Cosa pensereste se vi dicessi che esiste una gelateria a Roma nella quale si usano *solo* ingredienti consapevoli: il latte tedesco biodinamico che sapete (idem per la panna e il latte fermentato), le uova delle galline livornesi di Paolo Parisi e per dolcificare zucchero integrale di canna biologico Mascobado, Dulcita, Demerara e Rapadura?
Sì, ma *quanto* zucchero? Il 22 per cento, vale a dire, a quanto dice Ermanno, il minimo indispensabile perché il gelato non diventi troppo duro (questa precisazione era per il professor Giannattasio – una coppetta piccola da 100 grammi se faccio bene i miei calcoli contiene solo 22 grammi di zucchero… posso ancora scialare con altri *ben 28* grammi durante il resto della giornata :-)).
E poi frutta biologica e fairtrade, e aceto balsamico tradizionale di Modena invecchiato 25 anni e il cioccolato Amedei, considerato il migliore del mondo? E coppette e cucchiaini rigorosamente biodegradabili?
E che si trova proprio dietro il Maxxi, che l’arredamento è all’altezza delle coppette celestiali, e che – questa ve l’ho lasciata per ultima perché sapete quanto ci tengo all’acqua – per fare i gelati utilizza solo acqua Lauretana???! In bottiglia di vetro, eh!
Lo so, molti di voi potrebbero dirmi che il chilometro zero là dentro è morto e sepolto, però come sapete qui sul pasto nudo la priorità ce l’ha la nostra salute, anche se seguìta immediatamente dopo da quella del pianeta, e rincorsa neanche tanto affannosamente dal gusto. E quel latte lì non è semplicemente un latte, ma – come dice il professor Giannattasio – quasi una medicina naturale.
La stessa cosa vale per l’acqua; anche se ho optato per l’osmosi inversa, perché mi è sembrata in assoluto la scelta più razionale e più giusta per l’ambiente, ho assoluto rispetto per le acque che provengono da fonti incontaminate e sarebbero state la mia prima scelta se solo vivessi un pochino più vicina ai paradisi montani dai quali provengono.
Il proprietario della gelateria si chiama Ermanno Di Pomponio, e io e lo zac lo conoscemmo un paio d’anni fa nella vecchia sede (si chiamava “il mio gelato naturale”), a via Pereira. Allora i gelati costavano molto di più: per una coppetta bisognava spendere tipo quattro euro. Il gelato era fantasmagorico, ma ce lo potevamo permettere molto raramente.
Adesso Ermanno ha deciso di abbassare il prezzo del gelato, e la sfida è stata farlo senza andare a discapito della qualità. Quello che ha fatto è stato diluire leggermente la quantità di frutta (o di cioccolato, o di nocciola, e così via), ottenendo così un gelato sempre ottimo ma un pochino meno concentrato, e dando così la possibilità di assaggiarlo anche a chi prima non lo poteva fare.
Ha lasciato comunque la possibilità, per chi vuole assaggiarli, di provare anche tre tipi di gelato più costosi per via della materia prima (tipo i pinoli di Pisa… lo sapete, vero, quanto costano i pinoli? E quando ho provato a raccoglierli io in Sardegna ho capito perché), che vende a 50 euro al chilo.
Quando l’altro giorno siamo stati lì da lui (io armata di macchina fotografica e curiosità insaziabile come al solito) al bancone abbiamo trovato solo una ragazza, molto professionale e carina peraltro. Cercando di essere più delicata possibile ho chiesto se era possibile parlare con il titolare (da una veloce perlustrazione sulla rete avevo visto che nonostante tutti osannassero il suo gelato, molti dicevano addirittura che non sarebbero più tornati a mangiarlo per il brutto carattere di Ermanno); inizialmente la signorina ci ha risposto che il titolare era molto indaffarato nel lavoro, poi dopo un po’ che avevo attaccato bottone (ovviamente!!!) anche con lei chiedendole qualsiasicosa come al mio solito, Ermanno ha fatto capolino, forse un pochino incuriosito.
A me non è sembrato così scorbutico, sinceramente. Solo, era un po’ incavolato con alcuni dei giornalisti che lo avevano intervistato precedentemente, per l’approssimazione con cui avevano trattato ciò che lui aveva raccontato loro (cioè il solito motivo per il quale in genere uno non sopporta i giornalisti, forse ricorderete l’episodio che ha coinvolto anche il pasto nudo…). E con le persone superficiali in genere, che magari gli dicono “eh, ma quanto è costoso questo gelato” senza avere assolutamente idea del lavoro, soprattutto di ricerca, che c’è dietro.
