E se alla fine siete proprio costretti a letto, con il naso che cola, la voce da orco e i capelli out of bed, oltre alle minestrine, ai brodini, e alle famigerate tisane al sapore di aglio, non è che c’è anche qualcosa di buono, di consolante, di profumato e nello stesso tempo anche curativo, insomma una cosa che si occupi dell’umore stropicciato, oltre che del corpo febbricitante?

vin brulé ricetta

Io quando ho proprio il raffreddore quello serio, a parte rompere le scatole a chiunque mi capita a tiro (mi porti questo, mi porti quello, mi prepari l’infuso di alito di rana, però la rana la devi andare a catturare in una notte con luna calante, etc), mi consolo preparandomi cose che normalmente non farei, e che quindi mi sembrano automaticamente più buone in quanto rare. Una di queste è una ricetta molto conosciuta, che guarda caso, se preparata in un certo modo, è anche un presidio della bioterapia nutrizionale per le malattie da raffreddamento, nonché per indurre il sonno.

Il vin brulé, che letteralmente si traduce “vino bruciato” non solo ha proprio un effetto sonnifero, ma siccome abbassa il livello di veglia consente un riposo maggiore, ed è quindi particolarmente utile come supporto quando l’organismo ha bisogno di rilassarsi per affrontare il raffreddore.

Come già vi ho raccontato altre volte, il vino ha un potere battericida specifico per alcuni ceppi batterici. Già solo per il fatto che deriva dall’uva contiene acqua, glucosio, fruttosio, acido tartarico, acido citrico e malico, albumine, vitamine ed enzimi. Con la fermentazione del mosto e delle vinacce si arricchisce poi di alcool etilico, glicerina, acido acetico, acido succinico e lattico, acquisendo proprietà antibiotiche e antivirali.

Il chiodo di garofano, dal canto suo, ha un potere battericida su altri ceppi di microrganismi (infatti gli odontoiatri utilizzano spesso paste ai chiodi di garofano nelle occlusioni, per evitare la proliferazione batterica locale.

È antifermentativo, antiputrefattivo, antisettico, disinfettante, e ha potentissime capacità antiossidanti. La cannella è disinfettante e sterilizzante, antiossidante, antiputrefattiva intestinale e tonica per la respirazione. Infine la presentazione carina è un potente tonico per l’umore, sterilizza la negatività ed evita la proliferazione del pessimismo cosmico ;-) Ecco come si prepara per sfruttare al massimo tutte le sue capacità curative.

Ingredienti:
una tazza di vino rosso
la buccia di mezzo limone
mezzo bastoncino di cannella
due chiodi di garofano
un cucchiaio di zucchero grezzo

Versate il vino in un pentolino piccolo, aggiungete lo zucchero, i chiodi di garofano, la buccia del limone e il bastoncino di cannella spezzettato. Scaldate a fuoco basso, così tutte le spezie lasceranno al vino il loro aroma; quando il vino sarà quasi bollente alzate leggermente la fiamma fino a farlo bollire.

A questo punto date fuoco al vino avvicinando un legnetto infuocato (acceso con la pietra focaia – no, scherzo!!) in modo da bruciare la parte alcoolica, che potrebbe disturbare il fegato, lo stomaco e il sistema nervoso che sono già impegnati a fronteggiare il raffreddore. La superficie del vino brucerà per pochi istanti, grazie allo zucchero, che avrà fatto sviluppare l’alcool.