Non vi dico che cosa è stata l’ultima settimana. Dovete sapere che l’azienda che gestisce l’acquedotto di Formello (e mo’ basta, faccio nomi e cognomi) ha contribuito a rendere la nostra vita molto ma molto più complicata di quello che già era, e visto che mala tempora currunt, uno si aspetterebbe che i bisogni primari fossero assicurati, o almeno rimandati a data precisa.
canederli ricetta facile
Visto che poi uno paga – sempre che la posta consegni le bollette, cosa che ultimamente non è garantita (ma che cavolo sta succedendo all’Italia??! Ah, già…) vorrebbe potersi tipo fare una doccia, cosa impossibile da queste parti; ma proprio il referente non esiste, non c’è, un buco nero.

Non so se l’energia, la grande madre terra, il destino o chi per loro ci sta mettendo alla prova in vista degli sconvolgimenti previsti nell’era dell’acquario, e quindi devo imparare a cavarmela come i pionieri di una volta, e vabbeh, andrò a lavare i panni nel fiume, però almeno ditelooooo!!!

Scherzi a parte, è assolutamente allucinante che noi e praticamente tutti quelli che nella nostra strada abitano ad un piano più alto del piano terra, siamo senz’acqua (e quindi senza lavatrice, senza lavastoviglie (e neanche la possibilità di lavare i piatti diversamente – ai panni non ci voglio nemmeno pensare), senza depuratore e quindi senza acqua da bere… e con una bimba di quattro anni che ci chiede come mai non può farsi il bagnetto.
canederli recipe
Vorrei strozzare qualcuno, ma il problema è che non c’è nessuno a cui rivolgersi. Al numero verde risponde ogni volta un operatore diverso, che mand(erebbe) dei tecnici a controllare il nostro contatore (che, sì, spesso è pieno di sabbia, ma se l’hanno controllato due giorni fa forse dovrebbero capire che non può essere quello il problema – o magari è che ci stanno prendendo per i fondelli, no?) entro tipo 72 ore, trascorse le quali se chiami ti dicono che sì, i tecnici sono *passati*, che il contatore era a posto e che quindi sono andati a controllare i serbatoi. E…???!! Beh, non lo so signora, facciamo così, apro *un’altra* segnalazione.
canederli di barbabietola ricetta
AAARGHHH!!! Vado ad attaccarmi a una boccetta di rescue remedy, và. Che fare? Oggi chiamerò un’associazione di consumatori, un avvocato, qualcuno che costringa ‘sta gente a farci arrivare in casa l’acqua che ci serve. Intanto però mi chiudo (si fa per dire, visto che più open space di così a casa mia…) in cucina, che è la stanza più rasserenante che esista per me.
typical alto adige recipe
E preparo questi meravigliosi, incredibili, stupendi canederli, che sono il cibo più rasserenante e consolante che esista (ricordate quelli al formaggio di un paio di anni addietro?). Presi pari pari dal preziosissimo libretto che ho comprato a Ortisei, “Canederli” di Angelica Ilies e Klaus Arras (non lo trovo in rete, mi sa che risale a qualche anno fa, ehm). e immagino di essere nel loro habitat naturale, sulle magiche Dolomiti, accanto a una sorgente di acqua cristallina, meravigliosa, fresca, inestinguibile.
canederli recipe
Ultima raccomandazione prima di lasciarvi alla ricetta: i canederli vanno tagliati con il cucchiaio, e (in questo caso) inzuppati per bene nella salsa di formaggio. Io provo sempre una meravigliosa sensazione quando taglio quelle polpettone chiare e lattiginose, morbide e fumanti e viene fuori quel colore stupendo e brillante della barbabietola. Le perdòno pure di essere una barbabietola, che di solito ha un sapore che non amo proprio. Ma vi assicuro che quel sapore terroso non si sente per nulla, cambia magicamente.

