Cos’è una scuola? Una roba fatta di bambini e insegnanti, aule pagelle giudizi spaventi alzatacce pasta scotta e bagni freddi. Io quella della mia infanzia la ricordo così; ecco perché so esattamente cosa la scuola non dovrebbe mai essere; non quella cosa piena di stress e nozioni che cerchi di farti entrare in testa senza un vero perché.
Adesso che la scuola la frequento da genitore so anche cosa è bello e giusto che la scuola sia, e cosa avrebbe dovuto essere da sempre. Un luogo di incontro e coesione, e di crescita, non solo per bambini e ragazzi, ma anche e soprattutto per gli adulti che in un modo o nell’altro a scuola ci devono stare per forza (quando non si affida tutto ma proprio tutto a nonni o badanti, perché succede, purtroppo, anche questo).
Ecco perché quando ho avuto la possibilità di entrare in un gruppo di genitori che stava organizzando un mercato di produttori seri, quelli appassionati, veri e consapevoli che ormai da qualche anno sono una parte costante della nostra vita e del nostro lavoro, proprio all’interno di una meravigliosa scuola Waldorf di Roma, mi sono sentita orgogliosa di poter essere utile e sono stata entusiasta di poter chiamare a raccolta gli artigiani, del cibo e non, che ho conosciuto tramite il blog e poi con l’associazione.
Così, en passant, vi faccio vedere anche il volantino (che abbiamo fatto io e zac!!! Perché noi siamo sempre grafici dentro, eh! Sto anche cercando di aggiornare il profilo facebook di interzona). Quello che vedete dovrebbe essere da adesso in poi il simbolo di questo mercato in particolare, e forse e dico forse, in una diversa coniugazione, il logo di altri mercatini che (sempre forse!) stiamo organizzando come associazione :-)
Se foste entrati nel Giardino dei cedri domenica scorsa vi sarebbe sembrato di essere capitati in uno spazio-tempo parallelo, sereno, assolato, gioioso e molto indaffarato :-)
Per questo primo appuntamento (noi speriamo e concertiamo che si tratti di una lunga serie, anzi infinita!) abbiamo ospitato persone apparentemente molto diverse tra loro, per età, prodotti che presentavano, modo di porsi, e altro; ma tutti erano accomunati dal sorriso sempre a fior di labbra, chiacchiere rilassate, qualcosa di talmente diverso dall’atmosfera bluastra del supermercato sotto casa, qualcosa che per i nostri bisnonni era roba di tutti i giorni (e poi ci stupiamo che, conoscenze sanitarie a parte che hanno allungato l’aspettativa di vita, stavano cento volte meglio di noi).
Giusto per presentarvene qualcuno, preso così, randomicamente, c’era tra gli altri il banco di Francesco Loreti con dei formaggi che definire strepitosi sarebbe riduttivo; lui non è un produttore, ma un negoziante consapevole (come il Roberto di cui vi ho parlato in tempi non sospetti), che seleziona con attenzione piccoli artigiani estremamente interessanti che altrimenti non avrebbero modo di vendere i loro prodotti; io ho assaggiato un “cerato” di un affinatore che si chiama Renato Brancaleoni che era la fine del mondo, con un sapore che era un misto tra latte, noci, erba, e un sacco di altre sfumature che neanche sono in grado di riportarvi da profana dell’assaggio.
Ma poi di una bellezza commovente (il formaggio!), tutto bello chiuso nella sua crosta di cera d’api (il tipo di cera è scelta a seconda del tipo di latte); Francesco lo ha tagliato a metà per farcelo assaggiare e dentro se possibile era quasi più bello che all’esterno (un profumo da svenire).
