Il primo bug me lo ha segnalato una lettrice che aveva provato a fare gli gnocchetti di castagne, e siccome le uova erano segnate negli ingredienti ma non nel procedimento (sia nella ricetta qui sul blog che sul libro, sob), lei le aveva omesse e gli gnocchetti una volta calati in acqua si erano ovviamente trasformati in una pappetta informe.
errata corrige cucina consapevole
Ovviamente avrei voluto impiccarmi sul momento, e pensate che lei è stata così carina da dirmi che aveva mangiato lo stesso tutto, “tanto l’impasto era buono lo stesso”. Un’altra delle mille occasioni che mi hanno fatto capire quanto volete bene al pasto nudo… gli perdonate tutto, come ai fidanzati quelli veri <3
Poi è stata la volta di Andrea, e dell’unica ricetta sua che c’è sul libro, il baccalà in tre variazioni. E vi giuro che quando l’abbiamo preparata qui da me io ero lì che segnavo ogni singola cosa sui miei foglietti volanti, ma alla fine sono riuscita a confondere lo stesso un baccalà con un altro e ho fatto un casino. Anche lì zac può testimoniare di quanto sia stato piacevole avermi vicina nei due giorni successivi. Praticamente sono diventata un tutt’uno con il barattolo di sale grosso (però quello grezzo dell’Atlantico, eh, mica uno qualsiasi).
Il terzo errore me lo ha fatto notare mio fratello, dopo che lo avevo sgridato per tre ore perché voleva preparare i fusilli con la salsa di mandorle e i piselli (ma come!!? I piselli a dicembreeeee!!?), e aveva notato che a differenza che qui sul blog, nel procedimento non si capiva la quantità d’acqua con la quale bisognava frullare le mandorle e l’aglio. Perché durante un attacco del mio stupidissimo perfezionismo, quando ho impaginato quella ricetta nel libro ho cambiato leggermente il procedimento perché si capisse meglio e mi sono dimenticata di scorporare l’acqua iniziale da quella finale.
Dulcis in fundo, ma tanto so benissimo che usciranno altri errori (e lo abbiamo riletto in tre, e mica una volta sola), due giorni prima di Natale mi scrive una pastonudista in un commento sul post degli struffoli chiedendomi quante uova ci vanno nell’impasto, visto che mi sono dimenticata di segnarle negli ingredienti qui sul blog, e ovviamente l’errore è passato anche nel libro. Sigh. sob.

La differenza tra la carta stampata e un blog è proprio questa: una volta messo tutto nero su bianco non c’è modo di cambiare neanche una virgola, le cose rimangono come sono, inappellabili. Per fortuna la prima cosa che ho scritto nel libro è che la mia intenzione era proprio di creare qualcosa di interattivo, e quindi ogni singola ricetta nell’indice è accoppiata con il relativo url qui sul blog, e per ogni problema potete venire a chiedermi nei commenti della relativa ricetta.

Un paio di errori abbiamo fatto in tempo a correggerli sull’ebook in vendita su Amazon, ciò non toglie però che uno straccio di errata corrige ci vuole per forza; così dopo esserci spremute le meningi abbiamo pensato di creare questa pagina apposita, con un elenco degli errori, che aggiornerò man mano che li troveremo/troverete e le relative correzioni. Eccoveli elencati in ordine di apparizione.

Fusilli con salsa di mandorle e piselli (primavera)
La frase iniziale “Versate l’acqua in un vasetto alto e stretto” diventa “Versate 150 grammi d’acqua in un vasetto alto e stretto” e i 400 grammi d’acqua degli ingredienti vanno scorporati in 150+250.
I primi 150 grammi servono per frullare le mandorle con l’aglio, mentre dal testo sembrerebbe che le mandorle e l’aglio vadano frullati con 400 grammi d’acqua di cui sopra (noooooo!!! viene fuori un liquido ingestibile!). I secondi 250 grammi d’acqua servono a “risottare” la pasta (ne possono servire anche un pochino in più, a seconda di quanto assorbe la pasta, di quanto è alta la fiamma etc).