Ingredienti:
200 grammi di pane raffermo
150 grammi di latte intero fresco
300 grammi di barbabietole crude
1 mela consapevole
1 cucchiaio di burro di centrifuga
300 grammi di formaggio di capra tipo taleggio (o un altro formaggio che fonda bene)
qualche cucchiaio di panna fresca (altrimenti latte intero fresco)
2 uova felici
farina semintegrale 1 quanto basta
sale marino integrale

Tagliate il pane a cubetti molto piccoli (ovviamente sarebbe *molto* meglio utilizzare un buon pane lievitato con la pasta madre – e non fatevi ingannare dalla dicitura a lievitazione naturale, spesso vuol dire semplicemente fatto con lievito di birra naturale), mettetelo in una ciotola grande e un po’ alta di coccio o di vetro e versateci su il latte possibilmente a temperatura ambiente. Mescolate in modo che tutti i cubetti siano ben imbevuti, coprite e lasciate riposare (e gonfiare).
Sbucciate le barbabietole (e anche in queste ho trovato l’ospite, poverino, e l’ho pure involontariamente decapitato, ho ancora i rimorsi) e grattugiatele (stessa grattugia e stessi buchini della zucca di una ricetta fa). Stesso destino per la mela, senza buccia e torsolo, ovviamente :-)
Mescolate mela e barbabietola grattugiate, fate sciogliere il burro in una padella (attenzione a non farlo friggere, deve solo sciogliersi) e sempre a fiamma bassa rosolate un pochino il composto. Poi lasciatelo raffreddare da parte.
Quando il pane avrà assorbito tutto il latte per bene e sarà molto morbido, aggiungete il composto di mela e barbabietola e un po’ di sale (assaggiate), poi le due uova, e mescolate bene. A questo punto dovete aggiungere tanta farina quanta ne serve per rendere il composto abbastanza maneggevole per formare delle grosse polpette (dovrebbero venirne circa otto, se avete dubbi usate la bilancia); fate attenzione però a non aggiungerne troppa, non devono essere durissime, guardate la foto dei canederli crudi più sopra.
Mettete una grossa pentola piena d’acqua pura sul fuoco e portate a ebollizione. Quando inizia a bollire aggiungete un pochino di sale (un po’ meno di quando fate la pasta) e abbassate sensibilmente la fiamma; prendete un pezzettino di impasto, formate una pallina e provate a metterla nell’acqua. Se regge bene dopo cinque minuti potete procedere a formare i canederli (aiutatevi inumidendo leggermente le mani, sarà molto più semplice); se invece si disfa rovinosamente spargendo pezzetti di barbabietola e pane dappertutto aggiungete un altro po’ di farina al composto, mescolate bene e rifate la prova fino a quando non siete sicure che funzioni.
È molto importate fare questa prova, anche se ci vuole un po’ di pazienza: non volete mettere tutti i canederli in pentola e poi vederli disfarsi rovinosamente ottenendo una specie di minestra mooooolto umida di pane e barbabietole, vero? %-/ Quando sarete sicuri della tenuta formate gli otto canederli, poi fateli scivolare in acqua con molta attenzione. Devono cuocere circa venti minuti; vedrete che dopo una decina di minuti saliranno a galla (tipo gnocchi).
Intanto che cuociono tagliate il formaggio a dadini, e mettetelo in un pentolino insieme alla panna sulla fiamma moooolto bassa, mescolando continuamente Volendo potete aromatizzare la salsa al formaggio con un po’ di rafano.
Mettete i piatti nei quali servirete i canederli a scaldare nel forno (attenzione alla temperatura, devono solo essere un po’ caldi, non bollenti!), in modo che la salsa di formaggio non si rapprenda immediatamente quando la verserete sul fondo dei suddetti.
Quando i canederli saranno pronti tirateli su con una schiumarola scolando molto bene l’acqua (magari fateli asciugare giusto un minuto su uno strofinaccio pulito), versate la salsa di formaggio a specchio nei piatti caldi e adagiateci sopra un paio di canederli per ognuno. Finite con una manciata di erba cipollina e servite immediatamente, ben caldi.