Ecco cos’è Ermanno. Una persona che cerca. Lo scopo della vita, delle proprie azioni, uno che si chiede da che parte andare, e soprattutto perché. Non è che l’ho capito grazie alla mia sensibilità, eh… basta andare sul suo profilo su facebook e leggere le cose interessanti che pubblica (se avete l’account vi consiglio vivamente di andare a dare uno sguardo, soprattutto qui – ma mettetevi comodi da una parte).
Non dico che Ermanno sia l’immagine della seraficità, questo no. Sembra decisamente avere un carattere molto orgoglioso e stizzoso, e patologicamente perfezionista; tutte cose che tra parentesi mi ricordano me stessa 8-) Mi ha anche raccontato che questo momento della sua vita lo vuole dedicare a lavorare su se stesso, e questo a me basta a capire che un uomo che ha dedicato tutta la sua vita a fare il gelato più buono del mondo ha i suoi motivi per essere un pochino arrabbiato con chi non si applica a capire quello che lui fa.
Ho dovuto sudare un po’ per convincerlo che ciò che avrei scritto non sarebbe stato deludente, che non lavoro per nessuno, solamente per me stessa, che lo faccio per passione e che capivo ogni singola sfumatura delle difficoltà di cui lui parlava. Che forse un motivo di vita, uno dei più belli per gente come lui, è diffondere ciò che sa. Condividere con la gente ciò che fa, non solo attraverso il sapore del cibo, ma anche spiegando a ognuno *perché* quel gelato costa di più, cosa c’è dietro. Che una volta la gente sapeva che “siamo ciò che mangiamo”, e che nessuno avrebbe voluto essere un pollo in batteria, o un ortaggio cresciuto contro natura.
Abbiamo parlato a lungo (a proposito, volevo dirvi da tanto che l’indizio infallibile per riconoscere una persona seria nel campo della consapevolezza alimentare è provare a parlarci: se lo scambio dura più di venti minuti potete cominciare a stare abbastanza tranquilli – se poi il vostro interlocutore non vi lascia più andare neanche sotto tortura potete proprio dormire sonni tranquilli), e lui mi ha spiegato molte cose, anche cose di cui non avevo idea, tipo che i grassi quando sono omogeneizzati come nel latte convenzionale sono molto più difficili da digerire (ed ecco il perché del latte berchtesgadener, che oltre a essere biodinamico non è omogeneizzato – intendo quello intero e fresco, nella bottiglia di vetro scura). E altro, sullo zucchero cristallizzato, sulla qualità del cacao, sulla lavorazione del gelato *a mano*.
Insomma, se fossi in voi ci farei un salto. Prendete la coppetta e correte nella sala a mangiarla, in religioso silenzio. Ne vale veramente la pena (vi prego, assaggiate il gelato al pinolo!!!!! È una droga!). Magari dopo una visita al Maxxi. O prima. O prima e dopo :-)
Neve di latte
via Luigi Poletti 6
00196 Roma
info@ilmiogelatonaturale.com
Aggiornamento:
Luglio 2016
Purtroppo da alcuni mesi Ermanno Di Pomponio ha lasciato la gelateria per riaprirne un’altra a Civitavecchia, che si chiama “Armonia e Poesia” e che ancora non ho avuto la fortuna di visitare (trovate qui notizie sulla sua pagina Facebook). Il gelato di Neve Di latte rimane comunque fatto con materie prime naturali, ma sinceramente non è più quello di una volta: la mancanza di Ermanno si sente tutta. L’ultima volta che ci siamo stati la panna montata non era più la meravigliosa panna tedesca ma una panna industriale, e ho il sospetto che anche sul latte ci siano alcune deroghe. Fatemi avere il vostro parere se ci passate, per quanto mi riguarda mi sa che la diserterò per un po’, magari vado a trovare Ermanno! :-)
che voglia di gelato mi hai fatto venire!!!
io mangerei gelato dalla mattina alla sera…..
se poi vicino a casa avessi una gelateria cosi…………….
ma qua non ne esistono!!!!!!
….cosa penso?
“Che fortuna!”…….!
Replico il commento di Dora!!!!!
Aperto dalle ore… alle ore…?
