Sono le otto e venti della sera e sto scrivendo dalla macchina, in viaggio di ritorno da Bologna, così da darvi un po’ di impressioni a caldo sul Sana; rifinirò poi il tutto domani da casa. Il cielo è già scuro come se fosse notte… siamo a metá settembre, e per il mio calendario personale l’anno è iniziato da pochi giorni.
Valore Alimentare rivista
Sono stata al Sana per la presentazione di una rivista, edita dalla Ecor, che si chiama “Valore alimentare”, e che conoscevo giá da molti anni, perché qualche tempo fa veniva distribuita gratuitamente nei negozi di cibo biologico, e perché giá allora aveva un progetto grafico che mi piaceva molto, e dei contenuti insoliti e interessanti.
Il motivo di fare una presentazione ufficiale per una pubblicazione già esistente è stato che in questo momento la rivista è arrivata ad un punto di svolta, quelli del tipo morire o volare, e cosí, trovato un editore, che se ho ben capito é anche uno dei proprietari della Ecor, è diventata un periodico a tutti gli effetti, trimestrale, a pagamento, con obiettivi precisi e mirati.
In mattinata c’è stata la spiegazione vera e propria della rivista; i collaboratori più importanti erano presenti nella sala, e una Maurisa Laurito tutta di verde vestita li ha intervistati uno per volta (per me particolarmente interessanti sono stati lo chef, il pediatra, una signora dall’accento tedesco che tiene una rubrica sulla terza età, e naturalmente il responsabile del progetto grafico, che ve lo dico a fare), facendo esporre ad ognuno le sue peculiarità e le sue intenzioni.
Nel pomeriggio poi Matteo Giannattasio, direttore scientifico della pubblicazione, ha tenuto un dibattito sull’alimentazione, e tutti abbiamo potuto intervenire con domande e opinioni. Ho citato e ringraziato plurimamente il professor Giannattasio nel post sulla storia del grano… lui è il motivo per cui qui al pasto nudo abbiamo praticamente bandito la farina manitoba, e quindi la causa delle nostre battaglie con gli impasti che si rifiutano di crescere come dovrebbero… ma noi li domeremo, vero? ;-)

Ha parlato di molte cose interessanti, partendo dal fatto risaputo che la dieta mediterranea è una delle migliori in assoluto per star bene, ma ha ammonito che in questo momento storico parlare di dieta mediterranea senza utilizzare prodotti biologici è del tutto inutile e anzi controproducente, a causa dei pesticidi e di tutte le “armi chimiche” che vengono utilizzate nell’agricoltura convenzionale. Mangiare mediterraneo non biologico vorrebbe quindi dire intossicarsi in modo mediterraneo.

Un’altra cosa notevole riguardo la dieta mediterranea è stata la precisazione che il nostro modo di mangiare va bene appunto per chi vive in prossimità del mediterraneo, e non dovunque; che ogni popolo deve cibarsi seguendo le proprie tradizioni, e che se decidiamo di viaggiare in luoghi remoti è molto importante nutrirsi seguendo le usanze del posto dove ci troviamo.
Matteo Giannattasio
Ha spiegato anche che la natura ci offre ciò di cui abbiamo bisogno nel momento in cui ne abbiamo bisogno, e quindi solanacee (pomodori, melanzane, peperoni etc) durante l’estate e legumi e crucifere durante la stagione fredda; che è giusto e possibile preparare delle conserve (ad esempio di pomodori o melanzane) in vista della stagione invernale, ma che queste devono essere utilizzate con parsimonia (il classico cucchiaio di pomodoro nella pasta e fagioli); sono tutti consigli dettati anche dal buonsenso, perché a pensarci le conserve sono cose che è giusto preparare in quantità moderate… anche se la Laurito non era assolutamente di questa opinione e sosteneva che la pasta con il pomodoro va mangiata ogni giorno dell’anno e a qualsiasi latitudine :-)
Molte cose già le sapevo (come il fatto che i grassi animali sarebbero un’importante complemento alla nostra alimentazione, ma solo a patto di trovare animali non intossicati), e così non facevo che annuire come uno di quegli animaletti a molla con il collo semovente; altre cose invece mi hanno lasciata piacevolmente sorpresa, come il fatto che l’abitudine di mangiare una fetta di pane con il burro e la marmellata è molto sana, perché il burro fa da freno all’assorbimento degli zuccheri, ed esiliarlo dalla fetta spalmata di confettura vuol dire andare incontro ad un calo glicemico durante la mattinata (il classico calo di zuccheri, che spesso ci fa ricorrere a inghiottire la prima schifezza che ci capita davanti).
Alla domanda riguardo l’opportunità di implementare farine integrali nell’alimentazione, posta da una signora friulana molto educata e dolce, Giannattasio ha gelato i presenti, spiegando che nel grano convenzionale (cioè non biologico) la crusca, cioè il rivestimento esterno dei chicchi del frumento, assorbe in toto i pesticidi, e quindi mangiare ad esempio i famigerati bastoncini di crusca tanto consigliati dalla pubblicità come “regolatori dell’intestino” significa ancora una volta intossicarsi, e che le farine convenzionali etichettate come integrali altro non sono che farine bianche mescolate in un secondo momento con una percentuale di crusca… quindi subiscono ancora più trattamenti di quelle raffinate.
Quello che mi ha colpito, e il motivo per cui alla fine sono stata contenta di essere lì, è stato il fatto che abbiano messo più volte l’accento sulla totale libertà di opinione della rivista, che non ha inserzioni pubblicitarie e che si proclama avulsa da qualsiasi orientamento; la loro promessa di essere fuori dal coro, di mantenersi puri.
Sono una che crede a queste cose, anzi brama di sentirle, e ho fiducia nell’onestà, nella lealtà, nella sincerità. So bene che in questo modo incorro inconsciamente nell’errore di vestire la realtà come vorrei che fosse, o come credo sia giusto che dovrebbe essere; ma siccome l’alternativa è essere disincantata e cinica, allora vabbè, rischierò, per l’ennesima volta, di prendere una testata nel muro. E comunque per il primo anno questa rivista la riceverò in regalo, in ringraziamento per essere intervenuta alla conferenza, quindi avrò un po’ di tempo per capire se ci saranno cambiamenti di rotta.
p.s.: Oltre ad aver incontrato per caso Sonia (quanto sono stata felice di rivederla, e poi in modo totalmente inaspettato!!!), ho conosciuto ben quattro blogger dal vivo, e sono stata stupefatta da quanto fossero tutte molto dolci, serene e accoglienti nei miei confronti come se ci conoscessimo da sempre. In particolare mando un bacio a Giò che ha organizzato l’incontro e a cricri che mi ha spiegato come fare in casa la crema di cioccolata più buona del mondo… e un abbraccio anche a kosenrufu mama che si era portata dietro come me figli (stupendi) e marito, e a camomilla, con la quale non ho praticamente avuto occasione di parlare, ma che spero prima o poi incontrerò di nuovo.