Questa è il cavallo di battaglia del nuovo regime alimentare di zac (con i crostini di pane al posto delle rigaglie però). Tra tutte le ricette della dieta saltate fuori dal preziosissimo libretto di Elena, quelle delle creme di verdura sono in assoluto le più amate, e non solo da lui, devo dire :-)
Questa con i finocchi in particolare è stupefacente: non avrei mai detto che una crema fatta *solo* di finocchi (senza patate, senza panna, senza latte) potesse essere così gustosa, e così saziante. Un piatto che dà soddisfazione e nello stesso tempo sano, anzi sanissimo.
Naturalmente per questo tipo di preparazioni in particolare la cosa più importante è la materia prima. Molti anni fa una mia amica che si era avvicinata al bio da poco mi parlò per un’ora di quanto i finocchi in particolare avessero un sapore che non aveva mai sentito prima, che si avvicinava moltissimo all’anice.
In effetti se ci riflettete un ortaggio fatto principalmente di acqua se non è stato coltivato con tutti i crismi di cosa può sapere? Nel migliore dei casi di… acqua.
Poi per quanto riguarda il termine bio vorrei proporvi un referendum. Visto che ‘sta parola bio ormai è inflazionatissima e visto che se ne sono appropriate persone che la usano per indicare alimenti che alla fine non è che sono proprio quello che pretenderebbero di essere, come vogliamo chiamarlo il cibo proveniente da coltivatori e allevatori intelligenti, coscienziosi, rispettosi dell’ambiente e che danno ancora un significato alla propria parola (la famosa parola d’onore… yuuuhhuuuu?? parola d’onore??? dove seeeei?? L’ultima volta che l’ho vista era fotografata su un cartone di latte e sotto c’era scritto “missing”).
Che ne so. Cibo naturale? Un po’ lungo. Qualcuno ha qualche neologismo interessante da suggerire? Chiusa parentesi e torniamo ai finocchi che se lo meritano veramente. È successo che ho trovato questi finocchi biodinamici profumatissimi e bellissimi che erano veramente un’esplosione di sapore. Ormai zac quando vede i finocchi vede la vellutata, quindi sono stati trasformati subito (che poi la ricetta è di una semplicità commovente).
Solo che sentivo il bisogno di un po’ di proteine animali, e avevo giusto sottomano un pennuto compiacente che avevo acquistato da re desiderio il giorno prima, quindi ho apportato alla ricetta un upgrade polloso del quale però zac non ha potuto usufruire (le proteine nella sua dieta vanno accoppiate a verdura *cruda*). Nondimeno il ragazzo era contento lo stesso. Miracoli del libretto di Elena :-)
Su quello che la bioterapia pensa dei finocchi sono preparatissima, visto che ai tempi dei calcoli renali ne mangiavo a chilate (per i reni – e non solo – sono un toccasana). Il finocchio più buono è sano, pulito, ha un aspetto fresco, non ha macchie scure. Secondo il librone non dovrebbe avere neanche germogli, ma io *adoro* quei piccoli finocchietti che si formano ai lati del finocchio vero (non arrivano mai alla pentola); non so se i germogli siano quelli, ma per quanto mi riguarda quei cosi sono miei amici :-P
Pare che i finocchi più adatti per essere mangiati crudi siano quelli tondi e croccanti, mentre quelli allungati siano meglio per la cottura. Consumati a fine pasto contribuiscono a pulire denti e gengive grazie alla loro struttura fibrosa.
Passiamo alle cose serie. I finocchi sono digestivi, diuretici, tonici, galattogoghi, emmenagoghi, vermifughi, antimeteorici (solo da cotti), antifermentativi, lenitivi, rinfrescanti e anche antibiotici. Stimolano l’appetito e migliorano la digeribilità di alimenti con struttura complessa come la carne, il pesce ed i legumi. Sono indispensabili nel trattamento delle gastralgie e delle ernie dell’esofago; gli unici soggetti che dovrebbero utilizzarlo con attenzione sono i diabetici, a causa della particolare biodisponibilità degli zuccheri che contengono.
