Vi ricordate quando qualche post fa vi ho raccontato che prima dei mercati ero sempre lì a controllare il meteo, temendo ogni volta che piovesse e invece poi c’era sempre il sole? Ecco, febbraio e a marzo hanno deciso di farcela scontare, prima con le gelate, che hanno decimato ortaggi e verdure dei nostri eroici agricoltori biodinamici e naturali (la prima nevicata è arrivata proprio il giorno dopo il mercato di febbraio), e poi con la pioggia battente di marzo; e speriamo che aprile ce la mandi buona! :-D
A febbraio ci siamo trovati un attimo spiazzati per la pioggia e abbiamo rimandato la data di una settimana, organizzandoci con la scuola per avere un po’ di spazi interni coperti; a marzo ormai eravamo diventati veterani dell’acqua e dell’umido e ci siamo alzati tutti all’alba sotto un acquazzone, ormai certi del nostro piccolo posto all’asciutto (grazie Giardino dei Cedri!).
Per fortuna la scuola dispone di spazi bellissimi e molto luminosi, quasi completamente ricoperti di legno, quindi la bellissima atmosfera tipica di Terrafondai non è andata persa, anzi. Certo, il parquet non è proprio il massimo per chi dopo il mercato deve ripulire tutto per non intralciare le attività scolastiche del lunedì (vero, zac? o.O), ma quando ami quello che fai la fatica passa (quasi) in secondo piano :-D
Forti di questa passione, ci siamo messi all’opera per capire come gestire il nostro primo mercato al chiuso, con varie ed eventuali difficoltà come disdette dell’ultimo momento da parte dei produttori a causa di influenze inarrestabili, o cercare di capire come gestire lo scarico delle merci sotto la pioggia nel cortile di una scuola nel quale c’entrano al massimo tre macchine :-D
Abbiamo anche partorito la rassicurante comunicazione che vedete qui sotto e vi posso assicurare che di cose buone e calde da mangiare e da bere ce n’erano a profusione; se volete qualche particolare sappiate che durante i due mercati abbiamo pranzato con la porchetta di maiale brado della Fattoria Ma’falda e lo spezzatino di cinghiale e di agnellone della Fattoria La Cerchiara.
Nella foto di apertura il marito di Antonella di Sapori di Ieri stava assaporando con molto gusto (come si può arguire dall’inconfondibile espressione) un panino con la mortadella, sempre della Fattoria La Cerchiara, che come tutti i pastonudisti sanno è difficilissima da trovare senza additivi e conservanti vari, cosa ancora più inaccettabile in quanto per un romano il panino con la “mortazza” è un po’ come la pizza ripiegata napoletana, uno street food per eccellenza.
Anch’io mi sono sentita in dovere di portare qualcosa di buono sul banco dell’associazione, sotto forma, a febbraio di semplice cake alle mandorle, e a marzo ovviamente di pastiera napoletana in due versioni, classica e con crema pasticcera, tutte e due fatte con la meravigliosa farina di grano tenero antico Maiorca di Filippo Drago (non so se rendo!).
Insieme ai miei dolcetti sul mio banco negli ultimi due mercati c’erano anche quelli, fantastici della mitica Daniela, una delle nostre socie più attiviste!!! A febbraio ha preparato un’“Amor Polenta”, strepitoso dolce senza glutine fatto con il mais e le mandorle, e a marzo un buonissimo lemon bar e dei bon bon fatti di nocciole, cacao e datteri, e li ha donati al nostro banco per la raccolta fondi. Li ho sistemati vicino al caffè e ai vasetti di marmellate e di canditi; il banco del pasto nudo è diventato molto attraente ultimamente :-D
A febbraio in particolare oltre alle confetture e alle altre cose buone da mangiare avevamo sul banco anche degli oggetti in corno di bufalo africano; c’erano pettini, bracciali, fermacapelli, bottoni, un concime particolare per le piante fatto di corno grattugiato e dei bellissimi cucchiaini; la cosa bella dei mercati è anche che capita di trovare cose artigianali, pezzi unici che quando ti ricapitano?
