Ah, fosse per me vivrei tutto l’anno a trentotto gradi, clima caldo umido, mare a portata di abluzione, e attorniata da bicchieri, tazze e scodelle di ogni tipo di gazpacho (ma avete presente quanti ce ne sono? Almeno un miliardo) :-)
gazpacho ricetta facile
Lo zac racconta sempre, scioccato, di quando la prima estate che trascorremmo insieme andammo a vedere una mostra di orchidee. Prima di entrare nella serra giravo con il mio maglioncino (era luglio, e c’erano spifferi ventosi fastidiosetti); appena entrati zac si fermò boccheggiando per ambientarsi alla temperatura tropicale (l’ossigeno era praticamente in forma liquida); a me si allargò un sorriso gigante sul viso, respirai profondamente, mi tolsi il golfino e dissi qualcosa tipo: “Aahaaaahhhhhhh!!!! Finalmente un clima adatto a me!”. E zac capì con chi aveva a che fare.

Dovete sapere che da un mesetto ho preso l’abitudine di passare i pomeriggi da Re Desiderio, a giocare con il mio amichetto chef che ben conoscete, sotto il benevolo sguardo di Renata (moglie e mente illuminata) e di zac (homo petulantus), per sperimentare nuovi piatti strani e scambiarci verdure contadine e consigli (suoi) imprescindibili, e fotografare tutto quello che facciamo. Ognuno si diverte come può, nooo? Il fatto è che spesso capita di rimanere a mangiare un boccone con loro, e così mi sono decisa a osare quello che non avevo mai avuto la faccia tosta di fare, e cioè ricambiare la gentilezza e invitare a cena tutta la famiglia Re Desiderio.

Il giorno dopo, cioè ieri, ero la donna più isterica e acida del mondo. Zac non sapeva se ridere o mettermi la museruola. Insomma, ma voi che cucinereste a gente che il cibo buono ce l’ha nel sangue?? E che vanta da parte dei suoi avventori opinioni come questa? AIUTOOO!!! E così, vigliaccamente, alla fine ho deciso di fare tutte cose che si possono preparare con largo anticipo, come appunto il gazpacho.
Per me questa minestra fredda è il massimo della vita. Versatile, suscettibile di enne variazioni (avete visto i *14* tipi che hanno fatto i calycanthus?!), fredda e accogliente allo stesso tempo, decisamente conviviale e anche piuttosto ludica, visto che si serve con una miriade di ciotoline piene di tutte le verdure crude che vi vengono in mente (e qualche volta anche cubetti di uova sode).
gazpacho ricetta facile
Mi sa che in questi giorni ve ne proporrò un bel po’ di varianti, perché con questo (meraviglioso stupendo indimenticabile) caldo questo è il cibo perfetto, e se per caso non vi va neanche di fare lo sforzo di alzare e abbassare il cucchiaio potete anche versarlo in un bicchiere e berlo direttamente da lì. Con le gambe della sdraio immerse a metà nell’acqua di mare, ovviamente :-)
Inutile dirvi che essendo un piatto che si basa su ingredienti crudi e semplici, questi ultimi devono essere di qualità eccelsa; i pomodori succosi, rossi e molto maturi, il peperone carnoso e pesante, l’olio che ve lo dico a fare, e così via.

Ingredienti:
1 chilo abbondante di pomodori maturi
1 spicchio d’aglio
1 cetriolo grande
mezza cipolla fresca
mezzo peperone verde
2 cucchiai di aceto di mele o di limone
50 grammi di olio extravergine d’oliva
sale marino integrale
1 peperoncino piccante fresco (opzionale)
200 grammi di mollica di pane (opzionale)
100 grammi di quinoa real (opzionale)

Preparazione facilissima, ma da fare tassativamente ventiquattr’ore prima (il gazpacho migliora moltissimo con il tempo).
Lavate i pomodori e passateli al passaverdura. A parte, pelate il cetriolo, asportate la parte centrale con i semi e tagliatelo a pezzetti; lavate il peperone, asportate i semi e le parti bianche interne e tagliate anche quello a piccoli pezzi. Ho letto in giro che sarebbe importante pelare il peperone, in modo che quando viene frullato insieme al resto non si sentono in bocca i micropezzi di buccia; io ho saltato questo passaggio, perché trovo che pelare un peperone crudo sia una faccenda troppo complicata (voglio dire, viene via tipo mezzo peperone); e poi se proprio vi dà fastidio (sì, un pochino si sente), potete sempre passare tutto al colino cinese (o con un qualsiasi colino a maglie non strettissime): otterrete una minestra molto più liquida e vellutata.
Come avete arguito dal testo di cui sopra, non dovete fare altro che frullare tutto insieme (va bene anche il frullatore a immersione); se vi sembra troppo denso aggiungete acqua; i miei pomodori erano così maturi e succosi che non ne ho avuto bisogno.
Chiudere bene il tutto in un contenitore da frigo (non di plastica, vi preeegooooo!) e aspettate un giorno (sì, potete assaggiare ogni tanto per vedere come cambia).
Il gazpacho può essere poi addensato con la mollica di pane messa a mollo con un po’ d’acqua e aceto di mele, strizzata e poi frullata a parte.
Al momento di servire a tavola aprite i recinti dei vostri vasetti e contenitori carini che scalpitano negli armadietti: il gazpacho va presentato accompagnato da cubetti di cetrioli, la mollica di pane frullata di cui sopra, cubetti di peperoni e tutto quello che vi viene in mente; se vi va potete anche metterci cubetti di ghiaccio (ma invece del ghiaccio, che vi sembra di cubetti ghiacciati preparati con infusi di basilico o timo o altre erbe aromatiche?).
Io gli ho affiancato anche una ciotola di quinoa, che secondo me ci sta un gran bene, con quel sapore nocciolato croccante e leggero :-9