Prima di lasciarvi con la ricetta devo fare due parentesi velocissime. Prima cosa, come sapete ormai sto disertando in tutti i modi la grande distribuzione bio per dirigermi verso i piccoli produttori. Quindi il pollo lo vado a comprare da Re Desiderio che compra quelli dello spicchio, e comprandolo intero lo pago infinitamente meno che prendendo i pezzi nelle vaschette che tutti conosciamo.
L’unico neo (naturalmente sempre per chi ha fretta, già conoscete tutti i discorsi sul tema) è che così facendo il pollo me lo devo sezionare da sola, cosa che dopo un po’ di volte diventa sempre più semplice. Se per caso qualcuno volesse cimentarsi sappia che mi adopererò per spiegare anche questo per bene, prometto.
Seconda cosa, e poi la faccio finita, avrete notato che in queste ultime settimane sto postando un po’ meno frequentemente, a breve ricomincerò a pieno ritmo. Fatto sta che (a parte la pulcina con l’ennesima febbre e mal di gola da inizio-asilo e relativa sindrome del koala) ci sono svariate novità nell’ambito pasto nudo, e tra pochissimo le condividerò con tutti voi (*adoro* condividere).
Ingredienti:
due finocchi profumatissimi
uno spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
sale marino integrale
upgrade:
le interiora (molto fresche) di un pollo felice
un altro spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
Apoteosi della semplicità: lavate bene i finocchi togliendo tutte le tracce di terra, poi togliete le foglie esterne se sono particolarmente coriaceee o rovinate – altrimenti potete limitarvi a togliere i filetti più evidenti – questa operazione è importante altrimenti nella vellutata rimangono tutti i filetti che svellutano la sensazione di vellutatezza :-)
Intanto coprite di olio il fondo di una casseruola di acciaio, aggiungete l’aglio schiacciato con la parte piatta del coltello (è molto più facile sbucciarlo quando è schiacciato) e mettete sulla fiamma bassissima, in modo che l’aglio ceda piano piano tutto il suo olio essenziale.
Tagliateli a fettine molto sottili (più sottili saranno le fettine, meno tempo dovrete cuocerli, con vantaggi sia per il sapore, sia per la salubrità, sia per… i tempi). Quando l’aglio sarà bello dorato e croccante aggiungete i finocchi e alzate un pochino la fiamma; lo scopo è far evaporare in piccola parte (in piccola parte! I finocchi sono fatti al 93% di meravigliosa acqua piena di sali minerali) la parte liquida dei finocchi, in modo che comincino a rosolarsi. A questo punto non dovrete far altro che aggiungere un pochino d’acqua (giusto a coprire i finocchi) e lasciar cuocere a fiamma medio-bassa fino a quando i finocchi non saranno abbastanza morbidi per essere frullati con il minipimer.
Io al posto dell’acqua, e avendo comprato il pollo nella sua interezza come vi dicevo più sopra, ho messo un po’ di brodo fatto con gli scarti del suddetto (zampe, carcassa, collo etc), un po’ di cipolla, sedano, carota, una foglia di alloro (i chiodi di garofano – classici con il brodo di pollo – avrebbero coperto il sapore dei finocchi). Se quindi optate per l’upgrade potete usare quello al posto dell’acqua, ma non è assolutamente necessario per la riuscita della vellutata: è assolutamente ottima anche con l’acqua.
Quando i finocchi saranno lavorabili togliete tutto dal fuoco, immergete il minipimer e frullate fino a quando non otterrete una consistenza cremosa liscia liscia. Salate con il solito metodo (un po’ di sale – assaggio – un po’ di sale – assaggio – a posto), versate nelle scodelle, aggiungete un filo d’olio, peperoncino se vi piace e, se lo ritenete opportuno e consono al vostro stato d’animo, l’upgrade, che consiste in quello che segue: rosolate leggermente il solito spicchio d’aglio nell’olio a fiamma bassa, appena è dorato sostituitelo con le interiora del pollo ben pulite e lavate e tagliate in piccoli pezzi, lasciate cuocere fino a quando l’olio scoppietta (attenzione che schizza) e spegnete.
Se lo desiderate, adagiate l’upgrade al centro della vellutata.