Che meraviglia :-)
E pensare che nella mia ignoranza credevo che il gelato artigianale fosse un alimento sano!! Poi parlando con un amico che ha una gelateria ho scoperto che ora si utilizza il latte in polvere, uova pastorizzate già belle pronte divise tra albume e tuorlo in bei barattoloni… Per non parlare della frutta, quella fresca non la usa più nessuno, dice lui, perché e’ troppo un incognita, oggi magari e’ buona, ma quella che compro domani forse no. AIUTO! Faccio Km e Km per acquistare alimenti di qualita’, ma da Reggio Emilia a Roma per un gelato purtroppo non e’ possibile!
E’ bello comunque sapere che le cose stanno cambiando, complimenti al Sig. Ermanno
Ciao Sonia, questo blog è molto interessante! Anche se come scrivevo anche su Facebook sono una convinta sostenitrice del km. 0 e quindi questo gelato per me ha delle controindicazioni, le cose che scrivi mi interessano molto!
Cos’è l’osmosi inversa?
@dora mantovani, jennifer, sabrina: datemi tempo!!! Prometto che prima o poi passerò anche dalle vostre parti, e troverò anche lì i posti giusti. Viaggiare mi piace tantissimo, devo solo organizzarmi post bimba treenne mooooolto sveglia :-)
@zit: non ti so rispondere! Il problema è che mi sono dimenticata di chiedere il numero di telefono (ho solo quello della vecchia sede), e su facebook ho visto che qualcuno diceva che la gelateria era aperta praticamente sempre, altri dicevano che il martedì era il giorno di chiusura… se hai un po’ di pazienza provo a scrivere una mail a Ermanno e ti dico appena mi risponde :-P
@Mirella: Grazie Mirella, detto da te mi fa molto piacere (zac mi ha detto che tu ci capisci veramente di alimentazione consapevole) :-)
Per quanto riguarda il chilometro 0, purtroppo dalle nostre parti non c’è un latte biodinamico all’altezza. O tu sai qualcosa che io non so!!!??? Dimmi, dimmi!!
Dell’osmosi inversa ne ho parlato qui, qui e qui.
Si tratta di un sistema meccanico (filtri non chimici) per depurare l’acqua, che la fa diventare più o meno come la Plose o la Lauretana (come valori fisici, poi naturalmente un’acqua di sorgente non ha eguali… ma torneremmo al disastro chilometro 0).
ci andrò sicuramente al più presto!!
vicino a dove abito io (cinecittà più o meno) c’è una gelateria che mi piace, produce anch’essa un gelato naturale davvero fantastico. probabilmente non è ai livelli di ermanno..considera che è aperta da poco, solo un anno. io da quando l’ho scoperta ci vado spessissimo.. e siccome c’è sempre il proprietario ci facciamo delle grandi chiacchierate, e mi spiega un po’ quello che cerca di fare. si sta attrezzando per dei coni autoprodotti ma ancora non è riuscito. insomma è una bella realtà che può migliorare molto. se ti capita di passare da queste parti (anche se forse è un po’ lontano da dove sei tu) facci un salto! si chiama willy.. il nome l’ha scelto la bimba di lui! eheheh
ciao ciao izn
serafina
Izn, perché non facciamo che chiunque sappia di gelaterie tipo questa (ok, lo so, come questa sará dura, ma intendo “sulla scia di”, che usino ingredienti sani e naturali) in giro per l´Italia e il mondo, metta l´indirizzo qui sotto, cosí almeno facciamo una sorta di mappa a beneficio di tutti? Io sto assaggiando Trento e dintorni ;-)
Mannaggia, perche’ non abito piu’ a Roma?
Raccolgo l’invito di Claudia. A me piaceva molto questo posto: (Izn, scusa il link antigrafico http://www.alsettimogelo.it/index.htm ) Il settimo gelo, via Vodice 21/a, vicino a piazza Mazzini. Ho adoperato il passato perché purtroppo è da un po’ che non ci vado per ragioni logistiche :-( Usa alcuni ingredienti biologici, il meno possibile di grassi e zuccheri e frutta solo di stagione. Provatelo nel primo autunno perché è solo allora che ci sono le varietà più impensate di gusti alla frutta, il che depone bene. Gusti buonissimi tutto l’anno la vaniglia e il cardamomo.
P.S.: l’acqua minerale in un gelato non mi fa impazzire… non eravamo per l’acqua pubblica? ok la salute, ma un impianto a osmosi inversa avrebbe funzionato lo stesso e sarei stata felice di fargli dei complimenti che così, proprio non mi sento di dire.
