Direttamente dalla tradizione napoletana, ma in un’interpretazione più croccante e contemporanea, ecco una pizza di scarola fusion, con le noci al posto dei pinoli, niente alici, e la pasta all’olio di Simona del bellissimo blog “lo spazio di Staximo” al posto della pasta lievitata.
La scarola è una verdura molto ricca di cellulosa, clorofilla e votamina E. Queste caratteristiche secondo la bioterapia nutrizionale la rendono meno digeribile rispetto, ad esempio, all’indivia o alla cicoria, “tanto che nella cultura contadina viene usata ripassata insieme al pomodoro, con aggiunta di cipolla per eliminare l’eccesso di sali”.
Nella scarola ripassata in padella (nella versione tradizionale con i pinoli), i suoi nutrienti sono più disponibili e la modalità di cottura ne facilita la digeribilità stimolando anche la funzionalità del fegato. Questo tipo di associazione è molto indicata in persone che necessitano un buon apporto di calcio e un’azione leggermente sedativa.
La scarola è perfetta cruda quando serve un’azione drenante e diuretica, mentre se si ha la necessità di trattenere i liquidi organici (ad esempio in persone deperite dopo una malattia spossante) si può far lessare e poi ripassarla in padella.
Questa pizza ripiena della tradizione napoletana (un po’ rivisitata da me) è buona appena fatta, ma secondo me diventa superlativa mangiata il giorno dopo; gli aromi degli ingredienti si mescolano tra di loro e diventano un tutt’uno, e la pasta all’olio prende il sapore del ripieno.
Noi l’abbiamo mangiata così, ma zac ovviamente aveva il suggerimento fatale, che vi giro se avete voglia di sperimentare: pezzetti di gorgonzola nel ripieno… a naso mi è sembrata una buona idea :-)
Ingredienti:
per la pasta:
350 grammi di farina 1
70 grammi di olio extravergine d’oliva
150 grammi di acqua fredda
sale marino integrale
per il ripieno:
3 mazzi di scarola belli grandi
4 cucchiai di olive nere
100 grammi di noci sgusciate
2 cucchiai di capperi sotto sale
2 cucchiai di uva passa
3 spicchi d’aglio
sale marino integrale
olio extravergine d’oliva
Lavate bene la scarola e lasciatela scolare su un panno pulito in modo che non si asciughi completamente. Mettete in una padella grande gli spicchi d’aglio schiacciati a soffriggere lentamente con qualche cucchiaio d’olio (abbondate un pochino).
Quando saranno dorati toglieteli e mettete nella padella tutta la scarola che riuscite a schiacciare dentro; coprite e mettete un peso sul coperchio in modo da schiacciare più possibile; man mano che la verdura si abbassa aggiungete il resto della verdura, facendo attenzione a mescolarla in modo che la scarola che si trova sotto non si attacchi alla padella.
Quando la verdura sarà a metà cottura aggiungete i capperi sciacquati e scolati, le olive snocciolate e l’uva passa. Lasciate cuocere ancora fino a che la verdura avrà perso quasi tutta l’acqua e sarà bella morbida (ma non molle). Lasciate raffreddare, tagliatela a pezzi grandi due o tre centimetri (io l’ho fatto con le forbici da cucina), e mescolateci le noci tritate grossolanamente con il coltello. Mettete da parte la verdura (se volete potete anche dimenticarvela in frigo un paio di giorni).
Preriscaldate il forno a 170°C. Preparate la pasta all’olio mescolando tutti gli ingredienti, senza esagerare con la manipolazione (questa pasta è una droga, adoro sentirla tra le mani), formate una palla e lasciatela riposare una mezz’oretta nel frigorifero.
Passato questo tempo, dividetela in due pezzi (uno leggermente più grande dell’altro) e stendete il pezzo più grande con il matterello fino ad avere una sfoglia di due o tre millimetri. Rivestite con questa sfoglia una teglia di alluminio di 24 centimetri di diametro, facendo sbordare un po’ la pasta. Fate qualche buchino con la forchetta sul fondo e versate il ripieno.
Stendete il secondo pezzo di sfoglia, ricavatene un disco della larghezza della teglia e mettetelo sopra a coprire il tutto; rigirate sopra il disco la pasta che avevate lasciato sbordare e sigillate meglio possibile; con i ritagli di pasta fate delle decorazioni per coprire la chiusura.
Spennellate la superficie della pizza con un po’ d’olio e infornate per una quarantina di minuti, o fino a quando la pasta non sarà leggermente dorata (guardate la foto); io negli ultimi dieci minuti ho messo il forno in modalità ventilata perché la pasta rimaneva molto chiara.
non amo molto questo genere di torte salate, non ho ancora capito se x colpa della scarola cotta o dell’uvetta….però il gorgonzola e le noci ci stanno alla perfezione!la pasta all’olio ormai è un must, io di solito per le dosi vado a occhio e uso sempre un pò di farina integrale di farro.
deliziosa… non ricordavo che Simona avesse pubblicato questa pasta, adesso faccio un giro anche da lei :-)
@Giò: ma lo sai che neanch’io? Io non amo le verdure cotte in genere :-P però zac le adora e adora tutte le pizze di qualsiasi tipo.
@elisabetta: devo passare anch’io a ringraziarla, perché con questa pasta all’olio mi ha magnificato la pizza!
e mi sa che a breve la uso anche io… ho un picnic in programma per domenica (pioggia permettendo…), testerò questa variante :D
uso spesso la pasta all’olio…io l’avevoimparata da un’amica tanti anni fa e da allor anon lho più abbandonata—-così in questa proposta è ottima!
