Prendi un weekend, il prossimo, e un cospicuo manipolo di norcini e maestri salumieri italiani, con qualche produttore di vini buoni e di birra artigianale e pane da farine antiche bio, e sistemali con cura, ben allineati, nell’Antica Corte Pallavicina, a Polesine Parmense.
Aggiungi un bel po’ di approfondimenti con degustazione e – tra il serio e il divertente – con una bella fetta e un buon bicchiere, viene fuori Salumi da Re, una tre giorni dedicata ai salumi fatti bene, da animali allevati liberi, da razze territoriali, per la più classica delle merende.
È una buona notizia, lo so, ma un’altra buonissima notizia è che ci sarò anch’io per scoprire i segreti dei salumi senza additivi, di quelli innovativi e dei grandi classici dell’arte salumiera italiana, con stagionature che ne fanno pezzi di pregio.
È uno sporco e grasso lavoro che farò per voi Pastonudoli, raccontandovi gli animali e gli appassionati norcini che attendono anche 36 mesi, ben 3 anni, prima di assaggiare il frutto del proprio lavoro. Pazienza, clima, competenza e Natura saranno il mio filo conduttore per cercare tra salami, culatelli, prosciutti, lardo e molto altro qualcosa d’ispirazione pastonudista.
In 5 degustazioni pubbliche sarò anche sul Gran Palco del Maiale a raccontare l’abbinamento ideale con il pane ideale (bio, con lievito madre e farine antiche). Conciare le carni, massaggiarle, conoscerne i tempi di cura, avere consapevolezza di temperature e umidità, sono solo alcune delle abilità che bisogna avere per ottenere una buona fetta.
Un panino è rivoluzionario, è la merenda del muratore contro lo snack ipercalorico e iperzuccherato dei distributori automatici, è il trionfo della salumeria sul fast food, è un ritorno ad un mondo dove il passo e il respiro erano meno concitati.
Personalmente è un ricordo legato alla mia infanzia, quando mia madre mi lasciava davanti alla scuola con 500 lire in mano e io entravo, a sette anni, tronfia e grande, in salumeria e mi facevo fare una rosetta in miniatura con il prosciutto. Era il gusto del sentirsi grandi.
Per chi sarà in zona e vuole fare un salto, sappiate che si potranno assaggiare e acquistare pezzi di gran pregio e di alta qualità, che difficilmente troverete altrove se non andando a prenderveli sul posto, direttamente dai produttori.
Per gli incontri con i produttori al Gran Palco del Maiale è necessario prenotare, li trovate sul sito dell’evento tutti in fila, eccovi il link per quelli di sabato 16 aprile (si parlerà di prosciutti e loro abbinamenti con pane, vino e birra), di domenica 17 aprile (si parlerà di capocollo, anche detto lonza, coppa e ossocollo e dei suoi abbinamenti come sopra, di quali sono i conservanti e i loro pro e contro e di come riconoscere i salumi senza additivi, di come si facevano una volta i salumi e delle tecniche per farli adesso, dei “suini rustici dal mantello scuro” e molto altro), e quello di lunedì (si degusteranno vini, birre e i salumi dei piccoli produttori, ci sarà street food a base di carne di maiale e un concorso gastronomico).
Se volete informarvi o prenotare scrivete o chiamate direttamente l’organizzazione dell’evento e sbrigatevi perché la data è vicinissima! Allora? Che faccio? Vado da sola?
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