Buongiorno viandanti del web :-) Sono un po’ assente sul versante ricette, perché sono molto assorbita dai bellissimi produttori consapevoli del mio cuore, che sto cercando piano piano di inserire nel negozio; sto (stiamo) facendo uno sforzo organizzativo bello grosso, che mi sta dando grandi soddisfazioni, ma anche grandi responsabilità (e che ve lo dico a fare).
Contemporaneamente sono in una di quelle fasi, che nella mia vita capitano molto spesso, di cambiamento e rivoluzione (questa diventa la parola dell’anno, ok?); ho bisogno di cucinare qualcosa di nuovo e diverso, di sperimentare e battere nuove strade, e vorrei con tutto il cuore offrirvi un nuovo modo di preparare il panettone o il pandoro, che sono sicura non avrei difficoltà a preparare, ma che abbisognano di almeno una parte di farina raffinata, e ci risiamo con il carboidrato onnipresente. E invece mai come in questo momento ho bisogno di girare attorno al cibo e considerare diversi punti di vista, reiterare mi annoia, ho bisogno di nuovi orizzonti. Ne ho parlato con varie persone ultimamente, e presto ne vedrete i risultati. Quello che vi posso assicurare è che non rinchiuderò mai il pasto nudo in una definizione che si allontani dalla ricerca, dalla consapevolezza, dalla libertà di pensiero e di… cucina!
Flirterò con la paleo, con il low-carb, con vegetariani e vegani, e pure con il crudismo e le sue fermentazioni e disidratazioni, ma ci sarà sempre un posto per tutto ciò che proviene da animali felici, per la bioterapia nutrizionale, per i dolci, magari con poco zucchero o con dolcificanti alternativi, e per tutto ciò che di nuovo apparirà sul versante cibo sano e giusto.
Insomma sto studiando un modo di mangiare ancora più sano e buono senza rinchiudermi in una definizione, e se conosco i miei lettori la cosa non potrà che piacervi e stimolarvi. Quindi il panettone può darsi che lo farò (con farina bianca di farro, e magari con una ricetta della mia mitica Sara – a proposito, vi ho detto che se volete fare corsi di panificazione pasto nudo oriented da qualche mese potete scrivere direttamente a lei e organizziamo?), il pandoro forse, il torrone molto probabilmente (questo ve lo faccio vedere eh), ma intanto devo fare scorta di mandorle, avocado, patate americane e frutta secca per i miei nuovi esperimenti. E legumi (vi devo dire tante cose in proposito), e meno cereali possibile. E di tantissima frutta e verdura fresche, colte da meno tempo possibile. E trovare il modo migliore per conservare tutto *fuori* dal frigorifero, poi vi racconterò perché. Ah, e ci sto giocando con il juicer eh (molto più adesso che nella stagione calda), non crediate che lo tenga lì a impolverarsi, solo che voglio capirci di più prima di raccontarvelo e soprattutto farci qualcosa di speciale, perché il succo di mela e finocchio ve lo potete fare pure da soli :-D
Intanto vi faccio vedere un modo facile, veloce e particolare di cucinare la verdura che trovate sui banchi del mercato (o, se siete baciati dalla fortuna come me, sul terreno della vicina permacultrice, del contadino testardo sotto casa, o della quasi-vicina-ma-che-però-te-lo-porta-a-casa illuminata coltivatrice biodinamica). Verdure poco cotte e croccanti, e quindi con i loro minerali organici più possibile intatti (qui trovate un articolo in proposito che mi è sembrato molto interessante).