@ izn, ma è possibile impastare 350 gr. di farina con soli 70 gr. di olio SENZA una goccia d’acqua????
La proverò prestissimo anch’io questa pasta, mi attizza assai…e poi ho giusto il frigo pieno di belle verdure (erbette, cime di rapa, asparagi e carciofi) che ben si addicono ad una torta salata.
bye
@roberta: se non ci fossi bisognerebbe inventarti!!!! ho corretto adesso e speriamo che ancora nessuna ci abbia provato :-P
@ izn : eh eh…la correttrice di bozze ha colpito ancora! :-D Ormai l’ho preso come un compito..
Scherzi a parte, ora che ho avuto la conferma che ci vuole anche l’acqua mi metto all’opera : stasera torta salata di pasta all’olio con erbette e ricotta – la scarola non ce l’ho e nemmeno le olive…e neppure le noci :-( sob sob
@roberta69: erbette e ricotta mi sembra fantastica, anche più di quella con la scarola! Ma che erbette ci metti? La misticanza?
izn…quanto mi fa ridere questa situazione di roberta,,,,,,,,,,
non le sfugge nulla!!!!!……..brava……
con questo tipo di impasto all’olio, si può dar sfogo alla propria fantasia……
con i broccoletti e salsiccia
con la cicoria ripassata con aglio olio peperoncino
con i carciofi ,con i fiori di zucca alici e formaggi, radicchio noci e gorgonzola,
ecc ecc ecc
io sono una ghiotta degli angoli, perchè amo la crosta croccante dove se vuoi c’è meno ripieno, allora adesso faccio delle piccole focaccine cosi c’è piu’ bordo e poi i ripieni li posso variare, specialmente per le merende in giardino o come diciamo noi a roma “fori porta ” ciaoooooo
@ izn : Qua a Milano per “erbette” intendiamo le biete o bietole, ma non quelle da costa con la foglia grassa e il costolone bianco grosso (che a Milano chiamiamo “coste”), bensì quelle di color verde acceso e con la costa piccola, che vengono vendute a mazzi. Ma voi come le chiamate?
@ cleofe : ma sai che pure io preferisco i bordi e gli angoli ! Quando faccio la pizza quadrata, i 4 tranci agli angoli sono sempre i miei! E se i miei figli avanzano dei bordi (causa difficoltà a masticare x denti in crescita) io passo e faccio piazza pulita : è un sacrilegio buttarli.
Non ho mai compreso le persone che mangiano solo la parte centrale della pizza lasciando tutti i bordi nel piatto…
bieta…semplicemente, noi a roma , veramente sono napoletani, facciamo i broccoletti, che a napoili chiamano friarielli, questi si fanno soffocati in padella cioè non si lessano, sarebbe un delitto, con aglio 3 spicchi peperoncino, olio abbondante, quando questo e caldo si aggiunge la verdura tirata su dall’acqua del lavaggio cosi grondante, si copre con un coperchio e un peso che tenga giù la verdura , poi si arriva a cottura sempre coperto girando spesso e aggiungendo sale ,l’acqua non ci deve essere devono tirare bene, sono buoni un pò riposati, cioè dopo qualche ora, anche freddi
e se ci fai la pizza è na goduria….e se ci butti dentro le salsicce un pò rotte ma rosolate a parte,………me sta a veni na fame!!!!!!!!!!!slurp….
Adoro la pizza di scarola (origini comuni?) tra l’altro ne ho postata una tempo fa’. La tua sembra strepitosa!
@cleofe e roberta69: anch’io amo gli angoli!!! quando vado in pizzeria (ce n’è una a roma, totalmente biologica e veramente da visitare, un vero e proprio monumento alla pizza al taglio d’autore) aspetto sempre che gli altri si facciano tagliare la parte senza cornice e poi mi intrufolo e dico sì sì quel pezzo lì, sì quello nell’angolooooo!
Roberta ma lo sai che a Roma l’erbetta è il prezzemolo? o sbaglio, cleofe? Mi sa che noi la bieta quella verde la chiamiamo bieta e l’altra bieta a coste. A napoli credo di non averla mai vista, o forse mia madre non la comprava…?
i friarielli… cleofe, che cosa mi dici! quanto mi mancano!!! devi sapere che in realtà i broccoletti non sono proprio i friarielli; devi sapere che i friarielli in realtà sono i broccoletti neonati; infatti i broccoletti a napoli non esistono perché non gli danno il tempo di crescere. In quanto alla cottura ci hai preso perfettamente. È verissimo, sarebbe un delitto bollirli!
@dada: Io ho visto la tua e mi sembra fantastica perché c’è tanta crosta (yum) e poca verdura, e ho anche letto che questo è un modo per farla venire più buona :-P
@lle fan degli angoli: anch’io anch’io fan degli angoliiiiiiiiii!!! :-]
Ieri sono riuscita finalmente a fare anche questa ricetta: ottima la torta ma soprattutto l’impasto!!
Pensa che me ne era rimasto un po’ ma non volevo assolutamente buttarlo, cosi’ ho fatto due palline le ho stese bene con il mattarello e poi le ho cotte sulla piastra: sono venute delle fantastiche piadine all’olio :-))
Erano buonissime!!!!
Grazie Izn