Gnocchetti di castagne al formaggio (inverno)
La frase: “Unite le due puree, aggiungete la semola e tanta acqua quanto basta per avere un impasto maneggevole, tipo-gnocco” diventa: “Unite le due puree, aggiungete la semola, *l’uovo intero e il tuorlo*, e tanta acqua quanto basta per avere un impasto maneggevole, tipo-gnocco”.
Siccome qualche tempo dopo aver pubblicato la ricetta (e anche il libro) ho provato a rifare questi gnocchetti, e ho notato che con castagne molto fresche non c’era quasi bisogno di aggiungere acqua,
sul blog ho aggiunto anche questa precisazione: “se le castagne sono fresche e ancora belle umide è anche possibile che non ci sia affatto bisogno di aggiungere acqua”. Probabilmente quando ho scritto il post avevo utilizzato castagne molto asciutte, e non avevo pensato che la quantità d’acqua che contengono cambia moltissimo man mano che invecchiano.

Gnocchi di puls di farro (inverno)
Negli ingredienti compare un pomodoro che proprio non ci va (a meno che la vostra residenza non sia mooolto vicina all’equatore), visto che ci troviamo nella sezione invernale. Anche nel procedimento, dove c’è scritto: “(…) lavate la carota, il sedano, il pomodoro, la cipolla etc.”, metteteci, vi prego, una pietra sopra. Il fatto è che quella ricetta l’abbiamo preparata in agosto, e il pomodoro ci è proprio sfuggito. Era un pomodoro con mania di protagonismo, che ha è riuscito anche ad entrare nella foto, ma che ho cercato (con scarsi risultati) di trasformare in un ravanello innocente.
In secundis, negli ingredienti manca il Parmigiano Reggiano, che però compare nel procedimento. Vado a mettermi in ginocchio sui ceci e continuo a scrivere dopo.

Baccalà, baccalà e ancora baccalà (inverno)
Sul libro scrivo di tagliare il trancio di baccalà due a fettine e condirle, mentre invece il trancio va *prima* fatto marinare e *poi* affettato. Di conseguenza il baccalà tre *non* va marinato, ma solo tagliato a fette e scottato sulla piastra. C’è stato uno scambio di baccalà (in culla). Perdono!!
Il testo giusto è il seguente:
“Baccalà due: tagliate il filetto in due tranci. Togliete la pelle al primo trancio e mettetelo a marinare per un paio d’ore in una ciotola acidulata con il limone o con l’arancia (metteteci dentro anche il frutto dopo che lo avrete spremuto) e le erbe aromatiche (ad esempio origano e timo freschi). Trascorso questo tempo ricavate con il coltello delle fettine sottilissime e conditele con l’olio, il fior di sale e una macinata di pepe fresco.
Baccalà tre: Tagliate a fette di un paio di centimetri il secondo trancio lasciando la pelle, scaldate bene una piastra di ghisa o una padella di ferro (o antiaderente senza teflon), versate un filo d’olio e poggiate i tranci sulla padella dalla parte della pelle. Lasciate cuocere tre o quattro minuti e poi scottatelo sugli altri lati molto velocemente (deve rimanere umido).”


Struffoli e autolesionismo (inverno)
Qu dovete solo aggiungere 4 uova nella lista degli ingredienti. Sembra una cavolata, ma quando nel procedimento leggi: “impastate la farina con lo zucchero, le uova, lo strutto etc” e sei lì con le mani nella ciotola e *senza* uova a portata di mano il libro ti viene da tirarlo in testa a chi lo ha scritto. Fortuna che non sono a portata di lancio, ehm 8-/

Ecco fatto. Dovrebbe essere tutto (spero). Nel caso trovassi altri (o)rrori li aggiungerò prontamente a questa trista lista.
Tanto per chiudere in bellezza, e nel tentativo di trasformare un difetto in una caratteristica, abbiamo anche pensato un’altra cosuccia che può essere utile sia a noi che a voi: a tutti quelli che ci segnaleranno un errore sul pastonudolibro qui nei commenti invieremo un regalino pastonudoso per posta o via mail! :-)
Che dite? Siamo perdonate? Vi salutiamo con la nostra faccia sotto i vostri piedi, senza chiedervi nemmeno di stare fermi: potete muovervi quanto vi pare e piace, e noi, zitte, sotto. Firmato: Le vostre peccatrici di prima, con la faccia dove sappiamo (cit.) :-D