C’è qualcosa che mi sfugge nella sequenza temporale delle mie giornate, e in generale nel criterio che il tempo utilizza per muoversi. Voglio dire, dovrebbe essere una costante, ticchettare sempre uguale a se stesso, o sbaglio?
Ricordo perfettamente che da bambina le mie giornate erano infinite; un’ora era tantissimissimo tempo, e ancora verso i dodici tredici anni una mattina, un pomeriggio, erano spazi lunghi nei quali ci si poteva sdraiare e decidere di non fare assolutamente nulla. A lungo.
Poi poco dopo il liceo la mia curva temporale ha subìto un’impennata inconsulta, che a parte una breve flessione quando aspettavo la piccola, è schizzata nello spazio siderale subito dopo la sua nascita. Fino a quando quella che prima era un’ora è diventata un minuto, e tutto il resto dello spazio-tempo ha seguìto lo stesso destino (chi è che ha appena avuto un bimbo e vuole parlare della ex-lunghezza delle notti?).
E così non va, non può andare. Voglio cominciare a decelerare, a riconciliarmi con il mio una volta amico tempo.
Epperó ho notato che *alcune* cose lo dilatano, il tempo. Per esempio quando sono andata in perlustrazione da Giancarlo per raccogliere materiale per il post. L’orto rallenta la corsa. E anche cucinare, se fatto in un certo modo. E studiare (avendone il tempo). E altre cose. La danza. Il blog di estherdaphne. E mi sa che se voglio decrescere devo cominciare a dirigermi in quella direzione. Anche se la tendenza, in un momento in cui non riusciamo a pagare il mutuo, sarebbe di lavorare di più. Di accelerare. No, no. Bisogna andare contro quest’istinto suicida.
Intanto vi racconto di questa torta, facile e particolare. Che fa seguito a quella salsa di mele di cui vi ho parlato qualche giorno fa, e presa sempre da lei, una delle mie blogger preferite.
Non si sa mai servisse a rallentare, solo un pochino. Le torte fanno parte di quelle cose che rallentano il tempo, non vi pare? Non foss’altro perché mi riportano a quei pochi ricordi che ho sulla mia nonna materna. Serafina, si chiamava. Ma si faceva chiamare Anna per ovvi motivi. A proposito, qualcuno sa come si fa a scoprire il proprio secondo nome? Sul certificato di nascita non c’è :-P perché mia madre mi diceva che ne ho tre o quattro, e uno dovrebbe essere quello di cui sopra, ma non ho idea se sia quello originale – urgh – o quello cambiato. No, perché insomma chiamarsi Serafina o Anna di secondo nome cambia, eh. Cambia il carattere :-P Ché se mi chiamo Serafina di secondo nome i biscotti mi vengono sicuramente più buoni :-)
Ingredienti:
250 grammi di farina 1
113 grammi di burro di centrifuga
220 grammi di zucchero grezzo
2 uova grandi
370 grammi di salsa di mele
50 grammi di noci sgusciate
2 cucchiaini di polvere lievitante
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 cucchiaino di sale
una presa di polvere di cannella
una presa di polvere di vaniglia
1/2 cucchiaino di polvere di zenzero
2 chiodi di garofano macinati
Tirate il burro fuori dal frigo qualche ora prima, dovrà essere molto morbido. Preriscaldate il forno a 180°C e imburrate e infarinate per bene una tortiera di 20/21 centimetri. Setacciate la farina con la polvere lievitante, il bicarbonato, il sale, la cannella, lo zenzero, la vaniglia e i chiodi di garofano.
Frullate il burro con lo zucchero con la frusta elettrica fino a quando non otterrete un composto soffice e spumoso. Incorporate le uova una alla volta, aspettando che il primo venga ben assorbito prima di aggiungere il secondo.
Aggiungete la salsa di mele e mescolate bene.
A questo punto inserite la farina con le spezie, e mescolate solo quel tanto che basta perché la farina scompaia; meno riuscite a mescolare, e a velocità più bassa, meglio è (magari dismettete le fruste e usate un cucchiaio di legno), l’impasto dovrà risultare grumoso. Per ultime aggiungete le noci, tostate in forno una decina di minuti a 170°C e tritate a coltello grossolanamente.
Versate tutto nella tortiera e infornate per tre quarti d’ora (a me c’è voluta quasi un’ora), fino a quando la torta non sarà bella dorata e lo stecchino (o la lama del coltello) non saranno asciutti (per asciutti si intende non grondanti di impasto; se sono un po’ umidi è anche meglio altrimenti vi trovate con una torta stracotta – questa in particolare poi dentro è molto umida).
