Sì!! Lo famo strano!! Forse a volte quando passate di qua vi chiedete ma ‘sto pasto nudo di che tratta, cucina tradizionale, etnica, nouvelle cuisine, street food, roba biologica, vegan, macrobiotica, bioterapia nutrizionale, che è?? E datti un’identità, fà qualcosa!! E che ne so!! Mo’ vi dico come funziona per larghe linee eh, e vi faccio pure l’outing.
Io non sono una che sa cucinare, ve ne sarete sicuramente accorti. Ecco perché vi dico sempre “se questa cosa è riuscita a me ce la potete fare al 100% pure voi”. Io scrivo. Quello sì. Ma sempre per un fatto istintivo, più o meno, come mi viene. Infatti scrivo come parlo, in pratica :-D E poi mi annoio facilmente e quindi mi piace molto spaziare e cambiare e soprattutto sperimentare cose nuove. Poi magari sono orride, però se prima non le provavo come facevo a saperlo (licenza napoletana per “se prima non le avessi provate come avrei fatto a…” etc)!?
Quindi che succede, che giro per la rete, e man mano negli anni ho imparato a riconoscere i blog, italiani e non, le cui ricette funzionano veramente (non tutti sono così, siete fortunati se avete sempre beccato quelli giusti), mi innamoro di una ricetta e la provo a rifare, magari cambiando qualche ingrediente, personalizzandola un po’. A forza di fare così man mano negli anni qualcosa impari, anche se la cucina non ce l’hai nel sangue. Soprattutto se sei golosa(issima).
Mbè, se avete un barattolo di latte di cocco in fondo all’armadietto, questa provatela. È di Heidi Swanson, quindi assolutamente infallibile, e poi lei con le zuppe è un mostro di bravura. Era sua anche la strabuona minestra di carote, un capolavoro di semplicità e sapore. Quello che mi piace molto di Heidi è che cuoce le verdure molto brevemente, quel tanto che basta per renderle appetibili.
Ho cambiato pochissimo la ricetta: ho variato leggermente la proporzione tra latte di cocco e acqua, al posto delle mandorle ho usato le meravigliose nocciole tostate di Antonella, essendo al momento sprovvista di scalogno ho usato uno sponsale che cresceva bel bello nel vaso sul balcone, e ho messo pezzetti di pane tostato fatto in casa (con la farina loro, splendida!) al posto del tofu, che non amo (anche se ultimamente, udite udite, ne ho trovato uno che mi piace, incredibile, poi ve ne parlerò). Il pane non c’è nella foto, l’ho aggiunto dopo, quando l’ho mangiata, la foto è gluten free :-D voi comunque potete aggiungerci un pugno di quinoa cotta sopra, o riso, o miglio, o insomma un po’ quello che vi pare, si presta bene a tutto.
Il cocco smorza molto il sapore dei broccoli e li rende… diversi. Provate! Le dosi sono molto abbondanti, ma state tranquilli perché tra i tanti pregi, questa zuppa ha anche quello di conservarsi ottimamente per due o tre giorni in un barattolo di vetro in frigo, anzi diventa anche più buona secondo me.
Poi è bello per una volta usare un grasso diverso dal nostro meraviglioso olio d’oliva, anche se viene da lontano (ma è bio e fairtrade, eh). Ché i broccoli siciliani non sai mai come prepararli (io di solito li mangio stufati brevissimamente e conditi con olio e limone), perché invecchiano alla velocità della luce. E sono buonissimi e vale la pena di giocarci, che in questa stagione (a proposito, voi avete capito in che stagione siamo? o.O) quelli ci sono. Cavoli, rape, carote e altre radici. E dintorni :-)
Ingredienti:
una lattina di latte di cocco (circa 400 grammi)
3 spicchi d’aglio
1 cipolla gialla grande
1 piccolo peperoncino piccante fresco
2 cucchiaini di sale marino integrale
900 grammi d’acqua pura
800 grammi di broccoli siciliani
3 manciate abbondanti di spinaci
1 o 2 sponsali (o uno scalogno)
una manciata di nocciole tostate
qualche fetta di pane fatto in casa, ben tostata
Aprite la lattina del latte di cocco (meglio se l’avete tenuta in frigo per qualche ora prima) e prendete un bel cucchiaione di panna di cocco: si forma sulla superficie quando il latte è freddo, sotto c’è la parte più acquosa. Mettetelo in una bella padella larga, di quelle poco svasate, su fiamma medio-alta. Appena la panna di cocco è calda aggiungete i tre spicchi d’aglio schiacciati, la cipolla affettata (o tritata, come preferite) il peperoncino tritato (al quale avrete tolto i semi) e il sale.
Mescolate e aspettate qualche minuto che il tutto si ammorbidisca e prenda un bel profumo. A questo punto aggiungete il resto del latte di cocco, l’acqua (meglio se bollente) e portate a ebollizione. Aggiungete i broccoli tagliati a pezzetti e subito dopo gli spinaci; aspettate tre o quattro minuti che anche le verdure si ammorbidiscano, togliete la zuppa dal fuoco e frullate come se non ci fosse un domani :-)
Heidi dice, se serve, di aggiungere altra acqua, ma per me la zuppa era anche troppo liquida, e se la rimettete sul fuoco dopo per farla asciugare vi perdete la bellezza (e la salute) di mangiare broccoli e spinaci cotti pochissimo, quindi sappiatevi regolare!
Come al solito, assaggiate e se serve aggiungete un altro pochino di sale, poi servite cospargendo il piatto abbondantemente con le nocciole tostate tritate grossolanamente e un sacco di scalogno (o di sponsali) affettato sottile. Volendo, se ce li avete sottomano, potete aggiungere anche fiori di erba cipollina; guardate che belli i suoi!!
Il mio fantastico tempismo…. :-/
Ho buttato proprio qlc gg fa 2 barattoli di latte di cocco che giacevano da innumerevoli mesi in dispensa…. grrrrrrrrrrr!
Invitante ricetta….mmmmmm…..
Ciao Izn …. :-) …. a volte ritornano ;-)
Jennifer
@jennifer: ma bentornata tesoro!!!! :-) <3
In realtà vi seguo sempre in silenzio :-*