Domenica scorsa, come vi ho scritto qualche giorno fa, siamo andati (con mio sommo gaudio, visto che c'erano cose nuove da imparare) a visitare la torrefazione Paranà, dove una donna molto speciale ci ha raccontato tutti i segreti del caffè. Pensavo di riuscire a raccontarvi tutto in un solo post, ma mi sono poi resa conto che ci sono troppe cose da riportare, per cui in questo articolo vi parlerò del caffè crudo, rimandando il caffè tostato a data da destinarsi.
Eccovi quindi la prima parte, un veloce volo radente sul complesso panorama della coltivazione del caffè; piano piano spero che riuscirò a trasmettervi tutto lo scibile universale (sempre modesta) sul chicco più famoso del mondo!
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Questo articolo è interessantissimo per me, izn! Grazie! Da tempo cerco informazioni riguardo la qualità del caffè, ma è ben difficile trovarne di chiare ed esaustive (mentre sulla letteratura scientifica riguardante la caffeina ce n’è per ogni!). Non vedo l’ora di leggere il seguito! Ora che so della molecola TCA nel caffè delle macchinette, ho un ‘imputato’ di cui poter digitare il nome per avere (spero) ulteriori approfondimenti: ho proprio idea che sia uno dei responsabili dei miei mal di testa quando ero solita prendere caffè scadente… Mi metto all’opera!
@izn: bel post!
Mentre leggevo, ti immaginavo come “lo scienziato pazzo”, immersa da fogli di carta dove hai scarabocchiato un bel po’ di appunti, pagine web da consultare, alternativamente ai foglietti di carta… “Ma dove ho scritto quella cosa, cavolo! Ma non è possibile, era qui un attimo fa!”. Il risultato: un bel post!
Vorrei aggiungere qualcosa a proposito del caffè di scarsa qualità.
Oltre ai danni derivanti dalla modalità di coltivazione e conservazione del caffè, potevo farci mancare un cenno a come si comporta l’industria? Anche se, arrivati a questo punto, ho la sensazione di sparare sulla croce rossa.
In ogni caso, Ho trovato su un libro, di cui suggerisco la lettura a tutti quelli che stanno coltivando la consapevolezza alimentare (“Mi fido di te”, Massimo Carlotto), in cui, tra le varie nefandezze, ne è raccontata una sul caffè: la Guardia di Finanza ha scoperto che il caffè della grande distribuzione conteneva caffè *in minima parte*, mentre abbondava di cicoria e piselli *marci*, di quelli già destinati alla discarica.
Non serve aggiungere altro.
Molto interessante Izn, non avevo idea del procedimento. Sembra quasi di avere a che fare con il vino, viste le molteplici varietà di chicco e profumazioni/intensità!.
Per quanto mi riguarda evito sempre il caffè della macchinetta, ma proprio perché è imbevibile, a me fa effetto acidità immediato!
Che bello!
Con il tuo post ho integrato le nozioni perse per il ritardo al turno prima!
Assolutamente appasionnante e grazie infinite… :-)
Ho letto in settimana che il caffè, per colpa dell’uomo, rischia di estinguersi perché sta diventando sempre più difficoltoso coltivarlo.
Adoro il caffè, lo adoro più di ogni altra cosa. Non è casuale il nome del mio blog.
Un abbraccio e un ringraziamento per questo splendido post.
Ciao
Kafcia
un vivissimo grazie per questo post che risponde a tanti miei dubbi e molto di più, purtroppo ci stiamo abituando a qualità scadenti e ad un palato che si anestetizza. Ora posso almeno capire di più il perchè.
grazie veramente del tuo lavoro.
barbara
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