Lasciate raffreddare la torta nella tortiera per una ventina di minuti, poi tiratela fuori, passando la lama del coltello sui bordi per staccarla, poi capovolgendola su un piatto e infine capovolgendola di nuovo su una griglia per farla freddare completamente.
Deb la serve ricoperta con un meraviglioso frosting al formaggio quark, io la presenterei solo con zucchero a velo o con ancora qualche cucchiaio di salsa di mele sul lato. Magari spolverata (la salsa) con un pochino di cannella o cardamomo :-)
p.s.: Dimenticavo di dirvi che questa torta è Gabriele Bonci approved, vale a dire che lui l’ha assaggiata e riassaggiata, e poi mi ha chiesto: “quando la posti?”. Quindi mi sa che una chance se la merita :-)
Ciao! Buon inizio settimana, questa torta la preparo…dev’essere super buonissima, scrivo poco nei commenti, ma ti segueo sempre.
un abbraccio
si oltre fermare il tempo sono quelle che risvegliano di più dentro di noi i ricordi! ottime queste torte casarecce!
El corte es fantastico, que ricura.
Saludos
hei ciao!!!! ma hai visto che la tua torta sorride????
Sí, anch´io l´ho notato: sorride timida. Ma un sorriso di lunedí (specialmente se te lo fa una torta) ti fa iniziare la settimana in un altro modo.
Giustissimo! le torte non solo fermano il tempo, ma lo fanno anche tornare indietro. Mi piace una torta di mele dove le mele non si vedono e deve essere di una sofficità unica. La provo. E poi io posso pure tritare bene i chiodi di garofano, visto che ho da poco comprato il macina granaglie per il Ken, ehehehehhh!!!
Per i nomi, a parte che quello o quelli ufficiali sono solo quelli risultanti all’anagrafe, se sei stata battezzata devi chiedere il certificato alla chiesa dove è avvenuto il battesimo. Vedrai che lì ci sono registrati tutti quelli che i tuoi genitori hanno voluto darti!
Baci
Sandra-Maria-Sonia-Adele (non siamo un quartetto…sono sempre e solo io!)
…il tempo…hm….il mio peggior nemico!Sono anni che tento di fargli fare un pit-stop ma niente da fare…lui va e vaaaaaaaaaaaa!!!!!Questa torta sorridente se non altro ci farà uscire dalla dimensione spazio-tempo ;-)
Un saluto daaaaaaaaa…..Jennifer Maria ;-)
Che belle queste riflessioni sul tempo.. sto vivendo un momento parallelo.. godersi QUESTO momento e rallentare. Cmq il secondo e terzo nome nome è “registrato” SOLO in chiesa e non in civile; devi andare nella tua parrocchia di nascita e chiedere il certificato di battesimo o qualcosa di simile, non so come si chiama! ;) Baci
cara mi sembra di leggere parole che potrei aver scritto io, e che comunque mi ronzano in testa ogni giorno! a volte credo che siamo tutti finiti in un’altra dimensione, dove il tempo corre più veloce, e non lo sappiamo!
di certo è che il rallentare è un tema abbastanza sentito e discusso un pò ovunque quindi credo sia anche un’esigenza forte che il genere umano in questi anni sta affrontando. Intanto cucinare ci fa riappropriare del nostro tempo, ci nutre l’anima oltre che il corpo e i dolci in particolare hanno questo effetto per me! un carissimo abbraccio a te e a tutta la tua famiglia
ecco io la salsa di mele l’ho divorata e ti devo dire che l’avevo anche modificata aggiungendo alle mele una banana…..troppo buona…e ovviamente niente zucchero….proverò quanto prima la torta….
L’avevo vista sul blog di Deb, ma se la sponsorizzi tu la provo! Anche perché ha quelle spezie che fanno tanto natale….
PS i secondi nomi sono rivelatori. Io mi chiamo Orsina, e “orsina” sono!
Ciao tesoro, che dire delle notti da neo mamma? :-)
Comunque il rallentare è una NECESSITA’ che avevo già molto prima di Gaia ed infatti ho cambiato un po ‘la mia vita per questo… ora è un casino di nuovo perché la piccola si “ruba” quasi tutto, ma è un correre diverso questo…
La torta è magnifica! Io ovviamente sostituirò le noci con le mandorle quando la farò (e la farò, prima o poi) perché le noci, no no no, proprio non le tollero… Si zucchero a velo sopra, ma prova a fartelo da te con lo zucchero di canna e vicino una confettura rossa, tipo more o frutti di bosco…
ecco appunto :D allora non è un problema solo mio! e vogliamo parlare degli spazi chiusi? quanto ci sembravano grandi, da piccoli… mi è capitato di rientrare nella mia vecchia scuola elementare ed è stato un shock rendermi conto di quanto in realtà fosse piccola °__° ok ora mi leggo la torta con più calma!