Sul bio da grande distribuzione: in andalusia centinaia di ettari di terreni arido coperto da plastica produce prodotti “biologici” dato che i pesticidi sono ridotti. Ma i prodotti di serra nn hanno sapore e quelle tonnellate di plastica nn sanno proprio di “bio”…
Per ora mi limito a commentare la ricetta: l´ho fatta per la prima volta lo scorso inverno, copiando spudoratamente il tuo sugo per gli gnocchi
http://ilpastonudo.it/gnocchi/gnocchi-di-ricotta-ai-finocchi/
Beh, che dire…
1) coi finocchi “veri” (anche i miei erano lunatici – come chiamo quelli biodinamici ;-)) é immensamente buona. Con quelli normali da supermercato non dice quasi niente. É una delle verdure in cui si nota maggiormente l´abisso tra *vere* e *finte*.
2) la sua versatilitá é commovente: io la preferisco come sugo per la pasta, ma fa la sua porca figura anche sotto forma di crema da spalmare sui crostini, vellutata o verdura e basta… i miei abbinamenti preferiti, a seconda dell´umore, sono con una grattatina di scamorza affumicata (o ricottina affumicata o parmigiano di quello buono) ma anche con l´agnello é la morte sua…e anche con il pesce.
Insomma, hai capito che mi piacciono davvero tanto. Unico neo: qui i finocchi bio costano un occhio della testa, che ogni volta li peso sulla bilancia, vedo il foglietto adesivo che esce, lo incollo sulla schiena della bimba (che ride e mi chiede quanto costa oggi) e li ripongo pensando che no, non posso fare un mutuo per acquistare due finocchi (anche perché di solito non sono piú tanto freschi, e mi immagino pure di dover buttare tutte le foglione esterne – praticamente metá). Devo assolutamente trovare qualcuno che coltivi finocchi in trentino.
Izn, ma non ho mai fatto un post sui finocchi? ORRORE! ;-))
come hai ragione zac….è da tempo che la parola “bio” ha preso il sapore di finto o di plastica(serre)come commenta giustamente lucio@…..se trovi un’altro nome lo userò….mi piace <> oppure <>…..ho guardato nel dizionario dei sinonimi e contrari(on line) e la voce bio non ha alternative ….quindi non resta che attivare i nostri cervelli….!!!!
upppssss…..mi ha mangiato le mie proposte messe fra parentesi: 1) FELICE 2) ONESTO
proprio questa sera ho mangiato vellutata di finocchi , è vero……
buoni da morire, con quel dolce profumo d’anice!
i finocchi mi dicono poco, ma mi avete fatto venir voglia di mangiarne, quando ripasso da mia mamma ne prendo sicuramente un po’.
per le verdure del contadino fidato sottoscrivo l’opzione ‘felice’ perché un ortaggio tirato su senza pesticidi né altri veleni e magari con una bella palata di letame per come la vedo io non può essere che contento.
“nudo” che la verdura nuda non si deve vergognare di niente?
mi sembra il posto giusto per questo nome.
mio marito mi guarda con compassione quando mangio finocchio saltato in padella, o gratinato, o lessato, in purè. poverino…se apesse
Anche a me,come Barbara m.,il finocchio non dice granche’…o meglio non riesco a vederlo in vellutata…xo’provero’xche’sono incuriosita!Che dici Izn..al posto delle interiora cosa posso usare?(Sto perseguendo la via vegetariana ormai da 6 mesi…)
Io i finocchi li preferisco crudi, mia figlia, invece, li adora lessati. Quando lo dico la gente mi guarda con gli occhi sgranati, come se avessi detto chissà quale stramberia, per poi dirmi “strano, difficile che i giovani mangino verdure, soprattutto i finocchi!”. Ecco, forse perché hanno sempre mangiato verdure industriali dal NON sapore!
Per la definizione, direi che *prodotti felici* rende bene l’idea, anche se io preferisco chiamarli *prodotti salutari*, perché se coltivati come si deve, non solo non fanno male vista l’assenza di schifezze chimiche (che scusate se è poco!), ma addirittura sprigionano tutte le loro proprietà benefiche e curative…e tu, Izn, con la bioterapia ne sai qualcosa!
