Come tanti subisco il fascino dei dolci d’oltreoceano, e in particolare delle pies (anche quelle salate, in verità). Sono sicura che in questa attrazione c’entri l’infanzia a suon di fumetti di Paperino, e le torte che nonna papera lasciava a raffreddare sulla finestra… ve le ricordate?
Ho utilizzato il termine “pie”, perché il corrispondente italiano “impasto per torta” non rendeva proprio. Il termine torta indica più un dolce spugnoso, o comunque non una crosta che racchiude un ripieno, e crostata non è adatto perché descrive un altro tipo di dolce, quasi sempre fatto con la pasta frolla, e che differisce dalla pasta per la pie perché prevede le uova, è più dolce e decisamente più morbido.
Ci sono due cose che definiscono una pie; è *sempre* ripiena (di frutta fresca o secca o di crema), e ha *sempre* una pasta croccante e sfogliata. Poi può essere aperta, chiusa con un secondo strato o con una griglia di pasta, ricoperta con un crumble o con uno strato di meringa. A volte viene cotta solo dopo essere stata riempita, altre si cuoce la pasta in bianco, la si riempie e si completa la cottura.
Insomma, siccome vorrei preparare e descrivervi alcuni dolci nonnapaperosi fatti con questo tipo di impasto, ho pensato fosse utile avere un tutorial per prepararlo, magari anche in anticipo o per congelarlo, e scongelarlo all’occorrenza.
Dopo una lunga ricerca ho trovato una ricetta che mi è sembrata molto convincente in questo blog americano: la padrona di casa, Deb, è una donna di una precisione mostruosa, le piace chiacchierare e spiegare bene ogni piccolo particolare; insomma perfetto per me.
Il procedimento che vi descrivo qui è la sua versione nettamente migliorata della sua pie crust numero 101, la “pie crust 102”. Le differenze sostanziali con la prima pie crust sono:
– non aver utilizzato il food processor, ma solo un attrezzo chiamato “pastry blender”, e poi le mani;
potete vederlo qui; io l’ho sostituito con una forchetta grande. Deb sostiene (e sono assolutamente d’accordo con lei) di essersi resa conto che l’impasto viene molto meglio e più croccante se non viene mescolato troppo, e rimangono piccoli pezzi di burro visibili, cosa difficile da ottenere con una macchina, che tende a lavorare troppo l’impasto e scaldare il burro.
– aver usato solo burro invece di altri grassi non ben identificati;
e su questo credo che siamo tutte d’accordo; a proposito, qualcuno sa dirmi cos’è lo “shortening”?
– Aver impastato in modo che il burro sia rimasto visibile (lei sostiene “visible butter = visible flakiness”).
Il motivo è che i pezzettini interi di burro creano nell’impasto delle piccole tasche nella farina, e poi l’acqua che il burro contiene evapora e riempie le tasche d’aria: ecco perché l’impasto diventa sfoglioso e croccante. Lei dice: “le tasche sono la vostra croccantezza. Le tasche sono vostre amiche”.
– Aver utilizzato qualsiasi stratagemma le sia venuto in mente perché il tutto rimanesse assolutamente *freddo*;
Cito (traduzione molto libera): “Se volete che i pezzettini di burro rimangano visibili nell’impasto, il burro deve rimanere freddo, e ben solido. fate qualsiasi cosa per raggiungere questo obiettivo: ad esempio dopo aver tagliato il burro a cubetti mettetelo di nuovo in frigo per un po’, dopo aver mescolato la farina con lo zucchero e il sale, lasciate anche quella in frigo per un paio d’ore, se mentre state stendendo l’impasto vedete che tende ad appiccicarsi mettetelo in frigo.
– non aver utilizzato la vodka (!);
La sua prima ricetta la prevedeva giustificando l’utilizzo con il fatto che avrebbe generato una pie crust molto più sfogliosa e croccante, invece era appiccicoso e poco gestibile).
tenete conto che questo impasto prevede l’utilizzo di un bel po’ di burro; quindi, se foste contagiate anche voi come me dalla pie-mania, vi consiglio di aspettare almeno settembre, perché queste paste così burrose con il caldo sono un po’ faticose da metabolizzare, anche per chi sta bene.
Trovate una serie utilissima di foto di tutto il procedimento sul suo post, qui.
Ingredienti:
375 grammi di farina 00
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale
125 grammi di acqua molto fredda
230/250 grammi di burro a cubetti
in una ciotola di vetro fredda grande (io l’ho poggiata su due ghiaccioletti – quelli che si mettono nelle borse frigo), mescolate la farina con lo zucchero e il sale, e poi adagiateci i cubetti di burro freddi. Se non avete un “pastry blender”, prendete una forchetta o un coltello e schiacciate il burro nella farina senza mescolarlo completamente; dovete lavorarlo fino a quando non rimarranno tanti pezzetti di burro (non morbido) della grandezza di piccoli piselli.
Aggiungete l’acqua fredda e con una spatola mescolate il meno possibile, solo fino a quando non vi renderete conto che è possibile prendere l’impasto con le mani e metterlo insieme.
Dividete l’impasto in due metà, formate due dischi dell’altezza di un paio di centimetri, avvolgete bene nella pellicola senza pvc e mettete in frigo (devono passare almeno un paio d’ore prima di poterlo utilizzare, e non più di una settimana), o in freezer (in questo caso usate un sacchetto, per proteggere ulteriormente l’impasto dagli odori di freezer. Ecco fatto :-)
Di seguito due righe su come stendere questo impasto nel modo meno traumatico possibile, prese sempre da un tutorial di Deb.
