Ragazzi (e ggiòvani) qua le cose stanno rutilando – come al solito, eh, mica niente di nuovo – e forse tra qualche giorno potrò raccontarvi un paio di novità, di cui una strepitosa; tutto dipende da una certa riunione che si svolgerà domani (incrociate le dita e pensatemi intensamente: stiamo lavorando per voi).
gnocchi di zucca
Intanto tra un lavoro urgente e l’altro (ve l’ho detto che questo mese forse avremo ben 4 nuove entrate tra le convenzioni del pasto nudolo?), la newsletter che ancora non ho nemmeno iniziato, le foto dei posti che ho visitato e di cui vi devo parlare che ancora non sono riuscita nemmeno a guardare, e la routine che non ti annoia mai di Ammuìna, ho pensato di annotarvi una ricetta che mancava colpevolmente dal blog (Claudia, hai visto che alla fine ce l’ho fatta?!).
Gli è che dovevo pure utilizzare la purea di zucca della volta scorsa, bella asciutta e ulteriormente scolata; poi vabbeh ma a chi è che non piacciono gli gnocchi? Non solo sono buoni e belli, ma anche per chi cucina prepararli è una festa; una di quelle cose che devi mettere per forza le mani in pasta. Poi c’è la parte di modellazione, il tuffo in acqua bollente – sempre con un po’ di brivido per la paura che ti si sciolgano come neve al sole dopo tutta la fatica che hai fatto e la pazienza che hai avuto – e alla fine la soddisfazione di portare a tavola qualcosa di totalmente autoprodotto e gradito a tutti :-)
gnocchi di zucca ricetta
Di modi di fare gli gnocchi ce ne sono tanti; il mio intento è sempre trovare qualcosa di particolare, con meno farina possibile o con farine alternative, per variare più possibile, come avete visto con gli gnocchi senza glutine o quelli di castagne, di melanzane, di ricotta e così via, e poi gli gnudi, fino ai miei amati canederli, che ho coniugato in varie versioni (e ancora ne ho tante da farvi vedere).

Però però sempre napoletana sono, e a noi figli di Partenope gli gnocchi piacciono callosi quasi come la pasta; quindi questo giro li ho fatti con la farina, e anche se nella ricetta friulana dalla quale sono partita c’erano le uova, io non ce le ho messe.
Visto che però siamo in pochi ad amare questo tipo di gnocchi, lascio libera la quantità di farina da utilizzare, in modo da poter modificare questa ricetta come vi pare, aggiungendo l’uovo e diminuendo un po’ la farina, o lasciandoli molto morbidi, nel qual caso però dovrete metterli in acqua facendo delle quenelle con due cucchiaini.

In quest’ultimo caso sapranno più di zucca, ma tenete conto che il modo migliore per avere degli gnocchi al sapore di zucca è partire da una zucca molto saporita come quella di Hokkaido di cui vi ho parlato nel post della purea, perché alcune zucche sono un po’ tipo rapa e sanno di poco.
gnocchi di zucca ricetta
Anche per la “formatura” degli gnocchi ci sono varie scuole di pensiero; io li faccio con la forchetta, ma in modo contrario a come ho visto farli ad altre persone, che usano la parte posteriore dei rebbi; per farvi capire vi appongo un tutorial fotografico dal quale spero si capisca bene il movimento da fare: in pratica non dovete fare altro che appoggiare la punta dei rebbi della forchetta sulla pallina di impasto bel spolverata di farina e tirare verso di voi schiacciando contemporaneamente.
gnocchi di zucca
A seconda della gnocco-grandezza che preferite potete usare anche la forchettina da dolce a tre rebbi, come vedete nella foto qui sopra: vi basterà fare delle palline più piccole, ci vorrà più tempo ma metterete a tacere lo zac-petulante (non so se lo avete anche voi, qui impazza) che sta sempre a dire che può contare gli gnocchi nel piatto con un solo sguardo autistico.
Prima di lasciarvi alla ricetta devo dire a chi di voi ha un regime alimentare vegano che ultimamente, siccome ho dovuto fare un paio di ricette per un calendario che Baule Volante sta preparando, ho provato un loro nuovo prodotto che mi ha fatto un’ottima impressione. È una bustina tipo quelle della polvere lievitante che si chiama “senz’uovo” e contiene una polverina a base di farine di ceci e di semi di carrube, amido di mais e curcuma, che diluita con un po’ d’acqua ha un effetto molto legante. L’ho provata per gli gnocchi senza glutine e ha funzionato perfettamente, se la provate fatemi sapere cosa ne pensate :-)

Ingredienti:
300 grammi di purea di zucca home made
200 grammi di farina semintegrale (dose indicativa)
sale marino integrale

Versate la purea di zucca (più è scolata meglio è) in una ciotola, aggiungete il sale, e poi cominciate ad aggiungere farina quanto basta per avere un impasto che non si appiccichi alle mani (se volete gnocchi callosi) o che stia insieme, pur rimanendo appiccicoso (se volete gnocchi più morbidi).
Se decidete per l’impasto morbido fate sempre la prova del nove: mettete a bollire un pentolino-ino di acqua e provate a metterci dentro una pallina di impasto: se si disfa o aggiungete un uovo (o se siete vegani il senz’uovo di cui vi ho parlato sopra) per legare, oppure aumentate la dose di farina.
Se invece optate per il neapolitan way, lasciate riposare l’impasto una ventina di minuti, poi tagliatene un pezzo, create un cordoncino cicciottello e tagliatelo a pezzetti di circa un paio di centimetri di lunghezza. Io di solito poi prendo ogni pezzetto e ne faccio una pallina prima di arrotolarlo su se stesso con la forchetta, ma se volete potete saltare questo passaggio; gli gnocchi saranno meno precisini ma sempre buonissimi.
Quando avrete allineato tutti i vostri meravigliosi gnocchetti (o gnocconi) sulla tavola di legno ben infarinata, portate a ebollizione una grande pentola d’acqua; abbassate poi leggermente il fuoco e cuocete gli gnocchi fino a quando non saliranno a galla.
Prelevateli con una schiumarola e conditeli con burro e salvia (qualche foglia di salvia messa in un pentolino insieme al burro sul fuoco per qualche minuto), con una salsa di pomodoro o con ciò che più vi aggrada.