Ovviamente non ho potuto non convocare Renata e Andrea di ReD (ma da quanto tempo li conosco – e li amo – ormai?). Oltre al loro Supper Club che stiamo frequentando molto più spesso di quanto potremmo permettercelo, hanno portato il loro buonissimo pane di farine antiche, le ciambelline, i tozzetti e un sacco di altri biscotti e panini che, ehm, mi sono dimenticata di fotografare (anche perché sono finiti alla velocità della luce) o.O
C’era Antonella dei Sapori di ieri, un’azienda molto interessante nei pressi di Viterbo (che avrà presto nostre notizie, eheheh) con le loro nocciole della Tuscia, ovviamente non trattate (le nocciole convenzionali vengono trattate con un’insetticida allucinante), in versione naturista e vestite di cioccolato al latte, oltre a varie confetture, delle salse di peperoncino superpiccanti e un sacco di altre cose buone.
Sul loro sito ho visto che hanno anche biscotti, erbe aromatiche conservate nel sale marino integrale e cestini misti per fare dei regali; non usano nessun tipo di prodotto sintetico, ma solo neem, propoli e company; Antonella è un tesoro ed è molto carina e gentile :-)
Immancabile la nostra tessitrice al telaio, con meravigliosi e morbidissimi fili di alpaca, cashmere, lino, ortica (!) e le sue sciarpe, stole, coprispalle, colli e poncho, i runner, le manopole per la doccia, le presine, insomma tutte quelle cose meravigliose che come sapete benissimo (verooo?!) trovate su Ammuìna. Per Sofìa i mercati sono particolarmente importanti, perché la quasi totalità dei suoi clienti prima di comprare i suoi capi on line vuole giustamente toccarli con mano. Una volta che li avete toccati, ve lo dico, vi si avvolgono addosso con fare lascivo e non è facile dimenticarli O:-)
Giusto per non rimanere solo nell’ambito del cibo, perché anche la pelle si vuole nutrire in modo consapevole, chi è passato al mercatino ha trovato anche Pasquale Liguori con i suoi prodotti a base di Aloe; a questo proposito se avete mamme che amano curarsi in modo naturale sappiate che da qualche giorno e fino al 10 maggio c’è una promozione con uno sconto del 15% (per un singolo acquisto) oltre allo sconto del 10% per i soci del pasto nudo (che è cumulabile!!!)!! Quindi se dovete comprare un regalino (per la mamma o per voi) registratevi subito sulla form che trovate sulla home del loro sito per ricevere il coupon, fatelo *adesso* :-)
Ma mettiamo il caso uno volesse diventare bello e rilassato immediatamente e sul posto? Bastava fare due passi più in là nel giardino, girare attorno a una delle casette che compongono la scuola, e andare da Elisa e Catia di Mahel, che non hanno fatto altro tutto il giorno che preparare maschere al cacao e alle farine di legumi (bio, ovviamente!), e sciogliere qualsiasi tipo di stress a suon di massaggi olistici personalizzati :-)
A proposito di quelle due streghe, se avete ricevuto la newsletter di aprile (l’avete ricevuta, vero? Altrimenti iscrivetevi inserendo la vostra mail qui sopra a destra, proprio sotto il pomodorone!), saprete che i soci del pasto nudo sono convenzionati con la loro associazione, e hanno lo sconto del 10% su tutti i loro trattamenti e le loro iniziative (seminari esperenziali per realizzare la propria crescita interiore, viaggi sciamanici, trance dance, mandala/despachos (questo ve lo spiegano loro), meditazioni, incontri tra donne alla luce della luna piena, laboratori creativi per bambini, e viaggi itineranti nei siti sacri della Sardegna (!!!).
Proprio accanto a Elisa e Catia e alle loro polveri magiche si svolgeva il corso di panificazione casalinga tenuto da Laura Palombi; era talmente impegnata a rispondere alle domande, impastare e spiegare che non ho avuto il coraggio di chiederle un sorriso per la stampa!!! Nella foto lei è quella a sinistra con la sciarpina al collo, molto concentrata sull’impasto :-)
Laura, per chi fosse interessato, è lì lì per aprire una panetteria molto ma molto consapevole (grani antichi, pasta madre, pani particolari e un sacco di altre cose interessanti), a Roma, a via Tirso, dalle parti di via Po; non sarà solo un posto dove comprare il pane, ma faranno anche una ristorazione basata sui cereali antichi (mais, frumento, amaranto, avena, miglio, orzo), con zuppe, crostini, dolci, tutto ciò che che è possibile immaginare che abbia a che fare con i cereali (e saranno aperti a colazione, pranzo e cena).