“proprio non mi sento di rivolgergli” vorrebbe l’italiano. :-(
Forse fino a tre anni fa il gelato del “settimo gelo” era competitivo, oggi (purtroppo) non e’ lontanamente paragonabile a quello di neve di latte. Invece provate assolutamente “vice” in via Gregorio VII e ne rimarrete stupiti, e’ della stessa qualità e sapore dell’opera d’arte di pomponio, ma a prezzi più contenuti. Se già non lo conoscete mi ringrazierete.
io credo che il signor ermanno sarà molto orgoglioso di te. almeno quanto lo siamo noi pastonudisti. o forse un pelino di più.
grazie per la condivisione, come sempre.
appena capito a roma non me lo perdo.
baciuz
[…] ho scoperto Neve di Latte (non sono la sola, come ricordano anche qui e qui): gelateria in Roma, zona Maxxi/Piazza Mancini….risponde a […]
Che meraviglia, non vedo l’ora di provarlo! Anche perché per il gelato ho proprio un debole!
Raccogliendo l’invito di Claudia vi segnalo la gelateria Greed in via Vestricio Spurinna 97/99, zona Tuscolano. Se non vi fate impressionare dall’aspetto un pò kitsch da bar di periferia, il banco gelati vi sorprenderà! Dietro c’è Dario Rossi, il gelataio, o la sua mamma, appassionati e disponibili a spiegare ogni dettaglio!
Usano ingredienti genuini, la frutta fresca e la verdura!! In questo periodo se siete fortunati (dipende dalla disponibilità dei prodotti freschi) troverete il sedano (davvero spettacolare e senza aggiunta di acqua), la carota e il finocchio, fantastici nel reintegrare i sali minerali persi con questo caldo!!
ciao
carla
Madonna, questa recensione me l’ero persa perché non avevo internet! Che meraviglia assoluta! Ci devo andare assolutamente…
Solo una parola sul cioccolato Amedei (che mi sento chiamata in causa eh!): non ha certificazione biologica per questo non è stato ancora recensito… mi riservo di porre *qualche* domanda alla Amedei e, nel caso di esito positivo, di proporvelo :-)
Ecco appunto, ci sono andata… davvero un gelato superlativo! Purtroppo la crema era terminata e ci siamo dovuti “accontentare” delle altre meraviglie… Un appluaso veramente! Mi toccherà riattraversare Roma per andare ad assaggiare la crema…
[…] time it has been open, Neve di Latte has already gotten tons of press from Italian food blogs (Pasto Nudo, Senza Panna, and Scatti di Gusto, to name a few). It is the newest project of gelataio Ermanno di […]
Allora: io a Trento ho trovato una gelateria che usa ingredienti freschi e selezionati (tipo pistacchi di bronte, o nocciole igp piemontesi, fragole di una valle vicina, etc.). Le uova sono biologiche e lo zucchero non é eccessivo (io non sopporto i gelati dolci, e questo lo mangio pure io, che preferisco cento volte un panino col salame al gelato!). Ana, la proprietaria, ne sa un sacco, di gelati, e anche molto di pasticceria, e spiega molto volentieri quello che sa. A parte le uova, non so quanti altri ingredienti siano biologici, ma il gelato é buono e, non so come altro definirlo, molto leggero. Secondo me vale soprattutto per i gusti frutta (io ho provato la fragola, e sembrava proprio una purea di frutta appena frullata). Si chiama Dolce Creolo ed é in via Maccani angolo via Abondi. Il prezzo mi pare si aggiri sui 15 euro al chilo (tipo una coppetta piccola costa 1,50).
proprio martedi ho avuto il piacere di assaggiare il gelato di neve di latte………………………ma fino ad ora avuvo bevuto solo acqua????quel gelato e’ …………non c’e’ un termine per definirlo perche’ e’ un gelato di un’altra galassia provare per credere
Io, con la mia famiglia (un marito e due nani), appena scoperta l’esistenza di questa gelateria, ci siamo precipitati ad assaggiare il “gelato” di Ermanno. Ormai siamo clienti abituali …..è buonissimo!!!! La qualità dei prodotti e la bontà del gelato giustificano il prezzo. L’ arredamento è davvero originale, il proprietario e simpatico. L’ insegna non si nota molto. Chi si trova al MAXXI deve solo attraversare la strada, dove c’è il semaforo, e fare una ventina di metri a piedi. Facendo una passeggiata, è raggiungibile anche dall’auditorium.
