Non so quante volte ho provato a fare queste frittelle, che alcuni chiamano rösti, e non mi venivano mai come avrei voluto. Il fatto è anche che continuavo a cercare di far funzionare la ricetta di uno di quei libri di cui parlammo tempo fa, quelli fallati :-P

Ho scoperto a mie spese infatti che molti libri hanno belle foto, carta pesante e belle rilegature ma scarsa attenzione ai contenuti (!!!), nel senso che le ricette sono tradotte a cavolo (si può dire?), con grossi errori soprattutto nelle dosi, nei tempi di cottura, ma anche nei procedimenti. Ce lo spiegava qualche mese fa una nostra lettrice (o lettore), Bhooo, nei commenti nella biblioteca, dicendoci di non fidarci dei libri che hanno una bella impaginazione ma costano poco, quasi mai più di dieci euro.

Così quando ho visto queste “latkes” sul meraviglioso blog di Deb, Smitten Kitchen (a proposito, Deb ha appena avuto uno dei bambini più belli del mondo, andate a dare uno sguardo), mi sono illuminata come una lampadina (a risparmio energetico).

Finalmente con le dosi giuste e un po’ di dritte intelligenti su come procedere, ho ottenuto le frittelle di patate che avevo sempre desiderato, facilissime da fare e supercroccanti :-P
Nel caso molto improbabile ve ne rimanesse qualcuna immangiata potete conservarle già cotte nel frigo per un paio di giorni o addirittura nel freezer, ben avviluppate, per un paio di settimane; vi basterà scaldarle nel forno una accanto all’altra (nel senso di non impilarle, vabbeh, ve lo dico anche se non sarebbe mai venuto in mente a nessuno di farlo) a 200°C fino a quando torneranno croccanti.

Ingredienti:
500 grammi di patate
120 grammi di cipolle
30 grammi di farina 0
1 uovo
1 cucchiaino di sale marino integrale
pepe nero in grani
olio extravergine d’oliva

Lavate e sbucciate le patate. Prendete La grattugia quella a 4 dimensioni (non saprei come chiamarla in italiano… gli americani la chiamano box grater, quella insomma con 4 facce) e passate le patate sul lato che ha i buchi molto grossi, in modo da ottenere delle fettucce più lunghe possibile.
Se proprio siete maniaci come me cercate di grattugiare le patate dalla parte stretta, così le fettucce vengono più lunghe 8-)
Grattugiate anche le cipolle, cercando però di fare in modo che non rimangano pezzi interi.
Mescolate in una ciotola di vetro le patate con le cipolle, poi mettete tutto il composto in un panno di quelli che hanno la consistenza della garza, aspettate cinque minuti e poi strizzate più possibile, verrà fuori tanto liquido e amido. Lasciate riposare altri dieci minuti/un quarto d’ora, sempre nel panno, e poi strizzate di nuovo, fino a che non uscirà più liquido.
In una ciotola bella grande mescolate la farina, il sale, il pepe e l’uovo; poi aggiungete le linguine di patate e cipolla e rimestate bene, fino a quando tutti i pezzettini saranno ben intrisi.
Scaldate 2 cucchiai d’olio in una padella antiaderente (senza teflon); aspettate fino a quando l’olio non sembrerà brillare (mi raccomando, attente sempre a non fargli superare il punto di fumo, altrimenti dovrete gettarlo e ricominciare); prendete delle grosse cucchiaiate di composto e adagiatele nella padella, poi schiacciatele un pochino con il dorso del cucchiaio, dovranno essere alte un paio di centimetri. Io riesco a cuocerne al massimo tre alla volta, ma ho una padella un po’ piccola.
Lasciate abbrustolire le frittelle a fuoco moderato fino a quando i bordi non saranno dorati, poi giratele e lasciatele lì fino a che non diventerà dorata anche la parte inferiore.
Ci vorranno pochi minuti. Mettete subito le frittelle sulla carta assorbente (quella che una volta si usava per il pane, spessa come un cartoncino e marrone) e continuate con le altre, aggiungendo un altro po’ d’olio nella padella se serve.
Servite calde, con qualche fogliolina di timo, una macinata di pepe e se vi piace un po’ di noce moscata. Accompagnatele con panna acida o yogurt, o quello che vi ispira al momento (nella foto di Deb c’erano uova di pesce e panna acida).
Deb dice che si possono anche conservare nel forno caldo per un’oretta in attesa che arrivino gli ospiti, ma non ho provato… da noi se gli ospiti fanno l’errore di arrivare in ritardo trovano solo la padella :-P