Saranno tipo tre settimane che devo scrivere questa recensione, ma tra una ricerca sul kefir, la progettazione grafica per una torrefazione romana sulla quale stiamo lavorando, e (sopra tutto) l’inserimento della piccola all’asilo e le relative febbri di tutti i tipi, non sono mai riuscita a riordinare le foto e le idee; la cosa che più mi stressa al mondo è la coscienza che le cose che *voglio* fare superano di gran lunga quelle che *posso* incastrare nelle mie giornate di mamma, di grafico e di maledetta perfezionista cinquepianetinvergine.
Prometto che da adesso mi rimetterò in pari con i post; la settimana prossima ho preso appuntamento dall’omeopata, uno di quelli giusti, e spero che aiuterà miracolosamente questo delirio a trasformarsi in una donna equilibrata, serafica e… sedata. Certo, se prima o poi Emma mi lasciasse dormire otto ore di fila forse potrei anche farcela. A sopravvivere a me stessa, intendo.
Fatto sta che questo locale l’avevo già visitato durante l’inverno appena trascorso, in occasione di una degustazione di vini bio che aveva organizzato il mio amico pazzo che già conoscete (e che strozzerò se non si fa sentire – presto, a me i fiori di bach), e in quell’occasione avevo speso due chiacchiere con lo chef (Damiano Ruggeri, del quale quel giorno avevo assaggiato un’ottima insalata di quinoa) e con una delle due socie fondatrici (Paola Melli, giornalista specializzata nella produzione e nell’organizzazione di festival di cinema e televisione – l’altra è Maria Antinori, biologa e consulente nutrizionista), e gli avevo allungato il biglietto da visita del pasto nudo, per ricevere la loro newsletter.
Proprio in una delle loro ultime comunicazioni, un mesetto fa, avevo letto di un’iniziativa che mi aveva interessato molto, cioè un brunch domenicale (che già è una cosa che mi piace parecchio, anche se non contemplata con grande favore dalla bioterapia, ehm) corredato da un baratto di libri usati; insomma, cibo (bio!) e cultura, potevo mai resistere?
Mi sono fiondata, corredata di macchina fotografica e trascinando con me lo zac e la piccola, arsa dalla curiosità, e adesso ne approfitto per raccontarvi cosa ho trovato.
Il locale (inaugurato il 30 settembre del 2009) si trova a Trastevere, in via della Luce 44 (appunto), per quei pochissimi che non conoscessero questa zona di Roma è uno dei posti più pittoreschi della città, un quartiere molto popolare che adesso è diventato uno dei centri della vita sociale diurna e notturna delle persone di qualsiasi età.
Il ristorante accoglie i suoi ospiti in una sorta di salottino ritagliato all’esterno, ingentilito da una bordura verde, dotato di un bel divano vintage per chi attende e di piccoli tavolini di metallo per chi preferisce mangiare all’aperto.
Il giorno che ci siamo stati noi si svolgeva uno dei loro primissimi esperimenti di brunch a buffet (di solito hanno un’elegante servizio ai tavoli), e – come vi dicevo più sopra – la particolarità che mi ha attratta è stata questa iniziativa di scambio di libri usati, che hanno organizzato in collaborazione con un’associazione che crea eventi che si chiama Demò.
Perdonatemi ma nel mio marasma mi sono persa il loro biglietto da visita e (onta su di me, che mi vanto di poter trovare in rete *qualsiasi* cosa) sono riuscita a rintracciarne solo le tracce su facebook: ad ogni modo l’evento è stato denominato Baratt’o brunch; non era troppo protagonista e quindi non fastidioso, funzionale all’atmosfera da seconda (e terza) colazione: i libri erano sistemati su un banchetto all’esterno del locale; una ragazza molto carina dell’associazione segnava la quantità di libri che ogni persona depositava, così all’uscita i donatori potevano sceglierne altrettanti tra quelli lasciati dagli altri, e sui tavoli erano stati posizionati degli origami fatti con fogli di libri (faceva un po’ Ray Bradbury ma interessante… e poi gli origami *non possono* non ricordarmi il mio amato Blade Runner), che segnalavano discretamente la presenza dell’iniziativa. Bella idea, no?
All’interno c’era una bella atmosfera febbrile ma ordinata, sottolineata prima dalla voce di Mina (con Mina non si sbaglia…) e poi da un pianista che solo a guardarlo ti rendeva musicale la giornata; anche l’arredamento è piuttosto ricercato; sedie imbottite di restauro-recupero e tavolini di metallo con il logo (molto riuscito) inciso su ogni lato.
Il buffet era sistemato in una stanza sul retro, e c’era veramente di tutto: frutta fresca, cereali, spiedini di pomodorini e mozzarella, yogurt a litri, insalate verdi, di arance e finocchi, di quinoa, di couscus…
…e torta di ricotta al cioccolato, uova strapazzate con bacon croccante, gattò di patate, pancakes con sciroppo d’acero, roast beef (come è arrivato è sparito), parmigiana di melanzane (siamo un po’ fuori stagione per quella, ah-ah…), risotto con il radicchio, lasagne, e tanto pane del Sambuco (il super conosciuto forno bio di Viterbo, se siete Romani non mi dite che non ne avete mai sentito parlare!)
Vogliamo parlare del personale? Eh eh… no no scusa eh zac, intendevo solo dire che hanno delle divise proprio carine… *proprio* un bel punto di nero :-P
Vabbeh, insomma bilancio direi piuttosto positivo, in particolare se volete portarci la vostra bella (o bello) al primo bio-appuntamento e fargli un’ottima impressione; il locale, oltre ad offrire cibo totalmente biologico, offre spunti artistici e culturali, ha un’immagine estremamente gradevole, e – cosa che non guasta – è anche molto impegnato nel campo della filiera corta a chilometri 0, oltre ad aver aderito ai progetti di Energia rinnovabile e di impatto 0 di Lifegate.