Uffa…adesso vado “off topic” (Izn, puoi toglierlo tranquillamente, questo commento), peró le noci…come dimenticare la mitica foto-noce di Izn?
@Loretta: sai che sono arrivata a quarant´anni prima di gustarmi la mia prima noce? E adesso sono una droga. Le voci dei vecchi dicono che chi ama le noci possiede un cervello agile e non ha problemi nei momenti di grande cambiamento. Io appena ne mettevo un microgrammo in bocca iniziavo a raschiarmi la gola che sembravo un cervo impazzito ;-). Allergica persino al polline del noce. Praticamente, una pietra. ;-)
Per questo vengono consigliate moltissimo nei momenti di cambiamento (trasloco, pubertá, cambio di lavoro, di cittá… ehm… di continente). E Walnut, il fiore di Bach, non é altro che il fiore del noce (indicato appunto per tutti i momenti in cui é necessario cambiare). Ecco, io direi che le noci sono l´equivalente alimentare della resilienza
cosí, tanto per…
per i nomi occorre l’estratto dell’atto di nascita.
la torta richiede, per me, appunto troppo tempo e troppa passione, almeno in questo momento . deve essere buonissima-
Mi sto rendendo conto anche io che il tempo e la sua valenza si sta distorcendo e prima di cadere nel baratro senza ritorno voglio fare un passo indietro e smettere di pensare che se vado a fare una passeggiata dopo pranzo mi toglie tempo per stirare o per fare la corrispondenza al computer.
E’ assurdo.
La torta che hai fatto mi invita a godermi il tempo di farla, di sentire il profumo nel forno, di mangiarla davanti al fuoco stasera con la mia amica.
Grazie IZN
per tutti gli amanti delle noci: in germania si vendono sacchetti di frutta secca già mista con noci nocciole mandorle uvetta fichi etc etc…il nome ufficiale e commerciale è “Studentenfutter”…che vuol dire “mangime per studenti”, nel senso che nutre le meningi ………( ho consumato quintali da bambina)
claudia@ grazie per aver nominato la noce-in-foto-di-izn…geniale!!!(come la fotografa)
Una torta evocativa e magica insomma, oltre che buonissima!!! la segno…mi ci vuole anche a me! :)
questo post è nella mia top ten dei tuoi articoli del 2010… :)
bello leggerlo, assaporarlo, spero presto metterlo in pratica.
condivido tanto.
un abbraccio
r.
ehm… non vorrei ripetermi… ma *113* grammi di burro di centrifuga lo poteva scrivere solo una con 5 pianeti in vergine… ;-)
ps: il blog di kosenrufu mama è già volato tra i preferiti.
eh eh…io ho pensato subito (maliziosamente) che Izn avesse messo quel 113 lí apposta per vedere se eravamo attenti…;-)
@ claudia : ehehehe :-)
@ izn : tempo? io l’ebook non l’ho letto, ma di alessia mi fido. :-)
http://www.4blog.info/casaorganizzata/2008/10/recensione-ebook-gestione-del-tempo/
ah sì ci sarebbe anche questo, pare…
http://www.4blog.info/casaorganizzata/2010/02/bicarbonato-e-aceto-per-pulire-gli-scarichi/
scusa !!! ho sbagliato link. quello era per claudia, altove :-O
volevo incollare questo :
http://www.4blog.info/casaorganizzata/2010/09/zen-to-done-organizzati-la-vita-e-lo-scadenziario-riciclato/
Leggo questo post un po’ in ritardo (e dire che mi pare che fosse arrivato stamattina nei feed… il tempo passa troppo veloce anche qui!)
Mi ritrovo in pieno nelle tue parole, la soluzione però non so dove sia. Ogni giorno mi riprometto di decelerare, ogni giorno non riesco e rimando a quello successivo. PEr fortuna almeno in cucina decelerare si deve, sennò non riesce mica niente!
ho appena scopeto il tuo blog e me ne sono innamorata immediatamente. vorrei provare questa torta ma non ho capito cosa sia la farina 1 – mi puoi dare una spiegazione? grazie roberta