Se mi chiedessero l’età che mi sento, che poi è quella che più o meno un essere vivente credo avverta dalla nascita, quindi pure un fardello bello intenso, se vogliamo, beh insomma dovessi rispondere a bruciapelo a una domanda così direi 82, ecco, sì, più o meno. 83 in agosto. A parte la saggezza, naturalmente. Per quella sono qui che aspetto fiduciosa che mi cada in testa.
cetrioli ricetta
Non parlo di anni in senso fisico, di quelli me ne sento una sessantina và; intendo l’età mentale. Voglio dire, il tipo di pensieri che si fanno, lo schema comportamentale, i ragionamenti, e quei meccanismi automatici legati alla personalità individuale.
Ad esempio è da quando ricordo qualcosa di me (che saranno stati, cinque o sei anni) che sono sempre stata accompagnata dalla fissazione della morte (si può dire in un blog di cucina??!), in tutte le possibili sfumature. La mia mamma diceva che ero macabra come mio padre, che la prima cosa che andava a leggere quando comprava i quotidiani erano i necrologi :-) Un’altra meravigliosa eredità del mio papà insomma (la metto insieme alla tendenza a formare i calcoli renali, e all’orgoglio terminale, grazie, eh, papà…).
L’unica parte di me che si comporta come un virgulto appena spuntato è quella creativa, che al momento, essendo delusa dalla grafica e impossibilitata a dipingere (l’unica forma d’arte sulla quale sono riuscita a concentrarmi negli ultimi due anni è il mio quaderno ammuina), è rappresentata dal cibo e dallo studio di come manipolarlo snaturandolo il meno possibile.

Non so se vi ho mai raccontato che sul librone più citato del pasto nudo la Arcari Morini (fondatrice della Bioterapia Nutrizionale) a proposito del crudismo scriveva che tra i vari comportamenti alimentari possibili era forse uno dei più sensati: lei stessa aveva constatato personalmente come dopo l’assunzione di cibo cotto nel sangue aumentassero decisamente i globuli bianchi (segno che il corpo si stava difendendo da qualcosa di estraneo), cosa che invece non accadeva per niente mangiando cibo crudo.

Lungi da me portarvi su una strada fruttariana nella quale, almeno per adesso, non credo (c’è da dire tra l’altro che proprio per il motivo di cui sopra la bioterapia consiglia cibo cotto quando c’è da combattere qualche malanno); voglio solo dire peró che in un mondo perfetto (per me), nel quale ci fossero sempre temperature che superassero i 25 gradi, valà, io credo che potrei vivere quasi solo di cose come questa minestra di cetrioli, magari integrando con un po’ di latte fresco, qualche uovo, e più raramente carne e pesce crudi. E il pane, eh :-) e, ah, posso avere anche qualche pezzo di canna di zucchero da masticare? 8-)
Solo peró, dovrei cambiare il nome del blog. Vi piace “il pasto crudo”?? Eh eh… questa era di zac :-)
Bando alle chiacchiere da ombrellone, adesso faccio basta e vi scrivo la ricetta, giuro. Volevo solo aggiungere che quest’anno da queste parti niente albicocche, ma in compenso i cetrioli tra un po’ ci piovono dal cielo! Questi due che ho usato io in particolare, che gli 800 grammi e oltre li facevano da soli, vengono dall’orto di Giancarlo che ben sapete, e di cui vi parlerò prestissimo. Lo so, ho saltato maggio e giugno, ma prometto che faró una retrospettiva accurata di tutto ciò che c’è da sapere :-)
zuppe fredde estive
La ricetta l’ho presa qui da Cucina di stagione, che come al solito è una garanzia – soprattutto per l’originalità – e l’ho trasformata in raw food semplicemente sostituendo il brodo di verdure con metà succo di mela e metà acqua. Ho anche sostituito l’aneto, che non avevo sottomano, con un po’ di finocchio selvatico. Merita, soprattutto per gli amanti del genere, ma vanno rispettati i tempi di riposo perché il sapore venga fuori.
Per una buona riuscita, visto che il piatto è totalmente affidato alla qualità degli ingredienti, usate uno yogurt con scadenza molto lontana (la prossima volta voglio provare con uno di capra), e un succo di mela fatto con… mele, e nient’altro (io ho usato quello meraviglioso di fontecornino, ma se non sbaglio anche da naturasì ce n’è uno ottimo) ad ogni modo è facilissimo, basta che leggiate l’etichetta: ci dev’essere una sola voce!!!

Ingredienti:
800 grammi di cetrioli
100 grammi di acqua pura
100 grammi di succo di mela non pastorizzato
1 spicchio d’aglio
1 mazzetto di finocchio selvatico
200 grammi di yogurt intero fresco
sale marino integrale

Mescolate l’acqua con il succo di mele.
Pelate i cetrioli, tagliateli per il lungo, asportate i semi, tagliateli a dadini e metteteli nell’acqua con il succo di mela insieme allo spicchio d’aglio, il sale, il finocchio selvatico tritato grossolanamente (solo perché altrimenti vi si avvolge alle lame del frullatore), e allo yogurt.
Frullate tutto bene con il frullatore a immersione, poi coprite e mettete in frigo per almeno un paio d’ore. Prima di servire frullate di nuovo e decorate con un rametto di finocchio selvatico (o di aneto).
Lo zac suggerisce il consumo in bicchiere con spolverata di peperoncino (so’ gusti) :-)
Adesso scusate ma devo proprio andare a fare un giro sul sito della Stannah, ché ho visto una di quelle poltroncine per salire le scale che mi si adatta proprio come un guanto :-)