Una sola richiesta (è la mia anima di grafico, perdonami) a Paola Melli, la mia interlocutrice: rivogliamo il sito vecchio, molto più intonato con l’immagine del locale… quello nuovo sarà anche più funzionale, ma ha perso tantissimo del suo fascino!
Luce 44
Restaurant & Wine Garden
Via della Luce, 44
00153 Roma
info@luce44.it
+39 06.5800846
Aggiornamento di Gennaio 2014:
Mi è giunta voce che Luce44 ha chiuso! Adesso al posto loro c’è un locale che si chiama Hostaria Luce, ma non ho idea se il cibo sia tutto biologico, volendo potete dare un’occhiata al loro sito. Magari presto ci faccio un salto e vi farò sapere! :-P
Sembra un posticino molto incantevole un po’ alla parigina oldchic. Mi piace! :) Se si tratta di “maledetta perfezionista cinquepianetinvergine” ti auguro tanto di quel sonno da non poterne più :)
Uffa! A me a Roma non capita mai di venire, ahimè, ma passo l’indirizzo al marito, perchè spesso e volentieri passa due giorni alla settimana a Roma!
Conosco da una vita questa strada di Roma Izn …. ci andrò senz’altro
L’idea dello scambio libri poi mi è piaciuta tantissimo
Ma che foto meravigliose… se un veramente una raffinata! :-)))
Izn, che meraviglia! Brunch a buffet e baratto di libri: due delle cose per cui vale la pena di vivere, e in un posto solo! (qui piú o meno tutti i ristoranti fanno il brunch domenicale – non é una cittá, é un immenso campus eh eh, ma te lo raccomando, tra uova fritte in chissá cosa e wurstel bolliti e salami di dubbia provenienza e panini precotti infornati…).
Guarda, adesso all´idea del baratto libri ci penso sul serio, che ne ho a dismisura!! Ti faró sapere come é andata ;-))
Il brunch domenicale a Trastevere l’ho sempre fatto da Bibli, ottimo cibo in mezzo ai libri, con i pancake che divoro, però anche questo Luce44 mi sembra un posticino interessante da conoscere. Mi sembri si ispiri molto all’idea di Bibli, però fa bene cambiare ogni tanto. Grazie della segnalazione!
ma che posto incantevole…!
visto che abito a roma, e ho un Bello con cui scoprire posti e cibo nuovi, passo agli aspetti volgarmente materiali: i prezzi su che onde viaggiano???
comunque complimenti, ciò che scrivi è sempre mooolto interessante :)
ciao ciao
ma che locale simpatico! Via della luce è una delizia, ci vado d’inverno a comprare i biscotti al biscottificio Innocenti. Ora ho un motivo in più per passarci :)
no ecco, il brunch domenicale l’ho fatto anch’io, giusto due giorni fa. che sì, qui si tiene in una libreria-caffetteria, così sono ovviamente uscita con l’ennesimo libro nuovo in borsa. e c’era dell’ottima musica live. sul cibo (qualità, quantità, nonché pessima provenienza – non sono andata a chiedere, ma sono praticamente certa che le uova avessero codice 3) meglio stendere quei 15 o 16 veli pietosi e anche abbastanza spessi. :-(
vabbè, se passo da roma di domenica so dove andare. :-)
baci
sicuramente da provare…per di più sono panedelSambuco addicted!!! Grazie
qui niente brunch e niente librerie così cool…i calzini del pianista, il divanetto e il buffet…sono irresistibilmente belli. un richiamo…prenoto roma…al più presto…
Che meravigliosa scoperta questo blog…e che bella idea questa!
Puoi cortesemente dirmi anche su quale cifra stiamo per il brunch e se è a peso o no?
(sto sperimentando qui e là e, almeno per me, il fattore economico non è purtroppo trascurabile).
Grazie!!
Carissima ospite, mi fai sapere quando torni da Luce? Sei da Biogusto Venerdì sera? Ma soprattutto, vuoi farti viva ogni tanto?
Approfitto dell’occasione per annunciare agli appassionati/e di vino che, a partire dal prossimo fine settimana, nella carta dei vini di Luce44 sarà presente un Sauvignon altoatesino generalmente straordinario: l’annata 2007 rimane per me uno dei migliori vini biologici che io abbia mai assaggiato. Potremmo rincontrarci tutti su questi schermi per commentare la 2009! Saluti!
@serafina e emanuela: neanche per me il fattore economico è trascurabile, proprio per niente! I prezzi non sono bassi ma possibili, diciamo.
Comunque potete trovare tutti i prezzi sul loro sito nella pagina degli eventi se cliccate su alcuni degli eventi vi apparirà il tipo di evento (es. il brunch) con il prezzo subito sopra la data.
Credo (ma potrei sbagliarmi) che il prezzo medio per una cena si aggiri sui 40 euro a testa.
incantevole atmosfera…ma il cibo veramente di livello e poi l’accoglienza, la musica, gli arredi. ho passato un’oretta pregievole
ci sono stata a fine anno…a parte servizio pessimo….ed una conduzione insufficiente….allo scoccar della mezzanotte quando sono uscita per veder i fuochi sono stata rincorsa e accusata di volermene andare senza saldare il conto….peggio di cosi!
BUON 2011 A TUTTI!!!!
@gabri: mannaggia… ultimamente ne ho sentito parlare anch’io non tanto bene. Non lo so di sicuro, ma mi hanno detto che è stato cambiato il personale, tra cui lo chef, e che hanno fatto qualche scelta non proprio coerente, e tu me lo confermi. Che peccato… speriamo risalgano la china :-P
p.s.: il cibo com’era?