P.S. oggi è prevista vellutata di zucca (felice e salutare). Ancora non ho finocchi disponibili, ma appena mi capitano a tiro…..
Ciao izn! Bella la vellutata! Io mangio tonnellate di finocchi, ma in formato vellutata non li ho mai provati, se non con altre verdure…per quanto riguarda il ” referendum” ,siccome il termine bio mi sta un pò antipatico, spesso io parlo di cibo “vero”….beh in fondo è proprio così! …..oggi vado al salone del gusto.. Spero di fare qualche scoperta interessante!!!! Ciao, franci
Il tuo blog è bellissimoooo!!! L’ho scoperto adesso grazie a quello di Vaniglia ed è stata una vera sorpresa. Sono vegetariana, ho iniziato a chiedermi da tempo cosa mangio, e passare a una spesa biodinamica è stato il passo successivo. E scovare il tuo blog un ottimo inizio di settimana!
La vellutata di finocchi…che goduria!
Se posso dare un modestissimo suggerimento…
Io ci aggiungo anche del miglio cotto….
IZN mi sei mancata tanto, che bello riessere qui!!!!
ah ma che bontà! l’unico problemino penso che lo potrei avere con l’upgrade…non sono vegetariana, però mi fa un po’ senso.
stasera cucino la tua vellutata di zucca e latticello. ora vado in cucina a pestare i semi di cumino.
ciao!
Concordo con Silvia: cibo “nudo” mi sembra una bella definizione. Nudo da da trattamenti chimici, pesticidi, conservanti, schifezze varie, ecc. Nudo dall’abito mentale di semplice “roba da mangiare” senza altro valore, piuttosto che nutrimento, nudo per essere così come natura l’ha creato. Certo, parlare di pollo nudo magari fa un po’ sorridere ma pensate che carino dire, per esempio, vellutata di finocchi nudi… E poi mi sembra anche un giusto riconoscimento e un bel richiamo a questo splendido sito….
ps: anche a me piace molto il “nudo” di silvia
Izzzznnnnnnnnnnnnnn…l’ho fatta,l’ho fatta,l’ho fattaaaaaaaaaaaaa ;-P
Ma che avete capitooooooooooooooooooo!!!!!Ahahahahahahhaah!!!!!L’ho fatta,si…ma la vellutata di finocchioooooo!Con una bella aggiunta di crostini di pane tostato al posto del pennuto ed una spolverata di chili in polvere!Xo’la prox volta la mangero’senza chili xke’ ne voglio sorbire tutto l’aroma finocchiesco!!!!!!!
Visione divina!
Idea fantastica per la mia “peste” che non mangia quasi nulla ma…adora il bianco!
Ciao Izn, anche io l’ho fatta ieri sera… ma senza upgrade perchè non mi piace :-)
Cmq è venuta benissimo, molto delicata… ho aggiunto un misto di erbe provenzali…
i finocchi erano quelli “molto felici” della mia campagna…
e poi che dire? ha un effetto molto diuretico e drenante!
A me piace “felice”. Uova di galline felici, latte di mucche felici…finocchi felici.
le vellutate mi fanno impazzire, la tua deve essere spettacolare! mi hai fatto morire, la zuppa con l’upgrade!!!
FATTA! senza aggiunta di upgrade ma delle cimette del finocchio tritate! i finocchi che ho trovato erano piccoli e freschissimi, appena colti dalla terra, quindi anche le cime erano praticamente finochietto selvatico! ottimaottimaottima!
ciao cara, anche io qualche tempo fa ho fatto una vellutata simile :-)
Sembra molto più appetitosa la tua!
ti ho vista ad invasioni barbariche qualche sera fa e volevo dirtelo :-)
Complimenti!!!!
a presto
Antonella
fatta ieri sera (senza upgrade) è venuta uno spettacolo. i pupi l’hanno mangiata con dadini di pane tostato (non so se per la bioterapia sia una bestemmia..)
grazie!
[…] tutte le belle ricette che ci sono, soprattutto quelle vegetali. Per esempio le meravigliose vellutate che consiglia la dottoressa Galeazzi. Infatti con l’alimentazione è possibile curare molte cose, […]