Martedì scorso abbiamo deciso di festeggiare il compleanno di zac andando a mangiare fuori. È stata un’iniziativa assolutamente insolita per noi, dato che mangiamo solo bio; ma ci siamo incuriositi perché da un po’ sentivamo parlare molto bene di un ristorante biologico dalle parti di via Trionfale (oltretutto a un tiro di schioppo da dove abitiamo), e così abbiamo fatto una sortita.
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A dire la verità eravamo un po’ scettici, viste le molte delusioni pregresse, ma già appena arrivati abbiamo avuto una bella impressione del posto. Visto dall’esterno il locale ha l’aspetto di un vecchio casale ben tenuto; abbiamo lasciato la macchina nel piccolo parcheggio molto comodo che si trova sul retro e siamo entrati passando per una stanza graziosa, dove si trova un piccolo shop allestito con i prodotti usati per la preparazione dei piatti.
Siamo stati accompagnati al tavolo che avevamo riservato, in una saletta intima e carina, arredata con mobili antichi e di recupero, per nulla pretenziosi. Quando ho visto che ci avevano riservato il tavolo numero 7 ho capito che avremmo mangiato benissimo… è il mio numero fortunato, eh eh (ma anche voi avete queste fisse?).

Una delle pareti era completamente ricoperta da scaffali di vini biologici, e già questi particolari ci hanno messo a nostro agio. Quando ci hanno portato il menù la prima cosa che ho letto è stato che il locale aveva la certificazione biologica, e me ne sono sorpresa tanto perché non mi era mai capitato di essere rassicurata in questo modo.

Abbiamo ordinato una focaccia al rosmarino (buonissima e leggera) e un antipasto misto monti, ovvero uno stupendo piattino con delle polpettine, una fetta di torta di verdura e della lonza. Dopo aver assaggiato ho capito che avrei voluto un piatto con una piramide di polpettine dal numero imprecisato, ma comunque superiore al 50. Ho soprasseduto solo perché altrimenti non avrei potuto mangiare nient’altro. A volte sono un po’ come zac, ho gli occhi più grandi dello stomaco :-P
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Abbiamo deciso di saltare i primi, e siamo passati direttamente ad ordinare una tagliata di manzo all’aceto balsamico e miele, e un’arrotolata di manzo con lardo speziato e rucola. Non me ne vogliano i vegetariani, ma era veramente un secolo che non mangiavamo un po’ di carne, un po’ perché ci stiamo flexitarianizzando, un po’ perché carne di manzo buona dove la troviamo? Mi dispiace per naturasì, ma da loro non direi. Abbiamo preso anche delle verdure grigliate ottime, croccanti e saporite; era tutto buonissimo, e tanto perché dovevamo festeggiare abbiamo scelto anche una bella bottiglia di Morellino dei Botri di Ghiaccioforte (trovate il link al loro sito nella colonna a destra) che ci ha dato il colpo di grazia.
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Avrei voluto fermarmi lì, ma ci siamo messi a fare due chiacchiere (beh… “due” è un po’ riduttivo) con il proprietario del locale, Francesco, e parlando parlando sono stata aggredita da un gelo al limone che mi è saltato in bocca (e si sa che i geli sono aggressivi).
Francesco ci ha raccontato un sacco di cose interessanti :-) Anche quando non aveva ancora il ristorante era già un appassionato della cucina semplice, fatta con pochi ingredienti freschi, e andava a cercare il cibo direttamente dai produttori convenzionali. Piano piano si è avvicinato al biologico e ha cominciato a notare la differenza di qualità e di sapori dei prodotti coltivati in modo naturale. Quando suo figlio Marco si è iscritto all’alberghiero è scattata la scintilla che ha portato lui e sua moglie Tina a cominciare l’avventura di Biogusto. L’obiettivo è stato creare un locale di nuova concezione, dove si potessero mangiare prodotti sani, cucinati in modo naturale e a prezzi accessibili.
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Così ha iniziato a cercare su internet prodotti particolari, testando prima personalmente ogni azienda per verificarne la qualità. Nell’estate del 2007 ha cominciato a visitare le cantine biologiche di cui aveva sentito parlare (da Carpineti a Mottura nel Lazio, da Aurora a San Filippo nelle Marche), poi è stata la volta della pasta, la carne, i salumi, il formaggio, la frutta, la verdura, la birra.
Ci ha spiegato che il prodotto più difficile da trovare è stato un caffè che fosse buono e avesse una qualità all’altezza degli altri prodotti che proponeva; l’ha cercato inutilmente al Sana di Bologna (ultimamente ne sento parlare sempre con una certa delusione); poi per caso un giorno ha scovato un’azienda toscana di distributori automatici bio ed è riuscito a convincerli ad ottenere una macchina di prova e un po’ di campioni; è così che ha trovato il caffè perfetto (zac conferma) :-)
polpettine bio
Un altro problema che ha dovuto risolvere è stato l’approvvigionamento di pesce; dato che il pesce di mare certificato non esiste, e che quello di allevamento andrebbe evitato accuratamente, da Biogusto hanno scelto di affidarsi a un’azienda che gli garantisce esclusivamente pesce di mare con fornitura giornaliera. Non contenti hanno poi deciso di produrre “in casa” anche il pane, i dolci, le focacce, la pasta; pensato a creare dei menù anche per vegetariani e vegani e dulcis in fundo… la pizza preparata sempre e solo con prodotti di stagione e con lievito naturale!
biogusto
Tutto questo ha valso loro ben tre galletti (il massimo punteggio) dell’Istituto Mediterraneo di Certificazione (ne ho parlato nel post dell’altro giorno, ricordate?).
Ma la cosa che è mi è piaciuta di più è il fatto che a parte il ristorante c’è anche l’enoteca, dove si può andare dalle sei del pomeriggio in poi, semplicemente a bere un bicchiere di buon vino bio (o un succo di frutta o cola bio) con gli amici, accompagnato da bruschette, stuzzichini e dolci. E quando mai noi potevamo permetterci una cosa del genere? Gli stuzzichini normali per me sono veleno… nel migliore dei casi salatini o rustici surgelati :-/
biogusto
Dimenticavo… gli abbiamo lasciato la mail perché è possibile acquistare da loro tutti i prodotti con i quali preparano i loro piatti (pasta, olio, vino, birra, zucchero, qualsiasi cosa – ah, e ciambelline, torte e quant’altro preparate in casa dallo chef), oltre al fresco (frutta, carne, uova e verdura biologica) dai loro produttori. Venerdì passeremo a ritirare la nostra prima cassetta della spesa da Biogusto!
Biogusto
via Trionfale, 9516
00135 Roma

