Quando passano tre o quattro giorni senza scrivere qui sul blog mi sento come un nodo nello stomaco. Ho una necessità di comunicare quasi viscerale, cosa molto strana visto che sono il tipo di persona che ama molto la solitudine e che potrei benissimo vivere un anno senza proferire parola.
Però scrivere, questo devo e ho sempre dovuto farlo, altrimenti esploderei. Da tempi non sospetti: non era importante che ciò che scrivevo venisse letto; scrivere è una necessità che si esaurisce quando i pensieri prendono la forma delle parole scritte, a penna, a matita, con la macchina da scrivere (ci credete che vorrei tanto ricomprarmene una?), sul cellulare o sul monitor di un qualsiasi terminale, collegato o non, alla rete.
Difficilmente mi pento di qualcosa, ma se dovessi dire cosa cambierei nella mia vita è sicuramente il fatto di non aver ascoltato me stessa, e aver fatto ciò che avrei sempre dovuto fare, ciò che ho sempre fatto meglio e che ho sempre amato, e di aver invece tentato di sostituirlo, nell’ordine, con il teatro, la progettazione grafica, la pittura a olio, l’illustrazione, la danza, tutte cose che amo profondamente e che ormai sono parte di me, ma, non so come spiegarlo, per quanto tu possa amare un’attività, se *nasci* per qualcosa è diverso.
È come quando per tanti anni pensi alla persona che vorresti accanto, e te la immagini con un certo carattere, un certo aspetto fisico, le mani così e gli occhi cosà e poi dopo tanti uomini pure belli e affascinanti arriva quello giusto, com’è, è, e se fai l’errore di seguire la testa invece dello stomaco finisci per pentirtene per sempre.
Non che abbia un’attinenza con la mostarda, eh, ma il fatto è che pure se smettessi di esporvi il mio punto di vista sul cibo, state certi che di qualcosa scriverei, da qualche parte sulla rete, sul taccuino che ho sul comodino, o sul muro del manicomio (*soprattutto* sul muro del manicomio) :-D
Fatta questa fondamentale premessa, vi racconto la mostarda che ho fatto con l’estrattore, vale a dire l’accompagnamento per carni e formaggi più veloce e indolore mai fatto in vita mia, riservato a chi si scoccia di passare il tempo ai fornelli ma vuole lo stesso avere la soddisfazione di prepararsi qualcosa in casa, perché, oh pigri (vocativo), io vi capisco (giuro, e soprattutto in primavera – ronf!).
La ricetta l’ho trovata sul libretto dell’estrattore (a proposito, purtroppo da gennaio non abbiamo più la convenzione con la Hurom… hanno venduto talmente tanti estrattori ai privati che dal 2015 hanno deciso di vendere solo ai negozi, stavano diventando matti. In realtà con l’estrattore ne ho ricevuti due di libretti, uno in italiano e uno in inglese. Come al solito (non lo dico mica perché voglio denigrare l’Italia o perché ho il mito degli USA, è proprio una cosa oggettiva, guardate le foto) quello in inglese è molto più completo e impaginato meglio.
L’unica pecca che gli trovo è che nelle ricette c’è il latte dappertutto (tipo il latte di patata americana, fatto appunto con patata cotta e… latte), ma immagino si possa tranquillamente sostituire con un latte vegetale eh. Epperò… La mostarda in questione (che originariamente era di mirtilli, e la farò sicuramente appena ne trovo di consapevoli) era sul libretto italiano eheheh :-) Vabbeh vi passo subito la ricetta và; ci vorranno tipo tre righe e mezza per esporvela tutta, comprese le mie immancabili e utilissime considerazioni :-D
Ingredienti:
300 grammi di mele
50 grammi di cipolla
100 grammi di miele
130 grammi di aceto di mele
5 grammi di radice fresca di zenzero
una presa di sale marino integrale
pepe colorato in grani
Tagliate a pezzi la cipolla e la mela. Inserite tutto nella bocca dell’estrattore alternando pezzi di mela e pezzi di cipolla. Versate succo e polpa (sì sì lo “scarto”!) in un pentolino, e aggiungete lo zenzero grattugiato con la microplane (scartate la polpa, è filamentosa e fibrosa, e se non andate troppo di fretta, nel qual caso potete inserirlo nell’estrattore insieme agli altri ingredienti, è meglio non farla finire tal quale nella mostarda).
Versate nel pentolino anche il miele e l’aceto, mescolate bene e fate cuocere a fiamma bassa per 12/15 minuti. Aggiustate di sale e pepe e invasettate. Più facile di così si muore! :-)
Per la conservazione seguite le solite regole che usiamo anche per marmellate e confetture, ma tenete conto che è più una cosa da fare e mangiare, non ne viene tantissima, giusta per un bollito o un piatto di formaggi con gli amici (e senza!) :-)
Ciao!
Seguo con molto interesse il tuo blog e solo questo inverno, dati i due anni del mio primogenito (l’altro è in arrivo a breve!) ho sperimentato ricette anti influenza.
Questa mostarda mi piace molto e visto che tutti nella mia famiglia siamo ghiotti di formaggi, fare delle “salse” per accompagnare mi sembra d’obbligo. ;-) L’unica cosa è che nonho un estrattore ma una centrifuga…secondo te il risultato può essere gradevole? O meglio lasciar perdere??
Grazie!
@Valentina: No no, mai lasciar perdere!! :-D Io fossi in te metterei tutto in un normale frullatore o ancora meglio triterei tutto finemente a coltello e procederei tranquillamente come da ricetta :-)
Solo una domanda: ma la mostarda non si fa anche con l’essenza di senape?
Tesoro, ma è quella che mi hai fatto assaggiare quando sei venuta da me?
[…] domanda, e non è da tutti), mi ha consigliato la sua ricetta di mostarda di mele e cipolle. Questa ricetta. Ho cambiato un pò le cose, e la conserva che ne è venuta fuori è bellissima anche di colore, è […]