Come in ogni mercatino che si rispetti, c’era anche l’apicoltore consapevole, sotto le spoglie di una dolce fanciulla che ha un’azienda biodinamica che si chiama Apodea e che offre tutti i vari prodotti delle loro api, dal miele, alla propoli, alle caramelle, alle candele di cera *vera*, e al vasetto di cera per i mobili al profumo d’arancia al quale come al solito non ho saputo resistere (come lo vedo lo compro, è più forte di me) pure se ne avevo ancora uno a casa (però era quasi finito ehhhhh) :-P
Giusto per buttarvi lì un’informazione, chiacchierando con Ornella ho scoperto che il miele è solo una delle cose che fanno, e che tutto nasce da un meraviglioso agriturismo certificato biodinamico che si chiama Verdealloggio, che si trova nel viterbese, e che si può soggiornare da loro in due magnifici appartamentini, e fare anche dei corsi di pittura che dalle foto mi sembrano splendidi :-)
Non poteva mancare il mio diletto Fausto Fanelli, con suo figlio Alessandro; lui ve l’ho presentato già varie volte, ad esempio qui (quando lo conobbi) e qui. Era lì al taglio, come al solito, con un bel prosciutto di maiale nero casertano, cha alcuni a primo acchito hanno trovato un po’ costoso.
Il lavoro di Fausto è uno dei più incompresi che abbia mai visto. Purtroppo la carne di maiale si trova in giro a prezzi ridicoli (un po’ come il pollo) perché i maiali allevati intensivamente ovviamente hanno un costo bassissimo. Avrete visto tutti gli orribili filmati (neanche ve li linko, c’è veramente troppa sofferenza) nei quali si vede come vengono trattati i poveri suini, che sono bestie magnifiche e spesso molto intelligenti. Allevare i maiali all’aperto, alla luce del sole, dargli da mangiare, oltre a ciò che trovano nei boschi, il miglior mangime che si riesca a trovare, essere sempre lì per loro, è un lavoro che solo chi ha una grande passione e crede veramente in ciò che fa può svolgere.
È il solito discorso che faccio da sempre: compriamone la metà di quanto siamo abituati a comprarne, e la metà delle volte. Non sprechiamone nulla e mangiamo anche le parti meno “nobili” (definizione assurda già di per sé). In questo modo spenderemo la stessa cifra che impiegheremmo per acquistare un prodotto triste, senza energia, pieno di conservanti e spesso di antibiotici, e del tutto immorale. E mangiando meno staremo anche meglio.
Ovviamente non potevano mancare Alfredo Morales e gli altri ragazzi di Squicity, che sono presenti anche su Ammuìna con alcuni dei loro prodotti (Alfredooooo sto aspettando i prodotti nuovi da inserire, grrrrr!!!). Sempre solari e sorridenti, con un sacco di cose buone e consapevoli, tipo queste marmellate molto belle che vedete qui sopra.
Avevano anche uova, birre artigianali molto buone, e vari prodotti equosolidali come zucchero e cacao; questo oltre ai generi di prima necessità (almeno per quanto mi riguarda!) come vino, farina, olio, pasta e patate (purtroppo non abbiamo fatto in tempo a fargli portare la verdura perché li abbiamo inseriti all’ultimo momento).
Con loro, come con tutti i produttori convenzionati con il pasto nudo, anche al mercatino, mostrando la tessera, i nostri soci hanno avuto un bello sconto su tutto (ah, ve l’ho detto che anche il Fanelli di cui sopra è convenzionato con noi? :-)). Squicity è un po’ una via di mezzo per chi magari non riesce sempre a comprare direttamente dai produttori; loro vanno di porta in porta a Roma (e adesso molte cose le spediscono in tutta Italia) a consegnare i prodotti degli artigiani consapevoli di Roma, Rieti, Viterbo e provincia.