info@biogusto.net
+39 06.83761370
+39 347.0551541

Aggiornamenti:

11 marzo 2010:
Devo assolutamente annotare un’iniziativa che mi piace tantissimo alla quale Biogusto ha aderito entusiasticamente.
Si tratta del circuito “NonFinisceQui“, andate a dare uno sguardo al loro sito perché è bello graficamente e fatto veramente bene, belle foto e un bel po’ di informazioni.
In pratica quando andrete a mangiare da Biogusto (perché è solo una questione di “quando”, mica di “se”) se prenderete una bottiglia di vino e non la finirete (a me capita continuamente, perché ne bevo al massimo un bicchiere) alla fine del pasto vi verrà consegnata in un sacchettino stupendo di iuta in modo da potervela finire con calma a casa, come in tutti i paesi civili del mondo (finalmenteeeeeeee! il mio plauso alle persone intelligenti che pensano a queste cose apparentemente piccole, ma che cumulate con altre di questo genere renderebbero il mondo un posto migliore).
Potreste dirmi che esiste il vino “al bicchiere” o quello della casa nel bricchetto piccolino… beh allora attenti a dove andate a mangiare, perché tempo fa, quando ancora ogni tanto mangiavo anche in posti non certificati, ho visto in un locale apparentemente “di tutto rispetto” a San Giovanni (Roma) un ragazzo che sparecchiava i tavoli e versava in una bottiglia il vino che era rimasto nei bicchieri sul tavolo. Sono troppo maliziosa se credo che quel vino non sia mai finito in un lavandino ma sul tavolo successivo? E amici miei mi hanno raccontato che *inspiegabilmente* hanno trovato dei micropezzi di patatine fritte in un vino che avevano ordinato, in un altro ristorante al centro di Roma. Fate due più due… BLEAH!
19 ottobre 2011:
Biogusto ha chiuso i battenti, ormai dall’inizio di settembre.
Ho aspettato a scriverlo perché volevo essere sicurissima che non cambiassero idea, ma purtroppo ormai la cosa è fatta, anzi al loro indirizzo adesso c’è tipo una bisteccheria, sigh, sigh, sob.

Non so se Francesco Meuti deciderà di riaprire altrove, o se si dedicherà a qualcos’altro di interessante che ruoti attorno al mondo dell’alimentazione biologica. Ma vi prometto che appena una cosa del genere dovesse giungere alle mie orecchie la prima cosa che farò sarà venire su questa pagina ad elargirvi la bella notizia.
In bocca al lupo Francesco, qualunque cosa tu voglia intraprendere :-)