Sono rimasta una mezz’oretta con l’occhio pallato davanti allo schermo a cercare di capire come dovevo chiamare questo piatto. Voglio dire, l’autrice Danese del post al quale mi sono ispirata l’ha chiamato (appunto) inspirational sunflower seed *risotto*. Risotto. Non ce la posso fare.
Per noi italiani il risotto è sacro, e lo so persino io che nacqui partenopea e alla quale la mamma il risotto non lo preparò (e insegnò a preparare) mai. È fatto con il riso, e non puoi chiamare risotto un piatto preparato con semi oleosi di qualsivoglia tipo. Ecco perché ho pensato di usare il termine come procedimento, e inserire questa ricetta tra le minestre (asciutte).
Per l’esattezza questo piatto sarebbe un “grain free” risotto, vale a dire un risotto senza cereali, molto adatto a chi fa una dieta paleo (vi sembrerà strano ma cominciano a essere tante le persone che seguono questo regime alimentare). Io come al solito la implemento in omaggio all’orientamento sincretico che da sempre mi contraddistingue: mi piace mangiare e adoro sperimentare tutto ciò che è nuovo e particolare, purché etico, sano e gustoso. E questa ricetta aveva tutte le qualità necessarie per attrarmi come un’ape verso il miele.
L’autrice del post racconta che ne ha sentito parlare per la prima volta dall’allieva di un suo corso che lo aveva assaggiato a Copenhagen. La cosa le era rimasta impressa e aveva cominciato a cercare ricette per prepararlo su google, trovando però solo procedimenti che prevedevano la pentola a pressione che lei, come me, non usa, e che aveva pensato subito che ammollare i semi avrebbe avuto senz’altro l’effetto “ammorbidente” desiderato.
Il problema a quel punto era come rendere il semotto cremoso come il risotto, visto che i semi di girasole sono sprovvisti di amido, del quale il riso è invece ricchissimo. Il rimedio è stato giustamente frullare una parte dei semi con un pochino d’acqua (o di brodo), cosa che avrei dovuto fare più a lungo per avere un semotto dall’aspetto liscio invece che un po’ grezzo come quello che vedete nella foto di apertura.
Vogliamo parlare del sapore? Beh, sorprendente, come dice anche Sarah. In effetti era già ottimo nella fase semi-tostati-con-cipolle-e-aglio, ma alla fine, con le carotine, il lieve sentore di timo e la spruzzata di limone, beh, a me è piaciuto da matti. Premetto che a me i semi oleosi piacciono parecchio quasi tutti, e che già sto pensando a una versione *leggerissima* di semotto di arachidi, ma davvero se siete stufi dei cereali e volete mangiare una volta tanto qualcosa di diverso, questa ricetta merita.
Un altro merito che ha è che potete personalizzarla come vi pare; l’autrice parla di asparagi, zucca (come questo qui), funghi, piselli, ma immagino si possa pescare a piene mani nell’oceano di risotti regular ed estrarne ogni condimento possibile. Ho seguito la ricetta abbastanza fedelmente, tranne per l’olio di cocco (o ghee), al quale ho sostituito l’olio di oliva, e per gli aromi e le verdurine di accompagnamento (ho usato quello che avevo sottomano al momento). Avessi avuto una manciata di piselli ce li avrei messi proprio volentieri.
Ingredienti:
180 grammi di semi di girasole
1 cipolla media
4 spicchi d’aglio
250/300 grammi di brodo vegetale
1 limone
olio extravergine d’oliva
sale marino integrale
sale di Maldon
pepe nero in grani
qualche carotina novella o altre verdure di stagione a scelta
qualche rametto di timo o altre erbe aromatiche a scelta
Mettete i semi in ammollo in acqua pura per una notte (o almeno 4/5 ore). Il giorno dopo scolateli e sciacquateli, mettetene da parte circa un terzo (da ammollati circa 100 grammi) e frullateli molto bene con 125 grammi d’acqua; una volta ottenuta una crema liscia coprite e mettete da parte.
Coprite il fondo di una padella con un velo d’olio. Aggiungete la cipolla tagliata a fette sottilissime e una presa di sale, mescolate bene per far ricoprire le cipolle completamente di olio, coprite e mettete sulla fiamma al minimo fino a quando non saranno completamente appassite, mescolando di tanto in tanto per non farle attaccare. Aggiungete l’aglio, anch’esso tagliato sottilmente, mescolate, cuocete ancora un paio di minuti e mettete in padella i semi di girasole interi.
Sarah suggerisce di aggiungere subito il brodo; io ho preferito far tostare i semi nella cipolla per un bel po’, fino a quando non hanno iniziato ad attaccarsi un po’ al fondo. A quel punto ho aggiunto una metà del brodo, bollente, e ho lasciato evaporare piano l’acqua con la padella scoperta (Sarah suggerisce di coprirla per far cuocere bene i semi; i miei mi sono sembrati già abbastanza morbidi).
Quando l’acqua è evaporata aggiungete la crema di semi di girasole che avevate messo da parte e cuocete ancora qualche minuto in modo che sia tutto amalgamato. Questa operazione darà al piatto una cremosità simile a quella del risotto. Assaggiate e aggiustate di sale.
Intanto sbiancate le carotine (o gli altri ortaggi di vostra scelta) tagliate a metà o in quarti nel senso della lunghezza, bollendole per 4 minuti nel brodo rimasto o semplicemente in acqua bollente. Se volete aggiungere un’erba come crescione o altro mettetene una manciata direttamente in padella dopo averla tolta dal fuoco.
Servite in un piatto piano cercando di creare uno strato largo, decorate con le carotine o gli altri ortaggi di stagione, aggiungete un filo d’olio, una generosa spruzzata di limone, qualche fiocco di sale di Maldon e una spolverata di pepe.
Scrivi un commento