Approfitto dell’equinozio d’autunno che ci trasporta nel desiderio di comfort food e vi posto questa torta imperdibile perché essa non venga persa negli abissi dei miei link o dei foglietti scritti al volo sul frigo.

torta di riso tradizionale

Erano secoli che cercavo una torta di riso come dio comanda, e ogni volta o erano troppo viscide o troppo dure o insomma medie, senza infamia né lode. Questa mi sento veramente di raccomandarvela: ha una texture fantastica, richiede una quantità di tempo e fatica infinitesimali, gluten free, sa d’infanzia, sapore fantastico, che altro si può desiderare da un dolce?

Torta di riso tradizionale

Ah sì, è pure personalizzabile: potete aggiungere all’impasto pinoli, pezzetti di cioccolata, canditi, uvetta, cannella, quello che vi pare. E guarnirla con miele (come ho fatto io), zucchero a velo, marmellata, crema di cioccolato, o qualsiasi altra cosa stimoli la vostra golosità (all’equinozio si può).

Torta di riso buonissima

L’idea l’ho presa da questo sito che ho sempre trovato piuttosto affidabile, e che spiega tra l’altro che questa ricetta risale addirittura al 1400 bolognese. Si preparava a fine maggio in occasione del Corpus Domini, momento nel quale i balconi di tutta la città venivano addobbati a festa, ed è per questo che veniva chiamata torta degli addobbi (come si fa a non amare la storia? Quella vera intendo).

torta di riso bolognese

Bene, vi appunto dosi e procedimento e torno al mio lavoro di ricamo; per chi si è perso il mio percorso artistico trovate aggiornamenti qui su Instagram, sulla pagina Facebook dedicata e sul sito, quando riesco ad aggiornarlo. Vi dico solo che le cose stanno volando, e che il mio unico rimpianto è non aver iniziato prima!

Ingredienti:
200 grammi di riso da minestra (arborio, originario e simili)
850 grammi di latte fresco
200 grammi di zucchero grezzo chiaro
un presa di sale marino integrale
50 grammi di farina di mandorle (se ce n’è in mezzo qualcuna amara meglio)
3 uova all’aperto
la buccia grattugiata di un limone
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
1 bicchierino di rum

Imburrate e infarinate (per una versione gluten free potete benissimo usare farina di riso) una teglia altina di 20/22 centimetri, mettetela da parte e preriscaldate il forno a 180°C in modalità statica.

Sciogliete 100 grammi di zucchero nel latte e portatelo a ebollizione. Aggiungete il riso, abbassate la fiamma e fatelo cuocere molto lentamente (io ho messo il rompifiamma) mescolando ogni tanto, fino a quando il atte non sarà quasi del tutto assorbito e il riso quasi sciolto in una crema (ci vorrà un’oretta scarsa).

Lasciate raffreddare il composto, poi montate le uova con lo zucchero e la buccia grattugiata del limone – il composto deve venire bello gonfio – aggiungete la crema di riso, la farina di mandorle, il rum, la vaniglia e il sale e mescolate delicatamente, dal basso verso l’alto, ma facendo in modo che il riso non formi grumi, deve essere tutto bello sciolto.

Versate nella teglia e infornate subito sul ripiano di mezzo. Deve cuocere una cinquantina di minuti, dentro rimarrà umida quindi la prova stecchino non fa molta fede. Nel forno si gonfierà, ma quando la tirerete fuori scenderà un po’, è normale essendo un dolce senza lievito.

Completamente fredda è più buona, ma chi sono io per impedirvi di mangiarla tiepida sul divano?