Adesso che Pietro Parisi è in viaggio di nozze, distratto da innumerevoli stimoli culinari a Bangkok (avete presente la varietà del cibo da strada che si trova da quelle parti?), approfitto e vi butto lì quelle centordici ricette che ho visto in giro, ho rifatto e saltellano tutto il giorno per uscire dalla mia testa e approdare felicemente qui sul blog.

Eccovi quindi dei signori peperoni che ieri hanno visto lo zac e la minizac che se li litigavano, e me molto stupita vista la presenza nel ripieno dell’origano fresco, che è indiscutibilmente verde, colore che la minizac non ama vedere nel suo cibo.

Cosa sono mai le papaccelle? Trattasi di un tipo particolare di peperoni, un po’ più spesse e carnose dei loro cugini, grandi come dei pomodori, dolci e con un sapore più… papaccelloso. A Napoli si usa metterle sott’aceto; dopo due o tre mesi sono pronte (giusto in tempo per Natale), e si possono utilizzare come contorno con la carne di maiale, o farcite con tonno, capperi e acciughe, o addirittura con le patate fritte, e non dimentichiamo quelle agrodolci con uva passa e pinoli.

Ci potete fare tutto quello che fareste con i peperoni, con in più il fatto che sono piccole e carine (e più gustose, secondo me); per provare ho voluto rivisitare questi involtini di Teresa, che vidi da lei l’estate scorsa e che non sono mai riuscita a dimenticare.

Ho usato il pane fatto in casa con la pasta madre, vecchio di un paio di giorni, vale a dire leggermente più asciutto ma non raffermo. Regolatevi con il pane che avete; se ne usate uno fatto con il lievito di birra dopo due giorni sarà duro come una pietra, quindi usate al massimo quello del giorno prima!

Per il formaggio, usate quello che preferite, tenendo però conto che il ripieno cambierà completamente personalità principalmente a seconda di questo ingrediente; se non avete il fior di sale usate pure un sale marino integrale; la differenza è che il fior di sale scrocchia delicatamente sotto i denti (ed ha un sapore buonissimo, ma è un po’ costoso) e crea un contrasto molto piacevole con la texture delle papaccelle.

Last but not least, l’origano o il timo secchi *non* sono assolutamente la stessa cosa! Al limite metteteci il prezzemolo o al limitissimo il basilico, ma freschi però!

Vi lascio alla ricetta; Una volta preparato il ripieno, se avete tempo lasciatelo qualche ora, i sapori si amalgameranno per bene. Potete servire questo piatto caldo o tipedido (anche fredde hanno il loro perché, ma il ripieno tende a indurire) con una spolverata di pepe e di fior di sale, una bella fetta di pane casareccio e un’insalata fresca e croccante.

Ingredienti:
una decina di papaccelle
100 grammi di mollica di pane
100 grammi di caciocavallo semistagionato
un mazzetto nutrito di origano fresco (oppure di timo fresco)
due spicchi d’aglio
due uova felici
olio extravergine d’oliva
fior di sale (oppure sale marino integrale)
pepe in grani

Per prima cosa arrostite le papaccelle: accendete il forno in versione grill alla temperatura massima, posizionate la griglia sul ripiano più alto (proprio l’ultimissimo) e quando è a temperatura infilate la teglia con le papaccelle posizionate a testa in giù. Quando vedrete che la pelle si è annerita e staccata dalla polpa giratele al contrario e aspettate che succeda la stessa cosa.

A questo punto tirate fuori le papaccelle, trasferitele in una grossa ciotola di vetro e coprite subito con un coperchio o un piatto rovesciato. Il vapore che si formerà all’interno farà sì che la pelle si stacchi molto facilmente quando le spellerete.

Quando saranno fredde (va bene anche se sono ancora tiepide) spellatele moooolto delicatamente: dovete assolutamente cercare di non romperle, perché poi dovrete tagliarle da una sola parte e “svolgerle” come un nastro (guardate la foto); questa è praticamente l’unica difficoltà di questa ricetta. Ricordate anche di non sciacquarle una volta cotte (volevate farlo per togliervi tutti quei semi di torno, ehhhh!!! Vi ho scoperto!!) perché secondo la bioterapia il liquido che rilasciano al loro interno contiene degli enzimi che servono per digerire i peperoni. Immagino che funzioni anche per le papaccelle :-P Quando le avrete svolte tutte mettetele da parte e preparate il ripieno.

Mettete in un frullatore la mollica del pane e riducetela in briciole; trasferitela poi in una ciotola di vetro e aggiungete le uova, una presa di sale, il formaggio grattugiato, l’aglio a pezzettini o grattugiato con la microplane, l’origano fresco tritato finemente (abbondate) e una spolverata di pepe. Mescolate bene il tutto e mettete da parte.

Adesso dovete solo posizionare papaccella, inserire cucchiaino di ripieno, avvoltolare papaccella, infilare stuzzicadenti e allineare papaccelle in religioso ordine geometrico in attesa di metterle in una laaaarga padella nella quale avrete fatto scaldare uno spicchio d’aglio schacciato.

Quando l’aglio sarà dorato adagiate delicatamente le papaccelle ripiene con il liquido che hanno rilasciato quando le avete spellate e aperte. Tenete conto che non dovete riempire tutta la padella perché dovreste avere l’agio per girarle quando saranno un pochino abbrustolite sul fondo.

Appena le mettete in padella alzate leggermente la fiamma e quando il liquido comincia a bollire abbassatela al minimo. Lasciatele cuocere fino a quando non sfrigoleranno leggermente, poi giratele con mooolta delicatezza.