[…] profitterol o la crema pasticcera panna e fragoline. È comunque la categoria meno seguita. Gelato: Neve di Latte è stimata la migliore, nonostante il costo, da provare tutti i gusti. Poi Fata Morgana e Torcè […]
Ieri ho fatto una gran bella chiacchierata con Ermanno.
Sono stato li incantato a cercare di carpire il più possibile di tutto ciò che il suo sapere mi stava regalando, ma la mia memoria è labile.
Che gran personaggio lui vive in simbiosi con il gelato e con le sue materie prime.
Una enorme competenza che comprende tutto anche la chimica; del resto se vogliamo sapere cosa fanno le cose che introduciamo nel nostro corpo!
finalmente il gelato che sa di frutta fresca e genuina, un sapore unico! grazie per il consiglio
Sono venuta a conoscenza di una catena di gelaterie “abbastanza” (dal mio punto di vista) attenti alla qualità, si chiama RivaReno (vedi in rete), l’esperienza partì da Bologna (la mia città), ma ora sono su Milano…
Inoltre, qualche mese fa ha inaugurato una gelateria/enoteca (strano il connubio, eh?) a Castel Maggiore nella primissima periferia di Bologna, che si chiama Pura Vida (vedi in rete), anche questa con la volontà di proporre un gelato più sano e genuino (ma da ciò che ho compreso, non fino in fondo come la intendo io…).
E’ comunque apprezzabile lo sforzo di queste persone!
Ma bisognerebbe andare oltre…
Sarei così felice se le gelaterie attuali si convertissero TUTTE in gelaterie consapevoli come quella di Roma “Neve di latte”!!!!!! E’ così difficile??? Certo, ci vuole la Consapevolezza, la Cultura e il Know-how…. Del resto è tanto evidente che chi opera nel settore ristorazione/alimentare ha grandi responsabilità, o no? Speriamo che i futuri prossimi GELATAI traggano ispirazione dal bravo e coscienzioso Ermanno di Roma (andrò a trovarlo di sicuro prima o poi ad assaggiare le sue creazioni gelatose!).
Meno male comunque che ognuno di noi ha potenzialmente la possibilità di farsi “un buon gelato consapevole” in casa propria (col Bimby della Vorwerk, ad esempio).
ma veramente non è il massimo c’è di molto ma molto meglio…
@Luca: cioè?
Cioè. È molto buono ma io intendo buono quando mi offrono il pistacchio di BRONTE e non quello orientale o della California.. Poi io di gelato me ne intendo bene e ti dico che quello é un buon gelato tanto di cappello ma per esempio i Caruso a Roma te lo danno il pistacchio brontese .. È cmq tanto rispetto x chi cerca di farci mangiare un gelato buono…
Beh, quello di Neve di latte è pistacchio di Bronte (selvaggio!) infatti, c’è scritto anche in una delle foto o_O
Ragazzi il pistacchio originale di Bronte è tutto selvaggio!!! Cresce nelle pendici occidentali dell’etna, in mezzo ai sassi, pensate che dall’altra parte del vulcano i pistacchi hanno già un sapore differente….
so che probabilmente sono fuori tempo massimo… ma ho scoperto solo oggi questo meraviglioso sito!! e volevo ringraziare chi ci da tutte queste preziose informazioni e segnalare a tutti, che il gelato di Grom (gelaterie aperte in proprietà, non franchising) è buono e sano, proprio come quello di Neve, che però è presente solo a Roma, il gelato di Grom invece si può trovare in tutte le maggiori città italiane, ma è prodotto secondo principi rigidissimi, andate a vedere che lavoro meraviglioso fanno questi due ragazzi torinesi: http://www.grom.it . Ciao!
Ragazzi, per chi capita a Viareggio, provate Anisaré, sul lungomare angolo via Mentana, accanto all’Hotel Royal…. Provato quello, tutti gli altri gelati vi sembreranno scadenti…
Hey Giò…….tanti auguri con qlc gg di ritardo :-)
Sto andando a provare questo gelato leggendario. Intanto vi consiglio di provare la gelateria Gori in via Cimone, zona Montesacro. Finora il miglior gelato che abbia mai mangiato. Se vi capita, fateci un salto!!! ;) Pensate che Neve di Latte me l’hanno consigliata proprio i proprietari di Gori…vado a fare questo confronto!!! :D
Ci sono stata ……. gelato buonissimo !!