Prima regola, lavorate molto velocemente; la lotta è tra voi e il caldo. Se nonostante la velocità l’impasto cominciasse ad ammorbidirsi troppo, mettetelo su un vassoio e sbattetelo in freezer per due o tre minuti.
Seconda regola, abbondate con la farina sul piano e sul matterello, potete sempre spazzolarla via se fosse troppa. Tenete una tazza di farina a portata di mano per eventuali emergenze.
Imburrate e infarinate la teglia dove cuocerete il vostro dolce prima di prendere l’impasto dal frigo. Una volta tiratolo fuori, posizionatelo sul ripiano infarinato e cominciate a stenderlo con il matterello; non cercate di schiacciarlo in due o tre volte: dovete partire dal centro, stendere leggermente verso l’esterno per un paio di volte, girare il disco di 45 gradi, infarinare di nuovo, ricominciare; fino a quando la sfoglia non sarà alta circa 3 millimetri.
Se l’impasto si attaccasse lo stesso al ripiano, non vi scoraggiate! Inserite una spatola piatta di metallo nel punto dove l’impasto e il piano sono appiccicati, sollevate leggermente e spargeteci della farina. Poi girate di 45 gradi e ricominciate.
Tagliate l’impasto precisamente a forma di cerchio; il mio suggerimento è di preparare (prima di prelevare l’impasto dal frigo) un bel cerchio ritagliato nella carta, del diametro desiderato (deve sbordare alcun centimetri dalla teglia, regolatevi di conseguenza); in questo modo potrete appoggiare il cerchio di carta sull’impasto steso, tagliare precisamente con il coltello seguendo la circonferenza e otterrete un disco di pasta perfetto :-)
Una volta ottenuto il vostro disco di pasta, potete arrotolarlo attorno al matterello come fate di solito, oppure Deb suggerisce di piegarlo in quattro (a napoli si fa così con la pizza tonda grande che si mangia per strada), sollevarlo, posizionarlo sulla teglia e poi aprirlo di nuovo.
questo tutorial è stupendo! Anche a me piacciono molto le pie e quindi lo proverò sicuramente (non appena il caldo diminuirà)
Ah! ho trasformato la mia pm in cremina!!! l’esperimento sembra riuscito ora devo solo provarla
Un bacione
fra
@fra: grazie tesoro, anche io adoro i tutorial! Ho una raccolta sui preferiti solo di tutorial, ma non riesco mai a trovare il tempo per studiarmeli. Ho linkato alla fine di questo post un paio di articoli interessanti di epicurious se possono interessarti.
Auguri per la trasformazione della piccola :-) Fammi sapere quando la provi e cosa ci fai eh!
I really like your blog! Shortening = margarina, Faccio spesso anche io le pies, sia dolci che salate, e ho una tecnica di lavorazione che puo’ dare risultati migliori di quella illustrata da Deb. Prima o poi faccio il post e te lo mando.
Il mio dilemma con le pies estive e’ che la frutta e’ al massimo (pesche, ciliegie, mirtilli!!) ma e’ veramente tricky lavorare la pasta come speedy gonzalez. A presto!
@twee: ma ciao twee, quanto mi fa piacere averti qui! benvenuta :-)
Mi interessa moltissimo la lavorazione diversa, quando si tratta di sperimentare io sto sempre in primissima linea :-P So quello che vuoi dire, il fatto è che d’estate dove lo trovi il fresco necessario per la pasta della pie? Io ho le mani bollenti anche oggi che piove uff! Solo impasti lievitati :-(
shortening non è proprio come la margarina si trova in barattoli di metallo ‘Crisco’, è bianco com il nostro strutto ed è ‘vegetale’ ma ha grassi idrogenati ecc. non ha sapore e le pies vengono benissimo ma come si sa è meglio il burro. La tecnica delle forchette nasce prima del pastry cutter. io stendo la pasta su un canovaccio e lo piego in quattro e lo passo nella teglia dove la apro ecc. come fate voi.
Il mio sistema per stendere gli impasti che hanno bisogno di rimanere freddi è molto semplice. Non uso il matterello ma una bottiglia di vetro colma di acqua ghiacciata. A volte ne tengo due nel freezer per poter avere il ricambio. Ciao a tutti
Rosanna
ciao!
sono una new entry :-)
mi interessa molto la ricetta ma..ho appena letto su un blog di nutrizione che la farina, più zeri ha e più è raffinata = un sacco di nutrienti se ne sono andati :-(
Secondo te viene bene anche con farine meno raffinate??
da tanto tempo avevo messo da parte questa ricetta, spero di essere ancora in tempo per il commento, sono sempre alla ricerca della perfezione nelle mie preparazioni di base, non ho mai avuto tempo di verificare questa tua ma oggi mi sono messa in testa di provarla, non sai come tradurre la parola pie ? io uso la parola Tarta, ha senso o meglio significato? non so, so solo che mi sembra adatta a questo tipo di preparazione, In america ci sono stata e mi hanno insegnato che la pasta ne guadagna molto se si adopera lo strutto, complimenti per il sito. Marilena
a proposito della parola shortening credo che significhi grasso in generale ma più in particolare si riferisca alla sugna
Lo shortening è proprio il “Crisco” o simili, grassi vegetali fatti industrialmente insapori e terrificanti!! Magari fosse sugna!!