Mi si taccia di ottimismo. Ma io lo chiamerei realismo, ecco. Se il realismo può essere qualcosa di totalmente irrazionale, e basato su quello che si sente, e che da sempre ho privilegiato rispetto a ciò che è tangibile e verificabile (ogni riferimento…). Sono convinta che a saperlo utilizzare, il sesto senso, andremmo nella direzione giusta molto più speditamente e con una bella dose di serenità.
E siccome questa capacità basilare non ci viene insegnata da bambini, sto trovando una certa difficoltà a insegnarla alla mia piccola, e spero che lei sia così sensibile e intelligente da assorbirla dalla sua mamma. Voi come state messi con i vostri figli? Riuscite a insegnare loro quello che non è stato insegnato a voi?
Non so se sono riuscita a spiegare ciò che intendo. Avete presente quella sensazione di immortalità che si prova durante l’adolescenza? Che ci ha fatto fare le cose più folli e assurde, in bene e in male? E che poi viene deprecata e rinnegata quando si diventa “grandi” (e paurosi, aggiungerei io)? Non voglio intendere che sarebbe giusto rimanere adolescenti a vita: solo, provate a ripescare quella sensazione, perché ve la ricordate sicuramente, e mettetela in un contesto adulto e razionale; perché le macchine veloci sono pericolose solo se non le si sa guidare, no? Dico solo che non avremmo mai dovuto chiudere in un cassetto quell’energia fortissima che avevamo tra le mani, che rendeva tutti sensi acutissimi, facendoci toccare i picchi della sofferenza e della gioia. Avremmo solo dovuto imparare a dominarla e a servircene, e che siamo ancora in tempo per farlo.
Nell’arte in genere, ad esempio nella musica, per dirne una a portata di tutti, ci sono molti esempi di gente che ci è riuscita. Freddie Mercury. O John Lennon. Voi ne avrete in mente altri duecento. Gente capace di comunicare energia vitale con uno sguardo. Occhi che scavano, che chiedono, non finestre con le tende chiuse.
Tutto questo per dire che la cosa che spero per il mondo, all’alba di questo nuovo anno, è che l’energia vitale straripi dalle mani, dalle parole, dai gesti e dai pensieri della gente. Che quando qualcuno ha un’intuizione non si faccia fermare dal muro di “ma che ti metti a fare” o “attento che ti fai male” e “fossi in te non lo farei” e peggio di tutti “non si può fare!!!”. In passato ho ceduto a chi mi rifilava queste paure, con il risultato che sono stata molto rallentata in ciò che avrei voluto fare, in ciò che sentivo di *poter* fare. Sono molto pentita di esserci caduta, ma felice di essere stata testarda, e — anche se lentamente — aver seguìto le mie intuizioni, una tra tutte questo blog, che adesso è una bellissima associazione che prova a fare cose concrete per avvicinare il cibo sano alle persone, a tutte le persone, e mi rende molto orgogliosa e felice. Voglio dire, io avrei voluto dipingere, o scrivere, e basta. Se avessi seguito la mia indole avrei anche evitato totalmente di interagire con il mondo esterno. Ma evidentemente la mia strada è un’altra, e quando si decide di seguire il fiume non si rema contro.
Adesso quello che sento, fortissima, è una sensazione di movimento e di risveglio. E di recupero della comunità tra le persone, e tutto sta partendo da quello che è la fonte primaria del nostro benessere e della nostra salute, il cibo, e di conseguenza, non mi stancherò mai di dirlo, il contatto con la terra. Lo vedo anche tangibilmente, tra gli status di facebook, sui blog, in giro per la rete, e ogni volta provo come una vertigine, un brivido di felicità e anche di orgoglio, perché ho la conferma che ciò che sento è giusto.
La gente sta ricominciando ad avere un’energia vibrante, a pensare, a fare le cose, a cercare soluzioni creative, frequentemente insieme ad altra gente, senza contrapporsi o competere, ma collaborando con entusiasmo. Dappertutto, non solo nel campo dell’alimentazione, ma spesso partendo da quello. Siamo il frutto di due generazioni di paure imposte, ma stranamente invece di seguitare a spegnerci ci siamo improvvisamente riscossi, qualcosa ci ha svegliato ed essere svegli, per quanto più difficile e doloroso, ci piace!!
Vabbeh. Volevo solo dirvelo. Per me l’anno inizia a settembre e il capodanno tradizionale non ha mai rivestito una grande importanza, ma non so perché, quest’anno mi sono svegliata con una fortissima sensazione di calore interno, e credo che derivi dal fatto che abbiamo superato il punto di non ritorno, non si torna più indietro, ormai è fatta, la rete ha avuto il suo ruolo importantissimo nel darci il coraggio di affrontare le cose come realmente sono, e non come ci sono state fatte apparire negli ultimi cinquant’anni.
Buon anno, gente. Benvenuti nell’intangibile realtà :-)
Izn sei fantastica…condivido tutto punto per punto, virgola per virgola! tante cose belle a te!