Bando quindi alla filosofia e alle riflessioni; mano alle crucifere, aprite i vasetti delle spezie e accendete il forno, ché per questa delizia serve poco tempo, poca fatica e tanta golosità (mia cara Sabine, che ne pensi?!). Abbasso le verdure triste e molli (e pure l’insalata di rinforzo, aiuto) della mia infanzia, bleah! Questa ricetta, che trovai tempo fa sul mio diletto 101cookbooks (e come potete immaginare quando leggo “moroccan” accanto a qualsiasi cosa la mia attenzione si decuplica), l’ho fatta e rifatta in tante versioni, tra cui quella supercolorata, con carote e finocchi che vedete in alcune delle foto, ma potete metterci zucca, broccoli, ravanelli e tutto quello che avete sottomano. È buona in tutte le salse (soprattutto quella allo yogurt che suggerisce Heidi), ma come al solito la mia preferita è sempre quella bianca, semplice e normale (o quasi!) col cavolfiore straight, patate bianche, semini di sesamo e la geniale spruzzata di limone. Voi provate, e come sempre, adattate al vostro gusto :-)
Ingredienti:
500 grammi tra cavolfiore e patate
1 manciata di foglie di menta fresca (o un cucchiaino abbondante di menta secca)
1/2 peperoncino piccante fresco (o mezzo cucchiaino di peperoncino secco tritato)
1/2 cucchiaino di semi di cumìno + 1 cucchiaino di cumino macinato
1/2 cucchiaino di sale marino integrale
1/2 cucchiaino di cannella
1 cm di radice fresca di zenzero (o 1 cucchiaino di polvere di zenzero)
olio extravergine d’oliva
un limone
due o tre cucchiai tra semi di sesamo e semi di zucca
mezzo litro di yogurt bianco intero
Per prima cosa preriscaldate il forno a 220 gradi in modalità ventilata. Lavate il cavolfiore, asciugatelo e tagliatelo a pezzi non troppo piccoli, pelate le patate (a meno che non abbiano quella bella buccia sottile piacevole da mangiare) e tagliate anch’esse a cubetti imprecisi (!!!), un po’ più piccoli delle dimensioni del cavolfiore.
Tritate la menta e il peperoncino e mettetele in una ciotola grande insieme alle spezie, al sale e allo zenzero grattugiato, versate una quantità N di olio (non dev’essere poco, regolatevi secondo il vostro gusto) e mescolate per bene. Aggiungete i vegetali nella ciotola, alzate le maniche e manipolate il tutto con gioia e bambinosità: il cavolfiore e le patate dovranno essere intrisi del composto oleo-spezio-salo-erbato.
A questo punto non dovrete fare altro che prendere una bella teglia di ferro, sistemare il tutto in un solo strato (quest’ultima raccomandazione è importante altrimenti le verdure avranno un che di bollito invece di arrostirsi) e sbattere tutto in forno per una quindicina di minuti o finché le verdure avranno un aspetto e un profumo deliziosi; voi, intanto che cuociono, preparate una salsa di accompagnamento mescolando semplicemente lo yogurt con il sale.
Servite su piatti caldi con una bella spruzzata di limone e una generosissima spolverata di semi di sesamo e di zucca. E buon appetito.
Ehm… cubetti imprecisi? Si decisamente vuoi nuovi orizzonti! Quanto sono buone le verdure al forno!!
…ma sai che anche io in questo periodo mi sto dedicando alle verdure al forno a go-gò? Dev’essere una congiunzione astrale :D
E per giunta, la piccola sdendata che snobba le pappe si divora i broccoletti al forno che è un piacere…
ehhh, cara izn…. tu chiami e io sento!
Da almeno 10 gg non passavo da qui… poi arriva così; un pensierino piccolo, piccolo… di darci un’occhiata al volo sul pastonudo…. e vedo che mi chiami in causa ;-)
Questa ricetta mi piace tantissimo-poi sottoscrivo tutte(tutte-tutte) le altre tue considerazioni.
BRAVA!
@Francesca… non c’è dubbio alcuno che sono più buone della pappa :-)
Visto che anche io in questo periodo mi sono trasferita nel cibo verdure/legumi (sarà una empatia pastonudista?) domani mi faccio questa appetitosa pietanza arrosto e qui in Sicilia dispongo ancora di aromi freschi sul mio balcone! Brava Sonia!
Heilaaaaaaaaaaaaa!Commento raramente ma ancora vi seguo,eh ;-)
Izn che fa cubetti imprecisi….ho avuto uno svarione nel leggere ciò :-P
Goduriose verdurine…mmmmmmmmm!
Ciao amiche tutteeeeeeeeeee!
Chettidevodire, con questa ricetta mi hai invitata a nozze, tant’è che l’ho replicata già ieri sera, unita a una zuppa di cavolo nero e lenticchie, e mi è piaciuta un sacco! Oltretutto è facile e rapidissima, oltre a contenere tante spezie come piace a me.
Sono molto curiosa di tutti i tuoi flirt futuri :-)
alla fine ottieni un contorno veloce, buonissimo, saporito e sano! che dire.. io di queste cose vivrei, figurati! baciotti
Ecco perchè seguo ormai da anni il tuo sito Izn, perchè so che dietro ci sono persone che scrivono ciò che hai scirtto tu in questo post, persone che come me sono sempre spinte da una fame insaziabile di conoscenza , di stimoli e che aborriscono prendere le cose così come le si trova senza cercare di capire cosa ci sta dietro, persone che hanno bisogno di movimento, di cambiamenti….in una parola, persone realmente vive!
quindi…grazie degli stimoli! ;)