Credo sia il primo Natale nella storia che mi sento serena. E questo a prescindere dai debiti, da quello che accade al governo, dalla pressione delle multinazionali per colonizzare anche noi con i loro organismi variamente modificati e le loro soluzioni folli, dalla situazione assurda nella quale versano moltissime famiglie (e, ancor peggio, persone sole). Ho amici in grande difficoltà, e vedo sempre più spesso gente anche ben vestita che fruga nei cassonetti.
infuso di menta
Lo so non è molto carino parlare di queste cose in questi giorni. Ma sono sempre stata abituata a guardare la realtà e a considerarla oggettivamente, senza abbellimenti o bugie, e a considerare gli stati d’animo degli altri come fossero i miei, anche perché potevo fare poco per evitarlo a causa della mia empatia congenita che sarebbe anche un pregio, se le ondate emozionali che ne derivano fossero controllabili.
Ma non volevo parlare di me. Volevo solo partire dal fatto che sono serena nonostante tutto quello che accade, per dirvi che inaspettatamente riesco a vedere oltre, e ogni giorno di più mi rendo conto che stiamo facendo una virata verso la saggezza, forse anche *grazie* alla profonda crisi di valori nella quale siamo rimasti impantanati negli ultimi vent’anni, che si porta dietro per forza di cose una coda di riflessione, e a quella economica degli ultimi mesi che ha dato il colpo di grazia definitivo alla mentalità folle e ignorante che abbiamo subìto per troppo tempo.
Negli ultimi tempi ho conosciuto tante persone belle, calme, equilibrate e coraggiose, e anche dalla mia finestra su facebook vedo tanta gente che fa di tutto per migliorarsi, che contrappone un’incredibile creatività alle difficoltà, che è grata per ciò che ha e che ha voglia di migliorare le cose. Ci sono gruppi nei quali si possono scambiare con altri le cose che non si usano più, altri nei quali si regalano ogni sorta di cose alla sola condizione di andarsele a prendere (quest’estate c’era un tipo che stava cambiando gli infissi di casa sua e regalava un sacco di finestre di legno massiccio, stupende!!), poi genitori “fuori dal coro” che si scambiano informazioni preziose su come tirare su in modo intelligente i propri figli, e (ovviamente tra i miei preferiti!) non luoghi nei quali si discute di cibo consapevole, a livelli molto alti! Per non parlare di voi: fate un giro tra i commenti qui sul blog e guardate le cose splendide che scrivete, tutti. Voglio dire, a questo punto non potrei mai dire qual è il commento che mi ha più colpito, perché ce ne sono una marea!
Nicoletta <3
E poi i gesti spontanei come quello che vedete qui sopra, che mi lasciano talmente senza parole che non sono in grado di descriverlo. Grazie dal profondo del cuore mia cara Nicoletta (e grazie ancora per essere venuta ad ascoltarmi sfidando le intemperie l’anno scorso), ma grazie anche a te Angelo, per i meravigliosi libri che mi hai inviato, e Armando, e Francesca, e tutti voi per essere ciò che siete, ma soprattutto perché avete la forza e il coraggio di credere che le cose possano migliorare, anzi cambiare radicalmente.

Vabbeh. Prima che mi si appiccichino le dita sulla tastiera (che sto diventando sdolcinata, e lo sapete il prof cosa ne pensa dell’eccesso di zuccheri!) volevo solo augurarvi uno splendido periodo di festa e riposo, e regalarvi, in perfetto stile pastonudista (oh, fosse una volta che ci sono riuscita a postarvi qualcosa di natalizio a Natale!) una tisana tanto semplice quanto meravigliosa, che vi sarà utile soprattutto in questi giorni, nei quali è facile mangiare troppo di tutto :-)