Ciao! sono andata a cercare il mio quaderno di quando ero alle superiori, per trascrivere la frase che meditavo ogni giorno e che scrivevo ovunque:
“SOPRATTUTTO siate sempre capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque in qualsiasi parte del mondo. E’ la più bella qualità di un rivoluzionario”. (“Che” Guevara) Ai tempi mi sentivo come un vulcano in procinto di esplodere, ora, con dieci anni di più, penso di aver canalizzato quell’energia e desiderio di giustizia, oltre che nel mio lavoro, in tutte quelle piccole scelte che si fanno quotidianamente, e la mia famiglia mi segue in pieno, anzi a volte sembra che i bambini ci precedano. Saranno banalità, ma per i miei figli la normalità è che la pizza si fa con la pasta madre e il detersivo lo fa mamma nel pentolone. Grazie per questi spazi di condivisione, e di cuore, Buon Anno, a tutti, un abbraccio, Nico
Condivido con te il pensiero. Buon anno anzi, che il 2014 sia splendente per tutti (crediamoci tutti insieme….) Nadia
Ti voglio bene…
Condivido tutto ciò che hai scritto, parola per parola. Ma non so se io ho un sesto senso, non credo, purtroppo. Però tutto ciò che mi sta succedendo intorno ha stigmatizzato la mia parte ribelle. E in fondo mettermi a far da mangiare partendo dalle materie prime, cercando produttori consapevoli, opponendo mi alle multinazionali, fa rivivere in me la donna ” ribelle” che sono sempre stata , nelle scelte che ho fatto, nel mio modo di pensare , nel mio modo di vivere. Ritrovarmi fra altri ” ribelli” mi fa stare bene, così come mi fa stare bene l’ idea di poter costruire una nazione diversa, che però è’ la mia. Non vorrei essere melodrammatica ma dopo anni in cui pensavo di non avere radici ( e ne soffrivo) ripartendo dalla terra (in senso reale) le ho trovate, ed e’ una bella sensazione. Avete presente Via col Vento, e l’ amore per Tara? Ok, non so se sono riuscita a spiegarmi, ma il Pasto Nudo mi ha aiutato a capire che ero tornata nella mia terra , e non solo in senso metaforico. Che le ” mie” colline producono anche cibo buono . Basta saperlo trovare. Grazie Pasto Nudo.
…mi è tornato in mente di quando la mia prima impresa lavorativa in proprio si concluse male. Mia madre mi disse: un esperienza da non ripetere più! Ma se mi avesse detto la stessa cosa alla mia prima caduta, mentre imparavo a camminare?? Non lasciamoci mai guidare da quello che ci dicono: troviamo dentro di noi il nostro “nucleo”, l’istinto che ci spinge ad essere quel che desideriamo e che ci dice giusto o sbagliato per noi. E per nessun altro. Sarà la rivoluzione più grande.
Ma che bel post! Mette proprio quella serenità e quella voglia di fare che serve per iniziare alla grande l’anno nuovo.
A me non sono mai piaciute le mezze misure… non credo di aver perso molto dell’irruenza dei miei 16 anni, anzi. Probabilmente perchè ho sempre cercato di circondarmi di persone simili a me in questo… e spero che tutto passi per osmosi anche a mio figlio.
Buon inizio anno cara.
Grazie izn, nelle tue parole si sente la stessa esplosione di vita che descrivi nel post facendo esempi esterni…questo vuol dire che quell’energia trasmessa da altri non è stata vana e che tu stessa sei in grado di comunicarla, e pure bene :-)
Un buon anno nuovo a te e a tutti i pastonudisti!
In giappone c’ è un detto: “cadere sette volte ed alzarsi otto”… bella l’ osservazione di @Doria a proposito del suo “fallire” nella prima impresa individuale… ma dove sarebbe ancora il mondo se non si riprovasse… anche tantissime volte!?
Sentiti Auguri al pastonudo&Co… e semi felici per tutti :-)
Vi riporto il più bel sms che ho ricevuto per il capodanno… sono parole di Bertolt Brecht;
PIACERI
il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare le doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
Grazie di avere espresso con parole così appropriate quello che anche la mia voce profonda mi suggerisce. Condivido tutto, assolutamente! Finalmente non mi sento più sbagliata ad essere una “ribelle”, come dice bene Graziella, mi sembra anzi di riprendermi la mia vita, quella che decido io. E questo nonostante le difficoltà, le cadute, lo scoraggiamento a volte. Ma poi ci si rialza, perché la forza vitale prevale. :-)
Oggi ho letto una frase che riassume bene questo secondo me. Dice: “A forza di piantarsi si diventa un fiore.” Ecco, spero di diventare un fiore selvaggio. :-)
Bellissimi anche i commenti!
Buon anno anche a te izn e a tutte le persone che passano di qua.
Simona
Auguri Izn… auguri mondo! Che tramonti tutto il disincanto e sorga forte una vita nuova.
io ci provo ogni giorno ad insegnare ai miei figli quale sono le cose che rendono veramente felici, perché le merendine non sempre vengono acquistate, perché è giusto non sprecare, il rispetto per gli animali, per i soldi, per la gente che non ha niente,il piacere del tempo vuoto.
Anche io ho avuto nella rete la certezza di non essere sola e questo anche grazie a te…non perdiamo di vista il nostro sentire e i nostri veri obiettivi e insieme sosteniamoci e cresciamo.
W la consapevolezza.
“A forza di piantarsi si diventa un fiore”… grazie A look inside! E grazie izn :-)
Buon futuro a tutti!
Come non essere d’accordo con te, cara izn! Un abbraccio