Ve ne avevo già parlato qui, ma magari qualcuno di voi è da poco che ci legge e ancora non li conosceva! Io mi sono innamorata di loro perché sono l’esempio di come vorrei che fosse l’imprenditoria italiana in genere: giovani, passionali, idealisti e sempre di buon umore! E il fatto che sui loro cartoncini ci sia scritto: “Per noi la tracciabilità è un valore” mi ha dato il colpo di grazia :-D
Chi altro, uhm… sicuramente mi sto dimenticando qualcuno che non ho fotografato perché ero troppo occupata a chiacchierare con tutti o.O Aaaaaah, sì, c’era Casale Nibbi (scusami Amelia!!!), con i sui splendidi formaggi, che ha finito tutto dopo un paio d’ore (la prossima volta aspettiamo lo stracchino stagionato eh!), e poi il mitico Augusto Spagnoli, un uomo di una gentilezza e di una signorilità incredibile, con il suo olio extravergine di oliva biologico (monocultivar!) e varie preparazioni a base dello stesso (io ho preso una bottiglietta di profumo fatta con olio d’oliva e olio essenziale di neroli), e poi Gabriela, una delle mamme della scuola, che tiene spesso dei corsi di attività manuali per i bambini e aveva un banchetto con tanti animaletti fatti a mano da lei, di panno lenci (e imbottiti di lana, non dell’orrido poliestere!).
Dimenticavo di dirvi che siccome il mercatino si è svolto dalle 10 alle 18, e bisognava pur mangiare un boccone, sia noi grandi che la ciurma bambinesca, all’ora di pranzo c’è stata una bella brace bio organizzata da alcuni papà della scuola; c’era un fila chilometrica fino alla strada (un profumo…); Barbara e le altre mamme non sapevano a chi dare i resti con tutte quelle mani tese verso i panini :-D
Mai nella vita avrei pensato che avrei amato questo tipo di coesione genitoriale; sono sempre stata un tipo riservato e schivo, eppure l’entusiasmo che c’è stato domenica scorsa era palpabile, e tutti non finivano di dire quanto si stava bene e che bella atmosfera c’era in giro.
Non ricordo se ve l’ho già detto (sono tre giorni che scrivo questo post :-D), ma questo mercatino biologico non è una cosa una tantum; sarà il primo di una lunga serie (la prossima data sarà domenica 24 maggio) e gli obiettivi per la prossima volta sono coinvolgere ancora di più tutto il quartiere e soprattutto avere anche banchi con tanta frutta e verdura, che questa volta c’è stato il problema del passaggio dagli ortaggi invernali a quelli primaverili e noi siamo capitati proprio nel “buco” :-P
Con questa storia dell’associazione ci troviamo sempre più spesso coinvolti in mercati biologici; inizialmente eravamo solo dei visitatori (molto entusiasti), adesso stiamo passando dalla parte degli organizzatori. Ci sono dei nuovi progetti in proposito di cui vi parlerò a tempo debito; tra gli scopi primari del pasto nudo c’è mettere in contatto voi lettori con i piccoli produttori più onesti e consapevoli che riusciamo a trovare, dando a tutti a possibilità di acquistare cibo sano e giusto. Fare in modo di cambiare la triste abitudine di subire il cibo finto che spesso si trova nei supermercati, e le logiche distorte della grande distribuzione.
E il mio sogno più grande è che tanti come noi si mettano su questa strada, perché più siamo, prima le cose cambieranno. Io tanti cambiamenti già li vedo, e voi? :-)
buona sera mi farebbe piacere sapere qual è l’ insetticida allucinante che usano i produttori di nocciole , cordiali saluti Gabriella
@Gabriella Bordone: Gabriella, basta digitare su google “trattamento nocciole” e trovi tutto; ovviamente bisogna fare una cernita tra siti affidabili e non. Ad esempio puoi dare uno sguardo qui (è il risultato di una ricerca di due minuti, spero di aver trovato una pagina seria).