Rieccoci qui, dopo un’estate torrida come non se ne vedevano da tanto: ho fatto la marmellata di more cresciute praticamente in aridocoltura! Non facevano in tempo a formarsi sulla pianta che già erano delle bacche secche secche quasi tutte semi, ma super saporite.

minestra estiva

Dopo sei mesi di siccità quasi assoluta, ultimamente ha rinfrescato e piovuto un po’, e anche oggi si intravedono formazioni nuvolose all’orizzonte. Devo dire che questo primo fresco (vale a dire temperatura sotto i trentaquattro gradi) mi sta ringalluzzendo tutta, e dopo aver passato Agosto a fare le pulizie di primavera un filo in ritardo, a riorganizzare la casa per il nuovo anno (che come tutti sanno inizia oggi) sto affilando le armi per le nuove battaglie per la libertà che si profilano all’orizzonte. Consapevolezza e libertà sono legate a doppio filo, anche fuori dalla cucina :-)

Intanto vi accenno che a brevissimo partiranno i mercati contadini del pasto nudo, che abbiamo deciso di riunire sotto il nome “Terrafondai”, coniato da me medesima! Ve li presenterò a breve in un post apposito, e vi spiegherò come intendiamo organizzarli e cosa significano per noi e per tutte le persone che parteciperanno a questo vero e proprio movimento, che sono già tante <3 Intanto chi a Facebook può vedere la pagina a loro dedicata!

Passiamo a questa zuppa verde di mais, che in origine era quasi una vellutata, che Heidi ha mutuato da un libro di ricette tradizionali messicane, pubblicato nel 1978 e descritta dall’autrice come “insolita e deliziosa”.

Purtroppo non avevos ottomano i piselli, ché non è più stagione (pensate anche voi che dovrebbe essere *sempre” stagione di piselli freschi?) e li ho sostituiti con le zucchine; al posto del coriandolo poi, che adoro (almeno quanto un sacco di altra gente lo odia a morte), e che quest’estate non sono riuscita a trovare, ho usato il prezzemolo.

minestre interessanti
Inoltre la ricetta prevedeva i “tomatillos”, una specie di pomodori verdi un po’ acidi che da noi non si trovano; non metterli non ha tolto nulla alla bontà del piatto, ma diciamo che non è la sopa verde originale, che sarei curiosissima di assaggiare.

Ingredienti:
60 grammi di burro d’alpeggio
2 zucchine medie
1 piccola cipolla bianca
2 spicchi d’aglio
700 grammi di chicchi di mais crudi (3 o 4 pannocchie grandi)
1 litro di acqua pura
1 bel mazzetto di prezzemolo fresco
3 piccole lattughe
1 peperoncino fresco dolce
200 grammi di yogurt bianco intero (o di creme fraiche)
1 manciata di semi di girasole o di zucca
quinoa o altri cereali o non-cereali quanto vi piace
1 lime o un piccolo limone
sale marino integrale

Scaldate 20 grammi di burro in una padella di ferro e aggiungete le zucchine tagliate a dadini; cuocetele per un paio di minuti, solo fino a quando diventeranno morbide. Toglietele dalla padella, fatele intiepidire e passatele tre secondi nel frullatore, o se preferite riducetele a una vellutata.

Riprendete la padella di cui sopra, metteteci il burro rimanente e aggiungete la cipolla affettata finemente e l’aglio tritato; lasciateli appassire, non devono scurirsi, solo diventare belli morbidi, appena dorati. Aggiungete le zucchine frullate, alzate la fiamma e cuocete a fuoco alto per circa tre minuti.

Tritate le lattughe, il prezzemolo e il peperoncino, aggiungete i chicchi di mais tagliati via dalle pannocchie, mescolate tutto insieme e metteteli in una pentola di coccio (io ho usato il mio solito amato tegame) insieme all’acqua e alla padellata di zucchine. Se usate la Bionatural come me, che inizialmente ha bisogno di scaldarsi a fiamma alta (senza spargifiamma!) per almeno dieci minuti; potete farlo con l’acqua già dentro, se invece decidete di aggiungerla dopo scaldatela prima a parte sul fuoco.

Cuocete a fuoco medio alto per alcuni minuti, mescolando con un cucchiaio di legno per non far attaccare le verdure al fondo; se vi sembra necessario aggiungete un altro po’ d’acqua, io non ne ho avuto bisogno. Salate come di consueto fino a quando il sapore non viene fuori, e servite con un cucchiaio di yogurt o creme fraiche, una manciata di semi di girasole, una generosa spruzzata di lime o limone, la quinoa cotta precedentemente per assorbimento (come descritto qui), e un po’ di prezzemolo tritato sul momento.