Per il resto, nonostante il maltempo c’era tutto lo zoccolo duro dei Terrafondai. Unico neo, abbiamo dovuto dividerci in più ambienti visto che eravamo al chiuso, e spiegare a chiunque arrivasse che dovevano andare di qua e di là a seconda di ciò che volevano acquistare; qui sotto, nella sala di Euritmia, vedete Andrea Serrilli con il suo olio magnifico (e le mandorle sgusciate), e sullo sfondo il banco di Antonella Finocchi con le (per noi imperdibili) nocciole e tanto tanto altro.
Nella foto qui sopra invece vedete Andrea Zacchetti, illuminato d’immenso mentre racconta i salumi dei maiali semibradi di Corte del Lupo, che ovviamente subito prima di Pasqua sono andati letteralmente a ruba, e sotto Sara Bruni dei Tesori del Campo (le loro erbe aromatiche, infusi e tisane oltre a essere buoni hanno anche un packaging bellissimo, scusatemi, cuore di grafico! :-D).
A febbraio abbiamo avuto anche il debutto di un nuovo magnifico piccolo produttore di birra, Francesco Casellato di Mostoitaliano, che si definisce birraio agricolo perché si coltiva il luppolo e l’orzo da solo a Roma sud, nella Riserva Naturale di Decima Malafede, in regime biologico, e prepara tre tipi di birra totalmente artigianale (e strabuona). Non sono riuscita a fotografarlo perché in alcuni punti all’interno c’era veramente poca luce, ma arrivati a casa lo zac ha immortalato almeno la meraviglia, bella fredda di frigo, che vedete qui sotto!
Qualcuno dei produttori, come Fabio Marongiu di Tofu Otani che vedete qui sotto o Santino di Leo dell’azienda Chetta con i loro buonissimi agrumi, a febbraio (a marzo no, perché pioveva a dirotto) ha avuto l’ardire di sistemarsi all’aperto, sotto i provvidenziali gazebo, nonostante la pioggia che andava e veniva; a differenza di quanto credessi la gente non ha avuto problemi a girare anche tra i banchi esterni per fare gli acquisti.
In questi due mesi invernali abbiamo avuto anche un’altra nuova entrata; si tratta di una bottega che si trova a Monteverde, RuraliS. La proprietaria la vedete nella foto qui sotto, si chiama Silvia Rotondo e come potete evincere dal sito è molto molto attenta nella scelta dei produttori per il suo negozio. Purtroppo non sarà con noi domenica prossima, ma la rivedremo sicuramente al mercato di Maggio.
A marzo ha portato con sé un produttore di vino molto interessante, Antonio Cosmi dell’azienda Agricola Casale Certosa, con un bianco e un rosso veramente ottimi (noi ovviamente abbiamo fatto scorta :-D).
Nonostante il maltempo c’era anche Fattoria Ma’Falda — che per venire da Orvieto, dove al momento c’era un bel po’ di neve, vuol dire che è proprio eroica — con tante uova, i loro magnifici formaggi e il pane fatto in casa, Milvia Vincenzini con le sue variopinte e buonissime conserve e Monica Gnazi del Laborante che per un motivo o per l’altro non riesco mai a fotografare per bene mannaggia!
Ah, prima che me ne dimentichi volevo dirvi che all’inizio di febbraio, a coronare i nostri sforzi abbiamo avuto anche la bellissima sorpresa di un articolo su Terra Nuova — secondo me al momento lo stato dell’arte della serietà fatta rivista nel campo dell’etica e della naturalità — tutto dedicato a Terrafondai. Una bella soddisfazione!
Vi lascio con quest’ultima foto panoramica, a pochi giorni dal prossimo Terrafondai, che si preannuncia molto interessante; da previsioni il tempo sarà un po’ coperto, ma il giardino sarà magnifico e in fiore, e contribuirà a rendere il mercato ancora più accogliente e piacevole del solito. Noi vi aspettiamo lì <3
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