Adesso che siamo in campagna capita spesso che gli amici ti vengano a trovare carichi di prodotti della terra, piante intere vive e vegete e altre cose mangerecce, ovviamente bio-orientate :-)

come si fa uno sciroppo

Ho sempre sostenuto che dai regali si evinca quanto una persona ti capisce, e altre paranoie ossessive tipicamente mie! È così che quest’estate ho ricevuto casse di pesche, cesti di fichi, scatole, scatoloni e contenitori di qualsiasi tipo pieni di pomodori *molto* maturi, un sacco di frutta e verdura che magari avanzavano in un orto o in uno dei poderi semiabbandonati che qui intorno abbondano.

E così, dopo le conserve, le composte, le torte alla frutta, le marmellate, le gelatine, i frullati e i gelati, l’unico altro tipo di trasformazione (che non fosse alcoolica) al quale sono riuscita a pensare è stato lo sciroppo.
Avevo già provato con le rose, perché nel patio ho una pianta che credo abbia più di trent’anni, di quelle con le rose piccole, rosse e che sfioriscono piuttosto velocemente, e a maggio erano così belle che ho cercato un modo per fermare la loro freschezza, e ho scovato qui un modo semplicissimo per farlo, con tanto di passaggi fotografici passo-passo.

Ho trovato la cosa così semplice e geniale che quando l’altro giorno ha bussato alla porta l’ennesima foresta di basilico (chiamarlo mazzo sarebbe assolutamente riduttivo) visibilmente felice di essere al mondo, a giudicare dalla floridezza, ho pensato di fare la stessa cosa, e l’esperimento è riuscito così bene che ve lo devo illustrare.

sciroppo di menta ricetta

La ricetta ve la trascrivo genericamente; naturalmente per “qualsiasi cosa” si intende qualcosa con la quale possa essere fatto un infuso (tipo la menta che vedete qui sopra); direi di non provare a fare, che ne so, uno sciroppo di formaggio, però magari la cucina molecolare troverebbe il modo per fare anche quello.

Ingredienti:
100 grammi di qualsiasi cosa
1 litro d’acqua
1 chilo di zucchero grezzo (io uso quello chiaro)
1 limone tassativamente biologico

Lavate delicatamente con acqua fredda i petali o le foglie di qualsiasi cosa e lasciateli asciugare un po’ all’aria su uno strofinaccio pulito; poi metteteli in una ciotola di vetro bella grande. Bollite l’acqua insieme al limone tagliato a metà.

Quando l’acqua avrà raggiunto il bollore, versatela con tutto il limone sul qualsiasi cosa, mescolate brevemente in modo che tutto il contenuto sia ben intriso d’acqua e coprite bene con un coperchio o con un piatto, in modo che non esca fuori il vapore. Dovete comportarvi come se steste preparando un tè gigantesco; in effetti quello che state facendo non è altro che un infuso. Lasciate riposare tutto per 24 ore.

Trascorso questo tempo, alzate il coperchio, prendete uno schiacciapatate, infilateci un po’ alla volta il qualsiasi cosa e pressate bene, in modo da ottenere più succo possibile. Alla fine di questa operazione nella ciotola rimarrà solo il succo (se tutto è andato bene dovrebbe essercene un litro), che dovrete filtrare con un panno pulito molto leggero.

Versate l’infuso che avete ottenuto in una pentola capiente e portatelo a un filo di fumo; aggiungete lo zucchero e mescolate con una frusta per scioglierlo bene. Lasciate bollire a fiamma bassa per una mezz’oretta, poi spegnete e versate subito in una bottiglia di vetro resistente alle alte temperature.

Conservate al fresco prima di aprire e in frigorifero una volta aperto; a seconda della stagione, della voglia del momento, e quale qualsiasi cosa avete scelto, potete usare lo sciroppo per bagnare i cake appena sfornati (in particolare i quattro quarti che a volte possono risultare un po’ secchi), scioglierne un cucchiaio nell’acqua per ottenere una bevanda dissetante, aggiungerne un po’ nello yogurt bianco, o anche semplicemente versatelo sulle frittelle per la colazione.