Spesso quando voglio conoscere il modo tradizionale di preparare una ricetta, quello normale, senza fronzoli, passo da Giallo Zafferano per vedere che si dice: le ricette sono semplici e si prestano alle variazioni, è un po’ come chiamare la mamma per chiedere come si fa questo o quello, ma senza la caratterizzazione regionale.

biscotti all'avena

Questi dolcetti in particolare in realtà per loro sono dei biscotti, ma siccome non contengono farina (!), e siccome i miei, a differenza dei loro, non si sono “sdraiati” ma sono rimasti più o meno a forma di pallina ho deciso di cambiargli denominazione.

Non ho fatto quasi nessun cambiamento questa volta (a parte la conversione in tutto-bio), se non sostituire lo zucchero grezzo a quello bianco e diminuire leggermente la cannella. Vediamo che dice la bioterapia nutrizionale della graminacea che abbiamo infilato in questi dolcetti.

L’avena sativa contiene una sostanza che tonifica il sistema nervoso centrale, e la fa risultare fortemente antidepressiva, e particolarmente utile per le persone ipotese, prive di forza, esaurite. Contiene molto ferro, fosforo, aminoacidi essenziali come la fenilalanina, l’acido glutamico e il triptofano, oltre ai carboidrati. Pensate che siccome sostiene il tono neuro-muscolare e la trasmissione nervosa viene data da mangiare in abbondanza ai cavalli da corsa prima delle competizioni.

L’avena può essere utile per chi deve affrontare una prestazione sportiva intensa ma di breve durata, sotto forma di minestra (la famosa “pappa d’avena”) preparata sciacquando bene i chicchi, mettendoli a bagno per una notte e bollendoli poi nell’acqua dell’ammollo. Per questo scopo la minestra si può poi condire con olio, un po’ di sale integrale, e pecorino grattugiato.

Ingredienti:
250 grammi di fiocchi di avena piccoli
125 grammi di burro di centrifuga
50 grammi di mandorle tritate (con la pellicina)
due uova (uno intero e un tuorlo)
125 grammi di zucchero
mezzo cucchiaino di polvere di cannella
mezza bustina di polvere lievitante
la buccia grattugiata di un limone
un pizzico di sale integrale

Preriscaldate il forno a 180°C. Ricoprite la leccarda del forno o una teglia da biscotti di carta forno e mettetela in sala d’attesa.

Prendete una ciotola di vetro capiente e versateci i fiocchi d’avena, lo zucchero grezzo, le mandorle tritate, la cannella, la buccia del limone e la polvere lievitante.

Mescolate un po’, poi aggiungete il burro che avrete fatto ammorbidire un pochino fuori dal frigo. Cercate di amalgamare il burro agli ingredienti secchi con una forchetta, poi aggiungete le uova e lavorate tutto con le mani, fino ad ottenere una palla abbastanza omogenea.

Lasciate riposare l’impasto qualche minuto, poi ricavatene tante palline da 15 grammi ognuna; io ho messo una ciotolina piena d’acqua accanto al piano di lavoro, perché l’impasto è molto appiccicoso ed è necessario bagnarsi continuamente le mani.

Posizionate le palline in modo maniacalmente equidistante (lasciando un paio di centimetri tra l’uno e l’altro, non si sa mai i vostri a differenza dei miei decidessero di spiattellarsi un pochino), schiacciatele leggermente con il palmo o con un cucchiaio e cuocete per una ventina di minuti o fino a quando non li vedrete dorarsi.