Ci sono inciampata un paio di giorni fa, sempre su Facebook, postata dal sito ufficiale del Gerson Institute, del quale mi sa che non vi ho mai parlato, eccezion fatta per uno sparuto commento nel post vecchissimo sui flexitariani, e un accenno in quest’altro post del tipo chiacchiere tra pastonudisti, che risale a più di un anno fa, dove linkavo questo video molto interessante nel quale la figlia (novantenne!) del dottor Max Gerson, Charlotte, racconta con grande trasporto vita e miracoli del suo intelligente papà.
Si parla di crudismo e coltivazioni biologiche, ma, cosa per me più interessante di tutte, di uno dei numerosissimi punti di incrocio tra salute e cibo, vale a dire la mia passione. La terapia Gerson è “un trattamento naturale che attiva le straordinarie proprietà di auto guarigione che l’organismo possiede, attraverso una particolare dieta biologica e vegetariana”, composta soprattutto da succhi di frutta e verdura ottenuti con delle macchine particolari che li estraggono senza rovinarli.
Si parla di supporti per artrite, problemi cardiaci, allergie, e svariate altre malattie degenerative tra cui tubercolosi, diabete, e anche alcuni tipi di cancro (se ho ben capito). Se volete saperne di più andate a curiosare qui, io lo trovo avvincente (no non ho intenzione di virare verso il crudismo) e mi sembra tutto molto sensato e semplice da realizzare.
Tornando alla tisana, nel post di cui vi parlavo poc’anzi c’è scritto che il tè alla menta è l’unica bevanda non-succo permessa nella terapia Gerson, per le sue proprietà digestive e anti-nausea (cito: “Peppermint tea soothes the stomach, and helps relieve nausea, digestive discomfort and gas”). Leggendo l’articolo mi sono ricordata che avevo visto questa tisana anche nell’ultimo librone di bioterapia nutrizionale che ho annesso alla biblioteca, quello del dottor Fausto Aufiero di cui vi parlai a suo tempo qui. Per inciso, potete leggere una sua intervista molto recente qui, sullo stesso sito dove potete farvi due risate guardando anche l’intervista (video! ARGHHH!) a me medesima sull’associazione del pasto nudo e altre varie pastonudità.
In particolare, nel librone c’è scritto che nella menta piperita c’è un olio essenziale che “agisce in tutte le condizioni di spasmi e contratture di origine nervosa centrale, per esempio nei soggetti sottoposti a stress intensi, come in previsione di un esame impegnativo o in qualunque altra condizione clinica caratterizzata da ansia e tensione neurovegetativa. In questi casi, la tisana di menta è in grado di ridurre anche il tono di contrattura del cardias, così da facilitare l’eliminazione dei gas dallo stomaco. Le proprietà antispasmodiche e lenitive ne rendono possibile l’utilizzazione nelle fermentazioni intestinali. Essa è controindicata solamente nei casi di ipersimpaticotonia.”
coltivare la menta sul balcone
Insomma una piantina non poco generosa e utile (mi piacerebbe molto sentire il parere di una certa Sabine su questa meraviglia della natura!), e guarda caso infestante — quindi facilissima da coltivare anche in vaso — e presente praticamente in tutte le stagioni (in questo momento nel mio vaso sul balcone c’è n’è una in piena salute, non proprio come nella foto, che ho scattato quest’estate, ma quasi).

Ingredienti:
foglie di menta
acqua pura
una poltrona comoda e accogliente

Vi annoto tutti e due i procedimenti (molto simili!), la Gerson-ricetta prevede di bollire le foglie fresche nell’acqua (un cucchiaio di foglie per tazza) e poi lasciarle in infusione dentro ancora per dieci/dodici minuti, poi togliere le foglie e sorseggiare.
Quella della bioterapia invece prevede di bollire cinque foglie in 100 ml di acqua per cinque minuti, e poi bere il tè tiepido o freddo. In tutti e due i casi più che tè sembra un decotto; io la faccio anche semplicemente portando l’acqua a ebollizione, poi spegnendo e mettendo dentro le foglioline, proprio come un tè.
Tra un sorso e l’altro non mi resta che augurarvi intelligenza, calma e profondità, e un nuovo anno diverso (in meglio!) da qualunque altro abbiate vissuto finora :-)