Non so se avete già letto (sulla newsletter mensile del pasto nudo o su Facebook) del corso che stiamo organizzando con il pasto nudo a Roma sabato 5 e domenica 6 marzo; la izn si è messa nelle orecchie come solo lei sa fare e mi ha convinta che non basta parlare di come “sentire il cibo”, qua bisogna mettere in gioco i sensi fisicamente!
corso di degustazione olio
L’espressione “caratteristiche organolettiche” sa di tecnico, ma in realtà sta solo a indicare ciò che chiunque di noi è in grado di percepire con gli organi di senso: Madre Natura (bontà sua) ci ha dotati fin dalle nostre origini di questa capacità innata che ci serve per sopravvivere a noi stessi nel mondo meno educato dell’uomo ancestrale.
A dispetto di quanto potremmo pensare, questo patrimonio di competenza ci serve ancora! Anche se non andiamo in giro a nutrirci di raccolta e caccia, non dobbiamo riconoscere la commestibilità delle piante “a naso”, e abbiamo libri e conoscenza.

Il corpo non si è evoluto con la stessa velocità della mente che viaggia spedita, e l’eredità che ci ritroviamo tra le mani – anzi precisamente tra naso e bocca – può essere usata ancora una volta per orientarci in un mondo di slogan, spot, plot (suoni al limite del cartoon), formule magiche del marketing che sembrano avere la risposta a tutto ma non arrivano alla sostanza delle cose.

È importantissimo, ancora oggi, non rinunciare alla pratica discriminatoria sensoriale che la Natura ci ha lasciato, per scegliere più assertivamente aggiungendo all’informazione e alla conoscenza critica la competenza fisica.
Questo è ancora più valido per chi si occupa di comunicare il cibo. La comunicazione di prodotto è quasi sempre fatta solo dalle aziende che sicuramente sono interessate ad un consumatore parzialmente incapace di valutare ciò che comprerà, che soggiace agli stimoli e ai condizionamenti imposti dai mezzi di comunicazione di massa, che lavorano su pochi concetti, spesso folkloristici e non corretti.
Non si può certo chiedere al consumatore di diventare un tecnico su ogni singolo prodotto alimentare che intende acquistare, perchè non è il suo ruolo, ma il tecnico non può neppure girarsi dall’altra parte arroccandosi nelle sale Panel e concentrandosi su un lavoro che non crea cultura. I tempi sono maturi per usare un linguaggio più accessibile che avvicini le informazioni tecniche a chiunque rendendole divulgative.
Per fare questo mestiere, però, non basta conoscere un prodotto o allenare dei sensi, è necessario avere padronanza della materia, avere una tale chiarezza nella propria testa che renda facile arrivare a qualsiasi orecchio. Solo un consumatore più attento, consapevole, con strumenti corretti potrà spingere il mercato a lavorare meglio. C’è molto da fare per scardinare sensazioni errate, come per esempio imparare a capire cos’è un olio avvinato; ormai questo tipo di aroma è diventato talmente normale che viene identificato con “il sapore dell’olio”.
Oggi i livelli di creazione dell’informazione sono tre: uno tecnico, fatto di termini specifici, di modalità definite da un vocabolario internazionale, effettuato da tecnici per tecnici, che giustamente deve svilupparsi e rimanere in un ambito strettamente settoriale; l’altro promozionale, che fa colore e spesso si compone di poche informazioni, più suggestive che corrette e che rischia di compromettere la grande possibilità di comprensione che si apre in questo momento (es: l’olio definito “dolce” o “fruttato”, il miele “balsamico”, etc): espedienti di marketing che servono a vendere ma non fanno che circolare informazioni non del tutto corrette o proprio errate e che danno l’illusione di una conoscenza.
In mezzo si apre una nuova possibilità per quanti sapranno leggerla: un livello comunicativo specialistico ma non tecnico, che parli al consumatore attento, esigente, senza costringerlo a diventare assaggiatore di quel prodotto specifico. Una sintesi di abilità tecniche e linguistiche che riunisca comprensione e divulgazione, partendo dal corpo come strumento discriminatorio e competente.
Proprio questo insegneremo a Roma il primo week end di marzo. Il corso, che vi porterà dalla coscienza silente alla consapevolezza sensoriale, è dedicato soprattutto a chi lavora con il cibo (chef, nutrizionisti, psicologi), a chi lo comunica (foodblogger, giornalisti, locandieri, bottegai) ma anche a chi semplicemente vuole mangiare meglio e con consapevolezza.
Insieme a me ci sarà Alfredo Marasciulo, capopanel e coordinatore degli assaggi del premio internazionale degli olii biologici; spiegheremo come si sceglie un olio, come facciamo a sapere se è buono o può farci male, e cosa contiene il miele, se fa realmente bene, se è tutto uguale (domanda retorica).
Chiariremo qualsiasi altro dubbio abbiate su questi argomenti e vi daremo gli strumenti per costruire una consapevolezza fisica su ciò che mangiate o che comprate; risveglieremo le vostre competenze sensoriali sopìte, perché possiate usare come una bussola per orientarvi verso i prodotti buoni e giusti.
Assaggeremo molto, per imparare dalla pratica e per aprire la mente sulla biodiversità che la Natura ci offre e con la quale possiamo ragionare in cucina; faremo delle pause mangerecce e chiuderemo il corso con tanti splendidi abbinamenti nati dall’intelligenza gastronomica di Dama d’Erbe per valorizzare le nostre riscoperte abilità sensoriali.
Tutte queste bellissime cose avverranno a Labaro/Primaporta (Roma nord, sulla via Flaminia, facilmente raggiungibile dal raccordo) dal meraviglioso Dama D’Erbe; i posti sono limitati e le prenotazioni si chiuderanno i primi di marzo. Per chi verrà da fuori è disponibile una convenzione con un b&b.
Il prezzo del corso è di 95 euro, comprese le degustazioni e gli assaggi e dispense varie; i soci del pasto nudo come al solito avranno un bello sconto, in questo caso il 10%. Se volete partecipare prenotate subito versando un anticipo di 30 euro cliccando qui o contattando la izn alla mail associazione(chiocciola)il pastonudo.it se preferite fare un bonifico.
Insomma non facciamo solo chiacchiere come vedete, qui si scende in campo massicci e consapevoli. Vi aspetto in tanti, come sempre quando si tratta di diffondere ciò che facciamo sono emozionata e felice di avere la possibilità di farlo! :-)