezzemolo..origano..salvia…di solito a fine estate gelo quello che mi è rimasto nelle piantine….come potrei fare in alternativa? grazie mille per i preziosi consigli! Elisabetta.
Grazie per i tuoi preziosi suggerimenti! Volevo chiederti consigli sulla portulaca, che abbonda nel nostro orto; la usiamo per preparare la deliziosa insalata di Izn, ed ho provato a conservarla in vasetti sott’aceto con semi di finocchio, ma il gusto era un po’ troppo forte, si può seccare? Grazie!!! Nicoletta
@Nicoletta: Cara, certo che puoi essiccare la portulaca, e devo dirti che è veramente ottima: assomiglia ai funghi. Falla seccare e poi conservala. Quando in inverno ti serve falla rinvenire in acqua bollente con un po’ di aceto, strizzala bene e soffriggila con olio aglio e peperoncino. È un ottimo contorno, oppure un buon condimento per pasta e risotti.
Ciao bastano 3 giorni di sole anche in piemonte?
confetture e frutta essiccata… io faccio molte marmellate l’estate e mi sembra proprio di racchiudere qualche raggio di sole per l’inverno. Bel post!